Salve,
i miei genitori sono morti rispettivamente nel 2004 e 2005 nessuno dei due aveva lasciato testamento, a seguito della loro morte avendo chiuso da tempo i rapporti con mia sorella non ho potuto partecipare alle spese di funerale ed annessi non per mia volontà ma proprio per i cattivi rapporti tra di noi. Premetto che siamo tre fratelli, ad ogni modo oggi mia sorella mi chiede di partecipare alle spese per un terzo, così chiedo la documentazione dato che risiedo all'estero, mi vengono prodotti alcuni documenti, tra cui fatture di volture effettuate presso un notaio, in cui non si vede ne il timbro ne il bollo insomma fotocopie che sembrano poco corrette. Ho scritto a mia sorella chiedendo di produrmi copie degli originali ma si rifiuta di fornirmi tali documenti. Lo stesso problema viene fuori con le fatture delle pompe funebri. Inizialmente ricevo la fattura senza un timbro delle pompe funebri, in cui vi è indicato un certo importo, poi dopo svariate richieste ottengo un'ulteriore fattura in cui vi è stato apposto un semplice timbro in cui si conferma che la fattura è esente da iva. La sola differenza dalla precedente è l'importo che risulta inferiore di ? 200.00 Chiedo di produrmi pure copie degli estratti conto dei genitori ma, a questo punto la sorella prende un legale e mi fa risponde e mi viene detto che i genitori percepivano la pensione ma che non transitava in alcun conto, nonostante io non avessi chiesto nulla in merito alla pensione ma solo dei conti correnti. Da ricerche effettuate a poste italiane risultavano due conti a nome dei nostri genitori, che sono stati estinti dopo la morte. Oltre a quella ricerca, scopro che alcune particelle sono state modificate in seguito a volture fatte a mia insaputa di cui non ho mai avuto copia ma sono riuscita ad averle tramite richiesta all'agenzia del territorio. In seguito ricevo una lettera dell'avvocato di mia sorella che mi intima di pagare la mia quota di spese per i funerali e per la successione. Ma da informazioni avute, mi è stato detto che in realtà non sono obbligata a pagare fintanto che la divisione ereditaria è stata completata, premetto pure che non mi sono mai rifiutata di pagare, ho semplicemente detto sia a mia sorella che al suo avvocato che, prima di effettuare il versamento volevo la documentazione conforme agli originali, ho persino richiesto un numero di conto ove effettuare il bonifico previa valutazione della documentazione. Conto che non mi è ancora stato fornito ma mi viene imposto di fare un assegno. Inoltre ho detto che tutti noi eredi dovevamo fare una stima della casa e poi confrontarle. L'avvocato di mia sorella mi risponde che sto semplicemente eludendo con le scuse più articolate il versamento della mia quota. Vorrei pure precisare che nel frattempo uno di noi fratelli con le varie volture fatte a mia insaputa non risulta più proprietario della casa ereditata, anche di questo ho chiesto spiegazioni ma sorvolano tutti sull'argomento e mi dicono che comunque la casa è da dividere in tre parti. Vorrei capire se le richieste che ho fatto a mia sorella sono errate e se è vero che potrei essere citata in giudizio con la scusa che non voglio pagare, nonostante non mi sia mai rifiutata di pagare ma semplicemente richiesto i documenti conformi agli originali che non mi vengono prodotti. Un legale qui in Svizzera dove risiedo che si occupa di diritto internazionale mi conferma che il fatto di aver scritto una lettera raccomandata A/R a mia sorella in cui contestavo la documentazione, per legge ha effetto sospensivo. Inoltre che si per legge, io ho l'obbligo di pagare le spese per i funerali ma dato che siamo in fase di divisione ereditaria, si deve attendere che la divisione sia effettiva dato che ci sono disaccordi e quindi si andranno a valutare tutte le spese sostenute e divise in parti uguali tra gli eredi, ovviamente presentando la documentazione originale e ricevute di pagamento. Inoltre resta da chiarire il fatto che se la sorella nega tramite il suo legale dell'esistenza dei conti correnti dei genitori quando in realtà ambedue erano titolari di un conto, questi rientrano nella documentazione richiesta e fintanto che non verranno prodotti ogni richiesta ha effetto sospensivo. In considerazione del fatto che se per puro caso nei conti vi fossero delle somme di denaro, le stesse sarebbero andate a scalare le spese di successione e dei funerali.
Tra l'altro nonostante abbia nel frattempo scoperto che nostro fratello non sia più presente nell'eredità.
Il mio legale che in realtà non mi pare sia in grado di rappresentarmi al meglio, continua a telefonarmi per dirmi di fare un assegno e farla finita.
Poi sento altre persone che mi dicono di non farlo dato che stiamo trattando di una divisione ereditaria e che andrà diviso tutto una volta stabilito come verranno divisi i beni tra gli eredi.
Altro fatto strano è che il legale continua a ribadire che se non verso quella somma verrò citata in giudizio ma, io non mi sto rifiutando di pagare voglio solo la documentazione per valutare tutta la situazione.
La scorsa settimana dopo aver raccontato tutta la vicenda a mio figlio, decide lui di telefonare al mio avvocato dicendo come intende agire e sempre telefonicamente, gli viene risposto che lei non vuole rovinare il suo nome.
Mio figlio chiede che cosa intende per rovinare il suo nome, dato che sta rappresentando me in una semplice divisione ereditaria.
Nel frattempo il legale non scrive alla controparte e allunga i tempi per chiudere la vicenda.
Durante la telefonata fatta da mio figlio, che è stato molto esaustivo chiedendo nuovamente di scrivere alla controparte chiedendo di produrre la documentazione conforme agli originali, come pure copie degli estratti conto e spiegazioni sul fatto che il fratello fosse sparito dal bene ereditato, il legale ha risposto da seccata che, cercavo solo rogne...ma vi pare un atteggiamento logico??
Come posso muovermi, cosa ho sbagliato? E' vero che posso venire citata in giudizio? e per quale motivo?
Grazie a tutti