Libero professionista, con attività esclusivamente sanitaria, cerca commercialista online per contabilità partita iva in regime semplificato.
Mi rendo disponibile ad offrire in conversazione privata tutti i dati per la formulazione di un preventivo, così da darmi modo di effettuare un confronto con il mio commercialista attuale. Grazie.
barbamat
@barbamat
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Cerco commercialista online contabilità reg. semplificato professione sanitaria
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Detrazione interessi passivi mutuo: abitazione principale diversa dalla residenza
Buongiorno a tutti,
chiedo gentilmente il Vs aiuto:
Ho acquistato nel settembre 2007 un miniappartamento con le agevolazioni prima casa, dove ho fissato la residenza.
Nel 2010, per esigenze di "allargamento famigliare", ho dovuto acquistare in un altro appartamento più grande al 50% con la mia compagna (accendendo un mutuo anch'esso al 50%) dove siamo andati ad abitare. Il primo appartamento è tuttora in vendita e, per non rischiare di perdere le agevolazioni prima casa, siccome la normativa è piuttosto vaga (dice che il possesso deve essere mantenuto per 5 anni ma non si parla della durata della residenza), ho preferito mantenere lì la residenza - almeno finché non lo avessi venduto - mentre sono andato ad abitare effettivamente in quello nuovo a partire da luglio 2010 (ho qualche bolletta che lo può attestare).
In questi giorni mi trovo a dichiarare i redditi e trovo che gli interessi passivi sul mutuo ipotecario possono essere detratti se la casa viene adibita ad "abitazione principale". La guida mutui dell'AdE, nella definizione di abitazione principale, si specifica che:"La dimora abituale generalmente coincide con la residenza anagrafica, tuttavia il contribuente può attestare - mediante autocertificazione - che la sua dimora abituale è in luogo diverso da quello risultante dai registri anagrafici."
Ora, stando alla nozione di "abitazione principale" dettata dall'AdE, sarebbe l'appartamento in comproprietà la mia abitazione principale, nonostante io non abbia lì la residenza, e sarebbe dunque legittima la detrazione del 19% sugli interessi del mutuo. Il mio problema è capire come fare per autocertificare che la mia "abitazione principale" è diversa dalla mia "prima casa". Ho trovato on line un modulo di autocertificazione, ma non so dove consegnarlo, ed ho la preoccupazione che il caaf al quale devo presentarmi per il 730 mi faccia dei problemi presentando un'autocertificazione a riguardo.
Voi sapete cortesemente darmi qualche ragguaglio su questa normativa?
Grazie molte. -
Detrazione interessi Mutuo: Abitazione principale diversa dalla residenza
Buongiorno a tutti,
chiedo gentilmente il Vs aiuto:
Ho acquistato nel settembre 2007 un miniappartamento con le agevolazioni prima casa, dove ho fissato la residenza.
Nel 2010, per esigenze di "allargamento famigliare", ho dovuto acquistare in un altro appartamento più grande al 50% con la mia compagna (accendendo un mutuo anch'esso al 50%) dove siamo andati ad abitare. Il primo appartamento è tuttora in vendita e, per non rischiare di perdere le agevolazioni prima casa, siccome la normativa è piuttosto vaga (dice che il possesso deve essere mantenuto per 5 anni ma non si parla della durata della residenza), ho preferito mantenere lì la residenza - almeno finché non lo avessi venduto - mentre sono andato ad abitare effettivamente in quello nuovo a partire da luglio 2010 (ho qualche bolletta che lo può attestare).
In questi giorni mi trovo a dichiarare i redditi e trovo che gli interessi passivi sul mutuo ipotecario possono essere detratti se la casa viene adibita ad "abitazione principale" dove, nella guida, si specifica che:"La dimora abituale generalmente coincide con la residenza anagrafica, tuttavia il contribuente può attestare - mediante autocertificazione - che la sua dimora abituale è in luogo diverso da quello risultante dai registri anagrafici."
Ora, stando alla nozione di "abitazione principale" dettata dall'AdE, sarebbe l'appartamento in comproprietà la mia abitazione principale, nonostante io non abbia lì la residenza, e sarebbe dunque legittima la detrazione del 19% sugli interessi del mutuo. Il mio problema è capire come fare per autocertificare che la mia "abitazione principale" è diversa dalla mia "prima casa". Ho trovato on line un modulo di autocertificazione, ma non so dove consegnarlo, ed ho la preoccupazione che il caaf al quale devo presentarmi per il 730 mi faccia dei problemi presentando un'autocertificazione a riguardo.
Voi sapete cortesemente darmi qualche ragguaglio su questa normativa?
Grazie molte. -
Prima casa e abitazione principale
Buongiorno a tutti,
chiedo gentilmente il Vs aiuto:
Ho acquistato nel luglio 2007 un miniappartamento con le agevolazioni prima casa. Ora, mentre il mini è in vendita, per esigenze di "allargamento famigliare", ho acquistato in comproprietà al 50% un altro appartamento un po' più spazioso, dove sto andando ad abitare con la mia compagna. Per questo ultimo appartamento ho dovuto accendere un mutuo ipotecario.
Ora, stando a quanto io conosco della normativa vigente, non posso trasferire la mia residenza prima dei 5 anni dall'acquisto della prima casa, pena la perdita delle agevolazioni. Però, di fatto, è l'appartamento in comproprietà quello che diventerebbe la mia "abitazione principale", e quello su cui andare a chiedere la detrazione dell'irpef sugli interessi del mutuo.
Il mio problema è capire come fare per dimostrare che la mia "abitazione principale" è diversa dalla mia "prima casa", per poter detrarre dalle tasse gli interessi del mutuo, ma senza perdere le agevolazioni della prima casa. So che esiste un'autocertificazione, ma non ho trovato informazioni su come usarla, dove e a chi consegnarla. Un problema annesso riguarda poi, la tassa sui rifiuti: la dovrò pagare nella casa di residenza o in quella "principale"?
Grazie molte per quanto potrete fare. -
RE: Infermiere dipendente pubblico e partita iva
Grazie molte, tutto molto chiaro. Grazie anche dell'esempio particolarmente calzante.
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Infermiere dipendente pubblico e partita iva
Buongiorno,
attualmente lavoro come infermiere in un asl. Essendo a conoscenza dell'impossibilità per un infermiere dipendente pubblico di svolgere un'attività autonoma (a meno che non si chieda un part-time del 50%, cosa impossibile da ottenere), scrivo perché sto pensando di fare comunque la scelta della libera professione e avrei dunque bisogno di una Vostra gentile consulenza in merito ad un dubbio sul regime con cui aprire la partita iva.
L'accordo che sto stipulando con l'azienda per la quale intendo offrire le mie prestazioni fa intravedere un compenso prevedibile in circa 40000 euro lordi l'anno. Volevo sapere se ho diritto, e se eventualmente mi convenga, optare per il cosiddetto "regime dei minimi", considerando:- che avrò sicuramente qualche spesa che andrà a ridurre il compenso effettivo;
- che le prestazioni sanitarie sono esenti iva.
mi fareste un grosso piacere se poteste inoltre darmi un'idea di quanto possa rimanermi al netto di un ipotetico reddito di 30.000 euro lordi, considerando che l'Enpapi richiede una contribuzione di un 12% dei compensi.
Grazie molte per l'aiuto che potrete darmi.