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    • RE: YouTube a pagamento?

      Ciao Anna!
      E' come sempre un piacere leggere le tue descrizioni puntuali e dettagliate 🙂

      Questo rappresenta un ulteriore (grosso) passo per l'audiovisivo online, anticipato peraltro da Vimeo che aveva lanciato proprio qualche settimana fa il suo **Vimeo on Demand.
      **
      E' chiaro ormai che per YouTube non si tratta più (o non si tratta solo) di guadagnare denaro quanto di attrarre più pubblico possibile, e non più con la semplice iscrizione al canale ma con un vero e proprio abbonamento che consente agli utenti di fruire di uno standard qualitativo probabilmente migliore e più competitivo come giustamente dicevi nel tuo post; allo stesso tempo permette ai produttori di avere un quadro ben più chiaro e attendibile del pubblico che segue i loro canali, e questa mi sembra una enorme risorsa per poter incontrare meglio i gusti dei nuovi web-spettatori 😄

      La cosa che mi lascia un po' di amarezza è la solita esclusione dell'Italia dalla fruizione di questi nuovi canali: lasciamo stare la questione linguistica, è proprio il fatto che il nostro Paese sia escluso dal Partner program a dirla lunga sulla scarsa volontà di investire tempo e denaro su nuove piattaforme e su nuovi linguaggi.

      Dopo il Partner Program per gli utenti, gli Original Channels e le edizioni del NextUp per nuove generazioni dell'audiovisivo arrivano anche i canali a pagamento, ma l'Italia continua a rimanere in disparte... parliamo di un mercato che da un anno all'altro ha raddoppiato gli investimenti e il trend è destinato a crescere esponenzialmente di anno in anno!

      Un'indagine Nielsen di marzo parla di **Zero-TV home **(non posso linkarti l'articolo ma lo trovi su Next-tv.it)per indicare i comportamenti del pubblico americano nei confronti della TV via cavo e satellitare in contrapposizione alla fruizione di contenuti multipiattaforma su più dispositivi, la metà che usa dispositivi mobili per accedere all'online video lo fa attraverso servizi in abbonamento, ciò mi fa pensare che non sarà poi così difficile per gli americani abituarsi ai **paid channels **(tra l'altro parliamo di 0.99 $ al mese, che in confronto alla spesa per il satellitare è quasi insignificante).

      Se non l'hai già trovato da sola ti consiglio la lettura dell'articolo Pay to play: Can YouTube succeed with its paid channel subscriptions? letto su paidcontent.org, che fa una panoramica abbastanza interessante sull'argomento! 🙂

      postato in YouTube
      A
      auro
    • RE: YouTube Television: come si presenta oggi YouTube

      😄 Ti rispondo partendo dalla fine e dicendoti che non ho intenzione di smontare il tuo entusiasmo! Anzi in questi casi è proprio dall’ottimismo che si parte per trovare nuove soluzioni 😉

      In realtà YouTube ha fatto la fortuna di molti utenti amatoriali e vlogger improvvisati che dalla loro cameretta, con la loro webcam, sono arrivati a totalizzare views da record, impensabili persino per certi programmi tv (ricordiamo le prime esperienze di Lonelygirl15 e Paperlilies o i più recenti casi di Clio, Willwoosh e il celebre Ray William Johnson: oltre 6 milioni di iscritti al suo canale e un numero totale di views che supera i 2 miliardi..!)

      Anche tra i protagonisti degli Original ci sono alcuni YouTuber che hanno raggiunto un livello di abilità e professionalità tali da metterli in competizione con i grossi broadcaster di Hollywood (o in collaborazione, come nel caso dei **Maker Studios, **che hanno ottenuto un finanziamento di 40 milioni di dollari dalla Time Warner siglato una partnership con la Tribeca Enterprises, la casa di produzione cinematografica di Robert de Niro).

      Tuttavia ci sono utenti che non hanno nessuna intenzione di diventare famosi o di guadagnare con YouTube, e che vogliono semplicemente continuare a caricare i propri video sgangherati, sgranati o sfocati, giusto per condividere un pezzo della propria vita con il resto del mondo. Il paradosso (se così lo vogliamo chiamare) che a mio avviso si crea in questo senso è costituito dal fatto che la direzione di YouTube di affiancarsi sempre più ad un medium come la televisione – per attirare quanti più utenti possibili – rischia di inimicarsi quella grossa fetta di persone che proprio dalla televisione erano fuggite trovando nel Tubo una valida alternativa e contribuendo progressivamente a conferire alla piattaforma un potere ed un ruolo tale da permetterle di potersi re-invetare televisione: mi sembra un controsenso :mmm:

      Il fatto che da più parti si alimenti un allarmismo fine a se stesso è vero (la prima volta che ho letto del nuovo progetto YouTube Television è stato sul numero di maggio di Wired che titolava: Sarà YouTube a dare il colpo di grazia alla televisione? Piccolo schermo addio? :rollo: ) ma è anche vero che l’umore della community non è da prendere sotto gamba, soprattutto in un periodo come questo, caratterizzato da una repentina evoluzione di mezzi e strumenti, di usi, di abitudini e di “mode”: abbiamo visto MySpace crollare dopo nemmeno nemmeno un biennio dalla nascita di Facebook, allo stesso modo non ci vorrebbe molto perché gli utenti insoddisfatti dalla “nuova piega del Tubo” scegliessero opzioni alternative che peraltro esistono già (ne cito giusto tre a caso: Vimeo, Blip e Dailymotion).

      La questione non è per niente facile da comprendere (figuriamoci da spiegare!! eheheh questo lo dico giusto per mettere le mani avanti nel caso non fossi stato chiaro o utile fino a qui :arrabbiato: )

      Gli utenti in Rete hanno il potere di eleggere o condannare le proposte offerte loro attraverso la condivisione delle opinioni, la partecipazione attiva e la collaborazione e sensibilizzazione sui social network e i new media, e qui c’è secondo me un altro nodo su cui sarebbe bene soffermarsi: con gli Original Channels (e con l’Internet TV in generale) abbiamo la possibilità di personalizzare al massimo il nostro palinsesto definendo in maniera totalmente autonoma e individuale i tempi, i modi e i luoghi di fruizione dei contenuti che ci più ci attraggono; tuttavia la nostra esperienza giornaliera sui SNS ci fa comprendere quanto sia grande il bisogno di condividere e di interagire in tempo reale con la nostra rete di contatti su programmi ed eventi particolarmente significativi e/o attesi, e questo comporta però che tutti guardino lo stesso programma nello stesso momento, per potere partecipare alla discussione (gli esempi più recenti che mi vengono in mente sono Il Più Grande Spettacolo Dopo Il Big Bang, Vieni Via Con Me, Ballarò, Annozero e Servizio Pubblico; ma anche il Festival di Sanremo o le Coppe e il campionato per intenderci). Come conciliare la possibilità di personalizzare il proprio palinsesto seguendo propri interessi e preferenze individuali con la frequente esigenza/desiderio di partecipare simultaneamente ad una discussione riguardo un dato contenuto? Personalizzazione o condivisione?

      La riflessione su questo aspetto potrebbe portare ad una risposta alle domande che poni nel tuo post:

      Mi chiedo allora: c'è speranza, secondo te, che questa svolta porti all'investimento su canali sempre più di qualità (premiati dal gusto del pubblico) e quindi riporti in voga quello che ormai manca alla TV "spazzatura" nostrana: l'inchiesta, l'approfondimento scientifico, l'autorevolezza e tanto altro. Ovvio, reality e show di bassa qualità avranno sempre un loro pubblico ma, supponendo che nella televisione tradizionale questi contenuti fossero eccessivamente "spinti" a discapito dei contenuti di maggiore spessore intellettuale, c'è una possibilità di vedere le cose cambiare (anche solo leggermente) o la mia è utopia?

      Alle quali onestamente non mi sento in grado di risponderti se non con una provocazione verso il nostro sistema radiotelevisivo (mi rivolgo al nostro servizio pubblico non come critica ma come un umile incentivo all’innovazione, dal momento che proprio RAI è riuscita nell'arco 2006-2011 a porsi in primo piano nell’offerta multichannel di contenuti audiovisivi e nelle sperimentazioni di Social TV):

      Attualmente nel nostro Paese è previsto il pagamento obbligatorio del canone televisivo, ovvero l’imposta sulla detenzione di apparecchi per la ricezione radiotelevisiva. Mi chiedo come potrebbe mai essere giustificato il pagamento di questa tassa sul possesso della TV tra cinque o dieci anni, quando il consumo di contenuti audiovisivi potrebbe potenzialmente avvenire su tablet, laptop, smartphone o chissà cos’altro? :bho:

      E se usassimo le nostre smart tv per guardare esclusivamente per il VOD, lo streaming e i contenuti audiovisivi su internet, avrebbe ancora senso parlare di una tassa per garantire l’offerta di un servizio pubblico radiotelevisivo che non si è saputo rinnovare negli anni?

      Nessuno se la prenda e, anzi, spero di essere contraddetto!

      Io però proprio ieri ho tolto la tv dalla scrivania: creava solo polvere e ingombro! :ciauz:

      postato in YouTube
      A
      auro
    • RE: YouTube Television: come si presenta oggi YouTube

      Ciao Anna!

      Ti rispondo cercando di spiegare più brevemente e chiaramente possibile l’idea che mi sono fatto a riguardo 🙂

      Credo che i numerosi e continui mutamenti della piattaforma, ai quali assistiamo da un biennio a questa parte, siano dovuti principalmente alla decisione di YouTube di “evolvere” la sua natura da semplice distributore ad autentico produttore di contenuti audiovisivi per il Web.

      Gli Original Channels presentati agli Upfronts del maggio 2012 sono il risultato di questo cambio radicale di prospettiva da parte del gruppo di Mountain View di realizzare canali tematici dai contenuti professionali pensati per la esclusiva fruizione sul Web. YouTube (e Google) porta avanti questo progetto stringendo partnership con i più grandi brand dell'industria cinematografica, discografica, dello sport e dell'intrattenimento nonché con decine di celebrità dello star system americano.

      E' un progetto su cui Google e YouTube hanno investito finora qualcosa come 300 milioni di dollari in tutto: non parliamo dei miliardi dei grandi broadcaster mainstream, ma non sono nemmeno "quattro spicci" se pensiamo al fatto che da sempre la Rete (e il Tubo in testa) è il regno dei contenuti amatoriali e delle produzioni low cost.

      La vera rivoluzione sta quindi in questo a mio avviso:

      1 - Creare programmi per la fruizione sul Web, organizzarli in canali e realizzarli con i modi e i tempi della Rete (non più contenuti televisivi trasferiti su Internet);

      2 - Pianificare la programmazione con cadenza regolare e frequenza settimanale, giornaliera e, in qualche caso, persino in diretta: un vero e proprio palinsesto digitale.

      ..e come tutte le rivoluzioni, anche questa ha delle cause e delle conseguenze da tenere decisamente in considerazione per poter comprendere efficacemente la portata di questo cambio di paradigma.
      **
      LE CAUSE**:

      • Sappiamo tutti che la prima vera fonte di guadagno di YouTube è la pubblicità e gli spot che vengono affiancati ai video. Tuttavia fino al 2011 gli inserzionisti manifestavano una certa diffidenza a investire in campagne pubblicitarie da affiancare ai contenuti amatoriali (notoriamente improvvisati e dal seguito imprevedibile, oltre ai contenuti spesso inadeguati ad essere affiancati agli annunci). Il contenuto monetizzabile in mezzo alla sconfinata mole di materiale audiovisivo sul Tubo era poco più del 10% (e già solo questo si traduce in un fatturato di 5 miliardi di dollari nel 2011, il doppio del 2010).

      Ma se la piattaforma gestita da Google inizia a realizzare serie, fiction, reality, talk show e decine di altri programmi di intrattenimento e li organizza in canali e con programmazione regolare, allora parliamo di contenuti su cui l’industria pubblicitaria è in grado di pianificare campagne pubblicitarie a lungo termine e ben mirate, proprio come in televisione, anzi meglio: gli Original Channels incontrano le nicchie di pubblico mal servito o insoddisfatto dalla programmazione mainstream. In altre parole: avremo magari poche migliaia di spettatori per ogni canale, ma saranno spettatori coinvolti e disponibili a investire tempo, energie e denaro e – perché no? – a “sorbirsi” qualche spot inerente i loro contenuti preferiti.

      • L’idea di un palinsesto regolare e delle personalità coinvolte nei vari progetti (ne nomino solo alcuni: Madonna, Ashton Kutcher, Shaquille o'Neal, Julia Stiles, Ray William Johnson) dovrebbe invogliare gli spettatori a tornare più volte su YouTube e a restare collegati più tempo possibile (in tv si sceglie indicativamente ogni 15’-30’, su YouTube siamo si e no sui 3’-5’). Gli Original Channels dovrebbero servire anche a questo: allargare il bacino di utenza di YouTube e fidelizzare il pubblico abituandolo a spettacoli regolari e appuntamenti prefissati.

        LE CONSEGUENZE:

      • Gli effetti di tale cambiamento sembrano quasi scontate: le numerose trasformazioni dell’interfaccia di YouTube servono a mettere maggiormente in mostra l’offerta dei canali di YouTube e a facilitarne le modalità di iscrizione ai contenuti preferiti, mettendo al centro non più (o non solo) i contenuti ma anche gli utenti e le possibilità che il Tubo offre loro.

      • La diversa organizzazione dei contenuti e delle playlist richiamano nemmeno troppo vagamente l’organizzazione grafica per la fruizione televisiva digitale, ed ecco spuntare sul mercato la Google TV. L’apparecchio realizzato insieme alla Sony per proporre i contenuti di YouTube con modalità grafiche e interattive simili a quelle che propongono alcuni servizi di IPTV, le TV satellitari o il VOD.

        Non voglio dilungarmi più di quanto non abbia già fatto ma ho ritenuto opportuno dedicare qualche riga (giusto qualche riga :rollo: ) alle diverse prospettive da cui si possono osservare i mutamenti della piattaforma di questo biennio.

      Chiaramente gran parte di quanto scritto sopra resta circoscritto al contesto statunitense dal momento che i contenuti originali per il Web sono partiti da lì e, solo da 2-3 mesi, sono arrivati in Europa (Inghilterra, Germania, Francia, Spagna).

      Questa “apertura” ai professionisti e agli inserzionisti rischia di far allontanare dalla piattaforma gli utenti amatoriali che fin dai primi anni di attività avevano reso il Tubo quello che è oggi.

      Il progetto NextUp, alla sua seconda edizione, risponde proprio all’esigenza di continuare a coinvolgere in qualche modo gli utenti amatoriali e i dilettanti attraverso un contest che premia il più creativo o il più originale tra i progetti proposti.

      Insomma, per chiudere, se si vuole analizzare con un raggio interpretativo più ampio le evoluzioni del Tubo e dell’online video in generale (di certo YouTube non è né il primo né tantomeno l’unico a percorrere questa strada 😉 ) bisogna calarsi secondo me in tutti questi contesti, considerare le trasformazioni da più punti di vista e riflettere su come gli attori in campo si influenzano reciprocamente: YouTube, Google, gli utenti, i broadcaster, i produttori di hardware, le compagnie telefoniche, gli inserzionisti, i Service Provider analizzati singolarmente non danno l’idea della portata del cambiamento in atto, così come gettare singolarmente in un tegame uova, latte, zucchero e farina non fanno una torta 😄

      Un saluto a te e tutto il Forum e ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare alla fine di questo post 😉

      P.S. - essendo un "novello" non ho potuto inserire la decina di link che avrei voluto proporvi 😢 per cui mi sono limitato a questo solo post, sebbene possa apparire piuttosto incompleto. Al vostro interesse e alla vostra curiosità lascio il seguito :ciauz:

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      A
      auro
    • RE: YouTube Partner Program è disponibile per l'Italia?

      Si ho visto qualche suo video è molto in gamba 🙂

      Anche per me è un piacere, trovo questo forum molto utile e ben fatto, soprattutto con gente preparata :wink3:.

      Vedremo se il 2013 qualcosa si muoverà anche in Italia, magari però a partire da Febbraio: con la velocità con cui cambiano le cose in questo contesto sto scrivendo questa tesi con l'ansia che adesso la chiudo e tra un mese (quando la discuterò) sarà cambiato metà di quello che ho detto eheheh 😮

      A presto!
      Auro

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      A
      auro
    • RE: Quali sono le parole più cercate in assoluto su YouTube?

      Anna sono partito dalla tua ricerca e alla fine sono "inciampato" in questa classifica un po' più recente che però riporta riferimenti solo ai video ma mai ai termini. E' il report rewind 2011 sul sito http://youtube-global.blogspot.com/2011/12/what-were-we-watching-this-year-lets.html ed è comunque molto interessante vedere quanto sia difficile tentare di affiancare pubblicità ai video quando tra i primi dieci risultati ci sono questi video:

      • Rebecca Black - Friday (OFFICIAL VIDEO)
      • Ultimate Dog Tease
      • Jack Sparrow (feat. Michael Bolton)
      • Talking Twin Babies - PART 2 - OFFICIAL VIDEO
      • Nyan Cat [original]
      • Look At Me Now - Chris Brown ft. Lil Wayne, Busta Rhymes (Cover by @KarminMusic)
      • The Creep (feat. Nicki Minaj & John Waters)
      • Maria Aragon - Born This Way (Cover) by Lady Gaga
      • The Force: Volkswagen Commercial
      • Cat mom hugs baby kitten

      La cosa interessante è che pur essendo dei video, titolano tutti in un modo o nell'altro con delle parole che anche avrebbero potuto essere usate anche singolarmente dai milioni da utenti che alla fine del 2011 avevano visto queste clip, funzionando benissimo anche da parole chiave per la ricerca (spero che abbiate capito meglio di quanto io mi sia saputo spiegare 🙂 😞 dunque in qualche modo un seppur minimo riferimento ai termini lo potremmo ricavare molto - ma molto - indirettamente 🙂 Tuttavia credo sia piuttosto un caso o coincidenza che io ho "voluto vedere" dentro questo elenco.

      Nel blog da cui ho recuperato il post linkato sopra si possono leggere anche altre classifiche divise per categorie: è comunque molto interessante dare un'occhiata 😉

      Ciao Anna, ciao forum Gt :ciauz:

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      A
      auro
    • RE: Quali sono le parole più cercate in assoluto su YouTube?

      Grazie Anna

      hai chiarito ampiamente un po' dei miei dubbi su questa cosa che non riuscivo a trovare 🙂

      E forse mi hai anche impegnato la giornata intera perchè ho appena aperto il tool che mi hai suggerito e credo andrò a digitare termini/lettere all'infinito, mi ha stimolato già da subito la curiosità di vedere i termini più cliccati per esempio in italia.

      Mi metterò al lavoro e ti farò sapere se riesco a trovare qualcosa di interessante o utile :wink3:.

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      A
      auro
    • RE: YouTube Partner Program è disponibile per l'Italia?

      Grazie mille Anna! 🙂

      Purtroppo è l'unica cosa che sono riuscito a trovare anche io riguardo questo argomento, avevo trovato solo una di quelle fonti che mi hai citato e non sapevo se potervi fare riferimento o se non fosse piuttosto il caso di cercare conferma, ma adesso ce l'ho da te 😉

      L'unica cosa che ho visto è stata attivata in contemporanea al *Program Partner *riguardante l'Italia è stata l'apertura della sezione ***Shows ***che ha permesso di confermare la partnership con La7 e la Yam11203 della Endemol (dal blog di google italia del 5 aprile 2012 googleitalia.blogspot.it/youtube-shows-arriva-in-italia - non è il link completo), ma parliamo di network riconosciuti e non certo di partner privati o più o meno "amatoriali".

      Per cui la conclusione è che gli YouTuber italiani dovranno attenersi alla "benedizione" di YouTube inviando richiesta e attendendo una loro risposta o, in alternativa rispondere ad una loro diretta richiesta di partnership sulla base di loro valutazioni sui vari canali, anche italiani.

      Questo mi interessa per il capitolo che dedicherò al contesto italiano,in cui vorrei provare a descrivere il mercato radiotelevisivo, consumo *Over The Top *e *Multiscreen *nel nostro Paese e principali partner di *YouTube *tra i network nostrani.

      Grazie mille ancora per la disponibilità e per il tempo speso per aiutarmi a confermare che quello che ero riuscito a scoprire aveva un senso :bigsmile:.

      Un caro saluto a tutti!

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      A
      auro
    • YouTube Partner Program è disponibile per l'Italia?

      Ciao a tutti (buonanotte visto l'orario :2:

      Apro questa nuova discussione per una richiesta su cui non ho trovato alcun riscontro sul Web.

      Lo scorso Aprile *YouTube *ha lanciato il nuovo programma per i partner: se non ho capito male viene "bypassato" l'obbligo di inoltrare richiesta di essere accettati come partner da YouTube, o che sia lei a proporre agli utenti più produttivi delle partnership.

      Con questo strumento viene data la possibilità a chiunque voglia diventare *partner *di YouTube di poter monetizzare il proprio brand/canale il rispettando alcuni preliminari requisiti indicati, tutto tramite una semplice iscrizione gratuita. A quanto pare però tutto ciò è disponibile solo in alcuni Paesi. Esclusa l'Italia, almeno al momento dell'avvio del Partner Program.

      Vorrei chiedere se il Partner Program di YouTube è mai stato lanciato anche nella versione italiana e, se sì, con quale differenza di tempo rispetto al lancio ufficiale (intorno alla prima metà di Aprile).

      Spero di essere stato chiaro, anche questo dubbio mi sorge in fase di realizzazione della tesi e mi piacerebbe poterne venire a capo in qualche modo :?.

      Grazie a tutti!

      Auro

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      auro
    • Quali sono le parole più cercate in assoluto su YouTube?

      Salve a tutti,

      è il mio primo post: spero di non bruciarmi l'esordio con una domanda stupida e scontata, non sono riuscito a trovare nulla a riguardo! :bho:

      Sto scrivendo la mia tesi di laurea specialistica sui nuovi Original Channels di YouTube, ma prima ripercorrevo un po' le tappe della piattaforma e volevo descrivere i rapporti tra YouTube, i partner e gli inserzionisti.

      Ho letto che uno dei motivi che fanno nascere l'idea degli ***Originals ***è quella di garantire un palinsesto regolare anche sul Tubo e di organizzare dei contenuti con una frequenza programmata e su cui poter pianificare le campagne pubblicitarie anche a lungo termine, cosa che in passato era riuscita poco e male agli advertiser per motivi legati all'imprevedibilità dell'amatoriale.

      A questo punto mi stavo cimentando in una ricerca finalizzata a capire come funzionano i ***tag ***di *YouTube *e in base a che cosa potere associare gli *spot *ai video, per questo mi era venuta in mente la domanda: «quali sono le parole chiave più usate in assoluto su YouTube?»

      Ho visto il video di Anna Covone su come utilizzare il tool per le parole chiave di YouTube: ***«***Ricerca delle parole più cercate su YouTube? Uno strumento per aumentare le visualizzazioni», solo che questo si riferisce alla possibilità di vedere quanto è digitato un certo termine che conosciamo e vogliamo utilizzare, di cui vogliamo sapere i risultati.

      Ma c'è invece un modo per potere cercare nella lista totale dell'archivio di Youtube quale sia in assoluto la parola o le parole più ricercate dagli utenti?

      In un certo senso avrei potuto collegarmi alle discussioni in questo forum intitolate:

      • **Ma su youtube le pubblicità non sono collegate all'argomento del video? **
      • [h=3]Come trovare le parole più cercate su YouTube!Ma ho ritenuto più opportuno aprire una nuova discussione dato che l'argomento si discostava un po' 😉

      Ringrazio chiunque dedicherà il suo tempo a chiarire questa mia perplessità!

      Ciao a tutti!

      postato in YouTube
      A
      auro