Oggi l?orologio è uno status symbol, un compagno per ogni avventura, un accessorio del nostro abbigliamento, da cambiare così come qualsiasi altro gingillo. Per questa nuova politica, dettata dalla moda, gli orologi hanno assunto fosse sempre più originali, frizzanti, allegre. Oggi, non più confinati nel ruolo classico di regalo da prima comunione o laurea, gli orologi sono diventati dei doni per ogni occasione. E per ogni occasione oggi è possibile scegliere fra una vasta gamma di ?segna-tempo?, fra tanti modelli e marche che continuamente si riversano sul mercato. È per questo che volevo in breve paragonare un Rolex Daytona al Pryngeps Scaphandrier: ultimamente si è assistito a un vero e proprio rilancio e riscoperta dei cronografi, di tutti i tipi e stili, con un nome più o meno altisonante alle spalle, con una linea sportiva o classica, ma comunque con i fondamentali quadrantini supplementari. Non basta più sapere che ore sono, bisogna essere in grado di cronometrare i minuti che mancano all?inizio del programma preferito, controllare il tempo che occorre per sopravvivere al traffico. Contaminuti, contasecondi, calendario perpetuo, lancette, lancettine, quadrantini, bottoncini e pulsanti. Entrambi gli orologi hanno tutte le carte in regola per stupire (il Rolex Daytona ha anche i suoi modelli famosi, come il Paul Newman). Per il Rolex Daytona: a ore 3 c?è il quadrante dei minuti, a ore 6 quello dei secondi mentre a ore 9 quello delle ore, con il classico stemma della Rolex (una corona) a ore 12. Il Pryngeps invece ha una lunetta graduata a 60 minuti in metallo dorato di forma rotonda, mobile a scatti. Vi sono incisi i numeri principali e gli indici in smalto nero. Il punto zero è indicato da un piccolo timoncino. Il castello dalla linea possente è in acciaio liscio. Le anse sono di forma classica. La corona di carica a vite è dorata a forma di semisfera zigrinata. Ha tre posizioni, la prima è di carica, la seconda serve per rimettere il datario, la terza per l?ora. I pulsanti del cronografo hanno la stessa forma della corona di carica, ma di misura leggermente inferiore. In conclusione, sono due bei orologi dinamici, aggressivi e dalla linea moderna. Tra i due ho preso un Rolex Daytona, acquistato da una vetrina online molto seria ed aggiornata, al sito www.carolexclusivemontres.fr.
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il Rolex Daytona a confronto
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Alcune valutazioni sull'Omega Speedmaster
L'Omega Speedmaster non nacque nel 1957 come un orologio tipicamente spaziale, ma furono soltanto alcune sue caratteristiche di base che nei lontani anni '60 lo fecero giudicare idoneo a questo tipo di impiego.
Tra i tanti cronografi comperati a Houston 45 anni fa da un semplice commesso
della NASA e sottoposti per due lunghi anni ad ogni tipo di test, fu proprio
il modello di cui parliamo a risultare il più adatto, dimostrando addirittura
di non aver bisogno di alcuna miglioria. Tanto è il tempo passato infatti da quel fatidico e caldo 21 luglio del 1969, giorno in cui l'astronauta americano Neil Armstrong, dopo essere sceso goffamente dalla scaletta del LEM atterrato in una zona chiamata Mare della Tranquillità, mise per la prima volta piede sul nostro satellite naturale.
Con poche e semplici parole, pronunciate prima di imprimere la storica orma
sul suolo lunare, il comandante di quella missione Apollo cercò poi di rendere
il meno solenne possibile un gesto che in realtà significava la realizzazione
di un sogno: «È un piccolo passo per un uomo, disse, ma un grande salto per
l'umanità». Era assolutamente perfetto e rispondeva appieno alle caratteristiche richieste: a carica manuale, resistente e preciso.
"Manuale" perché l'assenza di gravità avrebbe impedito al rotore di caricare
un movimento meccanico automatico, o perché il freddo intenso (doveva essere
indossato sopra la tuta) avrebbe scaricato la pila di un modello al quarzo;
"resistente", per sopportare le impressionanti accelerazioni di gravità e
"preciso", appunto, per permettere le correzioni di rotta nei tempi dovuti nel
caso ci fosse stato bisogno.
E alla base di questa eccezionale idoneità, soprattutto un movimento, di cui
ancora oggi è equipaggiato 1'orologio: un Lemania meccanico a carica manuale
del 1942. Un movimento che ha subito chiaramente vari miglioramenti nel corso
del tempo; quello di base è ora un calibro 861, (eseguito sempre per Omega
dalla Lemania), ma che ancora serve adeguatamente la "causa" del Moonwatch.
Per celebrare quindi con i dovuti riguardi questo orologio ed i suoi successi,
ma soprattutto per festeggiare i cinquant'anni dell'uscita del famoso
movimento ed i trentacinque della nascita del modello stesso, l'Omega ha
creato un'edizione speciale dello Speedmaster Professional: non più in
acciaio, come quella usata dagli astronauti, ma interamente in oro massiccio
su cinturino o bracciale, realizzata in soli 999 esemplari numerati immessi
sul mercato a metà degli anni ?90. Sottoponiamo l'attenzione ad alcuni modelli:Omega Speedmaster Professional Mark 2 - Ref. ST 145.014
Cassa in acciaio 42mm con vetro minerale
Quadrante nero
Bracciale in acciaio chiusura deployant Omega
Movimento cronografo a carica manuale cal. 861
Anno di produzione: Anni '70Omega Speedmaster Moonwatch - Ref. 145.0022
Cassa in acciaio 42 mm con vetro plexiglass
Quadrante nero
Bracciale in acciaio con chiusura deployante Omega
Movimento cronografo a carica manuale, Cal. 861
Anno di produzione: 1996/1997Omega Speedmaster Professional Chocolate Dial- Ref. ST 145.022
Quadrante speciale denominato "Chocolate"
Cassa in acciaio 42mm con vetro plexiglass (vetroplastica)
Movimento cronografo a carica manuale cal. 861
Anno di produzione: 1968Omega Speedmaster Moonwatch - Ref. 35705000
Cassa in acciaio 42 mm con vetro plexiglass
Bracciale in acciaio chiusura Omega
Movimento cronografo a carica manuale cal. 1861In questo sito sono disponibili foto e prezzi di diversi modelli Omega Speedmaster.