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    Post creati da alemelo

    • RE: Nuovo Regime per i Contribuenti Minimi - FINANZIARIA 2008

      ooops!

      non credevo che, oltre a scaricare l'iva si deducesse anche la rimanenza...

      per il 4% si',ho commesso un semplice errore aritmetico. a forza di leggere dell'inps m'e' rimasto in testa...!

      quello che mi chiedevo, a questo punto, e':
      visto che io fatturero' solo a una persona, iscritto inarcassa e titolare di partita iva (un altro architetto, insomma) lui dei compensi pagati a me cosa deduce?
      insomma, se nel corso di un anno io gli fatturo per 20000 euro, lui deducetutti i 20000 come spese per l'attivita' o sono solo uscite?
      perche' su quei 20000 euro che io eventualmente gli vado a chiedere, devo tener di conto che lui, se li deduce, non ci paghera' le tasse (al 27 come minimo visto quanto fattura) ovvero 5400 euro...!

      e' che a volte, passando da un misero contratto a progetto, ci si fanno problemi perche' sembra di dover chiedere compensi, in confronto, esorbitanti.
      poi se uno va a vedere chiede anche poco...!

      grazie e ciao

      Ale-

      postato in Consulenza Fiscale
      A
      alemelo
    • RE: Nuovo Regime per i Contribuenti Minimi - FINANZIARIA 2008

      ricapitolando:

      a) meglio dedurre i costi per intero che scaricare l'iva; esempio: in regime normale compro un oggetto da 100 euro su cui pago 20 euro di iva, poi quei 20 euro li recupero alla prima fattura che emetto sottraendoli all'iva da versare.
      in sostanza, ho speso 100 euro.
      in regime dei minimi, compro un oggetto da 100 euro su cui pago 20 euro di iva, ma deduco l'intero costo dell'oggetto dal reddito. se non l'avessi dedotto, avrei dovuto pagare il 20% di imposta sostitutiva su quella cifra non dedotta, ovvero 24 euro.
      in sostanza, ho speso 96 euro.

      b) il credito irpef lo si accumula soprattutto se si fattura a titolari di partita iva. fatturando a privati, la ritenuta d'acconto non si applica, per cui solo sul reddito imponibile occorre pagare l'imposta sostitutiva che e' quella effettiva; quindi il credito irpef puo' essere bilanciato totalmente se si fattura solo a privati e non si hanno spese deducibili.
      in questo modo non occorrera' chiedere rimborsi irpef.

      c) per avere in tasca 1000 euro al mese, al netto di cassa di previdenza (per gli architetti come me (2% su cui spetta rivalsa sul cliente + 10% soggettivi) e tasse (20%), in regime dei minimi dovro' fatturare:

      compenso: 1389 euro +
      2% inarcassa: 55 euro=
      1444 euro-
      rit. acconto: 278 euro=
      da pagare: 1166 euro

      in modo tale che, detratto il 10% dal compenso (altra aliquota inarcassa) ottenga il reddito imponibile, pari a 1250 euro, su cui applicare l'imposta sostitutiva del 20% ovvero 250 euro, e giungere quindi ai fatidici mille euro.

      rimane pero' il fatto che, fatturando ad un professionista, l'imposta l'ho gia' pagata con la ritenuta d'acconto, e anche piu' del dovuto, per la precisione 28 euro in piu'. alla fine dell'anno sono 336 euro a credito che posso recuperare chiedendo il rimborso. non mi e' chiaro ancora se posso utilizzare il credito anche per i versamenti inarcassa o no, qualcuno sa dirmelo?

      mi sapete confermare o smentire questi ragionamenti? a breve dovro' aprire partita iva in sostituzione del mio scarso (e scaduto) contratto a progetto. finora guadagnavo 750 euro puliti al mese, vorrei averne almeno mille e voglio essere sicuro sulla cifra da proporre come fattura mensile. ovvio che, se il conteggio a 1444 - RA e' giusto io partiro' chiedendone almeno 1500, tanto poi gia' me lo vedo che con la contrattazione si scendera' alquanto.
      fortunatamente ho ancora qualcosa su cui giocare: un minimo di spese (poca roba a dire il vero) e l'agevolazione inarcassa per i nuovi iscritti sotto i 35 anni, per cui quel 10% si dimezza (pur facendomi in questo modo alzare l'imponibile...)
      senza contare poi il fatto di non esser vincolato da contratto e quello di potermi permettere, se capitasse, qualche lavoretto "in proprio".

      postato in Consulenza Fiscale
      A
      alemelo
    • RE: Applicare la ritenuta d'acconto in fattura

      ma soprattutto, nel mio caso si rischierebbe di andare in consistente credito irpef.
      mi spiego:
      sono architetto appena uscito da un contratto a progetto ed in procinto di aprire partita iva con regime dei minimi contribuenti.
      considerando che fatturero' solo e soltanto ad un altro architetto, sono soggetto a ritenuta d'acconto al 20%, ma il mio imponibile e' al netto della previdenza (lo dice il regime dei contribuenti minimi, no?), che per gli architetti e'del 2% (in rivalsa sul cliente) ma assommato ad un 10% di contributo soggettivo calcolato sempre sul compenso e da versare comunque a inarcassa.
      che significa? significa che, per una fattura da 1000 euro + 2% di inarcassa (ovvero 1020 euro) detraggo il 20% del compenso, ovvero 200 euro.
      mi rimangono 820 euro in tasca, dai quali devo pero' togliere il 10% (sul compenso) del rimanente contributo per cassa di previdenza, ovvero altri 100 euro.
      risultato: ritenuta d'acconto pagata = 200 euro, irpef dovuto sul ricavo = 164 euro con una differenza a credito di 36 euro.
      se si ripete ogni mese, alla fine dell'anno sono 432 euro pagati in anticipo e in piu'!!!
      e non ho conteggiato alcuna spesa, nel qual caso l'irpef dovuto sarebbe stato anche minore, ed il credito anche maggiore.

      ora, e presupponendo di non aver sbagliato i calcoli, come li recupero quei 432 euro ogni anno?

      postato in Consulenza Fiscale
      A
      alemelo