Ciao ragazzi,
Sono Ajla e ho deciso di seguirvi perché nonostante io sia ignorante dell'ambito tecnologico, comunque questo è un bel forum e gli spunti in realtà sono tanti anche senza essere esperti. Vi pongo un problema importante che è la scelta del proprio futuro professionale e quindi del proprio futuro in generale.. Sto mettendo in dubbio ogni cosa di me, della mia persona, di chi sono sempre stata e del percorso universitario che sto facendo.
Ho fatto un liceo scientifico con il massimo dei voti e un grosso rendimento, sempre stata una ragazza studiosa e vista bene da tutti, apprezzata e stimata da professori, compagni e famiglia. Credo di essermi dedicata molto, troppo allo studio e non so il motivo, forse mi piaceva, mi dava sicurezza sentirmi preparata perché per il resto sono introversa e un po' timida. Il problema nasce con l'università. L'idea di base è stata medicina ma non sono mai stata convinta perché sono una persona poliedrica ed ero brava in tutto, forse senza fare distinzioni o preferenze per cui è difficile scegliere. Porto avanti la scelta ma dopo la maturità non studio perché esausta, allora non passo il test di medicina e senza riflettere tanto entro a biotecnologie, quest'anno ritento il test studiando ed entro a medicina. Il vantaggio è che questo primo semestre non ho dovuto frequentare né dare esami perché me li hanno convalidati da biotecnologie (l'ho fatto apposta), lo svantaggio è che tutto questo tempo di nullafacenza l'ho usato per riflettere, forse eccessivamente.. Risultato? Sono terrorizzata da questo percorso.. Non so se sono in grado di resistere così tanti anni, è un percorso bellissimo, forse davvero quello che preferisco un po' di più tra tutte le facoltà, ma non so se ho l'atteggiamento giusto per farlo. Vi spiego, sono molto perfezionista e dedico tutto il mio tempo allo studio, ma se lo faccio a medicina non vivo più, inoltre sono una persona tendenzialmente ansiosa o paranoica.. La mia paura non è tanto il mestiere che farò quanto il percorso per arrivarci, ho paura di viverlo malissimo e mollare per sfinimento o crisi nervosa a metà percorso.. A quel punto credo mi sentirei morire! In problema è che mi piace sentirmi utile da adesso, lavorare o comunque poterlo fare il prima possibile. Quando faccio qualcosa sono bravissima, le varie esperienze me lo hanno dimostrato. Mettetemi a fare qualsiasi cosa, spiegatemelo e in poco tempo col mio impegno e la mia dedizione riesco e forse mi faccio notare. L'ultimo è esempio è recente, sto facendo la cameriera da poco senza esperienza. Dopo 4 giorni (lo faccio una volta a settimana per scelta) mi hanno proposto all'orecchio di andare a lavorare in locali più prestigiosi o ristoranti più importanti. Lavoro molto, mi piace e ci metto impegno, l'hanno notato tutti, ho scavalcato chi è lì da più tempo o chi arriva col diploma alberghiero, I tre è un locale in cui siamo tutti a nero ma a me farebbero contratto se voglio, cosa che tutti gli altri ragazzi quando sono entrata mi hanno detto di scordarmelo se sono là per qualcosa di serio.. Ovviamente ora non voglio contratto perché in teoria devo studiare.. Ma ragazzi non lo so, non voglio aspettare così tanti anni, anche perché con medicina mi devo dedicare completamente a quello e rimandare tutto a dopo la laurea.. In tutto ciò ho perso due anni a riniziare a settembre un nuovo corso di laurea mi fa sentire a disagio, sarebbe il terzo anno di fila che sono al primo anno di ben 3 corsi di laurea diversi, assurdo.. Poi sceglierei una cosa che con una triennale mi dia grosse possibilità perché non ci voglio spendere più tempo, non mi va più ragazzi.. Ho la nausea.. Forse una professione sanitaria, ma la sceglierei in base allo sbocco lavorativo e allo stipendio (nel 2018 va valutato anche questo..). Stavo valutando addirittura un diploma in ottica ed optometria ottenuto in una scuola privata qua a Firenze con cui avrei 3 giorni liberi alla settimana in cui potrei lavorare direttamente nell'ambito anche durante gli studi, basta farsi notare con l'impegno. Però non lo so, sono scelte che farei solo perché mi danno possibilità di lavoro, non ho passione sinceramente. Vorrei trovare la formula giusta per impiegare meno tempo, dare il massimo e poi vedere i frutti. L'idea dello stipendio mi spiace molto..Quale potrebbe essere secondo voi la miglior formula?
Vi confesso un'altra cosa, lo stesso problema lo ebbi in prima liceo, crisi di pianto e nausea, volevo passare subito ad un istituto o ad un professionale ma non per evitare lo studio, anzi per poter sfruttare lo studio stesso e finire con successo e avere il lavoro quasi assicurato perché davvero ho tanta voglia, senso di responsabilità e dedizione. Non immaginate come sono felice quando devo andare a fare la cameriera, ma non è la cameriera in sé, quanto l'impegno che ci metto. Non amo il mestiere in sé, ma il fatto di riuscirci.. Sono disperata, mi vergogno a dire di voler mollare medicina dopo due anni che la inseguo e mi vergogno ad aver perso tempo, mi vergogno a non sapere cosa fare e mi vergogno a pensare di rinunciare alla laurea..
Ho bisogno di un confronto con voi perché siamo in una società in cui a volte ci si sente costretti a fare certi percorsi o scelte senza pensarci bene, perché va di moda, perché è giusto così..
Come sfruttereste la dedizione nello studio e nella pratica, l'impegno e la voglia di fare di una persona? Io sto impazzendo, mi sento energica e capace ma sento di non star usando queste mie qualità e non so in cosa investire.. (tra 1 mese faccio 21 anni)
Buon pomeriggio ragazzi, perdonatemi per l'infinito post
Ajla
aj
@aj
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La scelta del proprio futuro
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RE: SE siete come me, NON fate il mio stesso errore!
@aalex said:
In questo 3d racconto il mio fallimento universitario ad ingegneria nella speranza di salvare qualche malintenzionato dal rovinarsi la vita.
Era nel lontano 2002 quando iniziai ad informarmi circa le mie possibilità di fare ingegneria... provenivo da un liceo scientifico... e cominciai a chiedere a un ragazzo che frequentava ing dei pareri. Questo ragazzo, che era in CORSO, mi disse: NON TI ISCRIVERE!!.. era un ragazzo studioso ed io pensavo che lo studio bastasse.
Ero affascinato all'idea di fare ingegneria (di certo non per vantarmi, ma perché mi affascinava approfondire delle cose) ma ho poi ben presto scoperto che HO SBAGLIATO TUTTO!...e così molti miei colleghi, che poi hanno lasciato.
La passione, la volontà di imparare con gli occhi di un bambino che avevo all'inizio fini' presto: non vedete ingegneria come l'imparare l'esame di analisi e sapere cos'è una derivata, cos'è un integrale, saper fare anche esercizi...NON BASTA questo ad ingegneria. Non credevo di trovare un ambiente così PATETICO in cui si valuta la tua elasticità mentale e la tua velocità, nonché senso pratico, bravura, fantasia e tutto quello che volete FUORCHè quello che studi. I ragazzi che studiano, sono chiamati ASINI, dai prof... già, qualcuno di voi che si iscrive ed è lento e deve affidarsi SOLO allo studio è chiamato ASINO ed è schifato dai prof. Io sono uno di questi: non ho elasticità mentale ne' fantasia o intuizione sopraffina, ne' tantomeno velocità ed originalità nell'esecuzione di un compito... insomma, sono un asino, propriamente detto. Ma volevo imparare,studiare ed appassionarmi, beh... SCORDATEVELO!!!
Ora salvo qualcuno che risponde a questo topic dicendo che non è vero blablabla... a Ingegneria come in tutte le altre facoltà NON è come il liceo ove facevi PERFETTO il compito di matematica e ti beccavi 10, pensando di essere bravo! Non è assolutamente così! Ho visto gente con scritti perfetti e teoria saputa come l'aveva detta il prof andata male agli esami...forse hanno ragione,forse no ma ti vogliono INGEGNOSO ed ELASTICO... questo è tutto.
Qualcuno che sta leggendo già sta pensando di confutare le mie frasi dicendo che con la passione si controbilancia... macchè! Posso dire anch'io di essere appassionato delle navicelle spaziali... invece so a malapena che forma hanno.
Insomma,per essere realisti, questa è la realtà di una facoltà così arida come ingegneria: i tipi come me con lo studio vanno anche avanti, ma a botta di sorbirsi lamentele ed occhiatacce.. perchè lo studio in queste materie assolutamente non basta, vogliono lo studente BRAVO.
Se qualcuno pensa di iscriversi a questa facoltà, supponiamo ingegneria aerospaziale, perché affascinato dagli aerei che passano sopra casa, SI STA ROVINANDO LA VITA! Lo studio non basta, bisogna essere ''portati'' per queste materie, bisogna essere veloci a capire, elastici ed ingegnosi,nonché veloci.
Se un ragazzo non è così e vuole lanciarsi nello studio dell'ingegneria pensando di studiare le cose e impararle dai libri per il gusto di farlo e portarle agli esami STA SBAGLIANDO TUTTO! Io ho sbagliato tutto e vorrei sensibilizzare altre persone affinché non facciano il mio stesso errore...
pensare di studiare ingegneria senza abilità tipo memoria, un pò di fantasia e capacità di ragionamento, rigore, SENSO PRATICO, BUONA capacità di relazionarsi con gli altri e predisposizione al problem solving è UN TENTATIVO DI SUICIDIO!
Io di queste cose me ne sono accorto dopo 2 anni; PRIMA non la vedevo così perché COME GIà DETTO,al primo esame feci lo scritto benissimo avendo studiato parecchio e andai all'orale il prof iniziava a sbuffare e a fare domande impossibili abbassandomi il voto... me ne andai esterrefatto.. pensai: SO TUTTO COM0'è POSSIBILE CHE MI ABBASSI IL VOTO?
Eh no cari amici, sapere tutto, rompersi il culo sulla sedia, non è apprezzato SE non sei ELASTICO ED INGEGNOSO...i prof ovviamente se ne accorgono, vi sarà anche a voi capitato di vedfere un ragazzo bravo all'opera e uno molto meno bravo.... diciamo che il ragazzo bravo e veloce nonché preciso e fantasiono si vede ad occhio... e questo come già detto può anche sbagliare agli esami, va sempre bene.
Il ragazzo,come me, che NON ha capacità ma affida tutto allo studio è considerato una NULLITà ad ingegneria: una persona da cacciare.
Non fate il mio stesso sbaglio SE andando a lezione già alle superiori non riuscivate a capire subito e quindi non avevate quella ''elasticità mentale'' che tanto piace!Ecco spiegato il motivo del mio fallimento! Forse dovuto anche a mancanza di voglia di perseguire l'obiettivo, ma dopo 2 anni mi sono guardato allo specchio ed ho visto che oltre alle nozioni che so non mi è rimasto nulla, non ho un pò di elasticità mentale, capacità di astrazione... insomma le capacità non le ho. Ho capacità solo di parlare e capire gli altri, sono anche asociale per dirla tutta.
In queste condizioni fare ingegneria è come suicidarsi.Buona fortuna e ...ascoltate il mio consiglio!
Ciao Aalex, leggo la tua storia e le risposte solo ora e vorrei chiederti, a distanza di anni, come te la passi e quali sono le scelte che hai fatto. Ti senti cambiato?