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    Post creati da 2enne

    • RE: Disoccupazione fa reddito?

      Da quanto mi risulta viene considerato reddito assimilato a lavoro dipendente (infatti l'inps effettua anche le ritenute e rilascia la CU).

      Per i lavori occasionali mi sembra sia necessario informare l'inps che riduce in proporzione l'indennità (avevo letto qualcosa in proposito per chi ha PI; non sono sicuro se per le occasionali valga la stessa regola, però è sempre lavoro autonomo).

      Se c'è qualche consulente del lavoro che possa fornire notizie più precise e certe, è ben accetto (c'è sempre da imparare).

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      2enne
    • RE: Compensi Consigliere Comunale

      ll cambio denominazione è dovuto (così ho letto da qualche parte, ma non ricordo dove :?) al fatto che dall'anno fiscale 2016 nell'unico non è più compresa la dichiarazione IVA; quindi non è più un "unico modello" da spedire.
      Sostanzialmente però i quadri sono gli stessi (sia per l'IVA che per i redditi, ma separatiin 2 modelli diversi).

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    • RE: Apllicazione IVA per fatturazione a cliente in Svizzera. Dubbi.

      Per al questione "nuovo topic" penso sia meglio interpellare il gestore del forum (o qualche utente esperto di informatica).

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      2enne
    • RE: Compensi Consigliere Comunale

      Istruzione mod. RedditiPF2017 (ex mod. UnicoPF), pag. 40:

      Quadro C - SEZIONE II ? Altri redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
      ...
      e) le indennità e gli assegni vitalizi percepiti per l?attività parlamentare e le indennità percepite per le cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali), nonché quelle percepite dai giudici costituzionali;

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    • RE: modifica CODICE di attività

      I codici IVA non sono il mio forte (lascio la parola a chi è più competente: alcuni professionisti aprono PI per i clienti con frequenza mensile/settimanale; magari loro si sono confrontati spesso con l'AdE), ma mi sembra che, come professionista iscritto all'ordine degli ingegneri la dizione "studi di ingegneria" sia corretta; se l'ordine è un altro, effettivamente la correzione diventa opportuna.
      Però se le prospettive sono di "chiudere" a breve (2017-2018), forse è meglio lasciare andare come è sempre andato e cessare l'attività col medesimo codice (non avrebbe senso modificarlo se dopo 6-12 mesi si chiude; all'AdE potrebbe venire il dubbio che la modifica fosse una correzione e non un cambio).
      Se invece l'idea è continuare, perchè non fare un salto all'ufficio AdE chiedendo quale codice sarebbe corretto per un'attività come quella descritta?

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    • RE: modifica CODICE di attività

      Non ho capito se l'attività è professionale o di commercio/artigianato (nel 1° caso si può fare la variazione solo con l'AdE).
      Modificare il codice ateco può comportare qualche interesse da parte dell'AdE, ma è un'operazione ammessa (obbligatoria se effettivamente c'è il cambio: entro 30 gg); comunque, anche presentare gli SdS non coerenti/conformi susicta "interesse", forse più della semplice modifica dell'ateco; e trovarsi a spiegare l'incongruità degli SdS con una situazione non veritiera (attività di fatto diversa dall'ateco) non è facile (verrebbe contestato anche che gli SdS degli anni precedenti sono non veritieri).
      In passato (circa 15 anni fa) ricordo che era possibile "sanare" la variazione codice attività semplicemente indicandola in dichiarazione unico; ma non ho più verificato se la regola sia valida.

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      2enne
    • comunicazione periodica IVA e acquisti IVA assolta art. 74

      Gli acquisti di beni/servizi con IVA assolta alla fonte (es. libri per successivo commercio, oppure spese telefonia mobile, per consumo dell'imprenditore), vanno indicati tra gli acquisti nella comunicazione periodica IVA al rigo VP3?

      Le istruzioni recitano che va riportato "l?ammontare complessivo degli acquisti all?interno .... al netto dell?IVA, annotate nel periodo di riferimento sul registro degli acquisti di cui all?art. 25"; quindi, poichè le fatture di acquisto vengono registrate (anche quelle con IVA assolta), sembrerebbe vadano inclusi. Però nella dichiarazione IVA gli acquisti art. 74 non vengono esposti (infatti, non c'è il rigo apposito).
      Le FAQ trattano le ipotesi di coloro che sono all'inizio della filiera e, pertanto, risultano debitori dell'imposta, ma nulla dicono per gli acquirenti.

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      2enne
    • RE: Compensi Consigliere Comunale

      Ai sensi dell'art. 50, c. 1, lett. f, sono redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; quindi vanno indicati nel quadro "C" del 730/2017 o mod. Redditi2017. Il Comune dovrebbe aver già rilasciato la CU.

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      2enne
    • RE: modifica CODICE di attività

      Sul sito dell'AdE si trova (Home - Strumenti - Software di compilazione - Software - Domande/Istanze - Software Partita Iva) il software per le variazioni IVA.
      Tuttavia, se il soggetto è iscritto anche alla CCIAA, a mio parere, è necessario fare la variazione tramite ComUnica (perchè il codice attività viene indicato anche al Registro Imprese) e non solo e direttamente all'AdE (i professionisti, che non sono iscritti alla CCIAA, invece, posso utilizzare il software dell'AdE).

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      2enne
    • RE: Apllicazione IVA per fatturazione a cliente in Svizzera. Dubbi.

      Trattandosi di cessione di beni verso paese extraUE, la considererei una esportazione, in base all'art. 8, c. 1, lett. a del DPR 633/72: non imponibile art. 8 (rispettando le indicazioni dell'articolo citato).

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    • RE: Compilazione Registro corrispettivi Buffetti

      L'attività di B&B non occasionale (cioè svolta con Partita IVA) è considerata attività alberghiera. Quindi i corrispettivi devono essere certificati da scontrino fiscale o ricevuta fiscale e, solo su richiesta del cliente, da fattura (art. 22 DPR 633/72). Non è pertanto escluso a priori che non vengano emesse fatture.

      Nel registro corrispettivi non è necessario indicare il n. delle RF; la colonna "fatture", invece, è destinata a ricever il n. delle fatture emesse (se e quando ci sono). Quindi, indicare il n. delle RF nella colonna "fatture" è fuorviante; se venisse indicato il n. delle RF e poi nello stesso giorno ci fossero anche delle fatture, come verrebbero indicate le prime e le altre? L'impostazione proposta potrebbe andar bene se, per le fatture emesse, venisse instaurato il registro delle vendite (chiamato anche registro delle fatture emesse).

      "Riporto" indica il totale della pagina ad riportare nella pagina successiva.

      Comunque il registro corrispettivi è in forma libera, purchè contenga i dati necessari (è possibile anche crearne uno personalizzato con un foglio elettronico o programma di videoscrittura e stamparlo; in tal caso potrebbe pensare di creare una ulteriore colonna per annotare il n. delle RF (quello della fatture, come detto deve esserci salvo adottare il registro fatture emesse).
      Sui motori di ricerca, indicando "registro corrispettivi foglio elettronico" si trovano esempi.

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      2enne
    • RE: ritenuta di acconto per prestazione occasionale

      A dicembre 2016 ho chiuso la p.iva a regimi minimi. (l'80% delle fatture sono state effettuate presso la stessa ditta).
      Adesso in maggio 2017 mi hanno chiesto la ritenuta di acconto per prestazione ccasionale. Dato che non ho piu partita iva.
      Presumo che per "ritenuta d'acconto" si intenda che viene chiesta una "notula per prestazione occasionale di lavoro autonomo soggetta a ritenuta d'acconto". Se l'ipotesi è questa, non ci sono impedimenti a che un soggetto già titolare di PI, possa poi svolgere attività occasionale nella medesima materia e/o verso gli stessi committenti. Però ci sono due considerazioni:

      • le prestazioni occasionali post PI devono avere natura temporanea e contingentata: se il loro numero o la loro durata è tale da far supporre che si tratti della mera continuazione dell'attività professionale svolta prima verrà contestato l'esercizio di attività professionale senza PI.
      • il compenso addebitato come "occasionale" non deve essere relativa ad attività svolta durante la vigenza della PI; altrimenti si sarebbe dovuta emettere fattura prima di chiudere la PI oppure tenere aperta la PI fino all'incasso (e relativa fatturazione) del compenso (Circolare n. 11/E/2007 e Risoluzione 232/E del 2009).

      Posso farla sempre intestata alla stessa ditta?
      La prestazione occasionale può essere svolta verso chiunque fermo restando quanto detto prima.

      Ci potrebbero essere controlli? Dato che ho chiuso la partita iva e poi ho presentato ritenuta di acconto sempre con la stessa ditta?
      Nulla esclude che l'Agenzia delle Entrate effettui dei controlli (che possono essere effettuati anche se non fosse stata chiusa la PI); ma se vengono rispettate le norme (la prestazione è veramente saltuaria) non c'è nulla da temere.
      Comunque anche l'ispettorato del lavoro potrebbe nutrire dei dubbi (contestando lavoro subordinato nascosto) sulla veridicità della PI, soprattutto per il fatto che più di 3/4 del fatturato era verso il medesimo committente.

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    • RE: DIMENTICANZA RATA DETRAZIONI PER rispermio energetico

      É possibile recuperare la rata "persa" mediante dichiarazione integrativa (mod. unico 2016, da presentare adesso; se la dimenticanza è del professionista è onere suo provvedere in modo gratuito): le istruzioni ministeriali chiaramente precisano che è possibile presentare una dichiarazione per far valere oneri non detratti; nel corrente anno, puoi continuare la detrazione delle rate successive.

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    • RE: Apertura Partita IVA obbligatoria?

      Aggiungo che i costi reali da considerare, oltre a quelli concernenti le imposte sui redditi (se rientri nel regime forfetario 5% del guadagno netto, calcolato come percentuale sui ricavi lordi), ci sono anche quelli previdenziali, cioè i contributi INPS che, anche sfruttando l'agevolazione del regime forfetario (riduzione del 35%), sono in misura fissa: in numeri: 3.668 € - 35% = 2.384 € all'anno.

      Circa la possibilità di considerarla "prestazione occasionale", non esiste un limite economico e/o temporale (5000 € è un limite previdenziale, al di sopra del quale è obbligatoria l'iscrizione all'inps e il versamento di contributi). Quello che rileva è l'esistenza di una "organizzazione" e lo svolgimento abituale (cioè ripetuto) dell'attività.
      Se pubblicizzi le prestazioni su internet, difficilmente si potrà sostenere che non ci sia una organizzazione e ripetitività (l'aver evidenziato il servizio identifica, quantomeno, la volontà di svolgerlo in modo non sporadico e comprova anche aver realizzato una "base" all'attività): da cui è facile che venga contestato lo svolgimento di attività artigianale.

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    • fattura intestata a soggetto non richiedente la prestazione

      Illustro la fattispecie.

      Il soggetto ?P? proprietario di impianto fotovoltaico, informa "M", impresa, installatore e manutentore del malfunzionamento dello stesso. M, decide di attivare il tecnico ?T?, specialista di impianti fotovoltaici per la riparazione. T si reca sul luogo ma riscontra che il difetto non riguarda un problema di sua competenza e riferisce a P di informare M, il quale, nelle settimane successive, provvedere alla riparazione con altro personale.
      Nei mesi successivi T emette fattura nei confronti di P (il quale aveva controfirmato il foglio di intervento) per l'uscita del tecnico.

      Domanda: la fattura di T verso chi deve essere emessa? nei confronti del proprietario che ha firmato il foglio di intervento o del manutentore (che ha attivato l?intervento e che era obbligato alla manutenzione)?
      Intestando la fattura a P non si rientrerebbe nell'ipotesi di "fattura soggettivamente inesistente" visto che il committente è M?

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    • Salve a tutti

      Buongiorno a tutti. Mi sono appena iscritto al forum anche se in realtà lo consulto sporadicamente (la sezione fiscale) da tempo.
      Abito a Padova, da anni lavoro in un ente pubblico occupandomi di problematiche fiscali (precedentemente ho lavorato in un'associazione di categoria, tempo in cui ho anche conseguito l'abilitazione alla professione di dottore commercialista, ovviamente mai esercitata per incompatibilità).

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