Buongiorno.
In realtà ci sono risoluzioni e sentenze che invece distinguono proprio questa parte quantitativa da quella qualitativa.
In qualsiasi caso è corretto quanto sostiene Lei, cioè che in sede di eventuale controllo l'accertatore possa sostenere che possa andare bene o meno...il mio consiglio è comunque di documentare tutto con più verbali (di c.d. e assemblea soci), al fine di dimostrare come vengono utilizzati questi denari.

A tal proposito, mi permetto di consigliarVi la consultazione di alcune guide, nello specifico "guida al non profit: come creare e gestire
un'associazione" e "verifiche fiscali agli enti non profit". Le guide potete trovare, insieme ad altre

sull?argomento, su sito movidastudio punto it nella sezione edizioni

**Dott. GABRIELE APRILE
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@barto979 said:

La ringrazio molto della sua risposta dittaprile,

le entrate da attività commerciale della nostra associazione DEVONO essere utilizzate per portare avanti le attività istituzionali. Mi spiego meglio se facciamo attività commerciale tutto il ricavato deve essere messo da parte per poi far fiorire progetti culturali che interessano i soci, realizzazione di manifestazioni, seminari e quant'altro.

Il dubbio mio è che non essendo esplicitato dalla legge l'argomento che lei sostiene e cioè che anche nel caso in cui le entrate commerciali siano superiori all'entrate istituzionali basti dimostrare che le stesse sono indispensabili alle attività istituzionali, la cosa venga lasciata alla "sensazione" di chi eventualmente effettua il controllo. O mi sbaglio?

Poniamo un esempio:

20 soci con quota annuale associativa di 10? = entrata istituzionale di 200?
Attività commerciale di vendita oggetti a una manifestazione = 2000?

Togliendo tasse e iva al 10% il ricavato della vendita commerciale che ho mi servirà per creare / promuovere un nuovo progetto culturale, documentato e realizzato nella carta. Nel caso in cui venga un controllo come viene presa l'evidenza?

Grazie ancora del prezioso aiuto