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Mamo dagli USA a Garage 7 Heaven.
Garage 7 Heaven si dà all?arte e lo fa rimanendo però in tema di motori.
Saranno commercializzate, attraverso il sito www.garage7heaven.com, le opere in serie limitata dell?artista MaMo, un artista che ha iniziato ad esporre solo ultimamente.
Nato in Italia nel 1970, segue un percorso formativo atipico, esplorando per gran parte della sua vita varie forme d?arte o pseudo tali. Inizia fin da piccolo a disegnare veicoli e vari mezzi meccanici. Il disegno a mano libera arricchito di un leggero chiaro scuro lo affascina come mezzo di sperimentazione veloce. Da qui al fumetto il passo è breve e approfondisce questa forma d?espressione fino al 1997 circa in contrapposizione ad opere realizzate con aerografo e acrilico. E? con questa tecnica che per la prima volta sperimenta il realismo o meglio l?iper-realismo, ispirandosi apertamente alla corrente americana degli anni 60/70. Le immagini riflesse di Richard Estes, i bar e i pic-up americani di Ralph Goings e le opere in genere di Chuck Close sono un importante riferimento.
A questo punto la via è tracciata ed inizia uno studio a ritroso verso le fonti del realismo, Edgar Degas, tra i fondatori dell?impressionismo, ma realista come amava autodefinirsi e soprattutto Edward Hopper, vero punto di riferimento per MaMo.
Gli studi più importanti per MaMo avvengono, come per Goings, al California College of Arts and Crafts** di **Oakland, dove inizia ad interessarsi a soggetti tipicamente americani, moto, hot roads e bolidi che sfrecciano in spiaggie o deserti desolati. MaMo però sente che manca qualcosa al suo modo di ricreare se stesso nelle sue opere. Manca qualcosa che riesca a rappresentare realmente la sua natura, divisa tra razionale e irrazionale, tra meccanico ed umano. E? qui che la lezione surrealista dei grandi come Magritte o Dalì esce allo scoperto e dipana la matassa espressiva.
Niente di realmente difficile o intrigato, ma piccoli particolari che ad una seconda lettura dell?opera rendono il tutto piacevolmente diverso.