• User Attivo

    Professionista Inarcassa INPS

    Un saluto a tutti Voi del Forum.....
    Avrei un dubbio che vorrei con Voi chiarire.....
    Premetto che sono un libero professionista iscritto all'ordine degli ingegneri e ad Inarcassa in quanto posseggo P.IVA (nel regime dei minimi) e nessun altra forma di previdenza obbligatori.
    Da qualche settimana ho accettato una supplenza in una scuola superiore statale con sottoscritto un contratto a tempo determinato col Ministero della Pubblica Istruzione e contestualmente continuo a svolgere la libera professione.
    Essendo quindi assoggettato ad altra forma di previdenza obbligatoria (Inpdap) mi sono cancellato dai ruoli INARCASSA.

    Quello che chiedo a Voi è:
    Devo pagare qualcosa all'INPS (come contributo previdenziale) per il periodo di cancellazione dai ruoli di Inarcassa?

    Io suppongo di no....in quanto se proprio dovrei pagare una seconda forma previdenziale sarebbe proprio quella di INARCASSA, ma sentiti loro.....mi hanno comunicato che sono esonerato dai contributi verso inarcassa nel momento in cui possiedo un'altra forma di previdenza obbligatoria, ovvero Inpdap.


  • User Attivo

    Iscrizione alla gestione separata inps con aliquota al 17%.


  • User Attivo

    Grazie per la risposta, ma avrei ancora dei dubbi......

    1 - Non sono registrato come artigiano o similari e con l'INPS non ho mai avuto a che fare.....quale sarebbe quindi la mia posizione?

    2 - il versamento INPS diventa per me facoltativo perchè già iscritto ad una forma di previdenza obbligatorio quale è l'INPDAP ?!

    2 - In questa circostanza mi troverai alternante su tre forme previdenziali (Inpdap, Inarcassa, Inps)?!


  • User Attivo

    Purtroppo in questi casi la gestione previdenziale diventa un po' complessa.

    In uno stesso anno puoi essere assoggettato a diverse forme di previdenza. In questo caso potremo avere tre periodi:

    • solo lavoratore autonomo: inarcassa (soggettivo e integrativo)
    • autonomo e dipendente: inpdap (scuola); inarcassa (integrativo); gestione separata (inps 17%);
    • di nuovo solo autonomo: come al punto 1.
      Naturalmente, dovrai comunicare a inarcassa la sospensione e, poi, la riattivazione in concomitanza dell'inizio e della fine del lavoro subordinato.
      In sede di dichiarazione dei redditi e di comunicazione annuale all'inarcassa si faranno i conteggi proporzionali del reddito da sottoporre a contribuzione all'una e all'altra forma previdenziale (se non sbaglio).
      Qualche iscritto all'inarcassa potrebbe essere più preciso in merito.

  • User Attivo

    So per certo che per il calcolo dei contributi di Inarcassa si ha che:

    • il 2% (contributo integrativo) viene versato indipendentemente dalla posizione previdenziale;
    • il 10% (contributi soggettivo) sull'imponibile del fatturato generato proporzionalmente ai mesi di effettiva iscrizione ad Inarcassa.

    Quello che non comprendo è perchè devo versare i contributi all'INPS in quanto non sono iscritto alla Camera di Commercio dell'Industria ed Artigianato. Non mi ritrovo nessuna iscrizione alla gestione separata INPS. Ho seguito un iter di apertura P.IVA diversa derivante da iscrizione all'albo degli ingegneri con iscrizione ad INARCASSA.

    Grazie ed a presto.


  • User Attivo

    E' la legge che lo prevede (L. 335/95 e ss. mm., e altre collegate).
    Per i professionisti, che non hanno cassa o non sono iscrivibili perchè hanno un'altra posizione previdenziale, è obbligatoria l'iscrizione alla gestione separata (dei c.d. parasubordinati).


  • User Attivo

    Dalla tua risposta denoto che l'opzionabile....è una scelta liberamente costretta.......
    Domanda......ma se non voglio la pensione INPS? Posso rinunciarvi?

    Grazie per le delucidazioni che mi stai fornendo......


  • User Attivo

    No.
    Può anche accadere che versi inutilmente i contributi alla gestione separata, senza maturare alcunchè.


  • User Attivo

    Sarà sicuramente il mio caso......infatti dovò versare circa 5000euro senza sicuramente maturare nulla.....

    PS: Ho fatto un calcolo sommario su questa situazione che potrebbe venire in aiuto per chi trova interessante questo post.....(correggimi se sbaglio).....ovvero per chi come me è un libero professionista con iscrizione alla cassa degli ingegneri e degli architetti (INARCASSA) al quale viene offerto un contratto a tempo determinato.....conviene accettare solo se il compenso derivante da tale contratto supera del 7% quello costituito dallo scarto derivante dal contributo soggettivo della cassa (ad oggi del 10%) e quanto spettante all'INPS (17%).....altrimenti meglio rifiutare......
    Questo è solitamente il caso di chi si trova nel regime dei minimi.....

    Ancora grazie per le tue info preziose.....


  • User Attivo

    Bella considerazione... ci sai fare con i numeri!!!
    Prova però a fare anche un esempio numerico (per gli altri...).
    Forse sarà più utile.
    Poi, magari, ne discutiamo.:ciauz:


  • User Attivo

    Faccio di seguito un caso numerico concreto…(correggimi se sbaglio qualche passaggio)…...che sarebbe poi il mio…..
    Sono un libero professionista che è nel regime dei minimi e che rimanerci non deve fatturare oltre i 30.000euro come compenso netto.
    Considerando un contributo soggettivo del 2% nel caso peggiore mi troverei a versare ad Inarcassa 600euro.
    Mentre per un contributo integrativo (ad oggi pari al 10%) ne dovrei versare 3000.
    A questo punto supponiamo che una scuola mi proponga un contratto a tempo determinato (anche se può essere anche un qualsiasi altro contratto da dipendente basta che non sia in conflitto con mio codice di attività per il quale svolgo la professione)…..come mi devo comportare? Conviene o non conviene a livello economico?
    Accettando dovrò cancellarmi da Inarcassa (quindi non verseri più il 10%.......ottima abitudine) ma mi troverei ad iscrivermi alla gestione separata Inps (la percentuale sale al 17%.......pessima abitudine) quindi paradossalmente nonostante l’introito indotto dal lavoro dipendente mi troverei una contropartita del 7% in più sul contributo soggettivo (Inps anziché Inarcassa).
    Quindi sempre nel caso peggiore se prima pagavo un contributo soggettivo di 3000euro con Inarcassa ora mi troverei a pagare 5100, ovvero un incremento di 2100 euro.
    Quindi se per assurdo ho un lavoro da dipendente che non supera una soglia annua pari a 2100euro ci vado sicuramente a rimettere (oltre che lavorare a gratis)…….devi guadagnarci almeno 2100euro per uscire economicamente alla pari.
    Per il regime dei minimi và già bene…….per chi invece supera tale limite di fatturato la differenza si fa sempre più rilevante ed avere un impiego da dipendente diventa sempre più controproducente (in termini di sacrificio oltre che economico).
    Logicamente il tutto l’ho rapportato al regime dei minimi ed a un periodo di 12mesi, ma per casi particolari il tutto deve essere rapportato ad importi e periodi di contratto.


  • User Attivo

    Teoricamente mi sembra che il discorso da te fatto fili liscio, non fa una grinza.
    L'esempio è fatto su un rapporto da lavoro dipendente di un anno e che
    il tutto inizierebbe ad essere vantaggioso superati ?. 2.100, supponendo di guadagnare ?. 30.000 dall'attività autonoma.
    Come già da te osservato, praticamente, però, le cose stanno un po' diversamente.
    Un lavoro subordinato per un anno, anche part-time, non sarebbe compensato così poco (vogliamo dire almeno 10-12.000 euro?).
    Le cose cambiano, poi, se il lavoro subordinato non è per tutto l'anno e, quindi, quella percentuale del 17% si applica proporzionalmente al periodo di contemporaneo svolgimento delle due attività.
    Altro fattore da considerare è anche la minore tassazione derivante dalla deduzione dei maggiori contributi versati (il 20% in meno sul 7% in più di contributi).
    Infine, vi sono fattori morali difficilmente (se non soggettivamente) quantificabili.

    Complimenti.
    E' stata una interessante e proficua chiacchierata.:ciauz:


  • User Attivo

    Grazie a te per le delucidazioni fornitemi......

    Ma avrei ancora un paio di domande (che possono anche essere ovvie....ma è la prima volta che mi approccio a questo tipo di previdenza), ovvero:

    1 - Il 17% da te fornito da dove si deduce?

    2 - Poichè l'incarico da dipendente l'ho sottoscritto il 4 gennaio 2008 (con pausa tra giugno e settembre) per poi riprendere a settembre, sapresti per caso dirmi quale sarebbe la scadenza dei versamenti da svolgere alla gestione separata e soprattutto se mi ritrovo in ritardo come obblighi di versamento?

    A questo punto mi viene da puntualizzare un'altra osservazione non da poco, ovvero.......sò per certo che Inarcassa rapporta i periodi previdenziali in mesi completi, nel senso che come ti ho detto prima ho iniziato il mio lavoro da dipendente il 4 gennaio (che non corrisponde ad un fine mese) e per Inarcassa tale mese viene inteso per esteso.....ovvero per il mese di Gennaio vado comunque a pagare il 10% rapportato al mese in questione.
    Mi sorge il dubbio.......per il restante mese (quello che và da giorno 5 alla fine del mese di gennaio) sono anche soggetto alla tassazione per la gestione separata del 17%?

    A presto
    Gianny.


  • User Attivo

    Scusami se ti correggo.
    Una precisazione anche per gli altri utenti.
    Nel precedente post hai (involontariamente credo) invertito la denominazione dei contributi.
    Il 2% è quello integrativo; il 10% è quello soggettivo.
    L'aliquota del 17% è prevista dalla legge (inizialmente era molto più bassa).
    Comunque, l'indicazione la puoi trovare a pag. 28 delle istruzioni alla dichiarazione unico 2009 per i redditi 2008 (fascicolo 2).
    Qui viene anche spiegata la ripartizione temporale del reddito da assoggettare a contribuzione.
    Per il secondo quesito, hai tempo fino al 16 giugno (oppure 16 luglio con piccola maggiorazione), quindi in sede di dichiarazione dei redditi.
    La risposta all'ultimo dubbio/quesito è più impegnativa.
    Le istruzioni non ci aiutano molto poichè danno un'indicazione generica (nell'esempio fanno riferimente al mese di maggio, senza specificare il giorno).
    Però, ragionando, cerchiamo di arrivarci.
    L'inarcassa vuole i contributi per tutto il mese (devo ritenere che ciò sia previsto per legge).

    Se li volesse anche la gestione separata, ci troveremmo di fronte alla assurda situazione di versare per il periodo dal 4 gennaio al 31 gennaio:

    • contributi all'inpdap (dovuti per legge);
    • contributi inarcassa (dovuti per legge);
    • contributi gestione separata (anche essi dovuti per legge).
      A ben guardare, però, per legge, i contributi alla gestione separata sono dovuti se non si è iscritti ad altra cassa professionale.
      Nel tuo caso, poichè risulteresti iscritto all'Inarcassa per tutto il mese di gennaio, dobbiamo desumere ed affermare (!!!) che per il mese di gennaio non si versano contributi alla gestione separata (questo è il mio modesto parere da $ 1.000.000).
      Ciao...:ciauz:

  • User Attivo

    Concordo in pieno alle rettifiche del 2% e del 10%....non sò perchè ho invertito le definizioni.....perdonatemi per l'errore 😉

    Per il resto il tuo ragionamento riguardo i periodi di iscrizione (mensili) ad Inarcassa trova coerenza con la normativa.....e non fà una piega.....deve essere necessariamente così......

    PS: Mi hai sollevato di un peso......ovvero.....non essere in mora con i versamenti alla gestione separata.....

    Grazie per l'interessantissima discussione.....


  • User Attivo

    Sempre a disposizione, per quanto mi è possibile.:ciauz:


  • User Attivo

    Per Serdep
    Per curiosità per ora, puoi spiegare quanto scritto al post n. 6
    Cioè tutti i professionisti che per qualche motivo hanno INPDAP o INPS o altre obbligatorie, ma non casse specifiche dell'attività perchè esentati proprio per quelle soorpa, devono aprire INPS separata? Quindi tutti i dipendenti pubblici e privati professionisti?

    Per Gianni, il link non appare perchè forse non ti è concesso, però se lo citi testualmente lo cerco su google.
    Grazie.


  • User Attivo

    Per quanto ne sappia e, se non sbaglio, secondo l'ADE, i professionisti che sono iscritti ad un albo professionale (quindi con p.iva) nel momento in cui hanno un contratto co.co.co. che preveda attività rientranti nell'ambito professionale, il reddito derivante da tale rapporto di collaborazione è configurabile come reddito di lavoro autonomo e non assimilato a quello di lavoro dipendente, con implicazioni anche ai fini iva.
    Per quanto riguarda il discorso contributivo le cose mi sembrano un po' più ingarbugliate, dipendendo anche dalle leggi e dai regolamenti e dalle interpretazioni di ciascuna cassa professionale.:ciauz:


  • User Attivo

    Per quanto posso contribuire......e per quanto ne sò.....i lavori svolti con tipologia di contratto come co.co.co. e similari NON devono comprendere attività inerenti al codice attività con il quale è stata aperta P.IVA.
    Sò che esiste proprio una incompatibilità in tal senso.

    Per Marcoaroma
    Scusami, ma nello specifico a quale link ti riferisci?


  • User Attivo

    Riprendendo il post n. 14, riporto quanto trovato a proposito di inarcassa e gestione separata (una nota di fine 2008, mi sembra da parte degli ordini degli ingegneri e architetti):

    
    [LEFT]Versamenti ad Inarcassa in dodicesimi
    Com?è noto, in caso di iscrizione parziale nel corso dell?anno solare, sono frazionabili in
    dodicesimi solo i contributi minimi Inarcassa. Tuttavia, nei casi ove un professionista, che
    durante l?arco dell?anno è iscritto alla Gestione Separata e ad Inarcassa (non di ruolo, con
    partita IVA e supplenza di 9 mesi ad es.), dimostra di aver versato contributi a Gestione
    Separata su reddito professionale, il Consiglio di Amministrazione consente versamento
    in dodicesimi (caso esempio: 3/12) qualora il contributo da versare superi i minimi. In sostanza
    mentre Gestione Separata chiederà il 17% sull?intero reddito professionale prodotto,
    accreditando 9 mesi d?anzianità, Inarcassa richiede il 10% sui 3/12 del reddito professionale
    con 3 mesi di anzianità contributiva. Molti i tentativi di InarCassa per istituire protocollo
    con INPS per evitare la duplicazione di contribuzione, ad oggi tuttavia ancora infruttuosi.[/LEFT]
    
    

    [LEFT]Mi sembra che questa rimetta in discussione un po' il tutto o sbaglio?.[/LEFT]