• User

    Anche io lavoro come webmaster e collaboro diversi programmi di affiliazione ed anche io ho aperto una p.iva col codice ATECO 620909 e mi sono iscritto alla camera di commercio come ditta individuale. Tuttavia nel foglio che mi è arrivato a casa da parte dell'INPS è scritto "...per intraprendere un'attività imprenditoriale nel settore commercio/turismo/terziario".

    E' corretta questa dicitura? Non dovrei essere inquadrato come artigiano?

    Inoltre per quanto riguarda il discorso fatture, io le faccio sempre con ritenuta d'acconto al 20% essendo nei regimi minimi (tranne quando le fatture sono indirizzate a ditte non italiane, in cui fatturo l'importo netto), mi confermate che è corretto?


  • User Attivo

    @lorenzus said:

    ... e mi sono iscritto alla camera di commercio come ditta individuale. Tuttavia nel foglio ...da parte dell'INPS è scritto "...per intraprendere un'attività imprenditoriale nel settore commercio/turismo/terziario".

    Non dovrei essere inquadrato come artigiano?

    .. il discorso fatture, ..faccio sempre con ritenuta d'acconto al 20% essendo nei regimi minimi ...
    E' possibile che tu abbia fatto la richiesta per l'iscrizione al registro imprese e non all'Albo Artigiani.
    Non mi quadra il discorso delle ritenute, visto che eserciti come impresa e non come lavoratore autonomo.


  • User

    Ma non capisco. Un webmaster che ha una partita iva come ditta individuale e che vende campagne pubblicitarie nel proprio sito web come dovrebbe inquadrarsi? Come impresa o come artigiano?

    Per quanto riguarda la ritenuta d'acconto io credevo che nei regimi minimi fossero tutti soggetti ad applicarla quando si fattura ad aziende e non a privati. Cosa dovrei fare quindi? Dovrei fatturare l'importo netto e quindi pagare il 20% di tasse a fine anno? Non sarebbe la stessa cosa?


  • User Attivo

    Anche l'artigiano è una impresa.
    Di regola l'impresa artigiana si ha quando il titolare apporta prevalentemente il proprio lavoro e l'attività non è del tutto automatizzata, ecc...
    Nel tuo caso, se l'attività prevalente fosse quella di webmaster avresti potuto iscriverti all'albo artigiani.
    L'artigiano viene iscritto alla gestione inps artigiani, per la quola paga un pochettino meno dei commercianti.
    Per quanto concerne la ritenuta, essa va applicata di regola nei confronti di lavoratori autonomi (c.d. professionisti) e anche nei confronti di imprese per prestazioni di mandato, agenzia, procacciamento d'affari, commissione, ecc..
    Nel primo caso la ritenuta è del 20%, nel secondo caso è pari al 50% dell'aliquota relativa al primo scaglione irpef (praticamente 11,50%).
    I contribuenti minimi seguono la stessa disciplina: se lavoratori autonomi scontano la ritenuta del 20%, se imprese non ricadenti nei casi su menzionati non scontqano alcuna ritenuta.:ciauz:


  • User

    Ci capisco sempre meno... 😄
    Ma non ci sono webmaster che sappiano dirmi come operano concretamente?

    In ogni caso mettiamo per esempio che uno paghi l'11,50 % di ritenuta, a fine anno, avendo un'imposta fissa al 20% (come da regimi minimi) andrebbe a pagare la differenza rispetto alla ritenuta applicata in fattura dell'11,50 %? (quindi 8,5 %?). In questo caso cosa cambierebbe rispetto al fare una ritenuta del 20%? Il non dover aspettare i tempi del rimborso? (visto che comunque le tasse sarebbero identiche).


  • User Attivo

    Pagarle prima o dopo non cambia niente, ma dipende dai punti di vista (certamente allo Stato conviene).
    Io preferirei pagarle dopo, anzichè vedermi trattenuta una quota del 20% sull'onorario lordo e ritrovarmi dopo a credito in sede di dichiarazione dei redditi, per poi recuperalo pian pianino all'occasione.
    Quella ritenuta la vorrei tenere a casa.
    Per me sarebbe più giusto che lo Stato stabilisse due o tre percentuali graduali di ritenuta tra le quali il contribuente potrebbe scegliere quella più adatta alle sue condizioni fiscali (ad esempio 10 - 15 - 20).
    Punti di vista.
    Il problema non è questo, però.
    Allo stato attuale, vi sono delle leggi (sulle quali potremo anche discutere) che vanno seguite.:ciauz:


  • Ragazzi cosa costa aprire la partita iva dei miinimi?


  • User Attivo

    L'apertura di partita Iva in sè non costa nulla.
    I possibili maggiori costi (leggasi i mancati risparmi d'imposte), dipendono dal regime contabile-fiscale a cui si è sottoposti...
    non sempre convengono i regimi agevolati (Nuove Iniziative Produttive o Minimi), ad esempio quasi mai nel caso di e-commerce può essere conveniente il regime dei Minimi...

    Valutate quindi con estrema cura e non con leggerezza il regime da adottare.


  • Quindi se le mie entrare venissero tutte da adsense quale partita iva mi converrebbe aprire?


  • User Attivo

    Dipende dall'ammontare dei tuoi redditi, se hai carichi di famiglia e importi di spese deducibili importanti (spese mediche, interessi per mutui,...) e dall'ammontare presunto dell'Iva sui costi inerenti l'attività (auto, carburante, cell., adsl, pc,...), dal tuo margine di ricarico,... tra l'altro per effettuare un ragionamento corretto, bisognerebbe effettuare delle previsioni da quì a tre anni su tali dati: non è detto che, ad esempio, il regime delle Nuove Iniziative quest'anno magari non, o poco, conveniente, non lo sia invece molto di più su un intervallo temporale più ampio...