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- Arrestato Bernardo Provenzano
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@SpiderPanoz said:
ok
hai ragione...ops..!
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era tardi giorgio....
e poi la foga e la passione....vedi! a seguire i comunisti.... ti portano suilla cattiva strada..
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Oggi l'[url=http://www.independent.co.uk/]Independent è uscito con questa prima pagina:
Traduzione letterale:
FINE DELLA CORSA PER IL PADRINO
(E il più importante boss mafioso italiano viene arrestato in Sicilia)(Parlando di libertà di stampa all'estero VS. in Italia...)
PS: L'articolo è [url=http://news.independent.co.uk/europe/article357233.ece]qui
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Sarebbe ora di verificare.....
Innanzi tutto un'altro arresto: Terracciano
http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/cronaca/squalo2/bossterracciano/bossterracciano.htmlPoi....un articolo
Forza Italia è l'alleanza politica di Provenzano
13/04/2006Documenti scomodi, difficilmente reperibili sulle pagine dei giornali, ancor meno in televisione. Documenti processuali che indicano come i rapporti tra Cosa Nostra e gli ?illustri? fondatori di Forza Italia, Silvio Berlusconi e Marcello Dell?Utri, si siano intrecciati.Poco prima delle elezioni, il documentario del regista siciliano Marco Amenta, ?Il fantasma di Provenzano?, arriva con fatica in alcune sale cinematografiche italiane. Il regista inserisce nel film anche il filmato delle dichiarazioni processuali (inerenti al processo sui mandanti a volto coperto delle stragi di Capaci e via D?Amelio) dei due collaboratori di giustizia Salvatore Cancemini e Nino Giuffrè e subito insorge la polemica.
Infatti Salvatore Cancemi venne sentito davanti al p.m. Tescaroli il 29 gennaio 1998 e in merito ai preparativi della strage di Capaci racconta: ?Riina (zù Totuccio) mi disse: io mi sto giocando i denti, possiamo dormire tranquilli, ho dell?Utri e Berlusconi nelle mani, che questo è un bene per tutta Cosa Nostra?. Cancemini riferiva pure ?che appartenenti al gruppo Fininvest versavano periodicamente una somma di 200 milioni di Lire a titolo di contributo. [?] Questi soldi con tutta certezza, Riina li usava per Cosa Nostra, per alimentare Cosa Nostra?.
Il 3 maggio 2002 viene archiviata, perché gli elementi raccolti sono insufficienti a sostenere l?accusa, l?inchiesta su Silvio Berlusconi e Marcello Dell?Utri come ?mandanti occulti? delle stragi di Capaci e via D?Amelio. Il gip di Caltanissetta però chiede che si continui a indagare per verificare «rapporti di società facenti capo al gruppo Fininvest con personaggi in varia posizione collegati all?organizzazione di Cosa nostra».
Successivamente, nel gennaio 2003 la Procura di Palermo chiede di ascoltare il collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè (arrestato il 16 aprile 2002) nel processo a Marcello Dell?Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Giuffrè parla (riferendo circostanze rivelategli da altri) di contatti diretti di Cosa nostra con i vertici della Fininvest che stavano preparando l?ingresso di Silvio Berlusconi in politica e sostiene che Forza Italia si sarebbe impegnata a realizzare gli obiettivi che interessavano i mafiosi: allentamento del carcere duro, revisione dei processi, legge restrittiva sui pentiti. Ad avere rapporti con Berlusconi sarebbero stati i fratelli Graviano e il costruttore Gianni Ienna, loro prestanome. Come tramite tra Cosa nostra e Forza Italia Giuffrè fa anche il nome di Massimo Maria Berruti, ex finanziere e attualmente senatore di Forza Italia, di cui avevano parlato altri collaboratori di giustizia e indagato per mafia già dal 1994. ?Provenzano ci dà queste informazioni ? dice Giuffrè ? e noi ci mettiamo in cammino per portare avanti il discorso di Forza Italia? e ancora «Cosa Nostra consultò uomini politici, massoni, imprenditori. Bernardo Provenzano avviò un vero e proprio sondaggio attraverso i suoi uomini più fidati. Voleva cogliere lo stato d?animo di quegli ambienti e le possibili conseguenze della morte dei due giudici».
Sicuramente molti dubbi possono trovare risposta in una sentenza: l?11 dicembre 2004 il senatore Marcello Dell?Utri è stato condannato dalla seconda sezione del tribunale di Palermo alla pena di 9 anni di reclusione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Nella cattura di ?Binnu u? tratturi? ( Provenzano), la frattura stato-legalità è stata momentaneamente sanata. Ma il desiderio di giustizia richiede ancora una lunga lotta da affrontare.
POI
[url=http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/cronaca/provenzano/nostro-amico/nostro-amico.html]"Farò intervenire il nostro amico"
Così Provenzano dava gli ordiniPROVENZANO AVEVA QUESTO NEL SUO RIFUGIO
Salvatore Cuffaro
del partito dell' UDC, [url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/cuffaro/cuffaro/cuffaro.html]già indagato per mafia,
in corsa al governo della regione Sicilia contro Rita Borsellino.SAREBBE ora di fare pulizia...
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Che curiosa serie di coincidenze, non è vero Giorgio?
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@ArkaneFactors said:
Che curiosa serie di coincidenze, non è vero Giorgio?
Provenzano è andato a votare, non ha fatto neanche la fila, lo conoscevano tutti
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[url=http://video.google.com/videoplay?docid=2207923928642748192&q=borsellino&pl=true]Beccatevi l'ultima intervista a Borsellino
Non a mia nonna.....a Borsellino.
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@Giorgiotave said:
Provenzano è andato a votare, non ha fatto neanche la fila, lo conoscevano tutti
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Provenzano è uno sbirro, avrebbe fatto arrestare Toto Riina per prende il posto
Per capire cosa quindi accadrà nell'universo mafioso, i magistrati ripartono dall'urlo di Giovanni Riina. I pentiti avevano già parlato del tam tam insistente che si era diffuso in Cosa nostra dopo l'arresto di Totò Riina, il 15 gennaio 1993: "Quella cattura è stata pilotata da Provenzano". Prima di Giovanni Riina, anche suo zio, Leoluca Bagarella, aveva urlato la sua rabbia ai picciotti: "Provenzano è uno sbirro. Il pentito Balduccio Di Maggio non c'entra niente con la cattura. L'amico mio forse ne sa qualcosa". L'amico era Bernardo Provenzano, sospettato di aver trattato con qualcuno delle istituzioni all'indomani delle stragi Falcone e Borsellino. Persino Totò Riina ha protestato nel corso di pubblica udienza. Non citando mai Provenzano, ma chiedendo ai magistrati di approfondire cos'è accaduto per davvero. "Perché il figlio di Ciancimino non è stato mai interrogato?". E ancora: "Come sapeva il ministro Mancino, con sei giorni di anticipo, che io sarei stato arrestato?".
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/cronaca/provenzano2/riinajr-attacca/riinajr-attacca.html
Questi sono collaboratori di giustizia e di politica