• User

    Progetto, Partita IVA o altro?

    Ciao ragazzi, ho bisogno di una consulenza.
    Da quasi un anno lavoro come mediatore creditizio, con un contratto a progetto.
    Il mio capo, che avrebbe intenzione di continuare ancora (e senza limiti di tempo predeterminati) la nostra collaborazione, ma mi ha detto che secondo lui il contratto a progetto non è più molto adeguato, considerando che non si tratta di un lavoro "temporaneo" su un progetto da portare avanti, bensì una collaborazione professionale.

    Mi diceva quindi che forse potrebbe essere opportuno aprire una partita iva e operare come libero professionista (nel mio caso mediatore creditizio).

    In ogni caso mi ha lasciato libero di scegliere ciò che più mi conviene, quindi mi sto informando un pò...

    Premetto che per me questo lavoro è temporaneo e che potrà andare avanti ancora 1, 2 o 3 anni (dipende da quanto mi impegnerà il praticantato che inizierò l'anno prossimo presso uno studio legale).

    Da un punto di vista fiscale e contributivo, lavorare come lavoratore autonomo con partita iva, per me sarebbe conviente o no, rispetto al contratto a progetto?

    Attualmente lavoro part-time, ho un fisso di 500 euro più delle provvigioni.
    I contratto a progetto utilizzati finora prevedevano, per un periodo di 3 mesi, un lordo di 1642 euro e un netto di 1500 (500 al mese appunto).

    Considerando che gli importi non sono elevati, potrei forse rientrare in qualche regime agevolato?

    Un diverso tipo di rapporto, al di fuori del contratto a progetto, così come ipotizzato in apertura, mi converrebbe?

    Purtroppo sono molto ignorante in materia, aspetto delucidazioni...

    Grazie per il supporto!


  • User Attivo

    Allora giubon82 la questione merita un approfondimento adeguato:

    -se decidi di fare il "segnalatore" puoi anche non iscriverti all'albo dei mediatori creditizi;
    -se decidi di fare il mediatore creditizio ti devi necessariamente iscrivere all'albo (se non possiedi i requisiti previsti dalla legge non puoi fare il mediatore ma ti devi accontentare di fare il segnalatore).

    Per quanto riguarda il regime fiscale è bene sapere che:
    -che tu sia mediatore o segnalatore devi rilasciare al soggetto a cui fornisci la prestazione una fattura o una ricevuta di pagamento di contenuto equivalente, indipendentemente che tu abbia la partita iva o meno.

    La fattura serve a due cose:
    -al soggetto di operare,in qualita di sostituto d'imposta,una ritenuta a titolo d'acconto dell'irpef (11,5% o 20%)
    -a te in sede di compilazione dell'unico per ricavare il reddito imponibile dell'irpef.

    Per quanto riguarda il regime fiscale occorre anche qui fare una distinzione:
    -il tuir distingue tra redditi da lavoro autonomo e redditi da lavoro occasionale: i primi sono quelli derivanti da esercizio di attivita svolta in via abituale e anche se non esclusiva; i secondi quelli derivanti da prestazioni occasionali,cioè una tantum o in via sporadica.

    Quindi:
    -dal momento che fai il mediatore sei considerato dalla legge un professionista che svolge prestazioni abituali: pertanto il reddito che produci è considerato da lavoro autonomo (professionista senza cassa) e soggetto all'iscrizione alla gestione separata inps e il versamento dei contributi nella misura del 24,72% sull'importo di ogni fattura.

    -se fai il segnalatore il reddito da te prodotto è considerato da prestazione occasionale e ai fini irpef va dichiarato come reddito diverso: non hai l'obbligo di versare i contributi, e quindi dell'iscrizione alla gestione separata dell'inps, se i corrispettivi delle prestazioni occasionali non superano i 5000 lordi annui,sia riferiti ad unica prestazione sia a tante prestazioni sommate.

    Nel tuo caso, percependo un lordo annuale di almeno 6.000,00 euro. potrebbe convenirti aprire una posizione IVA in regime dei minimi o art.13 388/2000 in maniera tale da poterti dedurre tutte le spese inerenti la tua attività (pensa alle spese per carburanti piuttosto che per un pc o un palmare, etc. ).
    In questo caso dovresti rivolgerti ad un Commercialista, ma le spese di gestione sono davvero limitate.

    In bocca al lupo!


  • User

    @ST_Consulenze said:

    Nel tuo caso, percependo un lordo annuale di almeno 6.000,00 euro. potrebbe convenirti aprire una posizione IVA in regime dei minimi o art.13 388/2000 in maniera tale da poterti dedurre tutte le spese inerenti la tua attività (pensa alle spese per carburanti piuttosto che per un pc o un palmare, etc. ).
    In questo caso dovresti rivolgerti ad un Commercialista, ma le spese di gestione sono davvero limitate.

    In bocca al lupo!

    Ti ringrazio molto per la risposta completa ed esauriente!

    La mia situazione è così come da te descritta nella parte che sto quotando: sono già iscritto all'albo dei mediatori creditizi e guadagno minimo 6.000,00 euro all'anno. Con le provvigioni il guadagno sale, ma non di moltissimo, almeno per il momento.

    Non ho spese di alcun tipo dello svolgimento della mia attività, almeno per il momento...quello che mi serviva l'ho già acquistato prima di trovare il lavoro (macchina, portatile, cell...ecc...).
    D'altra parte lavoro in ufficio, non uso l'auto ne il mio telefono, il pc è dell'azienda.

    Il punto cruciale è questo: io non sono obbligato a optare per l'apertura della partita iva, potrei anche restare a progetto.

    Cosa mi conviene fare?

    Se il cambiamento dovesse comportare maggiori oneri per me (in parole povere, guadagnare meno) non lo farei mai.
    Allo stesso tempo, se comportasse solo oneri in più per il mio capo, non lo reputerei conveniente, salvo che ciò non porti a me qualche beneficio...ma di che tipo?

    Per quel poco che ne so ho fatto due conti e ho pensato: attualmente il mio capo mi dà 547 lordi (500 netti) al mese.

    Se aprissi partita iva, quanto dovrebbe pagare lui perchè io, al netto di ogni tassazine e contributo, abbia in tasca almeno i 500 euro che ho attualmente?

    La mia impressione è che dovrebbe spendere di più...ma forse mi sbaglio.

    Insomma, quali sarebbero gli aspetti convenienti?

    So che il lavoro a progetto non è il massimo...ma non vorrei finire dalla padella alla brace!

    Grazie ancora per il supporto, a presto!


  • User Attivo

    Se non pensi di dover (poter) sostenere alcun costo per l'attività, mi sento di consigliarti di rimanere a progetto, o al limite inquadrare il tutto come prestazione occasionale. Ricordati che, emettendo ricevuta per un ammontare superiore ai 5.000 euro, devi versare il 23% (1/3 a tuo carico il restante a carico del datore di lavoro) del residuo oltre i 5.000, come gestione separata INPS.

    Saluti