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Costi Previdenziali per Srl
Salve,
a causa dei costi elevati (sopratutto contributi previdenziali inps) della mia ditta inviduale ho pensato di costituire una srl insieme ad un altro socio che sarà pero solo socio di capitali, non prestando quindi nessuna attività in azienda.
Mi è stato detto che per una srl, non vi è l'obbligo di pagare l'inps, ma solo tasse in misura del 30% circa se non si divide l'utile a fine anno.
E' vero?
Se si decidesse quindi, di non dividere gli utili, io avrei pero il problema di dover prendere uno stipendio dalla società (per la sopravvivenza
visto che lavorerò in essa.
In questi casi, come leggevo in altri post il dubbio è:
prendere uno stipendio come amministratore, oppure come dipendente della società?
Non so, se dico una cosa corretta, ma mi sembra che come ammistratore, verserei contributi ridotti e sarei inquadrato come co.co.pro. In questo caso, il mio stipendio sarebbe detratto dai costi d'impresa?
Se invece, volessi prendere una paga come dipendente, mi dovrei iscrivere come lavoratore autonomo all'inps (e non potrei essere amministratore, perchè quest'ultimo non puo essere anche dipendente).
Ed in questo caso, andrei a pagare cmq contributi inps alti e non avrei risolto il problema della riduzione dei costi previdenziali, per il quale vorrei creare appunto la srl.
In questi casi, quale potrebbe essere la soluzione ottimale ed in termini percentuali quali sono i costi per entrambe le soluzioni?
grazie
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La situazione è questa:
premesso che la SRL può essere anche unipersonaleLa SRL avrà uno o più amministratori
Se questi amministrator prendono compensi per l'attività di amministratori, su tali importi devono pagare all'INPS i contributi per la gestion separata (impropriamente detti cocopro) che ammontano circa al 24%.Un amministratore di SRL non può essere dipendente della stessa (mentre un socio non amministratore che opera nella società DEVE essere assunto come dipendente o - se vi sono le condizioni - opera come COCOPRO)
Se i soci amministratori operano attivamente, con continuità, nella gestione della SRL devono essere iscritti anche all'INPS gestione lavoratori autonomi (commercio o artigianato, dipende dall'attività) e pagano i relativi contributi pari circa al 20% del reddito d'impresa di loro competenza (quelli che già paghi come ditta individuale) con un minimale annuo pari circa a 2.700 Euro.
(Il reddito d'impresa è cosa diversa dai compensi che uno può prendere come amministratore)Ovviamente uno può anche non percepire compensi come amministratore e pagare solo i contributi sul reddito d'impresa (in sostanza - in questo caso - per te non cambierebbe nulla dal punto di vista previdenziale, mentre vi sono ovviamente differenze dal punto di vista fiscale).
Tieni anche presente che i contributi previdenziali che pagheresti come amministratore sui compensi NON si sommano a quelli che stai versando attualmente, mentre i contributi che pagheresti come lavoratore autonomo che gestisce la SRL sì.
Alcuni qui potranno dire che non è vero che devi essere anche iscritto alla gestione lavoratori autonomi, però ti posso assicurare che - al momento - se gestisci con carattere di continuità l'azienda devi essere iscritto anche agli autonomi.
Poi il tuo commercialista può anche dirti che in caso farai ricorso (ci sono sentenza di cassazione che dicono che è necessario verificare quale sia l'attività prevalente tra quella di puro amministratore e di gestione concreta della società).Ovviamente devi anche valutare gli eventuali vantaggi fiscali nel fare una SRL.
Spero di averti chiarito le idee
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Come opinione personale invece ti posso dire che, a mio avviso, la SRL può avere una sua giustificazione dal punto di vista fiscale (ma qui ci sono altri più esperti che ti possono consigliare) ma non ti serve a diminuire il carico previdenziale salvo che tu non abbia un volume d'affari alto e la SRL ti permetta di scaricare maggiormente le spese facendo in modo così di diminuire la tua quota di reddito d'impresa.
Sempre dal mio punto di vista è preferibile pagare il 20% sul reddito d'impresa come lavoratore autonomo (individuale o che gestisce la srl) che il 24% sui compensi di amministratore, tenendo conto anche del diverso trattamento pensionistico delle due assicurazioni.
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Ti ringrazio Grisu, quindi tu a conti fatti mi suggerisci , che per prendere lo stipendio a fine mese sarebbe meglio essere "dipendente" o cmq amministratore ma iscriversi come lavoratore autonomo.
Ma in questo caso, se la società è composta da due persone, io non potrei fare ovviamente l'amministratore e dipendente insieme e devo scegliere una delle due.
L'amministratore volendo, potrei farlo fare al mio commercialista. Ma in questo caso, se lui facesse l'amministratore a titolo gratuito (quindi non prendendo compensi) ed io gli pagherei solo la consulenza per la contabilità che mi mantiene, avrei lo stesso l'obbligo di versare (per lui) il 24% solo perchè egli è ammistratore?
Inoltre, mi sembra di capire che io devo cmq pagare qualcosa come contributi, nel senso che:
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se non faccio l'amministratore...e se non sono dipendente... mica posso prendere gli utili a fine anno cosi non pagando niente all'inps ? Nel senso che..alla fine chi lavora in società? Qualcuno deve pur lavorare ...per portarla avanti.
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se invece faccio io l'amministratore...ed è palese la mia attività continuativa in società, devo iscrivermi comunque negli autonomi.
Se la soluzione sarebbe che io sono socio, ma non dipendente e non ammistratore...e nomino un amministratore esterno che lavora senza compenso, posso allora dividere solo gli utili a fine anno e pagare le tasse solo su quello, senza prendere stipendi?
Ti ringrazio e scusami ma non sono molto esperto in materia
Grazie
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@pacoweb said:
Ti ringrazio Grisu, quindi tu a conti fatti mi suggerisci , che per prendere lo stipendio a fine mese sarebbe meglio essere "dipendente" ed iscriversi come lavoro autonomo.
Ma in questo caso, se la società è composta da due persone, io non potrei fare l'amministratore e dipendente insieme.Il dipendente è dipendente e non può essere amministratore o iscritto come autonomo.
L'autonomo è un socio che si occupa dell'amministrazione.
NON percepisce lo stipendio ma gli utili.L'amministratore volendo, potrei farlo fare al mio commercialista. Ma in questo caso, se lui facesse l'amministratore a titolo gratuito ed io gli pagherei solo la consulenza per la contabilità che mi mantiene, avrei lo stesso l'obbligo di versare (per lui) il 24% ?
premesso che prima di far fare l'amministratore ad un terzo ci penserei,
se non percepisce compensi come ammininstratore non si paga ovviamente niente.- se non faccio l'amministratore...e se non sono dipendente... mica posso prendere gli utili a fine anno cosi? Nel senso che..alla fine chi lavora in società?
- se invece faccio io l'amministratore...ed è palese la mia attività continuativa in società, devo iscrivermi comunque negli autonomi.
Esatto.
E' ovvio che qualcuno deve lavorare:
o come dipendente se sei socio non amministratore
oppure come lavoratore autonomo se sei amministratore
e, in questo caso, paghi sul reddito d'impresa (cioè, semplificando, sugli utili)Devo dirti onoestamente che la soluzione che molti adottano è quella di percepire compensi come amministratore (e pagare l'INPS al 24% come gestione separata)
Poi, se vengono beccati, pagano però anche la quota di lavoratori autonomi.A parte l'aspetto della correttezza, a mio personale parere non conviene ai fini della pensione.
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Ti ringrazio tanto Grisu... sei stato molto chiaro...
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Ciao Grisu, riprendo questo thread ed approfitto nuovamente della tua gentilezza per chiederti una cosa ulteriore.
Supponendo, nell'ipotesi di cui sopra, che io metta come amministratore un terzo (un mio amico fraterno, persona comunque di grande affidibilità e quindi per me, senza "rischi"), l'amministratore deve essere obbligatoriamente anche socio ?
Se questa possibilità fosse praticabile, e l'amministratore non percepirebbe nessun compenso dalla società (solo il pagamento della consulenza per la contabilita e gestione societaria, dato che è commercialista) io potrei fare il dipendente e quindi prendere lo stipendio ogni mese ed eventualmente, decidere per il prossimi 5 anni, se a fine anno voler dividere l'utile o meno.
Fin qui ci siamo..o sto sbagliando qualcosa?
A questo punto però, il rovescio della medaglia sarebbe che, il mio amico ammistratore, dovrebbe firmare sempre lui ogni genere di documento, finanche anche per un semplice bonifico in banca, dovrebbe farlo sempre lui... e quindi la situazione sarebbe un pò complicata.
Sulla ditta individuale oggi tra costi previdenziali e fiscali, il peso è piu del 50%. Se facessi una srl, dove io sarei amministratore, pur prendendo uno stipendio, alla fine tra ires e irap, iscrizione agli autonomi e 20% inps sul reddito.. arriviamo sullo stesso carico...in termini di tasse...
A conti, fatti sembra che quasi quasi.. non ci guadagno granchè a farla.. (Al massimo il vantaggio come dici tu, è fiscale, perchè togliendo lo stipendo come costo, e dividendo gli utili, avrei un imponibile sul quale applicare l'irpef, più basso...ma oltre questo niente di piu..
Ho ragionato correttamente?
Se a questo punto stavo pensando ad una S.a.s con me, accomandatorio e un altro socio accomandante.
Sai a livello inps, come è regolata la presenza dell'accomandatario?
Se l'accomandatario prende uno stipendio di amministratore, funziona come la srl ? (cocopro, lavoratori autonomi etc.. ? )
Inoltre, l'altro socio accomandante (insegnante e quindi pubblico dipendente) potrebbe stare in società ma senza far niente e quindi percepire solo utili?
So che in questo caso, l'accomandante non pagherebbe inps, ma la quota degli utili che gli spettano, andrebbe a sommarsi al suo reddito e poi dal totale di questo, quando fa il 740, pagherebbe l'inps in percentuale se supera 2700 euro.. è giusto?
Scusami per le tante domande...
Ciao e grazie