• User Attivo

    Responsabilità content provider e servizi web2.0 in Italia

    Salve a tutti,
    premetto che prima di aprire questa discussione ho già letto parecchio materiale inerente l'argomento e sono a conoscenza della triste situazione in materia legislativa.
    Il content provider, purtroppo, è considerato (quasi sempre) responsabile degli illeciti commessi dai propri utenti, a meno che non intervenga tempestivamente a rimuovere i contenuti incriminati ed impedisca il reiterarsi di tale condotta.

    Tutto questo ovviamente sembra essere inconciliabile con i svariati servizi web2.0 che permettono agli utenti di pubblicare i propri contenuti in numerosi modi. Potremmo prendere ad esempio servizi come Pownce, Twitter o Tumblr. Sono tutti strumenti su cui è pressocchè impossibile attuare un controllo completo e preventivo per tanti motivi: a causa dell'elevato numero di utenti e della grande mole di dati che producono, a causa della sua continua mutevolezza, etc.

    In questa situazione, me lo chiedo e soprattutto lo chiedo a voi, è possibile aspirare a metter su in Italia servizi analoghi senza dover stare con il continuo timore di problemi giuridici? Potrebbe essere (anche) questo uno dei motivi per cui in questo campo non riusciamo ad offrire nulla di originale?

    Grazie a chiunque parteciperà a questa discussione :ciauz:


  • Super User

    Ciao Nicola,

    la situazione non è così nera in Italia, visto che facciamo parte della Comunità Europea. Esiste infatti la normativa sul commercio elettronico europera che stabilisce la non responsabilità dei servizi di hosting, caching e mere conduit, in pratica tutti i siti che mettono a disposizione spazio web dove gli utenti inseriscono personalmente contenuti, non solo non sono responsabili dei contenuti medesimi, ma non hanno nemmeno un obbligo di controllo dei contenutti (cosa impossibile data la vastità degli stessi).
    Ovviamente, nel caso in cui il gestore del servizio venga a sapere in qualche modo dell'esistenza di contenuti illeciti sui suoi server, mi sembra il minimo che scatti un obbligo di attivarsi (o avvertire la magistratura o rimuovere il contenuto presumibilmente illceito), in caso contrario sarebbe concorrente del reato.
    Ovviamente tutto ciò è in teoria, poi nell'applicazione pratica ci sono problematiche di non poco peso, come stabilire quando un servizio è di mere conduit, ecc....


  • User Attivo

    @bsaett said:

    Ciao Nicola,

    la situazione non è così nera in Italia, visto che facciamo parte della Comunità Europea. Esiste infatti la normativa sul commercio elettronico europera che stabilisce la non responsabilità dei servizi di hosting, caching e mere conduit, in pratica tutti i siti che mettono a disposizione spazio web dove gli utenti inseriscono personalmente contenuti, non solo non sono responsabili dei contenuti medesimi, ma non hanno nemmeno un obbligo di controllo dei contenutti (cosa impossibile data la vastità degli stessi).

    Ciao bsaett, ti ringrazio molto per la risposta.
    Effettivamente non ero a conoscenza della denominazione "mere conduit" e googlando ho trovato della documentazione davvero interessante, che rende lo scenario molto meno fosco di quello che mi sembrava in un primo tempo.

    @bsaett said:

    Ovviamente, nel caso in cui il gestore del servizio venga a sapere in qualche modo dell'esistenza di contenuti illeciti sui suoi server, mi sembra il minimo che scatti un obbligo di attivarsi (o avvertire la magistratura o rimuovere il contenuto presumibilmente illceito), in caso contrario sarebbe concorrente del reato.

    Su questo non c'è dubbio, in ogni caso mi sembra il minimo da fare. Ma in questi casi è possibile intervenire senza dare alcuna comunicazione dell'accaduto alle autorità o si è tenuti sempre a farlo?

    @bsaett said:

    Ovviamente tutto ciò è in teoria, poi nell'applicazione pratica ci sono problematiche di non poco peso, come stabilire quando un servizio è di mere conduit, ecc....

    Eh questa è la parta più pericolosa, dove l'interpretazione dei fatti (e anche delle leggi credo) dipende da chi si trova a giudicarli e si spera di trovare persone con le necessarie competenze in materia... ma concorrono anche altri fattori..

    Ti ringrazio ancora, un aiuto davvero prezioso 🙂


  • User Attivo

    Ah, un'altra cosa che ho dimenticato nel post precedente:
    può giocare a nostro favore, specificandolo bene nelle condizioni di utilizzo del servizio, permettere l'iscrizione solo ad utenti maggiorenni?

    Buona giornata :ciauz:


  • Super User

    @Nicola said:

    Ma in questi casi è possibile intervenire senza dare alcuna comunicazione dell'accaduto alle autorità o si è tenuti sempre a farlo?

    In teoria sarebbe sufficiente anche un intervento diretto, nel senso che il provider cancella i contenuti senza avvertire nessuno. E' ovvio che se il danneggiato (diffamato....) si rivolge all'autorità giudiziaria, il provider dovrà mettere a disposizione della medesima i dati.

    Per quanto riguarda gli "utenti solo maggiorenni", non vedo cosa potrebbe cambiare.