• User Newbie

    praticante avvocato - sede estera

    Buongiorno,

    mi presento sono Mat, laureato in giurisprudenza e fresco iscritto al registro dei praticanti.

    Apro una discussione specifica in ragione della mia particolare situazione professionale.

    Da un mese ho iniziato a collaborare stabilmente nella sede estera di uno studio legale italiano; nel frattempo saltuariamente rientro in Italia per svolgere le incombenze relative alla pratica forense in un altro studio legale che non ha alcun collegamento con lo studio ove lavoro all'estero.

    Per la retribuzione della collaborazione svolta presso lo studio estero mi é stato pressantemente richiesto di aprire una partita iva. Il mio problema é che non so quanto davvero mi convenga fare la detta iscrizione.

    Dalla sede centrale italiana mi consigliano di utilizzare il forfettino); altri mi suggeriscono invece che posso rientrare sotto il tetto dei contribuenti minimi. Non so dunque quale soluzione scegliere e non ho capito se devo inserire la scelta già nella dichiarazione di inizio attività da inviare all'agenzia delle entrate.

    La mia situazione retributiva per il momento é 1000 euro al mese + IVA meno la ritenuta d'acconto (qualsiasi cosa significhi)...quindi di netto, non per essere venale ma solo per capire e fare due calcoli, a me cosa viene in tasca?

    Vi ringrazio in anticipo per consigli e dritte che saprete darmi


  • Super User

    E' più conveniente il forfettino e devi segnalare la scelta al momento di apertura della partita iva.

    Tolta l'IVA che dovrai versare allo stato, pagherai 10% di imposta sostitutiva, su 12.000 euro annui 1.200.

    Poi a livello contributivo dipende se ti iscriverai subito alla cassa forense (mi sembra si possa) oppure alla gestione commericanti inps (24,72% come aliquota).

    Se scegli il forfettino non devi applicare la ritenuta d'acconto in fattira.

    Se leggi nelle sezioni apposite del forum trovi tutte le inofrmazioni.

    Fabrizio


  • User Newbie

    Ciao,

    scusa hai verificato se non hai qualche obbligo nel paese straniero dove ha sede lo studio legale?

    sicuramente il tuo reddito deve essere tassato in italia (ipotizzando che tua sia ancora residente/domiciliato in italia) non vorrei però avessi qualche obbligo anche nel paese dove effettivamente svolgi l'attività.

    secondo me inoltre dovresti valutare attentamente anche la territorialità ai fini IVA al fine di verificare se effettivamente devi applicare o no l'IVA.

    mi chiedo infine lo studio che obblighi abbia nei tuoi confronti e nei confronti dell'amministrazione del paese dove è stabilita la sede secondaria dovrà applicarti effetivamente la ritenuta.

    chiedi spiegazioni al tuo studio di sicuro hanno già risolto questi problemi se hanno anche una sede all'estero.

    Saluti,

    Alf


  • User Newbie

    il rapporto é totalmente regolato dalla normativa giuridica e fiscale dello stato italiano...

    ma nn capisco perché mi venga da taluni consigliato di applicare il regime ordinario e di non sprecare il forfettino fino a quando il mio reddito mensile nn superi una soglia di 15000 euri (netti o lordi poi?)....

    se io cominciassi con l'ordinario potrei poi tranquillamente passare al forfettino?

    per la cassa forense é troppo presto (devo aspettare fino a marzo per completare un anno di pratica)...dunque mi sa che mi tocca l'inps (che significa che nella fattura devo indicare il 4 %?)....

    grazie ancora se potete


  • Super User

    Il forfettino puoi usarlo solo all'inizio perché come vincolo prevede che possa essere utilizzato solo per attività non svolte già in precedenza.
    Quindi se ti interessa devi usarlo da subito e vale tre anni.
    Dopo i tre anni puoi valutare il regime dei minimi se esisterà ancora.

    Per l'INPS applicherai il 4% di rivalsa in fattura.

    Ciao


  • User Newbie

    ma quindi secondo voi mi conviene iniziare con il forfettino? perché mi converrebbe?

    giuro é l'ultima domanda...

    M


  • Super User

    E' il regime fiscale più economico.
    Paghi il 10% e sei a posto.
    Con il regime dei minimi pagheresti il 20%.
    Con il regime ordinario l'aliquota d'ingresso è il 23% (sono previste detrazioni ma nel tuo caso resta meglio il forfettino).


  • User Newbie

    Scelto il forfettino.
    questa la fattura..perché l'iva é ancora al 20?

    Onorari e spese

    ? 1.000,00

          Totale   competenze   
    

    ? 1.000,00 4% rivalsa INPS su competenze

    ? 40,00

          Totale   imponibile I.V.A.   
    

    ? 1.040,00 I.V.A. 20%

    ? 208,00

      TOTALE   DA VERSARE   
    

    ? 1.248,00


  • Super User

    OK.
    Devi aggiungere sotto la dicitura del forfettino.
    Trovi la bozza di fattura nell'apposita sezione del forum.


  • User Newbie

    ma nn riesco a capire perché l'iva sia al venti invece che al dieci...

    la dicitura intendi forse questa? (la fattura l'hanno fatta direttamente loro nn io...)

    • non soggetto a ritenuta d'acconto come da dichiarazione del 01/09/2008 relativa all'articolo 13 L. 388 del 2000

  • Super User

    Si applica l'IVA ordinaria al 20% sulle tue prestazioni.
    La dicitura va bene.


  • User Newbie

    ti ringrazio davvero per la trafila di risposte....

    gentilissimo davvero...in caso di bisogno quindi, abusero' nuovamente...