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- Residente in Italia ma impiegato in Svizzera
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ciao RICCARDO SONO MERILIN HO LETTO IL TUO MESSAGGIO ,SE X CASO RICEVI UNA RISPOSTA , MI POTRESTI INFORMARE ...VISTO CHE MI TROVO NEI TUOI PANNI.....HAHAHAAA...SCUSA NELLA TUA STESSA CONDIZIONE...TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE,..UN SALUTO CIAO.RICCARDO.
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Salve a tutti, la discussione è molto animata, segno che l'argomento interessa molti. Difficile però dare una risposta approfondita ai singoli casi. Non perchè non si voglia ma perchè ogni situazione richiederebbe un approfondimento della posizione complessiva del contribuente. Ripeto quanto già affermato in precedenza. A parte chi risiede nei pochi comuni della fascia di confine indicati con precisione dalla convenzione, gli altri sono soggetti anche al versamento delle imposte in Italia. Si gode però di un credito fiscale dato dalle imposte già versate in Svizzera. Solo per spiegare il meccanismo delle convenzioni contro le doppie imposizioni, che comunque va studiato nel caso concreto, il credito funziona, molto semplicemente, in questo modo. Si elabora la dichiarazione dei redditi in Italia (non il 730 perchè non si ha un sostituto d'imposta) e si determinano quindi le imposte da versare nel nostro paese. Da questo importo si detaggono (totalmene o in parte) le imposte pagate nel paese terzo (il credito d'imposta) e si versano quindi le imposte che rimangono per differenza. Il meccanismo, quindi, è semplice, bisogna solo approfondire la convenzione e apllicarlo al caso concreto. Per rispondere anche a chi intende trasferirsi in un altro paese. In quel caso occorre iscriversi all'AIRE presso il consolato italiano nel paese, e risiedere lì per lameno 183 giorni l'anno e non avere nulla in Italia, redditi o proprietà. La Svizzera in particolare è un paese in black-list e questo comporta che si rimane fiscalmente residenti in Italia salvo che si provi di essere effettivamente residente lì. Si ha in questi casi un inversione legale dell'onere della prova. Rispettando queste condizioni si sarà soggetti all'imposizione totalmente nel paese terzo e non in Italia, e spesso si scopre che le tasse che si pagano non sono diverse da quelle nostre. Saluti
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Caro Dottorfisco,
io ho un contratto svizzero sono residente in Sardegna e viaggio per la voro in più di tre paesi, non lavoro fisicamente ne in italia ne in Svizzera il mio salario viene acreditato sul mio conto italiano. Come devo comportarmi rispetto alla tassazione in italia?
vale anche inn questo caso la legge di cui scriveva qui sopra secondo la quale non bisogna fare la dichiarazione dei redditi in italia? Alcuni mi dicono che mi vengono trattenuti in svizzera solo i contributi
pensionistici? In questo caso cosa mi spetta fare nei confronti dell'italia? A quanto ammonterebbe in percentuale la tassazione sul mio reddito residuo dopo la decurtazione svizzera dei contributi pensionistici ?la ringrazio in anticipo per la sua disponibilitá.
distinti saluti
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Salve a tutti, mi scuso se mi aggiungo solo ora alla discussione, ma mi trovo in una situazione simile a quella di altri iscritti, ed ho ricevuto ad oggi risposte un po' contraddittorie per la mia situazione.
Mi spiego: al momento sono dipendente a tempo indeterminato in Italia.
Ho pero' da poco ricevuto una proposta molto interessante per lavorare a tempo indeterminato a Basilea.
Come per molti di Voi, anche per me si pone il problema fiscale: quali e quante tasse devo pagare?
Premettendo che mi trasferirei in Svizzera e che non ho problemi a levare la residenza dall'Italia, al momento ho capito che posso pagare solo le tasse Svizzere se:
-Dimostro di lavorare la "maggior parte del tempo" in Svizzera, ma non ho capito cosa significhi in termini pratici.
-Ho la residenza in Svizzera: ma la residenza si puo' ottenere solo se sei cittadino Svizzero o se hai il "permesso C" (che dovrebbe essere la tappa prima della cittadinanza)? Il punto e' che non so se ora mi darebbero il permesso di tipo B (annuale) o anche il CPeraltro, nel primo caso, se cominciassi ora dovrei comunque pagare doppie tasse per il 2013 .....
Qualcuno di Voi puo' aiutarmi sul confermarmi se il primo punto e' vero, e se si' la percentuale di tempo, e anche se sia possibile gia' dall'inizio avere un permesso C (e quali condizioni sono richieste) o comunque la residenza (o analogo)?
Grazie molte per il supporto.
Ciao
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Ciao scusate ma non so come fae a domandare su questo forum...sono un po negato. Provo a chiedere qui magari arriverà risposta. Volevo soltanto sapere se devo dichiarare qualcosa, visto che lavoro in svizzera anche io. Ma il mio problema è che non riesco a capirse devo dichiarare o no. Io non ho niente di intestato ma mi hanno detto che devo q dichiarare i soldi che prendo in svizzera perché devo pagare le tasse in italia. Qualcuno mi può aiutare? Posso evitare di pagarle spostando la residenza? Come funziona? Grazie ancora. Attendo risposta.
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Gentile Orcinus,
quanto detto è corretto e a prescindere dal permesso rilasciato in Svizzera ciò che rileva è essere ancora iscritto all'Anagrafe della popolazione residente del proprio Comune in Italia (oltre ad altri importanti elementi da non sottovalutare).
Finchè non si è iscritti all'AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) e si è conseguentemente cancellati dall'Anagrafe del proprio Comune, per l'Italia si rimane ancora "residenti" quindi soggetti a tutti gli oneri fiscali che ne derivano.
Nel suo caso, nel 2013 sarebbe indubbiamente residente in Italia e dovrebbe presentare nel 2014 la dichiarazione dei redditi in Italia per il 2013, con possibilità di utilizzare le imposte svizzere come credito d'imposta, seppur parziale.Saluti
Umberto Fenati
Dottore CommercialistaStudio Cocchi - Commercialisti e revisori legali
cocchicommercialisti.it
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Gentile VMaury,
da quel che capisco da quanto espone circa la Sua posizione, Lei è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi in Italia.
In quanto residente fiscale in Italia, è tassato in Italia per tutti i redditi prodotti nel mondo.Non esiti a contattarmi per ulteriori informazioni.
SalutiUmberto Fenati
Dottore CommercialistaStudio Cocchi - Commercialisti e revisori legali
cocchicommercialisti.it
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@Daniel-p said:
Ciao scusate ma non so come fae a domandare su questo forum...sono un po negato. Provo a chiedere qui magari arriverà risposta. Volevo soltanto sapere se devo dichiarare qualcosa, visto che lavoro in svizzera anche io. Ma il mio problema è che non riesco a capirse devo dichiarare o no. Io non ho niente di intestato ma mi hanno detto che devo q dichiarare i soldi che prendo in svizzera perché devo pagare le tasse in italia. Qualcuno mi può aiutare? Posso evitare di pagarle spostando la residenza? Come funziona? Grazie ancora. Attendo risposta.
Gentile Daniel-p,
avrei bisogno di qualche informazione in più per risponderLe.
Torna giornalmente in Italia o ha una base d'appoggio/dimora in Svizzera?Umberto Fenati
Dottore CommercialistaStudio Cocchi - Commercialisti e revisori legali
cocchicommercialisti.it
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buongiorno dottore,
il tema della doppia fiscalità mi è stato sottoposto casualmente da un collega (lavori in Ticino da diversi anni) mentre sia all'Agenzia delle Entrare di Milano di versi anni orsono ed il mio datore di lavoro mi avevano rassicurato che le imposte alla fonte mi esentavano dall'obbligo della dichiarazioni in Italia.
Vivo in Brianza e non avendo proprietà ed uno stipendio al livello occupazionale in Ticino al 50% è diversi anni che non faccio la dichiarazione.
E cosi, casualmente scopro dopo diversi anni che il raggio dei 20 km vale ancora a livello fiscale contrariamente a quanto mi avevano fatto credere con la revisione dei trattati del 2007 mi pare.
A questo punto mi chiedo: che fare?
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qualcuno sa consigliare?
Roba da matti: uno paga le tasse in svizzera e poi le deve pagare anche in Italia solo perchè non abita nel raggio dei 20 km
una roba che si fa fa fatica a credere
uno che abita più lontano ha più spese e viene ulteriormente penalizzato
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@fitnessmi said:
una roba che si fa fa fatica a credere
uno che abita più lontano ha più spese e viene ulteriormente penalizzato
Già, ma è così, confermo!
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ma attendo pareri un pò più esaustivi.
comunque grazie
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In pratica in Svizzera paghi un TOT di tasse ed in Italia paghi quanto avresti pagato guadagnando quella cifra, meno le tasse già pagate in Svizzera.
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le risposte precedenti mi sembravano più esaurienti.
La questione è il retroattivo.
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Buongiorno,
sono residente a Milano, iscritto alla gestione commercianti INPS e percepisco come reddito solo gli utili (miseri) della società di consulenza di cui sono socio unico e amministratore unico per i quali faccio relativa dichiarazione dei redditi. MI hanno proposto di collaborare (con la mia presenza fisica 3/4 giorni a settimana a Lugano come privato) ad una società di Lugano, con un compenso sui 10.000 CHF all'anno. La domanda è: devo pagare una parte di tasse anche in Italia? qualcuno mi ha detto che dovrei pagare la differenza tra le tasse pagate in Svizzere e quelle che pagherei in Italia e non solo che essendo 10.000 CHF sotto il minimo retributivo italiano dovrei adeguare i contributi INPS ad uno stipendio base italiano comunque più alto? è vero? qualcuno mi sa dire quanto dovrei pagare in più? Grazie, Mattia
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Salve Mattia, la situazione è in realtà semplice ed è stata spiegata bene in precedenza. Il principio è che lo stato per poter erogare servizi deve prelevare gli importi necessari dai suoi cittadini. Inutile in questa sede parlare di altro, basta limitarsi a questo. Lai abita a Milano, ha un medico di base e può usufruire di una serie di servizi che lo stato le mette a disposizione. A fronte di questo deve pagare le imposte sui suoi redditi ovunque percepiti, in Italia, Svizzera come in Ucraina, non cambia nulla. Per evitare però che gli stessi importi lordi siano tassati due volte, nel suo caso una volta in Svizzera alla fonte e la seconda in Italia, esistono le convenzioni contro le doppie imposizioni. Le consiglio qindi di leggersi quella come prima cosa. Il sito del canton ticino dà anche una serie di utili informazioni per chi vuole lavorare in Svizzera. Saluti
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Ciao a tutti,
leggendo questa discussione ho trovato molte informazioni utili ma, vorrei provi un quesito:Lavoratore in Canton Ticino e residente in uno dei comuni della fascia dei 20Km; a causa del tipo di lavoro che faccio (consulente), può facilmente capitare che alcune volte debba star via in alcuni Paesi ( Italia, Svizzera o altri..) per giorni o settimane; in questi casi, sarei impossibilitato a varcare quotidianamente il confine svizzero a causa di impedimenti lavorativi (Es: se per alcuni giorni devo lavorare a Zurigo, diventa impossibile poter fare avanti e indietro).
In una situazione del genere, come sarò considerato dall'Agenzia delle Entrate? Frontaliere di zona (paghi le tasse in svizzera e stop) oppure Frontaliere fuori zona (pago le tasse sia in svizzera che in Italia)?
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Per quanto riguarda la franchigia e di 6700 euro e non 8000 .chi è fuori fascia (20km) deve dichiarare il reddito all italia ( modello unico o 730) su un reddito di 40000 chf l anno la tassazione e di 5700 euro..
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Buongiorno a tutti,
sono alla ricerca dell'ennesima conferma o smentita a quanto sto per chiedervi.
Vi illustro brevemente la mia situazione.
-Da Giugno 2014 sono dipendente a tempo indeterminato per una società di Zug (Cantone di Zug non direttamente confinante con l'Italia).
-Il mio redditto li prodotto è esclusivo, non ne ho altri ne in Italia ne in altri stati esteri.
-Ovviamente le tasse le pago alla fonte in Svizzera
-Non ho un conto corrente Svizzero in quanto mi faccio depositare lo stipendio sul conto Italiano.
-Risiedo in un comune facente parte parte della fascia di confine oggetto di uno speciale trattamento tributario per i redditi di lavoro dipendente in base all'accordo con la
Svizzera del 3 ottobre 1974.In merito a se presentare o meno la dichiarazione dei redditi in Italia, sono giunto alla conclusione che la risposta sia SI, la devo fare, perché nonostante per il cantone di Zug io sia un frontaliere con regolare permesso G emesso da tale cantone, nostante io risieda in un comune della fascia di confine, lo stato Italiano (se non erro) non mi riconosce lo status di frontaliere in quanto il sopra citato cantone non è direttamente confinante con l'Italia, quindi sono considerato un normalissimo cittadino Italiano residente in Italia che lavora all'estero.
Voi che dite, sono eccessivamente pessimista?Ho esposto la mia situazione ad un CAAF e, per iscitto, al contact center dell'Agenzia delle Entrate, ed entrambi mi hanno risposto che NON sono tenuto a presentare la dichiarazione dei reditti in Italia.
Vi copio per maggiore chiarezza la risposta della Agenzia delle Entrate, che mi sta creando i dubbi sul da farsi. :bho:
"L'articolo 1, comma 175, dispone che "...a decorrere dal 1 gennaio 2014, il reddito da lavoro dipendente prestato all'estero in zona di frontiera o in altri paesi limitrofi al territorio nazionale, in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto, da soggetti residenti nel territorio dello Stato italiano, concorre a formare il reddito complessivo per l'importo eccedente 6.700 euro". In linea generale, è "frontaliero" il lavoratore dipendente che, quotidianamente, varca la frontiera dall'Italia e si reca a lavorare all'estero, in zone di confine.
Nell'ambito dei lavoratori dipendenti, tuttavia, permangono talune specificità. Ad esempio, i frontalieri italiani che risiedono in Italia e lavorano in Svizzera godono (in alcuni casi) di una ulteriore agevolazione. Al riguardo, l'articolo 15, paragrafo 4, della Convenzione per evitare le doppie imposizioni stipulata tra lo Stato italiano e la Confederazione elvetica, ratificata con legge 23 dicembre 1978, n. 943, stabilisce che il regime fiscale applicabile ai redditi ricevuti in corrispettivo di un'attività dipendente dei lavoratori frontalieri è regolato
dall'accordo concluso tra l'Italia e la Svizzera relativo alla imposizione dei lavoratori frontalieri e alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine del 3 ottobre 1974. Secondo l'articolo 1 di tale accordo, i salari, gli stipendi e gli altri elementi facenti parte della remunerazione che un lavoratore frontaliero riceve in corrispettivo di una attività dipendente sono imponibili solo nello Stato in cui tale attività è svolta. Il ministero dell'Economia e delle Finanze, con apposito decreto emanato con cadenza biennale (cfr.
decreto 18 luglio 2012), individua, tra l'altro, i comuni (formalmente e non fisicamente) "di confine", il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, nella cd. "fascia di 20 km" dalla linea di frontiera con l'Italia dei tre Cantoni. Quindi la nozione di frontaliere (in senso stretto) riguarda soltanto i lavoratori dipendenti che quotidianamente si recano dalla propria residenza, sita in un Comune prossimo al confine, nell'ambito della "fascia di 20 chilometri" dallo stesso, in uno dei suddetti Cantoni confinanti con l'Italia. In tal caso, il lavoratore
(italiano che si reca in Svizzera) è fiscalmente esente in Italia e tassato nella Confederazione . Per i frontalieri italiani oltre la fascia di 20 chilometri, invece, è applicabile la disciplina della dichiarazione dei redditi in Italia con una franchigia (di 6.700 euro) e del credito d'imposta. Ai fini del trattamento fiscale dei redditi di lavoro dipendente prestato dai frontalieri,come nel suo caso, continua ad essere disciplinato nei limiti e nei termini di cui al citato accordo bilaterale del 3 ottobre 1974 e non dovrebbe rilevare, pertanto, in Italia."Io penso che la persona che ha risposto non si sia presa la briga di constatare che Zug non è direttamente confinante e, non da meno, l'uso del condizionale lascia spazi interpretativi. Insomma, chiedo una risposta certa e mi viene scritto che "forse" (non dovrebbe rilevare) non devo pagare in Italia.
Se non ne verrò a capo la prossima mossa sarà quella dell'InterpelloGrazie in anticipo a tutti coloro vorranno rispondermi
Andrea
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Caro Andrea... l'Italia è famosa per le sue leggi che, da che lato le guardi, assumono connotati differenti...
Quel "forse" a fine messaggio è molto ambiguo, ma lo considererei valido.