• Consiglio Direttivo

    E non dite che è logorroico!!! Non lo è :nonono:
    E' generoso... Ci vuole tempo per comporre tutte queste parole, anche se a lui viene naturale... Sì forse è un tantinello egocentrico, ma se lo può permettere 😉
    ]

    Mi è piaciuto leggere la tua risposta, mi piace come hai dato ossigeno alle idee di Pika, che ad una prima lettura mi erano sembrate più..... non lo vorrei dire ma è il termine che più mi calza :surprised:.... spigolose!
    Pika le cose se le sente nella pancia e da lì escono piene di energie.
    Ora le ho lette meglio e mi rendo conto che sono solo spontanee.

    Ma non ne parlerò oltre adesso.

    Parto a ritroso, e mi sa in più puntate perché il tempo rema contro.

    Fata turchina....
    Buona quella del principe azzurro, ma bisognerà che trovi un equivalente anche per le fatine, che di azzurro oggi che è nuvolo non ci è rimasto nemmeno il cielo :rollo:

    Mobili da montare.
    Ti dico solo che smonto armadi e librerie di 3m x 2,5 da almeno 15 anni, ad uso personale e quasi da sola. :fumato:

    Per i mobili stile ikea faccio come per i kinder: non si leggono le istruzioni, s.c., si montano ad istinto.
    Altrimenti dove è il divertimento? 😄

    E se mi porti in posti tipo Ikea metti in conto una bella sosta alla ferramenta, che devo tenermi aggiornata sull'ultimo modello di Hilti o di smerigliatrice, ma tranquillo che ti salto tutta la zona casalinghi e altri posti simili massicciamente frequentati da donne.

    E poi non ci sono mai stata! Se mi ci porti ti avviso che io non ho mai voluto dare la mano e ogni tanto sparisco ma dal negozio non esco.

    All'Ikea ci metterei 5 minutini a tornare bambina 🙂

    Ti aiuta sapere questo? Già... nella metafora può voler dire tante cose.
    La mia però non era una metafora, ma come sono realmente.

    Non comprerei tante piccole cosine inutili. Mi piace quando posso comprare una libreria, anche se in formica, basta che vada bene per accogliere i miei gioielli. Sarà quello che avrà dentro a farmi felice.

    L'amerò meno perché non è la libreria a boiserie, quella perfetta? No affatto! Perché se anche non sarà la mia libreria per sempre io ne vedo la bellezza.

    Nemmeno vuol dire che mi accontento. Ma la vita passa ed un giorno passato con l'anima che ti vibra per amicizia o amore o anche infatuazione ha un sapore tutto speciale.

    Meglio è se si riesce a tenere lontane le illusioni, soprattutto nella first life.
    Occorre mangiare un po' di terra (era terra vero?) ma dopo si è liberi.

    Io ancora non vedo tanta differenza tra amore ed amicizia. Ho una nuova amica, personalità vivace - non si zitta mai :bigsmile: - ma è grande: una persona di cui puoi fidarti ciecamente, darle una lettera da inviare entro oggi.

    Mi accorgo che quanto più cresce la stima, tanto più le voglio bene. Sembriamo due 15enni (ma che razza di fase delle mia vita!!! :D).

    Come si classifica questo affetto? Mi è capitato persino di dirle che nella prossima vita me la sposo e lei se l'è pure sognato che glielo chiedevo... :eheh:
    Ne sono convinta che sia una donna da sposare!

    Credo (spero :():) di non lasciare adito a dubbi sulle mie preferenze, ma a me sembra chiaro che se il sentimento esce dal confine (appena appena eh...) con un'amica, come si fa a intrappolarlo del tutto tra un uomo ed una donna?

    Se ti dice bene riesci ad evitare di pensarci, ma lo sforzo la dice lunga sulla tendenza.

    Ci ritornerò sopra a mente più lucida, che mi sembra di aver proceduto partendo da un punto a caso ed arrivando forse ad un altro punto a caso, con un percorso improvvisato.

    E' che ultimamente mi viene concessa spesso la tecnica dello stream of consciousness, il fiume di pensieri (senza un letto con argini alti direi però :D).

    :ciauz:


  • Super User

    @WWW said:

    🙂

    Amare e innamorarsi sono due cose diverse, secondo me.
    Ci si può innamorare rapidamente ma per amare una persona è necessario conoscerla a fondo.

    Le parole vanno usate tutte, secondo me.
    Il cervello, e il cuore, sanno la differenza tra "sono innamorato" e "ti amo".
    Fanno facilmente confusione, è vero. 🙂

    Colpa di un vocabolario che presenta poche parole e scritte pure male, direi in stile sms...:D

    Ti do pienamente ragione. 😉
    @WWW said:

    Ma se allora volessimo parlare del fatto che la gente tende ad innamorarsi della persona sbagliata? 🙂

    "Amare" è distante centomila anni luce dall'"innamorarsi".
    Sono della tua stessa "scuola".
    Eppure entrambe le parole giacciono sullo stesso accidentato sentiero, ne converrai.
    🙂

    Se non vogliono vedere, si innamorano sì della persona sbagliata, poi capendo come è veramente tendono a giustificare pensando che infondo non è così male...
    Eh. Qui pure hai ragione.

    @WWW said:

    Però, se proprio devo guardare questa frase con i miei occhi di adesso (;)), devo dirti che uno riesce a farsi piacere perfino un corpo che non ha mai visto. Potenza della parola, dice qualcuno/a.
    Rimane il fatto che... hai ragione al 100%.
    Le persone vanno vissute, e solo dopo molto tempo si può dire davvero di amarle.
    Scriversi è un bel modo di amarsi ma... è assolutamente marginale all'Amore con la A maiuscola, questo è poco ma sicuro.

    Le parole confondono, ricordalo, le parole possono essere pensate a lungo, i gesti del momento no, sono più naturali...occhio. 😉

    Personalmente ritengo che chi sa giocare con le parole, citando oltretutto poeti e scienziati, invece che parlar solo di bocca propria, sia una persona dal quale guardarsi le spalle. Ho avuto amiche terribilmente colte che citavano ogni tre per due un autore e poi, a scavargli nei pensieri, non trovavi che vuoto colmato solo di citazioni non proprie alle quali nemmeno loro sembravano credere tanto.

    Stesso discorso per chi ammicca e scaglia frecciatine attraverso verbi ben posizionati e virgolette innoque, sostantivi suadenti che confondono gli occhi del lettore, e se poi colpiscono il cuore, il disastro è fatto. Le persone si fanno fregare dalle parole, pensa, se non ce le avessero insegnate ci esprimeremmo ancora a gesti e ingannare le persone con i gesti è difficile.

    Dici, e il cieco come fa? Il cieco sente, nulla sfugge all'occhio di una persona che non vede e questo l'ho provato sulla mia pelle.

    Per questo penso che se fossimo tutti ciechi tanti matrimoni non fallirebbero, niente parole, niente bellezza, niente di niente...solo sensazioni, movimenti d'aria....gesti...

    Non mi fido delle parole, ho sentito gente decantarmi, affogarmi di parole, inondarmi di complimenti, leccare il mio sangue dai loro coltelli poco tempo dopo...

    @WWW said:

    Anch'io ho amici maschietti che si abbandonano facilmente a dichiarazioni del genere ["fattela"]. Bene, li odio quando lo fanno, non li sopporto.
    Li compatisco.
    Essendo "maschio" e conoscendo bene l'atteggiamento di cui parli non posso far altro che chiedere scusa, a nome collettivo e senza pretesa di esser creduto diverso.

    Gli uomini sono tutti "maiali", cara Pika.

    Mi dispiace. :gtsad:

    Sì, ci sono quelli "più" e quelli "meno", ma la sostanza cambia poco.

    In parte è anche un fatto di "istinto animale" e se fossi un medico ti direi che c'entrano gli ormoni e roba del genere.

    Per quanto mi è dato di sapere questa componente maschile è ineliminabile e necessaria.
    Cioè, per quanto mi sforzi di essere diverso, da quando ero bambino, una parte di me rimane ancorata a certe pulsioni irrazionali terribilmente contraddittorie con quanto credo-penso-spero.

    Insomma, purtroppo hai ragione anche su questo punto.

    Non mi aspetto il maschio che non mette al primo posto quello che ha...insomma, famo a capisse, ci sono persone che lo fanno vedere di più e persone che lo fanno vedere di meno, ma nessuno gliene fa una colpa finchè non fanno finta che quello di cui stai parlando gli interessa veramente...:D:D

    @WWW said:

    Se ti può consolare uno con gli anni impara a controllare "il maiale" fino ad allontanarlo quasi del tutto dal centro decisionale che comanda l'intero corpo, e può persino non "sembrare" maiale.

    Hai presente quando credete di aver incontrato il "principe azzurro"?

    Bene, è un maiale camuffato, al 95 % dei casi

    Al principe azzurro che non pensa al sesso ci credono solo le bambine...e manco più quelle mi sa...
    @WWW said:

    Aggiungo che se non trova il marcio si insospettisce. 😄
    Lo sbaglio peggiore però è quando crede di poterlo "cambiare" quel marcio, e personalmente conosco fiumi di donne che si legano a uomini che sognerebbero diversi solo perchè pensano di poterli cambiare "col tempo".

    Si, la gente col tempo cambia anche, per carità.
    Ma la maggior parte farebbe semplicemente meglio a cambiare uomo, piuttosto che mettersi a cambiare l'uomo che ha già.
    Ne vivrebbero meglio entrambi, in molti casi.
    🙂

    Lo spirito della crocerossina che io non ho mai avuto, non ho mai sperato, ma nemmeno pensato, di riuscire ad ammaliare un uomo gay, nè tantomeno di cambiare altre menti maschili, se li ho presi, li ho presi marci perchè infondo il loro marciume mi piaceva, se li ho presi buoni è perchè la loro bontà mi piaceva, non cambio nessuno, non voglio cambiare nessuno, non ho tempo di cambiare me, figuariamoci. 😄

    Lascio fare le buone samaritane o le sante marie goretti alle altre, io penso a me, il mio maschietto pensasse a lui. 😄

    @WWW said:

    Io ho aspettato esattamente due anni una ragazza, molti anni fa, quando ero ancora un pupetto.
    Fu un amore bellissimo, Pika, di quelli che non scordi neanche da morto.

    Allora ebbe molto senso aspettarla.

    Oggi probabilmente non capirei una donna che vuole essere aspettata, se non altro perchè frequento donne meno giovani di allora.

    Io non ho mai voluto essere aspettata, ma la mia mente era pervasa da turbe mie personali per ricordare una cosa così bella in periodi schifosi, c'è chi ha capito e mi ha aspettato per tanto tanto tempo......
    @WWW said:

    Essendo meno lucido e più rinco di allora non ho capito il senso della seconda parte della tua affermazione, invece.

    ["si sono mai fermati a quello che vedevano e successivamente a quello che volevano vedere"]

    Alludo a quelli che si ritrovano accanto delle mele marce e cercano di vedere il buono ben sapendo che non c'è, quelli, come dicevo prima, che giustificano tutto e non ammettono di aver preso una cantonata troppo presi dietro occhi, chiappe, tette etc etc...

    Alle altre domande rispondo domani....perchè anche io devo raccogliere le mie idee, purtroppo dispongo di un vocabolario limitato, dovrò interrogare i miei volumi di italianologia...:D:D:D
    **
    Passiamo a Nimue:**

    @Nimue del Lago said:

    Mi è piaciuto leggere la tua risposta, mi piace come hai dato ossigeno alle idee di Pika, che ad una prima lettura mi erano sembrate più..... non lo vorrei dire ma è il termine che più mi calza :surprised:.... spigolose!
    Pika le cose se le sente nella pancia e da lì escono piene di energie.
    Ora le ho lette meglio e mi rendo conto che sono solo spontanee.

    Ma non ne parlerò oltre adesso.

    Perchè no? 😄

    Veramente sono pensieri che mi porto dietro da molto molto tempo, colpa di una mia convizione a non cambiare come cambia il vento, a non seguire chi mi segue ma andando verso la meta senza vedere altro.

    Parliamone, lasciando fuori l'ikea che al momento non ho i soldi manco per un mobiletto di finto bambu......:D:D


  • User Attivo

    Mamma mia! Non sono in grado di rispondere nemeno ad una parola!
    Questo per due motivi:
    primo, perché non so andare a scavarmi la mia... bho, come si dice, inconscio? La mia interiorità? (ma ne ho qualcuna?); forse non ho nemmeno personalità, nonostante quello che dice la mia psicologa.
    Secondo non ce la faccio a ricordare tutto. Sono vecchio "molto" più di voi.
    Sono un po' egocentrico e narcisista per cui mi è difficile parlare (se non impossibile) oggettivamante. Però una cosa semplice la posso dire: io sono il contrario di Picadilly.

    L'AMICIZIA UOMO DONNA...
    Parto da lontano.
    Quando avevo 12 anni e mezzo facevo l'amore da solo pensando a situazioni erotiche in situazioni tipo sull'autobus di nascoso o con altri sistemi con l'inganno. Ero sadico. Mi attizzava pure il pensare che potesse farlo qualcun altro.
    Però, però... sono anche stato innamorato platonicamente con persone che non l'hanno mai saputo e com le quali NON AVREI MAI FATTO L'AMORE". Quindi depravato e fesso.
    Nello stesso tempo un'amicizia con unas di un anno più grande: se avessi potuto l'avrei fatto (l'amore).
    Ma a 15 anni ho avuto una bella amicizia, e ancor oggi ne ho. Sono belle, vere, non so che dire ma giuro che esistono, che le ho vissute.
    Col dire opposto a Pikadilly non ho fatto un'offesa.
    Amen


  • User Attivo

    @WWW said:

    🙂
    Gli uomini sono tutti "maiali", cara Pika.

    E allora? :sbav:


  • User Attivo

    Ho conosciuto una persona femminile su un forum definita dal moderatore "spigolosa": a me piace molto e non la trovo spigolosa.

    «Pika le cose se le sente nella pancia e da lì escono piene di energie.»

    E' una delle cose più accrediatate, addirittura è stato trovato un nucleo di cellule nervose un po' più sopra dell'ombelico: una specie di piccolo cervello.
    "Sentire di pancia", agire con la pancia, non è solo del Tai Chi-Chuan ma di molte filosofie di vita orientali e non, e di molte arti marziali.

    «Ora le ho lette meglio e mi rendo conto che sono solo spontanee.»

    E' bello ciò che dici Nimue, hai colto molto: tu sai "vedere".

    «E' che ultimamente mi viene concessa spesso la tecnica dello stream of consciousness, il fiume di pensieri (senza un letto con argini alti direi però)».

    Se ti riferisci alla libera associazione delle idee della psicanalisi classica (quella di Freud) sappi che ho una grande stima della psicoanalisi. Se potessi avrei molto da riferire (allegare) ma le pagine son molte.


  • User Attivo

    La psicanalisi non è morta. Parola della Roudinesco storica della psicoanalisi, biografa di Jacques Lacan, lei stessa psicoanalista ma anche docente universitaria, Elisabeth Roudinesco è una figura di spicco tra gli intellettuali parigini. Con autorevolezza e anche con una certa dose di combattività è scesa in campo per difendere, dove necessario aggredendo, i detrattori della psicoanalisi e soprattutto i nuovi alfieri della farmacologia con un libro nel quale la puntuale ricognizione delle ragioni della disciplina di Freud, seguita attraverso i suoi vari sviluppi (Klein, Winnicott, Kohut, Lacan soprattutto), è attraversata da un veemente contrattacco alla «società depressiva», la nostra cioè, che vuole sostituire all’«uomo tragico, autentico crogiolo della coscienza moderna» un nuovo, più innocuo «uomo comportamentale», che, per dirla con le sue parole, altro non sarebbe che una «misera creatura scientista inventata dagli adepti del cervello-macchina». Malgrado una certa sbrigatività pamphlettistica, «Perché la psicanalisi?» (proprio «psicanalisi», secondo la dizione lacaniana) ha il merito di oltrepassare una sterile contrapposizione tra la cura con i farmaci e la cura con la parola per riportare la questione nel più generale ambito di un conflitto culturale. Roudinesco non contesta l’utilità dei trattamenti chimici e il conforto che possono arrecare, ma ribadisce un punto di vista altro: «La morte, le passioni, la sessualità, la follia, l'inconscio, il rapporto con gli altri modellano la soggettività di ciascuno, e per fortuna nessuna scienza degna di questo nome ne verrà mai a capo». Ciò che le preme, cioè, è mettere in guardia dalla «disfatta del soggetto», che una società interamente consegnata alla tecnica, in questo caso alla tecnica medica, comporterebbe. Il costante e pervasivo ricorso ai farmaci della mente, la loro potenza – ma anche il loro immaginario potere – non solo tenderebbero ad abolire nell’uomo l’idea di libertà (libertà di vivere i propri conflitti e anche le sofferenze che questi comportano), ma anche l’idea stessa di affrontarne l’esperienza. In gioco, è la visione stessa della condizione umana che rischia la riduzione a un anonimato efficiente e depotenziato, vergognoso dei propri tormenti in nome di un benessere artificiale e fittizio, riluttante a soffrire perché riluttante a sentire e a sentirsi, in altre parole riluttante a vivere, in un orizzonte dove al posto del soggetto si accampa il nulla e «al posto della storia la fine della storia».
    Elisabetta Rasy


  • User Attivo

    Il mondo della psicoanalisi è così vasto che si trovano, o si possono trovare, anche tesi contrapposte.
    Da Freud alle terapie comportamentali cognitive passando per Winnicott, i neofreudiani, la Horney e la Roudinesco.
    Una lettura... ...o quantomeno ci avvicina a quella vetta a cui tutti noi aneliamo.


  • User Attivo

    «Proprio perché non è una scienza, la psicoanalisi è una cultura mobile, mobile come la società che, per effetto delle sue continue mutazioni, esige letture psicoanalitiche che, messe a confronto, possono sembrare molto diverse. La cosa non deve scandalizzare, perché è proprio questa diversità ciò che rende la psicoanalisi di volta in volta adatta al contesto in cui si trova a operare. Oggi il contesto sociale è caratterizzato da quello che si è soliti chiamare "sano realismo", che di sano non ha proprio nulla. Esso prevede un completo adattamento dell'individuo alle richieste oggettive della società che, essendo sempre più tecnologizzata, tende a prediligere individui sempre più automatizzati (simil-macchine) rispetto a individui individualizzati. In un certo senso più uniformità alle esigenze dell'apparato tecnico, e meno creatività individuale.»

    Umberto Galimberti - “la Repubblica” lunedì 13 novembre 2000 (pag. 35 - cultura) ove parla di WINNICOTT.


  • User Attivo

    Se non vi annoia, vorrei riportare le parole che Freud disse ad una delle cinque conferenze nel settembre 1909 all'università di Boston (America):

    «Supponete che qui, in questa sala e in questo uditorio, per la cui esemplare attenzione e compostezza la lode non sarà mai adeguata, vi sia un individuo che arrechi disturbo e, maleducatamente ridendo, vociando, strisciando i piedi, distragga l'attenzione dal mio compito. Io vi comunico che, in queste condizioni, non posso procedere con la conferenza e allora, fra voi, si alzano parecchie persone robuste e, dopo una breve colluttazione, espellono dalla sala il pertubatore della quiete.
    Costui è ora "rimosso" e io posso riprendere la conferenza. Ma, affinché il disturbo non si ripeta, nel caso cioè che l'individuo appena espulso cercasse di rientrare a forza nella sala, i signori che hanno raccolto il mio invito, mettono le loro sedie contro la porta e lì si piazzano come una "resistenza" che mantenga la rimozione.
    Ora, se trasferite alla psiche i due ambienti, chiamando l'interno "conscio" e l'esterno "inconscio", avrete un esempio abbastanza eloquente del meccanismo della rimozione.»


  • Moderatore

    @The Tromber said:

    E allora? :sbav:

    Era una frase dal tono assertivo, quasi scientifico.

    E' triste, o è piacevole, supefacente, se vuoi miracoloso. Ma è più o meno così.

    Ma mica è un problema, Pika conveniva con me.

    Abbiamo preso atto anche in questa sezione che gli uomini hanno una componente suina ineliminabile.

    Tutta salute.

    🙂