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Il segreto è uno solo. Conoscere.
Una persona non si conosce mai a fondo, questo è ovvio, ma molti uomini saltano questa fase e passano subito alla fase letto o altro. Ultimamente ho sentito la parola "amore" uscire da bocche rivolte a persone che conoscevano nemmeno da una-due settimane, lungi da me il dire che uno non si può innamorare in così poco tempo...puoi anche innamorarti in un ora, ma in un ora non puoi amare un carattere, ma solo un corpo e quello che hai potuto vedere con gli occhi.
Stesso discorso per i rapporti epistolari, la persona devi viverla, anche se sei cieco e sordo riesci a percepirla solo se la vivi da vicino.
Adesso, ditemi se sbaglio, va molto di moda ritenere che se non "spazzi" subito il pavimento sei un fallito o una verginella, il mito sex and the city che brucia nella testa della maggior parte delle persone rendendole incapaci di avvertire è qualcosa che sta mandando i sentimenti puri in fumo. "Spazzare" non conta, ma se manca può rovinare tutto e non è così che deve essere.
Se le persone, e soprattutto gli uomini, imparassero ad aspettare, a conoscere tante sorprese a Natale non le avrebbero. Ma parlo anche per le donne che ormai si sono messe in testa che emancipazione è alzare la gonna all'avvocato di turno, credendo che "spazzare" con chi vogliono e quando vogliono le renda indipendenti dal mito della donna casalinga annoiata che viene passata solo dal suo orrido ciccione marito che nello stesso tempo la tradisce con le donne dell'est (e quì ci sarebbe da fare un discorso a parte). Appena incontrano un uomo che non glielo mette sul piatto (mi si perdoni l'espressione truce) lo considerano un fallito e loro stesse si considerano "non piacenti". Ma se questa deve essere l'unità di misura per considerarsi piacenti, allora io sono un cesso di dimensioni elefantiache.
C'è la sensazione che non si possa perdere tempo, che si deve fare il fattibile prima che tutto si perda nel tempo, le promesse durano il tempo dello squillo di un sms in arrivo e conoscere è diventanto sempre più difficile.
Quando si vede una donna molto bella il primo pensiero, a detta degli amici che ho, è quella di "farsela", molti conoscendola poi le danno un identità che molte volte non ha, incantati dietro una bellezza che li confonde e poi vengono a dire "da lei non me lo aspettavo". Al contrario della donna che riesce subito a scovare il marcio e lo accetta, sbagliando, ovviamente.
Conoscere una donna, per quanto i comici credano di esserci riusciti per quel piccolo capione di femmine su cui costruiscono i loro personaggi, è estremamente difficile. Non badate ai miti televisivi, non badate alle sgallettate a Uomini e donne, non badate ai personaggi delle fiction, quelle donne sono solo artefatti costruiti per far credere che la donna non è mistero.
Le vere donne non hanno paura di restare sole senza uomo, le vere donne sanno amare come sanno distinguere amore da amicizia, le vere donne sono quelle che di solito gli uomini non guardano se non dopo anni e anni di profonda conoscenza.
E comunque più vado avanti e più mi rendo conto che Magritte aveva ragione:
WWW, chiedi a quei miliardi di contatti che hai se rimarrebbero per due anni con una donna che non gliela dà e poi ne riparliamo, e se soprattutto non si sono mai fermati a quello che vedevano e successivamente a quello che volevano vedere.
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Bella,
interiormente.
Bella persona.
Bella soprattutto
perché vedo
senza la sovrastuttura dell'immagine,
dell'ingannevole apparire,
perché non sono "interessato"
ma disinteressato vero
verso di te
donna in tutti i sensi.
Non ti sto adulando,
solo la verità,
soggettiva
ma vera.
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Se ti riferisci a me, no, non sono come hai scritto tu. Gli amici che ho tradito leggendoti avranno vampate di rabbia, ne sono sicura. Forse solo capace di vivere sola senza maschio che mi mantenga sia economicamente, che mi mantenga moralmente in vita.
Un altro quadro molto significativo, anche se va un pò ot è L'origine del mondo, su cui una regista francese ha creato un bel film con un attore italiano che non citerò visto che suscita sempre stupidi sogghigni e idiote risatine.
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Ciao Pika.
Non ti ho risposto subito perchè il "segreto" che ci hai "ricordato" è estremamente significativo e bello.
E ho voluto rileggerti un paio di giorni prima di dire le mie solite c.....ate.
SONO ESATTAMENTE DEL TUO STESSO PARERE, RIGO PIU' RIGO MENO.
Quindi se mi permetto di commentare alcuni brani di quanto hai scritto è solo per rafforzare alcune idee che ritengo più interessanti "per me", ora come ora almeno.
@pikadilly said:
Il segreto è uno solo. Conoscere.
Una persona non si conosce mai a fondo, questo è ovvio, ma molti uomini saltano questa fase e passano subito alla fase letto o altro. Ultimamente ho sentito la parola "amore" uscire da bocche rivolte a persone che conoscevano nemmeno da una-due settimane, lungi da me il dire che uno non si può innamorare in così poco tempo...puoi anche innamorarti in un ora, ma in un ora non puoi amare un carattere, ma solo un corpo e quello che hai potuto vedere con gli occhi.
Amare e innamorarsi sono due cose diverse, secondo me.
Ci si può innamorare rapidamente ma per amare una persona è necessario conoscerla a fondo.Questo vale in teoria e in pratica. Poi accade che ci siano persone che non hanno troppa paura di usare certe parole e scivolano facilmente dal "mi piaci" o "mi sei simpatica" al "ti amo".
Sbagliando, nella maggior parte dei casi, sono d'accordo con te.Ma ci sono pure persone che razionano i "ti amo" fino all'osso, come se queste parole fossero un coltello o una trappola.
Le parole vanno usate tutte, secondo me.
Il cervello, e il cuore, sanno la differenza tra "sono innamorato" e "ti amo".
Fanno facilmente confusione, è vero.Ma se allora volessimo parlare del fatto che la gente tende ad innamorarsi della persona sbagliata?
"Amare" è distante centomila anni luce dall'"innamorarsi".
Sono della tua stessa "scuola".
Eppure entrambe le parole giacciono sullo stesso accidentato sentiero, ne converrai.
@pikadilly said:
Stesso discorso per i rapporti epistolari, la persona devi viverla, anche se sei cieco e sordo riesci a percepirla solo se la vivi da vicino.
Eh. Qui pure hai ragione.
Però, se proprio devo guardare questa frase con i miei occhi di adesso (;)), devo dirti che uno riesce a farsi piacere perfino un corpo che non ha mai visto. Potenza della parola, dice qualcuno/a.
Rimane il fatto che... hai ragione al 100%.
Le persone vanno vissute, e solo dopo molto tempo si può dire davvero di amarle.
Scriversi è un bel modo di amarsi ma... è assolutamente marginale all'Amore con la A maiuscola, questo è poco ma sicuro.
@pikadilly said:Adesso, ditemi se sbaglio, va molto di moda ritenere che se non "spazzi" subito il pavimento sei un fallito o una verginella, il mito sex and the city che brucia nella testa della maggior parte delle persone rendendole incapaci di avvertire è qualcosa che sta mandando i sentimenti puri in fumo. "Spazzare" non conta, ma se manca può rovinare tutto e non è così che deve essere.
Qui sei così nel "giusto" che ti prendo quasi come Vangelo.
Le persone spesso, seguendo i luoghi comuni, tendono a pensare al sesso con estrema facilità. A farlo con estrema disinvoltura, prima ancora di conoscersi meglio.
Prima di capire perchè si vogliono bene e cosa veramente si aspettano dall'altra persona.
E' un vero peccato, sono quindi con te al 100%.
@pikadilly said:Se le persone, e soprattutto gli uomini, imparassero ad aspettare, a conoscere tante sorprese a Natale non le avrebbero. Ma parlo anche per le donne che ormai si sono messe in testa che emancipazione è alzare la gonna all'avvocato di turno, credendo che "spazzare" con chi vogliono e quando vogliono le renda indipendenti dal mito della donna casalinga annoiata che viene passata solo dal suo orrido ciccione marito che nello stesso tempo la tradisce con le donne dell'est (e quì ci sarebbe da fare un discorso a parte). Appena incontrano un uomo che non glielo mette sul piatto (mi si perdoni l'espressione truce) lo considerano un fallito e loro stesse si considerano "non piacenti". Ma se questa deve essere l'unità di misura per considerarsi piacenti, allora io sono un cesso di dimensioni elefantiache.
Qui sei colorita e infervorata, perchè il tema meritava anche un appunto di questo genere.
Ed è bello che sia stata proprio tu a ricordarci questo importantissimo problema.Dovremo tutti imparare meglio a vivere il sesso semplicemente per quello che è, vale a dire una "parentesi rosa", un "complemento d'arredo" di sensazioni e sentimenti molto più profondi.
Non merce di scambio per spacciare il cuore a chi vuole solo la f..a.
E viceversa, se me lo concedi.
Allo stesso tempo so che ci sono, fra i giovani in special modo, persone che "spazzano" spesso e volentieri, e senza troppe elucubrazioni.
Beh, non sarò certo io a criticarle, almeno finchè queste riescono a vivere in maniera serena le situazioni in cui vanno a mettersi.
Per tutti i sensibili - e fra questi io ci sono del tutto - quanto dici tu è semplicemente Vangelo.
@pikadilly said:C'è la sensazione che non si possa perdere tempo, che si deve fare il fattibile prima che tutto si perda nel tempo, le promesse durano il tempo dello squillo di un sms in arrivo e conoscere è diventanto sempre più difficile.
Quando si vede una donna molto bella il primo pensiero, a detta degli amici che ho, è quella di "farsela", molti conoscendola poi le danno un identità che molte volte non ha, incantati dietro una bellezza che li confonde e poi vengono a dire "da lei non me lo aspettavo". Al contrario della donna che riesce subito a scovare il marcio e lo accetta, sbagliando, ovviamente.
Anch'io ho amici maschietti che si abbandonano facilmente a dichiarazioni del genere ["fattela"]. Bene, li odio quando lo fanno, non li sopporto.
Li compatisco.
Essendo "maschio" e conoscendo bene l'atteggiamento di cui parli non posso far altro che chiedere scusa, a nome collettivo e senza pretesa di esser creduto diverso.Gli uomini sono tutti "maiali", cara Pika.
Mi dispiace.
Sì, ci sono quelli "più" e quelli "meno", ma la sostanza cambia poco.
In parte è anche un fatto di "istinto animale" e se fossi un medico ti direi che c'entrano gli ormoni e roba del genere.
Per quanto mi è dato di sapere questa componente maschile è ineliminabile e necessaria.
Cioè, per quanto mi sforzi di essere diverso, da quando ero bambino, una parte di me rimane ancorata a certe pulsioni irrazionali terribilmente contraddittorie con quanto credo-penso-spero.Insomma, purtroppo hai ragione anche su questo punto.
Se ti può consolare uno con gli anni impara a controllare "il maiale" fino ad allontanarlo quasi del tutto dal centro decisionale che comanda l'intero corpo, e può persino non "sembrare" maiale.
Hai presente quando credete di aver incontrato il "principe azzurro"?
Bene, è un maiale camuffato, al 95 % dei casi.
Lo dico per i posteri e per i più giovani, che te lo sai senza dubbio.
Come hai giustamente detto "la donna riesce subito a scovare il marcio e lo accetta, sbagliando, ovviamente".Vero Vangelo Pika, davvero grande.
Aggiungo che se non trova il marcio si insospettisce.
Lo sbaglio peggiore però è quando crede di poterlo "cambiare" quel marcio, e personalmente conosco fiumi di donne che si legano a uomini che sognerebbero diversi solo perchè pensano di poterli cambiare "col tempo".Si, la gente col tempo cambia anche, per carità.
Ma la maggior parte farebbe semplicemente meglio a cambiare uomo, piuttosto che mettersi a cambiare l'uomo che ha già.
Ne vivrebbero meglio entrambi, in molti casi.
@pikadilly said:Conoscere una donna, per quanto i comici credano di esserci riusciti per quel piccolo capione di femmine su cui costruiscono i loro personaggi, è estremamente difficile. Non badate ai miti televisivi, non badate alle sgallettate a Uomini e donne, non badate ai personaggi delle fiction, quelle donne sono solo artefatti costruiti per far credere che la donna non è mistero.
Le vere donne non hanno paura di restare sole senza uomo, le vere donne sanno amare come sanno distinguere amore da amicizia, le vere donne sono quelle che di solito gli uomini non guardano se non dopo anni e anni di profonda conoscenza.
E comunque più vado avanti e più mi rendo conto che Magritte aveva ragione:
WWW, chiedi a quei miliardi di contatti che hai se rimarrebbero per due anni con una donna che non gliela dà e poi ne riparliamo, e se soprattutto non si sono mai fermati a quello che vedevano e successivamente a quello che volevano vedere.
Come ho già detto credo che il genere "maschio" sia difficilmente difendibile in questo tipo di discorsi, e in ogni caso non sarò certo io a spezzare lance in suo favore.
Immagino che quest'ultima frase sia direttamente collegata a tue esperienze personali.
Allora provo ad usare le mie per risponderti.
Io ho aspettato esattamente due anni una ragazza, molti anni fa, quando ero ancora un pupetto.
Fu un amore bellissimo, Pika, di quelli che non scordi neanche da morto.Allora ebbe molto senso aspettarla.
Oggi probabilmente non capirei una donna che vuole essere aspettata, se non altro perchè frequento donne meno giovani di allora.
Essendo meno lucido e più rinco di allora non ho capito il senso della seconda parte della tua affermazione, invece.
["si sono mai fermati a quello che vedevano e successivamente a quello che volevano vedere"]
Nel senso che oggi sono certo che ogni persona è semplicemente e meravigliosamente una, nessuna e centomila, alla Pirandello, ed è molto difficile coglierne il "vero senso", soprattutto se ti innamori o se comunque hai faccende di cuore (o di letto) coinvolte nell'analisi.
Cioè, tradotto in italiano scorrevole, ormai penso che fra i tanti organi "coinvolti nel discorso" il cervello sia raramente quello vincente, e quindi non arrivo mai al punto di sapere cosa "vedo" in una persona e se quello che vedo è realmente "così" o se sono altri fattori che me lo fanno vedere come tale.
Vale a dire che non credo che esistano casi in cui uno si innamora "a ragion veduta", mentre è certo che quando ci innamoriamo una qualche spiegazione razionale tendiamo a costruirla sulla base delle elaborazioni cerebrali che facciamo solo... per giustificarci l'arcano, quando invece veri motivi razionali non ne avremmo affatto, spesso.
Ok. Comunque mi è piaciuta MOLTISSIMO la tua risposta e sono davvero contento di averla letta.
La sottoscrivo.
Qui si parlava di amicizia tra uomo e donna, e giustamente siamo arrivati anche all'amore e tu hai menzionato il sesso.
Perfetto.
Personalmente sono sicuro che il topic stia percorrendo esattamente i binari che avrebbe dovuto percorrere.
Ma per provare a rileggere la domanda iniziale alla luce di quanto emerso dalla discussione voglio tentare di riformulare il "problema di fondo".
Esiste la possibilità di amicizia tra uomo e donna?
Al di là delle belle parole di Starano sull'amore universale - belle, ma difficili da "tradurre in pratica" nella vita di tutti i giorni - cosa connota il rapporto uomo-donna e cosa lo spinge verso una definizione piuttosto che un'altra?Il sesso è il discrimine?
Un uomo e una donna che si vogliono bene sono amanti se "spazzano" e sono amici se non lo fanno?
Oppure esiste la possibilità addirittura di amare senza fare sesso?
Non ho risposte pronte, ovviamente, ma non prendetele come domande retoriche.
Certo, a dirvi la mia, credo che la definizione di amore e quella di amicizia siano assai strette, in certi casi.
Sono certo che il sesso sia uno spigolo in cui spesso uomini e donne vanno a sbattere, facendosi malissimo con estrema facilità.
Credo che allargare il campo di applicazione dell'amore sia cosa estremamente utile nella vita di tutti, dato che è quasi l'unico modo per sentirsi meno soli nel corso di una vita che arriva perfino a schiacciarci, a volte.
Dipingere nuove "definizioni" e coniare nuove "parole" è quello che tutti facciamo quando sperimentiamo la vita e l'amore, sulla nostra pelle, ed è l'unica cosa che possiamo realmente fare in concreto.
Indignarsi contro i luoghi comuni e denunciarne i vizi - come ha fatto egregiamente Pikadilly questa volta - è un ottimo modo per ribellarci alle brutture e iniziare a scrivere un vocabolario diverso.
L'unico modo per far emergere quei "sentimenti puri" menzionati da Pika è conoscere, senza dubbio.
Conoscere l'altra persona, ma anche conoscere le persone.
Personalmente non ritengo di conoscere veramente nessuno qui, dato che sono praticamente un "appena iscritto".
Frequentando www da qualche anno, invece, penso che sia così folle da innamorarsi ed eventualmente amare una ragazza anche senza volerci "spazzare" minimamente.
Questo non perchè non mi piacciano le faccende domestiche.Perchè ho idea di quanto sia aguzzo quello spigolo.
Allora facciamo così.
Non ho particolare esperienza di amicizia uomo-donna, l'ho detto all'inizio del 3d.
Non ci capisco nulla di arredamento, insomma.
Quando vedo un "tavolo" lo chiamo "tavolo".
Oggi però i designer fanno mobili molto strani, e io cerco di adeguarmi.
Quindi posso togliere uno spigolo ad un tavolino e continuarlo a chiamare tavolino.
Sbagliando, perchè magari è un'approssimazione folle e dovrei chiamarla amicizia... pardon, comodino.
Oppure dovrei riprendere in mano il libretto di istruzioni e continuare a montare quel mobile fino a farne un tavolo da ricevimenti, con 12 posti e in puro legno massello.Ma, drammaticamente, la vita non è mai così lineare.
Da una parte le istruzioni sono in svedese, oggi come oggi.
Dall'altra capita spesso che vai all'Ikea per comprare un comodino e ti ritrovi in mano una libreria e un cavatappi, due mezze matite, un vassoio in plastica e una busta termica in omaggio.
Oppure un tavolo. Oppure un'amicizia bellissima.
Ripeto, non ci capisco nulla di arredamento.E comunque, in ogni caso, prima di montare quello spigolo cercherò di leggere bene le istruzioni, nel tentativo di evitare che qualcuno ci finisca a sbattere contro, facendosi male.
A costo di montare un tavolino tondo, senza spigoli del tutto.
Come lo chiamerò allora?
Non amicizia, vi direi ad ad occhio e croce. E lo dico solo se me lo chiedete su due piedi, così, adesso come adesso.
E' un tavolino e fa le funzioni precise ed esatte del tavolino, ed è assai gratificante come se fosse un tavolino.
Non ha spigoli, non deve averne? Allora sarà un tavolino tondo.
Oppure sbaglio del tutto, è tondo e basso e non ha spigoli, è un comodino e non un tavolo.
E allora è la prima amicizia che stabilisco con una ragazza e non sapevo che fosse così dolce.
E non ho mai pensato di saper montare i mobili dell'Ikea, quindi potreste dirmi che ho comprato un comodino, non un tavolo, e che era chiaro anche prima di passare alla cassa a pagare.
Potrei aver scoperto che esiste anche l'amicizia.
La mia reazione sarebbe comunque questa :).Ditemelo voi qual'è il nome dei miei mobili.
Starano direbbe che è amore, e a lui mi rifaccio visto che ha aperto il 3d.
Ma lui è un folle romantico, e parla di amore universale.
Quindi probabilmente sarebbe d'accordo con me (e infatti la prossima seduta al CIM ce la facciamo insieme, vero Ste' ? Me ce porti ? ;)).Te invece Pika come la vedi?
Sei una di quelle che sa montare i mobili dell'Ikea?
A occhio e croce non mi sembri una così, ma magari.... a forza di amarti con Every hai imparato a leggere lo svedese.Quindi se c'hai suggerimenti ... sono ben accetti !!!!
Dal canto mio non ho nemmeno cognizione precisa di quello che pensa la fata turchina.
Son estremamente curioso di sapere il suo parere, ovviamente.
Ma esito a chiederle spiegazioni precise, in verità.
Non ho ancora "tastato con mano" () ma credo che la "nostra" sia quel genere di donne che.... se la porti all'Ikea torni a casa pieno di pacchetti e confezioni.
Suppongo che avremmo sia il tavolo da salotto che il comodino, in cuor suo (:D qui sto veramente scherzando eh.... ;)).Detto questo chiunque voglia condividere "saperi e conosceze" è veramente il/la benvenuto/a.
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E non dite che è logorroico!!! Non lo è
E' generoso... Ci vuole tempo per comporre tutte queste parole, anche se a lui viene naturale... Sì forse è un tantinello egocentrico, ma se lo può permettere ]Mi è piaciuto leggere la tua risposta, mi piace come hai dato ossigeno alle idee di Pika, che ad una prima lettura mi erano sembrate più..... non lo vorrei dire ma è il termine che più mi calza .... spigolose!
Pika le cose se le sente nella pancia e da lì escono piene di energie.
Ora le ho lette meglio e mi rendo conto che sono solo spontanee.Ma non ne parlerò oltre adesso.
Parto a ritroso, e mi sa in più puntate perché il tempo rema contro.
Fata turchina....
Buona quella del principe azzurro, ma bisognerà che trovi un equivalente anche per le fatine, che di azzurro oggi che è nuvolo non ci è rimasto nemmeno il cieloMobili da montare.
Ti dico solo che smonto armadi e librerie di 3m x 2,5 da almeno 15 anni, ad uso personale e quasi da sola.Per i mobili stile ikea faccio come per i kinder: non si leggono le istruzioni, s.c., si montano ad istinto.
Altrimenti dove è il divertimento?E se mi porti in posti tipo Ikea metti in conto una bella sosta alla ferramenta, che devo tenermi aggiornata sull'ultimo modello di Hilti o di smerigliatrice, ma tranquillo che ti salto tutta la zona casalinghi e altri posti simili massicciamente frequentati da donne.
E poi non ci sono mai stata! Se mi ci porti ti avviso che io non ho mai voluto dare la mano e ogni tanto sparisco ma dal negozio non esco.
All'Ikea ci metterei 5 minutini a tornare bambina
Ti aiuta sapere questo? Già... nella metafora può voler dire tante cose.
La mia però non era una metafora, ma come sono realmente.Non comprerei tante piccole cosine inutili. Mi piace quando posso comprare una libreria, anche se in formica, basta che vada bene per accogliere i miei gioielli. Sarà quello che avrà dentro a farmi felice.
L'amerò meno perché non è la libreria a boiserie, quella perfetta? No affatto! Perché se anche non sarà la mia libreria per sempre io ne vedo la bellezza.
Nemmeno vuol dire che mi accontento. Ma la vita passa ed un giorno passato con l'anima che ti vibra per amicizia o amore o anche infatuazione ha un sapore tutto speciale.
Meglio è se si riesce a tenere lontane le illusioni, soprattutto nella first life.
Occorre mangiare un po' di terra (era terra vero?) ma dopo si è liberi.Io ancora non vedo tanta differenza tra amore ed amicizia. Ho una nuova amica, personalità vivace - non si zitta mai - ma è grande: una persona di cui puoi fidarti ciecamente, darle una lettera da inviare entro oggi.
Mi accorgo che quanto più cresce la stima, tanto più le voglio bene. Sembriamo due 15enni (ma che razza di fase delle mia vita!!! :D).
Come si classifica questo affetto? Mi è capitato persino di dirle che nella prossima vita me la sposo e lei se l'è pure sognato che glielo chiedevo...
Ne sono convinta che sia una donna da sposare!Credo (spero :():) di non lasciare adito a dubbi sulle mie preferenze, ma a me sembra chiaro che se il sentimento esce dal confine (appena appena eh...) con un'amica, come si fa a intrappolarlo del tutto tra un uomo ed una donna?
Se ti dice bene riesci ad evitare di pensarci, ma lo sforzo la dice lunga sulla tendenza.
Ci ritornerò sopra a mente più lucida, che mi sembra di aver proceduto partendo da un punto a caso ed arrivando forse ad un altro punto a caso, con un percorso improvvisato.
E' che ultimamente mi viene concessa spesso la tecnica dello stream of consciousness, il fiume di pensieri (senza un letto con argini alti direi però :D).
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@WWW said:
Amare e innamorarsi sono due cose diverse, secondo me.
Ci si può innamorare rapidamente ma per amare una persona è necessario conoscerla a fondo.Le parole vanno usate tutte, secondo me.
Il cervello, e il cuore, sanno la differenza tra "sono innamorato" e "ti amo".
Fanno facilmente confusione, è vero.Colpa di un vocabolario che presenta poche parole e scritte pure male, direi in stile sms...:D
Ti do pienamente ragione.
@WWW said:Ma se allora volessimo parlare del fatto che la gente tende ad innamorarsi della persona sbagliata?
"Amare" è distante centomila anni luce dall'"innamorarsi".
Sono della tua stessa "scuola".
Eppure entrambe le parole giacciono sullo stesso accidentato sentiero, ne converrai.
Se non vogliono vedere, si innamorano sì della persona sbagliata, poi capendo come è veramente tendono a giustificare pensando che infondo non è così male...
Eh. Qui pure hai ragione.@WWW said:
Però, se proprio devo guardare questa frase con i miei occhi di adesso (;)), devo dirti che uno riesce a farsi piacere perfino un corpo che non ha mai visto. Potenza della parola, dice qualcuno/a.
Rimane il fatto che... hai ragione al 100%.
Le persone vanno vissute, e solo dopo molto tempo si può dire davvero di amarle.
Scriversi è un bel modo di amarsi ma... è assolutamente marginale all'Amore con la A maiuscola, questo è poco ma sicuro.Le parole confondono, ricordalo, le parole possono essere pensate a lungo, i gesti del momento no, sono più naturali...occhio.
Personalmente ritengo che chi sa giocare con le parole, citando oltretutto poeti e scienziati, invece che parlar solo di bocca propria, sia una persona dal quale guardarsi le spalle. Ho avuto amiche terribilmente colte che citavano ogni tre per due un autore e poi, a scavargli nei pensieri, non trovavi che vuoto colmato solo di citazioni non proprie alle quali nemmeno loro sembravano credere tanto.
Stesso discorso per chi ammicca e scaglia frecciatine attraverso verbi ben posizionati e virgolette innoque, sostantivi suadenti che confondono gli occhi del lettore, e se poi colpiscono il cuore, il disastro è fatto. Le persone si fanno fregare dalle parole, pensa, se non ce le avessero insegnate ci esprimeremmo ancora a gesti e ingannare le persone con i gesti è difficile.
Dici, e il cieco come fa? Il cieco sente, nulla sfugge all'occhio di una persona che non vede e questo l'ho provato sulla mia pelle.
Per questo penso che se fossimo tutti ciechi tanti matrimoni non fallirebbero, niente parole, niente bellezza, niente di niente...solo sensazioni, movimenti d'aria....gesti...
Non mi fido delle parole, ho sentito gente decantarmi, affogarmi di parole, inondarmi di complimenti, leccare il mio sangue dai loro coltelli poco tempo dopo...
@WWW said:
Anch'io ho amici maschietti che si abbandonano facilmente a dichiarazioni del genere ["fattela"]. Bene, li odio quando lo fanno, non li sopporto.
Li compatisco.
Essendo "maschio" e conoscendo bene l'atteggiamento di cui parli non posso far altro che chiedere scusa, a nome collettivo e senza pretesa di esser creduto diverso.Gli uomini sono tutti "maiali", cara Pika.
Mi dispiace.
Sì, ci sono quelli "più" e quelli "meno", ma la sostanza cambia poco.
In parte è anche un fatto di "istinto animale" e se fossi un medico ti direi che c'entrano gli ormoni e roba del genere.
Per quanto mi è dato di sapere questa componente maschile è ineliminabile e necessaria.
Cioè, per quanto mi sforzi di essere diverso, da quando ero bambino, una parte di me rimane ancorata a certe pulsioni irrazionali terribilmente contraddittorie con quanto credo-penso-spero.Insomma, purtroppo hai ragione anche su questo punto.
Non mi aspetto il maschio che non mette al primo posto quello che ha...insomma, famo a capisse, ci sono persone che lo fanno vedere di più e persone che lo fanno vedere di meno, ma nessuno gliene fa una colpa finchè non fanno finta che quello di cui stai parlando gli interessa veramente...:D:D
@WWW said:
Se ti può consolare uno con gli anni impara a controllare "il maiale" fino ad allontanarlo quasi del tutto dal centro decisionale che comanda l'intero corpo, e può persino non "sembrare" maiale.
Hai presente quando credete di aver incontrato il "principe azzurro"?
Bene, è un maiale camuffato, al 95 % dei casi
Al principe azzurro che non pensa al sesso ci credono solo le bambine...e manco più quelle mi sa...
@WWW said:Aggiungo che se non trova il marcio si insospettisce.
Lo sbaglio peggiore però è quando crede di poterlo "cambiare" quel marcio, e personalmente conosco fiumi di donne che si legano a uomini che sognerebbero diversi solo perchè pensano di poterli cambiare "col tempo".Si, la gente col tempo cambia anche, per carità.
Ma la maggior parte farebbe semplicemente meglio a cambiare uomo, piuttosto che mettersi a cambiare l'uomo che ha già.
Ne vivrebbero meglio entrambi, in molti casi.
Lo spirito della crocerossina che io non ho mai avuto, non ho mai sperato, ma nemmeno pensato, di riuscire ad ammaliare un uomo gay, nè tantomeno di cambiare altre menti maschili, se li ho presi, li ho presi marci perchè infondo il loro marciume mi piaceva, se li ho presi buoni è perchè la loro bontà mi piaceva, non cambio nessuno, non voglio cambiare nessuno, non ho tempo di cambiare me, figuariamoci.
Lascio fare le buone samaritane o le sante marie goretti alle altre, io penso a me, il mio maschietto pensasse a lui.
@WWW said:
Io ho aspettato esattamente due anni una ragazza, molti anni fa, quando ero ancora un pupetto.
Fu un amore bellissimo, Pika, di quelli che non scordi neanche da morto.Allora ebbe molto senso aspettarla.
Oggi probabilmente non capirei una donna che vuole essere aspettata, se non altro perchè frequento donne meno giovani di allora.
Io non ho mai voluto essere aspettata, ma la mia mente era pervasa da turbe mie personali per ricordare una cosa così bella in periodi schifosi, c'è chi ha capito e mi ha aspettato per tanto tanto tempo......
@WWW said:Essendo meno lucido e più rinco di allora non ho capito il senso della seconda parte della tua affermazione, invece.
["si sono mai fermati a quello che vedevano e successivamente a quello che volevano vedere"]
Alludo a quelli che si ritrovano accanto delle mele marce e cercano di vedere il buono ben sapendo che non c'è, quelli, come dicevo prima, che giustificano tutto e non ammettono di aver preso una cantonata troppo presi dietro occhi, chiappe, tette etc etc...
Alle altre domande rispondo domani....perchè anche io devo raccogliere le mie idee, purtroppo dispongo di un vocabolario limitato, dovrò interrogare i miei volumi di italianologia...:D:D:D
**
Passiamo a Nimue:**@Nimue del Lago said:
Mi è piaciuto leggere la tua risposta, mi piace come hai dato ossigeno alle idee di Pika, che ad una prima lettura mi erano sembrate più..... non lo vorrei dire ma è il termine che più mi calza .... spigolose!
Pika le cose se le sente nella pancia e da lì escono piene di energie.
Ora le ho lette meglio e mi rendo conto che sono solo spontanee.Ma non ne parlerò oltre adesso.
Perchè no?
Veramente sono pensieri che mi porto dietro da molto molto tempo, colpa di una mia convizione a non cambiare come cambia il vento, a non seguire chi mi segue ma andando verso la meta senza vedere altro.
Parliamone, lasciando fuori l'ikea che al momento non ho i soldi manco per un mobiletto di finto bambu......:D:D
-
Mamma mia! Non sono in grado di rispondere nemeno ad una parola!
Questo per due motivi:
primo, perché non so andare a scavarmi la mia... bho, come si dice, inconscio? La mia interiorità? (ma ne ho qualcuna?); forse non ho nemmeno personalità, nonostante quello che dice la mia psicologa.
Secondo non ce la faccio a ricordare tutto. Sono vecchio "molto" più di voi.
Sono un po' egocentrico e narcisista per cui mi è difficile parlare (se non impossibile) oggettivamante. Però una cosa semplice la posso dire: io sono il contrario di Picadilly.L'AMICIZIA UOMO DONNA...
Parto da lontano.
Quando avevo 12 anni e mezzo facevo l'amore da solo pensando a situazioni erotiche in situazioni tipo sull'autobus di nascoso o con altri sistemi con l'inganno. Ero sadico. Mi attizzava pure il pensare che potesse farlo qualcun altro.
Però, però... sono anche stato innamorato platonicamente con persone che non l'hanno mai saputo e com le quali NON AVREI MAI FATTO L'AMORE". Quindi depravato e fesso.
Nello stesso tempo un'amicizia con unas di un anno più grande: se avessi potuto l'avrei fatto (l'amore).
Ma a 15 anni ho avuto una bella amicizia, e ancor oggi ne ho. Sono belle, vere, non so che dire ma giuro che esistono, che le ho vissute.
Col dire opposto a Pikadilly non ho fatto un'offesa.
Amen
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Ho conosciuto una persona femminile su un forum definita dal moderatore "spigolosa": a me piace molto e non la trovo spigolosa.
«Pika le cose se le sente nella pancia e da lì escono piene di energie.»
E' una delle cose più accrediatate, addirittura è stato trovato un nucleo di cellule nervose un po' più sopra dell'ombelico: una specie di piccolo cervello.
"Sentire di pancia", agire con la pancia, non è solo del Tai Chi-Chuan ma di molte filosofie di vita orientali e non, e di molte arti marziali.«Ora le ho lette meglio e mi rendo conto che sono solo spontanee.»
E' bello ciò che dici Nimue, hai colto molto: tu sai "vedere".
«E' che ultimamente mi viene concessa spesso la tecnica dello stream of consciousness, il fiume di pensieri (senza un letto con argini alti direi però)».
Se ti riferisci alla libera associazione delle idee della psicanalisi classica (quella di Freud) sappi che ho una grande stima della psicoanalisi. Se potessi avrei molto da riferire (allegare) ma le pagine son molte.
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La psicanalisi non è morta. Parola della Roudinesco storica della psicoanalisi, biografa di Jacques Lacan, lei stessa psicoanalista ma anche docente universitaria, Elisabeth Roudinesco è una figura di spicco tra gli intellettuali parigini. Con autorevolezza e anche con una certa dose di combattività è scesa in campo per difendere, dove necessario aggredendo, i detrattori della psicoanalisi e soprattutto i nuovi alfieri della farmacologia con un libro nel quale la puntuale ricognizione delle ragioni della disciplina di Freud, seguita attraverso i suoi vari sviluppi (Klein, Winnicott, Kohut, Lacan soprattutto), è attraversata da un veemente contrattacco alla «società depressiva», la nostra cioè, che vuole sostituire all’«uomo tragico, autentico crogiolo della coscienza moderna» un nuovo, più innocuo «uomo comportamentale», che, per dirla con le sue parole, altro non sarebbe che una «misera creatura scientista inventata dagli adepti del cervello-macchina». Malgrado una certa sbrigatività pamphlettistica, «Perché la psicanalisi?» (proprio «psicanalisi», secondo la dizione lacaniana) ha il merito di oltrepassare una sterile contrapposizione tra la cura con i farmaci e la cura con la parola per riportare la questione nel più generale ambito di un conflitto culturale. Roudinesco non contesta l’utilità dei trattamenti chimici e il conforto che possono arrecare, ma ribadisce un punto di vista altro: «La morte, le passioni, la sessualità, la follia, l'inconscio, il rapporto con gli altri modellano la soggettività di ciascuno, e per fortuna nessuna scienza degna di questo nome ne verrà mai a capo». Ciò che le preme, cioè, è mettere in guardia dalla «disfatta del soggetto», che una società interamente consegnata alla tecnica, in questo caso alla tecnica medica, comporterebbe. Il costante e pervasivo ricorso ai farmaci della mente, la loro potenza – ma anche il loro immaginario potere – non solo tenderebbero ad abolire nell’uomo l’idea di libertà (libertà di vivere i propri conflitti e anche le sofferenze che questi comportano), ma anche l’idea stessa di affrontarne l’esperienza. In gioco, è la visione stessa della condizione umana che rischia la riduzione a un anonimato efficiente e depotenziato, vergognoso dei propri tormenti in nome di un benessere artificiale e fittizio, riluttante a soffrire perché riluttante a sentire e a sentirsi, in altre parole riluttante a vivere, in un orizzonte dove al posto del soggetto si accampa il nulla e «al posto della storia la fine della storia».
Elisabetta Rasy
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Il mondo della psicoanalisi è così vasto che si trovano, o si possono trovare, anche tesi contrapposte.
Da Freud alle terapie comportamentali cognitive passando per Winnicott, i neofreudiani, la Horney e la Roudinesco.
Una lettura... ...o quantomeno ci avvicina a quella vetta a cui tutti noi aneliamo.
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«Proprio perché non è una scienza, la psicoanalisi è una cultura mobile, mobile come la società che, per effetto delle sue continue mutazioni, esige letture psicoanalitiche che, messe a confronto, possono sembrare molto diverse. La cosa non deve scandalizzare, perché è proprio questa diversità ciò che rende la psicoanalisi di volta in volta adatta al contesto in cui si trova a operare. Oggi il contesto sociale è caratterizzato da quello che si è soliti chiamare "sano realismo", che di sano non ha proprio nulla. Esso prevede un completo adattamento dell'individuo alle richieste oggettive della società che, essendo sempre più tecnologizzata, tende a prediligere individui sempre più automatizzati (simil-macchine) rispetto a individui individualizzati. In un certo senso più uniformità alle esigenze dell'apparato tecnico, e meno creatività individuale.»
Umberto Galimberti - “la Repubblica” lunedì 13 novembre 2000 (pag. 35 - cultura) ove parla di WINNICOTT.
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Se non vi annoia, vorrei riportare le parole che Freud disse ad una delle cinque conferenze nel settembre 1909 all'università di Boston (America):
«Supponete che qui, in questa sala e in questo uditorio, per la cui esemplare attenzione e compostezza la lode non sarà mai adeguata, vi sia un individuo che arrechi disturbo e, maleducatamente ridendo, vociando, strisciando i piedi, distragga l'attenzione dal mio compito. Io vi comunico che, in queste condizioni, non posso procedere con la conferenza e allora, fra voi, si alzano parecchie persone robuste e, dopo una breve colluttazione, espellono dalla sala il pertubatore della quiete.
Costui è ora "rimosso" e io posso riprendere la conferenza. Ma, affinché il disturbo non si ripeta, nel caso cioè che l'individuo appena espulso cercasse di rientrare a forza nella sala, i signori che hanno raccolto il mio invito, mettono le loro sedie contro la porta e lì si piazzano come una "resistenza" che mantenga la rimozione.
Ora, se trasferite alla psiche i due ambienti, chiamando l'interno "conscio" e l'esterno "inconscio", avrete un esempio abbastanza eloquente del meccanismo della rimozione.»
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@The Tromber said:
E allora?
Era una frase dal tono assertivo, quasi scientifico.
E' triste, o è piacevole, supefacente, se vuoi miracoloso. Ma è più o meno così.
Ma mica è un problema, Pika conveniva con me.
Abbiamo preso atto anche in questa sezione che gli uomini hanno una componente suina ineliminabile.
Tutta salute.