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Contribuenti minimi, principio di cassa... Come fare le fatture?
Salve di nuovo a tutti gli amici di questo ottimo Forum,
ho "aperto" la mia ditta individuale da gennaio di quest'anno, aderendo al regime fiscale dei contribuenti minimi.
Ho capito perfettamente come funziona il cosiddetto "principio di cassa", ma continuo a scontrarmi con delle pratiche o errori altrui che non conosco e a volte nemmeno capisco.Faccio alcuni esempi su cui ho dei dubbi su come comportarmi.
Premetto che, prima di emettere la fattura, a fine lavori invio al cliente un "rendiconto" dei lavori svolti con il totale degli importi dovuti e le modalità di pagamento, in genere a mezzo bonifico.Caso 1.
Sottoscriviamo un contratto nel quale è scritto che il pagamento deve avvenire per metà a inizio lavori e per metà alla fine (a volte anche in 3 diverse tranche, tipo 30% + 30% + 40%).
Per ogni pagamento ricevuto, secondo il principio di cassa, dovrei emettere una fattura, giusto? Magari invitando ad indicare nel bonifico "Compenso lavori XXX, Acconto 1" e così via...
Siete d'accordo? C'è qualcosa da eccepire?Caso 2.
Un cliente ha sbagliato (o ci ha provato?!) e mi ha accreditato a mezzo bonifico una cifra "inventata", comunque inferiore a quanto indicato come totale dovuto sia nel contratto, che nella rendicontazione (non c'è stato acconto e il lavoro è completo). Oltre che ovviamente segnalare l'errore e chiedere il pagamento dell'importo mancante, secondo il principio di cassa, dovrei emettere subito una prima fattura, giusto? Poi in seguito, all'arrivo dell'importo mancante, emetterei una nuova fattura, diciamo "a saldo".
Anche qui, chiedo consiglio a voi che siete esperti e molto pazienti, mentre il mio commercialista temo inizi a spazientirsi per le mie domandine da poco :bho:Caso 3.
Invio il rendiconto e mi rispondono: "inviami la fattura che ti faccio subito il bonifico"...
A mio avviso, proprio per il principio di cassa, dovrebbero invece eseguire il bonifico, aspettare che io lo incassi e solo da quel momento aspettarsi la mia fattura. Se fosse così come sostengo, ci possono essere problemi per alcuni soggetti? Ad esempio, un Istituto scolastico mi diceva che loro non possono contabilizzare un'uscita se non a fronte di una fattura!
Come si risolve l'enigma?Attendo le vostre risposte.
GraziePS: per i moderatori, ho scelto l'area generica perchè non saprei dove altro postare più precisamente... Se credete, ovviamente spostate pure il mio thread
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Premessa: visto che il tuo commercialista suppongo che non lo paghi con una stretta di mano ma con denaro sonante, si irriti quanto vuole ma si ritenga obbligato a darti tutti i chiarimenti che ti servono, e se gli dà fastidio essere disturbato cercatene un altro più disponibile.
Senza contare che le domande che poni sono normalissime, di ordinaria amministrazione, e non c'è niente di trascendentale che gli porterebbe via chissà quante ore.Comunque, per tua fortuna vedo che sei ferrato quanto basta.
Per le domande 1 e 2, le risposte che ti sei dato da solo sono correttissime.
Per quanto riguarda il caso 3, tieni conto che la fattura la devi emettere al più tardi al momento in cui incassi il corrispettivo, ma nulla ti vieta di emetterla anche dieci anni prima!
In genere i professionisti preferiscono non emetterla prima perchè rischiano di versare l'IVA allo Stato prima di incassarla dal cliente, ma se sei un "forfettone" non corri nemmeno questo rischio visto che le tue prestazioni sono escluse da IVA.
Quindi, emetti pure la fattura quando ti chiedono di farlo in anticipo sul pagamento senza nessun timore!
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@OEJ said:
Premessa: visto che il tuo commercialista suppongo che non lo paghi con una stretta di mano ma con denaro sonante, si irriti quanto vuole ma si ritenga obbligato a darti tutti i chiarimenti che ti servono, e se gli dà fastidio essere disturbato cercatene un altro più disponibile.
Senza contare che le domande che poni sono normalissime, di ordinaria amministrazione, e non c'è niente di trascendentale che gli porterebbe via chissà quante ore.Ti ringrazio dell'incoraggiamento... In effetti sono forse io ad esitare troppo: il mio commercialista non ha avuto nulla da dire per altre domande simili in precedenza... mi è sembrato a volte un po' scocciato, anche perchè queste domande richiedono una risposta semplice e perciò lo chiamo al telefono piuttosto che recarmi da lui. In più, trattandosi di un amico (in realtà una persona che conosco da tempo, senza essere mai stati molto in confidenza), l'ho pagato una sola volta e credo molto meno di quanto tocca di solito ad altri suoi "piccoli" clienti...
@OEJ said:
Comunque, per tua fortuna vedo che sei ferrato quanto basta.
Grazie! Meno male!
@OEJ said:
Per le domande 1 e 2, le risposte che ti sei dato da solo sono correttissime.
Perfetto! Lo immaginavo, ma avevo bisogno di avere conferma!
@OEJ said:
Per quanto riguarda il caso 3, tieni conto che la fattura la devi emettere al più tardi al momento in cui incassi il corrispettivo, ma nulla ti vieta di emetterla anche dieci anni prima!
In genere i professionisti preferiscono non emetterla prima perchè rischiano di versare l'IVA allo Stato prima di incassarla dal cliente, ma se sei un "forfettone" non corri nemmeno questo rischio visto che le tue prestazioni sono escluse da IVA.
Quindi, emetti pure la fattura quando ti chiedono di farlo in anticipo sul pagamento senza nessun timore!Capito... Anche se un timore mi viene, e come!
Alcuni clienti che ho sono molto "disordinati"... Oppure sono io che dò un po' troppo l'aria di uno "tranquillo": mi è già capitato di doverli quasi inseguire per farmi dare il saldo dovuto. Se avessi emesso fattura, avrei già delle fatture con una data antecedente di 2 o anche 3 mesi l'effettivo pagamento!Ora, stando a quanto affermi, non ci sarebbero problemi dal punto di vista fiscale - certo però non vivo di pane e cipolle - ma...
- mettiamo che questo ritardo avvenga a cavallo tra dicembre e gennaio: come la metterei con la dichiarazione dei redditi per il 2008? Dichiarerò di aver fatturato X oppure di aver incassato Y? Sempre per il principio di cassa, io propenderei per la seconda, ma... sbaglio?
- non importa nulla se poi nel mio conto "fiscale" mi ritrovo tanti pagamenti tutti posticipati rispetto alle date riportate nelle rispettive fatture? Come si concilia questo con il principio di cassa?
Vabbè, mi fermo qui... E ti ringrazio di nuovo per le risposte
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Allora, tieni conto che riuscire a farsi pagare in due o tre mesi è cosa comunissima... anzi, spesso bisogna aspettare molto di più! :bho:
Detto questo, visto che voi "minimi" seguite rigorosamente il criterio di cassa, se emetti una fattura nel dicembre 2008 e la incassi nel gennaio 2009, il compenso entrerà a far parte del reddito 2009. La data della fattura non comporta dì per sè nessun tipo di conseguenza.
Tieni conto che questo regime contabile è tutto nuovo, perciò nel Modello UNICO non si è ancora mai visto... sicuramente verrà istituito un nuovo quadro dedicato a voi e solo a voi... quindi oggi come oggi non ti so dire come dovrà essere compilato.
Può essere (ma non credo, non ve n'è motivo) che ci sarà un campo in cui indicare le fatture emesse ma non ancora incassate al 31 dicembre 2008...In tutti i casi, ti dò per certo che se emetti nel 2008 e incassi nel 2009, quanto incassato entra a far parte del reddito del 2009.
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@OEJ said:
In tutti i casi, ti dò per certo che se emetti nel 2008 e incassi nel 2009, quanto incassato entra a far parte del reddito del 2009.
Ho capito, grazie!
Quindi, visto che tento di interpretare al meglio il principio di cassa, potremmo dire in estrema sintesi che con questo principio si tiene conto esclusivamente delle date effettive di entrate e uscite e NON di quelle di fatturazione.
Chiarissimo, grazie di nuovo!
PS: più frequento questo forum e più mi convinco che, anche se il mio commercialista fosse sempre disponibilissimo, continuerei a chiedere qui per la chiarezza e la competenza delle risposte che ricevo da tanti utenti come te... Spero un giorno di riuscire a contraccambiare!
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Scusate se riapro la questione, ma avrei bisogno di precisare quello che riportavo nel Caso 2.
@Tonino said:
Caso 2.
Un cliente ha sbagliato (o ci ha provato?!) e mi ha accreditato a mezzo bonifico una cifra "inventata", comunque inferiore a quanto indicato come totale dovuto sia nel contratto, che nella rendicontazione (non c'è stato acconto e il lavoro è completo). Oltre che ovviamente segnalare l'errore e chiedere il pagamento dell'importo mancante, secondo il principio di cassa, dovrei emettere subito una prima fattura, giusto? Poi in seguito, all'arrivo dell'importo mancante, emetterei una nuova fattura, diciamo "a saldo".Ammettiamo che io abbia già inviato la fattura a questo cliente, con il giusto importo dovuto e che ora abbia ricevuto un bonifico la cui cifra è inferiore a quanto pattuito... Non potrei fare una nuova fattura, ma... se il totale viene saldato per intero dal cliente, con 2 bonifici distinti (il primo inferiore a quanto pattuito e il secondo "a saldo", con alcuni giorni di differenza), non c'è qualcosa che non va? Se fosse tutto a posto, allora potrei pure farmi pagare sempre o quasi con un acconto + un saldo e poi fare solo 1 fattura... Ma allora ecco che di nuovo non mi quadra il principio di cassa!?!
Oppure: mettiamo che invece io non abbia ancora inviato la fattura al cliente "sbadato"... Come consigliereste di procedere? Facendo una sola fattura con il totale corretto oppure 2 con i due importi parziali? In quest'ultimo caso, tra l'altro, bisognerebbe inventarsi un modo per dividere le voci che compongono le due somme!
Boh!? Aiuto... Come vedete, mi perdo molto facilmente
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Ciao,
ho letto questo interessante thread cercando risposta al mio quesito [www . giorgiotave . it/forum/regime-contribuenti-minimi/106935-molte-fatture-ma-unico-pagamento.html], ma vedo che anche tu sei arrivato allo stesso vicolo ciecoNessuno che possa darci una risposta?
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Per il principio di cassa, le imposte le paghi sulla differenza tra quanto incassato e quanto speso.
Pertanto, anche se hai emesso una fattura di ?. 100 e incassi ?. 80, solo questi ultimi andranno a costituire i compensi ai fini della tassazione.
Se ti fanno due distinti pagamenti, a distanza di qualche giorno, non puoi fare una unica fattura avente data successiva al primo pagamento parziale.
La fattura va fatta, al massimo, entro lo stesso giorno del pagamento.
Visto che sei nel regime dei minimi, non vi sono problemi a fatturare prima del pagamento e interamente la prestazione (non hai iva da versare).
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@OEJ said:
Allora, tieni conto che riuscire a farsi pagare in due o tre mesi è cosa comunissima... anzi, spesso bisogna aspettare molto di più! :bho:
[cut]
In tutti i casi, ti dò per certo che se emetti nel 2008 e incassi nel 2009, quanto incassato entra a far parte del reddito del 2009.
riapro questo post a distanza di tanto tempo per porvi la seguente domanda
emetto fattura ora e vengo pagato tra 1 anno o oltre (con gli enti pubblici è possibile) ma voglio calcolarla come reddito del 2011 e non far valere il principio di cassa perchè per il 2012 ho già in previsione attività per circa 30.000 euro e calcolando anche la fattura del 2011 oltrepasserei la soglia del regime dei minimi
è possibile? quali rischi si corrono? ovviamente se fosse possibile questa operazione anticiperei le imposte di quella fattura
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@dnnet900 said:
riapro questo post a distanza di tanto tempo per porvi la seguente domanda
emetto fattura ora e vengo pagato tra 1 anno o oltre (con gli enti pubblici è possibile) ma voglio calcolarla come reddito del 2011 e non far valere il principio di cassa perchè per il 2012 ho già in previsione attività per circa 30.000 euro e calcolando anche la fattura del 2011 oltrepasserei la soglia del regime dei minimi
è possibile? quali rischi si corrono? ovviamente se fosse possibile questa operazione anticiperei le imposte di quella fattura
scusate, non intendevo chiedere suggerimenti su come violare la legge
volevo solo capire se, dato che i pagamenti delle fatture attive vengano fatti tramite bonifico, le date dei pagamenti debbano essere tracciate o dimostrate e in che modo