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Prestito d'onore
Nel 2004 viene costituita una s.a.s. di cui il socio accomandatario Tizio possiede il 90% e il socio accomandante Caio possiede il 10%.
La società fruisce di prestito d'onore ex Dlgs 285/2000 (se non ricordo male il riferimento di legge dovrebbe essere questo) così come risulta da apposita comunicazione della Regione.
Caio, a causa di alcuni dissidi sorti con Tizio, abbandona la società e si dedica ad altro, anche se sulla carta continua ad avere il suo 10% ma non interessandosi più alle vicende di quest'ultima.
La D.R.E. effettua dei controlli sulle società che hanno ottenuto in quegli anni tali agevolazioni e verifica, con riferimento a tale società, tramite accessi agli indirizzi denunciati, che la società non esiste e che pertanto si potrebbe ipotizzare un reato di truffa ai danni della Regione che ha erogato tali fondi.
I verbali delle verifiche effettuate vengono notificati anche a Caio il quale solo in questa occasione apprende quanto accaduto in precedenza. Negli atti notificati viene indicato chiaramente che nel caso si ipotizzasse il reato di truffa è Tizio che sarebbe perseguibile in quanto rappresentante legale della società.
Si chiede se anche Caio, in una qualche maniera possa essere coinvolto in questa fattispecie di reato il quale, ripeto, non ha mai saputo le vicissitudini di tale società e considerando anche il fatto che sono ormai da più di quattro anni che non ha più rapporti con Tizio.
Grazie a chi vorrà rispondermi.