• User Attivo

    Racconto in difesa delle donne

    Poiché io sono dalla parte delle donne, ho scritto questo racconto. Mi scuso sulla sua lunghezza equivalente a cinque pagine di Word.
    Ovviamente nessuno è obbligato a leggere.

    SCUOLA DI UMANITÀ

    «Salve, mi chiamo John Smith, sono maggiore e comandante di questa scuola: voi mi chiamerete solo ?maggiore?. Qua vivrete la vita, la sopravvivenza, la difesa del corpo, del vostro vivere, delle vostre emozioni, della vostra emotività e creatività, della vostra mente ed il livello ?X? qualsiasi cosa esso significhi: per chi crede lo potremmo definire ?spirito.? Non è certo una lezione di religione, questa. Lo capirete ben presto. Qua la sveglia è ogni volta diversa: per domani è alle quattro. È tutto. Non ammetto domande. Buonanotte.»
    Rebecca rimase un po? delusa, a parte che erano solo le sette del pomeriggio ma si aspettava un?accoglienza un tantino più calda anche se militare. Un atteggiamento più accogliente, magari con qualche pasticcino o almeno un panino. A quanto aveva avuto modo di capire dovevano andare a letto digiune.

    ͸

    «Perché dobbiamo stare tutte nude?» chiese Meg della squadra cinque, quella cui apparteneva pure Rebecca. Il reggimento era formato da dieci battaglioni composti ognuno da otto squadre: erano tutte donne.
    «Lo capirete presto!» urlò il maggiore Smith.
    Ebbero l?orine di seguire l?istruttrice. Arrivarono a una sorta di fiume sotterraneo in una immensa caverna: roba da far paura.
    «Gettatevi in ordine di fila, ora!» ordinò il maggiore.
    «Ma come,» disse Rebecca, «senza una muta da sub moriremo dal freddo!»
    «Niente storie o rimarrete qui nude fino a morire di fame, chiaro?»
    Il tira e molla durò un quarto d?ora ma non c?era niente da fare, l?istruttrice non cedeva di un millimetro. Si spogliò anche lei e si gettò senza esitazioni nell?acqua gelida del fiume sotterraneo.
    L?istruttrice si alzò a mezzo busto dall?acqua e urlò:«Forza, c?è piede!»
    «Caspita» esclamò Johanna, «questi fanno sul serio. Okay.» Si strinse il naso con le dita, chiuse gli occhi e si gettò. Molte fecero lo stesso e, poco alla volta, tutte s immersero.
    I movimenti per prender caldo nell?acqua erano formidabili, sembravano dei gatti che stessero affogando.
    «Nuotate verso quel masso, forza, non perdete tempo!»
    «Ma io non so nuotare! » fece la piccola Sally.
    «Domani verrai con me alla vasca di transizione!» disse Smith.
    L?esercitazione finì con una doccia tiepida e con camicioni caldi.

    ͸

    «Mi pare una cosa indecente» disse Rebecca con un certo imbarazzo.
    Tutte nude su una sorta di ?vasino-gabinetto? a tentare di urinare.
    Gli istruttori e le istruttrici le infastidivano con colpi di giornale o sguardi fissi e severi che non le lasciavano libere.
    «Dovete imparare a urinare nelle condizioni più difficili, preparatevi ad una doccia calda e poi una fredda!» urlò il maggiore Smith.
    E così fu. Qualcuna si alzò di scatto, qualcun?altra resistette.

    ͸

    « Ora ascoltatemi bene: avete fatto due mesi di duro lavoro per imparare a paracadutarvi. Ma questo è solo l?inizio. Vi faremo paracadutare in una foresta e lì dovrete raggiungere un obiettivo, un casolare sul vostro percorso che dovrete trovare con la bussola ed occhiali, e rubare senza essere scoperti dagli agricoltori, chiaro?»
    «Signore» urlò Johanna, «sono stati avvisati questi agricoltori?»
    «No, e sono armati di fucile a pallettoni. Altre domande?»

    ͸

    Dopo gli allenamenti così duri e avventurosi (dove qualcuna ebbe anche qualche disavventura) vennero le tecniche di rilassamento.
    «Sai una cosa?» fece Johanna a Rebecca.
    «Che cosa?»
    «Queste tecniche di rilassamento profondo, di Dinamica Mentale e di Yoga sono una vera palla.»
    «Sì, secondo me si salva solo il Tai-chi Chuan e l?Aiki-do » affermò Rebecca.

    Molto meglio si dimostrarono le corse con moto sia di vecchio tipo che di ultima generazione. Il motocross poi era davvero stupefacente. Con le auto era altrettanto emozionante ma le sensazioni che dava una motocicletta erano insuperabili. Le situazioni estreme però erano più controllabili con le automobili.

    ͸

    Un giorno dovettero alzarsi alle quattro per? defecare. Non era tanto il fatto di allenare il corpo a farlo ad una certa ora ma il fatto di farlo davanti a tutti! Qua non si trattava di farlo ?insieme? ma da sole alla presenza di tutte le altre che dovevano disturbare in tutti modi aiutate dagli istruttori e dalle istruttrici. Suoni improvvisi, getti d?acqua, spinte e sputate in faccia.
    «Che schifo!» urlò Rebecca che era la prima del turno, «Ma a che serve?»
    «Dovete eseguire gli ordini» disse Smith, «ma per vostra informazione potreste essere prigioniere oppure ostaggi di un gruppo di guerriglieri. Dovete essere pronte a tutto, a ogni tipo di disagi per non trovarvi impreparate.»
    Non mancavano le masturbazioni degli istruttori in bella mostra: naturalmente non erano nella loro direzione. Ognuna doveva subire le stesse umiliazioni apparentemente inutili. Dopo un certo tempo, con i giorni e le settimane, riusciva più facile, non proprio un divertimento ma nemmeno un dramma.

    ͸

    Più difficile fu imparare a scalare un palazzo. La sera non andarono più a dormire se non in quel modo dopo aver fatto un campo di diciotto chilometri con uno zaino di quaranta chili sulle spalle e una dotazioni di armi della più avanzata tecnologia. Non si fermavano sotto la pioggia battente o un sole asfissiante, o esposte a un vento gelido che penetrava nelle ossa.
    «Ehi!» fece Johanna «qua c?è merda di vacca.»
    Erano nel percorso dove si strisciava: si trattava di lunghi tratti dove non potevano alzarsi né deviare.
    «Non fa nulla, non morirete certo per un po? di merda,» fece John Smith. «Poi fa pure bene. E ora continuate!»

    ͸

    La messa in allarme divenne una vera tortura: poteva avvenire in qualsiasi ora della notte o del giorno e bisognava essere pronti in assetto da combattimento in dieci minuti, compreso il tempo necessario per trovarsi in perfetta formazione nel piazzale.
    «Cazzo» fece Rebecca sottovoce, «nemmeno il tempo per pisciare.»

    ͸

    La mattina si cantava un inno esaltante, che usciva dal ventre e che finiva con un urlo secco simile a quello usato nel Karate.
    «Quando colpite un uomo dovete avere un?idea precisa nella vostra mente, anzi, un?immagine concreta e reale: trapassare il viso o il torace del vostro avversario, chiaro? Provate con queste tegole!»
    L?allenamento non prevedeva fallimenti ma solo prove su prove finché l?allieva non riusciva a farcela.
    «È necessario che voi percepiate le intenzioni del nemico. Dovete sviluppare l?intuito al massimo, esercitarvi sul livello emozionale. Dovete capire le intenzioni guardando gli occhi, annotando la sua posizione, la convergenza dei piedi, del corpo, della testa e del rapporto fra tutti questi fattori. Vi allenerete per questo per altri tre mesi.»
    «Devo dire» disse Rebecca a Johanna « che i corsi di autodifesa sono la parte più bella e gratificante.»
    «Questo è poco ma sicuro» disse Johanna, «queste tecniche sono il frutto del meglio di tutte le arti marziali e dell?esperienza dei più grandi maestri, e sono state migliorate da simulazioni fatte da computer più avanzati. L?ha detto Smith.»
    Sulla difesa personale si puntava di più. All?inizio era mezz?ora al giorno, poi dopo una settimana un?ora e infine,alla terza settimana un?ora e mezza: questa era la preparazione. Dopo pochi mesi non si capiva più dove iniziasse e dove finisse. Praticamente si arrivò al punto che la giornata era permeata così tanto dall?allenamento che le mosse divennero più naturali del respirare.

    ͸

    La parte più tosta fu un?altra, inaspettata: subire una violenza sessuale perfetta.
    «Ora dovrete affrontare l?ultima prova, o credevate che stessimo giocando?»
    Smith fece una breve pausa guardando le allieve dall?alto in basso.
    «Ascoltatemi bene: per voi dev?essere tutto vero, come una violenza reale, è chiaro? Gli istruttori maschi sono dotati di membri in gomma dura applicati ad un cintolo ad altezza reale, voi starete in costume da bagno. L?obiettivo degli istruttori sarà il centro delle vostra gambe, non la vagina, ma per voi non cambia nulla! Non dovete assolutamente permettere che l?atto venga compiuto, piuttosto la morte!»
    Le donne rimasero immobili, stese sui materassini predisposti: la posizione non era delle più favorevoli, specialmente considerando che gli istruttori stavano in piedi ed erano anch?essi esperti di difesa personale.
    «E ora gridate: ?piuttosto la morte!?»
    Tutte gridarono convinte. Molte erano state violentate veramente nella loro vita, altre invece erano vergini e non avvezze a nessuna forma di sesso, altre avevano dovuto subire la schiavitù della prostituzione: nessuna mancò all?urlo.
    Le azioni furono veloci e senza esclusioni di colpi, da una parte e dall?altra.
    Nessuna donna perse il combattimento ma questo fu dovuto alla convinzione, non alla preparazione.
    «Cavolo,» fece Johanna, «questa è stata davvero emozionante.»
    «Lo puoi dir forte, io ho provato la netta sensazione che mi volessero violentare. »
    Poi fu la volta della prova più difficile in assoluto, la violenza di gruppo: ben otto istruttori contro una donna sola.
    In questa prova le allieve si batterono eroicamente e con tutte le tecniche apprese. Molte persero ma con onore, alcune vinsero ma con escoriazioni ed ematomi. Naturalmente nessuna fu violentata sul serio: l?esercitazione fu più realistica della prima.
    Questa prova fu ripetuta più volte alternandola con aggiornamenti delle tecniche di difesa.
    Poi si passò alla tecnica della difesa in spazi ristretti come ascensori o cabine telefoniche: stranamente risultò più complessa delle altre prove.

    ͸

    Alla fine del corso il comandante John fece mettere tutte sugli attenti.
    Le guardò passandole in rassegna una ad una.
    «Ci sono sei passaggi di cui non abbiamo mai parlato e che dovrete rispettare in modo assoluto. Primo amare voi stesse, secondo amare l?altro concretamente e in vari modi: essere utili, ascoltare veramente, far ritrovare se stessi, tentare di creare un corpo unico fra le persone incominciando da voi del corso. Questo può significare, se vi capita, di fare servizio alla gente afflitta, ammalata, allo stato terminale, anziana. Dovete essere pronte ad aiutare sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Un depresso può chiamarvi alle tre del mattino, e voi lo dovrete ascoltare o dovrete andare anche a casa sua. Ma c?è un?altra parte che dovrete rispettare, quella per cui siete state preparate: neutralizzare l?avversario, sia che questo significhi immobilizzarlo, sia che dobbiate ferirlo.»
    Il maggiore John Smith fece una pausa guardando negli occhi le donne in fila. Ora era fermo, al centro del piazzale.
    «Se assolutamente necessario» disse fermandosi ancora una volta «dovrete uccidere, senza esitazioni. »
    Aspettò eventuali reazioni ma nessuna parlò.
    «Il vostro dovere principale però è fare prevenzione affinché capiscano, con le buone o con le cattive, una cosa fondamentale: commettere un reato sessuale non conviene a nessuno. È per il loro bene che voi agirete, in fondo questa è una scuola di umanità.»
    A Rebecca e alle altre sembrò di scorgere un velo di commozione ma il maggiore subito si riprese.
    «Fra poco uscirete, il corso è finito. Questa non è un?esercitazione, è la vita: a voi viverla.»

    ͸

    Rebecca e Johanna si abbracciarono mentre Meg e la piccola Sally piangevano. Tutte le altre della ?squadra cinque? guardavano commosse e partecipi. Istintivamente presero tutte insieme a cantare l?inno esaltante che finì con un urlo secco.
    Il maggiore John Smith stava nel suo ufficio con gli istruttori.
    «Signori, è finito un altro corso. Peccato, amavo quelle ragazze, forse sto diventando vecchio.»
    «No signore, anche noi ci eravamo affezionati e poi lo sapete, molte torneranno per essere arruolate come istruttrici.»
    La riunione finì. John Smith si chiese se fosse giusto addestrare così duramente delle giovani donne, poi con la memoria riandò a quindi anni prima, quando sua moglie fu violentata e uccisa.
    No, non avrebbe mai smesso di fare quei corsi nemmeno se fosse morto.
    ?Domani è un altro giorno?, pensò sorridendo, e andò sul divano a riposare, e riposò col sonno del giusto.


  • Moderatore

    Grazie Stefano.

    Tinte fosche e dure, ma penna docile e non scontata.

    Complimenti.

    La lunghezza non è un problema, si fa leggere con scioltezza.

    Mi fa veramente piacere che qualcuno abbia iniziato a postare prosa in maniera esplicita.

    Non so se è formalmente permesso (:?) ma...... assolutamente direi di sì.

    Nel senso che ci piace qualsiasi tipo di creazione letteraria "interessante".

    Anzi.

    GT ha "in lavorazione" delle novità che permetteranno in futuro una maggiore valorizzazione degli utenti e delle loro produzioni.

    E credo che questi "nuovi spazi" saranno particolarmente interessanti per quanti come te hanno ottimi contributi da dare al pubblico, e per tutti i "creativi" in genere.
    :figo2:
    Diciamo che avremo nuovi contenitori in grado valorizzare al meglio l'estro e le varie produzioni dei singoli; pur rimanendo il forum con le sue discussioni un elemento insostituibile e prezioso per tutto il network.

    Per il momento, comunque, l'Angolo della Poesia è fiero di ospitare le tue produzioni - anche se in prosa - ed è probabilmente [quasi sicuramente] lo spazio più "adatto" in ogni caso.
    Laddove per una volta è la Poesia ad ospitare la Letteratura e non il contrario. 😄

    E' sempre un piacere leggerti, carissimo Stefano.


  • User Attivo

    Credo di essere molto gratificato dalla tua opinione. Anche perché sono state accettate in ogni caso le parti "più scabrose".

    Dio è la donna
    capiente la vita.
    La Forza è con Lei
    chiamata Energia,
    l'Energia dell'amore
    assoluto ed umano
    come lo fu Cristo.
    Vero Uomo
    non un altro
    e per questo
    fu Dio.
    Trasgressione
    la sua vita
    in difesa delle donne.
    Anche se molti non sanno
    che difendeva loro
    insieme ai deboli,
    ai depressi,
    agli extracomunitari,
    agli anziani nei lager
    delle case di riposo:
    case della morte,
    con angeli della morte
    chiamati suore,
    infermiere,
    assistenti.
    E verrà un giorno
    che un uomo
    chiamato il Salvatore
    tornerà
    e prenderà un mitra
    e le ucciderà tutte
    senza pietà.


  • Moderatore

    @Stefano Starano said:

    Anche perché sono state accettate in ogni caso le parti "più scabrose".

    Si. Effettivamente si tratta di testi un po' "forti".

    Magari considera il fatto di poter essere letto da forumisti anagraficamente eterogenei; in molto casi si tratta comunque di giovani, spesso minorenni. 😉

    Confido sul tuo buon senso nel momento in cui ti accorgi di postare "pezzi" (poesia e prosa) con "scenari foschi", "scabrosi" o comunque difficilmente digeribili, almeno per palati non allenati o non ancora pronti.

    In questo senso cerca di scegliere scritti adatti a tutti, nei limiti del possibile.
    🙂


  • User Attivo

    Credo che, se possibile, sia un buon sistema se gli scritti passassero prima il vaglio di qualche moderatore mandandolo via email o in altro modo al sito.
    Ripeto, non so se sia possibile.
    Ciao
    con affetto
    Stef


  • Moderatore

    🙂

    Il Forum GT, come recita il suo manifesto costitutivo, è "un lago cristallino e trasparente", dove ognuno porta la sua goccia di conoscenza.

    I moderatori intervengono quando le "gocce" non sono "trasparenti e cristalline".

    Ma non possono farlo preventivamente. Intanto perchè non lo prevede tecnicamente il software del forum.

    In secondo luogo perchè ciascuno ha la massima libertà di portare il proprio contributo; ma è anche responsabile di quello che posta.

    🙂

    Le linee guida contenute nel regolamento sono un ottimo mezzo per orientarsi.

    Non sei certamente tu il caso; ma a volte i moderatori intervengono in un post - necessariamente dopo che è stato pubblicato, ma possibilmente appena se ne accorgono - se questo contiene frasi o atteggiamenti molto scorretti.

    Oltre allo spam, l'uso di termini volgari od offensivi, per esempio.

    Naturalmente il caso di cui parliamo è di tutt'altro ordine.

    Perchè è chiaro che quando tu scrivi non usi parole "forti" contro qualcuno in particolare.
    E anzi non usi parole volgari.

    Ciò non di meno potresti trattare argomenti non adatti a tutti.
    Io mi ero complimentato, tanto per cominciare.
    😉
    In una seconda replica, convenendo con te sulla "scabrosità" del racconto, ho colto l'occasione per invitarti a pensare anche alla presenza di un "pubblico non adulto", che legge e frequenta il forum più di quanto non possa sembrare.
    🙂
    Più per il futuro che non per il passato, Stefano, assolutamente.

    Considera che anche in questo angolino della poesia, come per tutto il forum GT, il rapporto tra scriventi e lettori è enormemente a favore di questi secondi.

    Quindi se anche vedi che scriviamo in pochi devi sapere che sono molti di più quelli che leggono.

    Tra questi, chiunque.
    Nei casi "letterari" di cui si parla credo che occorra semplicemente ricordarsi dei minori.

    Sei genitore e quindi hai tutti gli strumenti per capire.
    🙂

    Io forse sono abituato a leggere di tutto.
    Nei casi "controversi" - dove penso che la mia interpretazione può non essere limpida o obiettiva - ho il dovere di sottoporre i post "dubbi" agli altri moderatori e agli admin.

    Quindi non esiste *nessuna *censura preventiva.
    🙂
    Ma c'è il regolamento e il buon senso e l'intelligenza di tutti i forumisti.

    Ci sono i moderatori, che discutono spesso insieme i casi e le cose.
    🙂

    In ultimo ci sono gli amministratori, che naturalmente hanno l'ultima parola in ogni circostanza.
    🙂

    Puoi scrivere drammi cruenti o anche fiabe per bambini.
    Sicuramente hai la capacità per trattare tutto quello che vuoi senza per questo disturbare la sensibilità di nessuno.

    Come ti dicevo sono in progetto "nuovi spazi", in cui addirittura le libertà dei partecipanti saranno maggiori appunto perchè inquadrate grazie a nuovi software, diversi dal forum.

    Magari se scopri di avere una parte "nera" nella tua produzione, e se la ritieni troppo "forte", puoi tenerla in serbo per il prossimo futuro, dove magari diversi saranno i filtri tra scrittori e lettori.

    Il forum è uno strumento di comunicazione online molto immediato e molto aperto.

    In attesa di nuove possibilità dobbiamo confrontarci con tutti nel miglior modo possibile.

    Serenamente ma anche con buon senso e capacità di auto-discernimento.

    🙂

    Il tuo primo lettore,
    www.


  • User Attivo

    Devo dire che sono un po' caduco sull'autodiscernimento, non tanto per i termini usati quanto per i "contenuti".
    Posso togliere e trasformare le parole ma mi è più difficile trasformare una storia (prendi un finale che finisce "male").
    Al limite faccio una prova che voi potrete al più presto cancellare perché credo che comunque in questo modo venga tolta la lettura ai più.
    La prossima volta potrei dare qualche indicazione di data e oraria: ma avete una email? La mia è stefanostarano con libero
    Ciao
    Stef


  • Moderatore

    Ciao stefano.

    L'ulimo tuo scritto era ottimo.

    Certo che hai capacità di autodiscernimento, tanto è vero che mai appunto ti fu mosso, nè formalmente nè in altre forme.

    Certo, ci sono storie che possono finir "male".

    Così come possono essere necessari termini "adulti" in certe storie o poesie.

    Ma, appunto come immagini, un conto è usare un termine come "amplesso" e un altro declinare vocabolari da "bar" o da "stadio" per esprimere lo stesso concetto.

    Tu lavori di fino e non dovresti mai avere grossi problemi.

    Sui contenuti più in generale vale lo stesso, in parte.
    Nel senso che anche i "bad end" possono essere più o meno duri, è ovvio.

    Ma questo non vuol dire che tu non possa "cantar tragedie" o narrare storie più o meno cupe e dalle tinte forti.
    Diciamo che se lo fai devi tener conto di un pubblico vario, e adattare le tue forme di conseguenza.
    Ti parlavo di minori, ma non proprio di bambini. 😉

    Se ci pensi il discrimine è legato anche alle possibilità di "elevazione e riscatto" che sei disposto a "lasciare" al potenziale lettore.

    Comunque non preoccuparti eccessivamente.

    Per tutte le comunicazioni che ritieni utili ti invito ad usare i messaggi privati.

    Nel senso che abbiamo sì le mail, ma non necessariamente sono lo strumento di più immediato effetto.

    Se clicchi con il mouse l'avatar di un utente o un moderatore scopri che il menù a tendina ti offre la possbilità di inviare pvt (messaggi privati).

    E' una specie di canale di comunicazione interno, del tutto simile al forum come editor di testi e modalità di botta e risposta. Ed è collegato con avvisi nelle rispettive e reali caselle mail.

    Ma è un canale tutto interno al forum molto comodo che bypassa i "casi privati" di ciascuno consentendo comunque a tutti comunicazioni rapide e senza troppi "indirizzi-recapiti-et-similia".

    Ma tu continua comunque a postare in pubblico, anche senza preavvisi e in piena libertà.

    🙂


  • User Attivo

    Ciao Stefano,
    il tuo scritto è particolarmente "forte" nonostante ciò mette alla luce uno dei grandi problemi delle donne: la difesa..
    bisognerebbe sensibilizzare sull'argomento, troppi stupri cadono sul genere femminile. Sarebbe utilile seguire corsi di difesa, almeno non saremmo costretti a leggere notizie così terrificanti.
    Dafne


  • User Attivo

    Cara Dafne, la violenza sessuale è più odiosa dell'omicidio.
    Le donne molte volte sono sole di fronte alle molestie, o peggio, alle violenza in casa.
    Un corso di difesa dovrebbe prepararle fisicamente a reagire (anche con l'uso di bombolette con gas irritanti e di sirene a batteria, oltre alle urla che comunque soraggiano l'assalitore e attirano l'attenzione dei cittadini).
    Ma serve anche una difesa mentale che ben viene con l'impostazione delle arti marziali.
    Un saluto con affetto verso tutte le donne.
    Stef