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Poesie Alle Morte
LA VITA E LA MORTE
Chiese un dì l?oscura morte alla vita:
-?cosa darai quando finita sarà la sorte??-
Rispuose la vita:-?donerò te,la morte.?-
La morte disse: -?i?darò te: la vera sbiadita
Che mi traina innanzi alla mala corte
Favellando che porto dolor. Te! Bandita
Che ti impegni a gioia co? parole torte
E frodi ?l giovane. Perché parli mal di me?
Di me che dono a tutti pace etterna
Lontan da l?amor,dal dolor e da te!?-
E la vita:-?vivran al sol d?una lucerna
Fioca e ti chiederan ritorn?a me,per mercè!?-
Rispuose la morte -?No,non saran lacchè
Come l?hai fatti te,si saran in caverna
Che meno è dolorosa dell?amor che te dai!
Ah,l?amor! Bugiarda,vile e come te attrice
Che gioie imperiture non ha prodotto mai,
Com?ivi un dì facea Dante pe? Beatrice.
Sol fa errar l?ommini, narrando amari lai.
Essa fa ?l mestier tuo, bugiarda scrittrice?-
Or si guardan e concludon a tavolino
Le di lor favelle,tra un pane e del vino
Esse prendon le lor lucenti e nere mantelle
E s?alzano,sorridon pe? esser di no?sentinelle.
Silenzio: l?una sorrid?all?altra: ?l riso è fino,
In taverna vi son loro ed il real triclino.
Ecco pronunziar l?ultime parol dell?ancelle
Ch?a noi comandan, di noi fan polver?e stelle.
La vita-?abbraccio l?omo e dono felicià !?
La morte-?i? fo lo stesso ma dono etternità?-
La vita:-?l?omo co? me gusta ciò che osa?-
La morte-?è inutile,se poi co? me esso riposa!?-( Dedicata alla vita e alla morte )
MORTE, OH MIO DESIO
Diceo col buio all?amica morte:
?Quand?ancor Vi dovrò aspettar?
Quando m?aprirete le soavi porte??
Ed ella co? fare di chi sa amar:?Sarò di te poscia o pria la sorte
E verrò e così mi potrai abbracciar.
Ti donerò manti e nere scorte
E co? me sarai sposo sull?altar .?E ride ?l cor mio e ride la notte,
Sento ch?ad esser amato sono vicino.
Finite della mesta vita son le lotteEd or via,verso Caronte e poi sino
A ?Campi Elisi ov?ilarità m?inghiotte,
Com?i giuochi avvolgon?il bambino!( Dedicata alla morte )
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Si evince la potenza taumaturgica della poesia.
In particolare nel dialogo tra la Vita e la Morte.Come se nel tuo desiderare l'estrema signora tu sia finalmente riuscito a scongiurare le [tue e di tutti] umane paure riuscendo a cogliere il "naturalissimo" gioco tra morte e vita.
Il dialogo mette in mostra la lucidità con cui ti cimenti - senza tema - nella materia che tratti. Dimostrando anche un certo tono di sfida nei confronti dell'ineluttabile, che assolutamente mi piace.
Fino a che punto le tue "creature in versi" vorranno sfidare l'oscurità?
Quanta parte di buio sarà da esse illuminata?
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fino a che punto? io ho messo in chiave poetica ciò che nella realtà sono la morte e la vita...il dialogo non avrà mai fine,nella realtà,nella vita sia la morte che la vita ogni giorno si siedono in quel triclino e giocano con le vite e bevono vino
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Ottimo.
Bevono vino. Splendido.
"Fino a che punto?" era riferito, in tono assolutamente complice, alla tua curiosità/bravura nell'andarti a infilare in quel baccanale eterno e universale, per riportarci brandelli di quella "realtà", tracce di questo tuo "sguardo".
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vuoi sapere se ci sarà un seguito a questa poesia o fino a come è terminata nella mia mente?
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comunque la morte vince sempre
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@Malatesta1984 said:
comunque la morte vince sempre
Senza dubbio, ci mancherebbe altro.
Anche se la vita sa essere più contagiosa della peste nera, contaminando persino i minerali più funerei.
Sicuramente vince la morte.
Ma, parafrasando il calcio, la vita gioca meglio e ha un sacco di tifosi in più.Alla lunga tutti i campioni giocano per la squadra che non respira, comunque, questo è inevitabile e non ci piove....
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LETTERA ALLA MORTE
Per il compito tuo ti lodo
Dama nera ch?agisci con baldanza
In silenzio,scaltra e senza fidanza
Portando ovunque lai ch?i?silente odo.All?altra sponda gaio approdo:
Mentre m?accompagni in stanza
Guardando quest?omo in erranza
L?anime prave stanno in sinodo.Posa l?ombra tua su chi non è amato
Pur s?egli in vita tanto l?ha fatto,
Donagli quiete e rapiscilo ratto
E chi lo fece soffrir or l?ha lacrimato.Innanzi a te morte sono sol armato
Della mia tristezza, son atto
A prenderti per mano: il tatto
È freddo e severo ma tanto agognato.Ti sposo e allargo le mie braccia,
posa le tue labbia sulle mie
E che la tua sia pur la mia faccia.Non passerem tra cento e mille vie
Per arrivar tardi alla barcaccia.
Or andiam all?inferno,loco di follie.
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......... ce l'avevi pronta eh......complimenti per la produzione!!!
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grazie