• User Attivo

    Natura: significato chiaro?

    Se in me c'è mai stata Natura
    è vissuta nel ciuffo trascurato
    o meglio nei solchi a lato di un sorriso.
    Laddove artificio
    non macchiò la venatura.
    Nel trascurabile,
    come la conta degli aghi
    in terra.

    Questa poesia fa parte di una silloge sul rapporto uomo-natura.
    Ho cercato di sottolineare la perdita delle origini, l'artificioso vivere a cui ormai siamo omologati. Ed è nel trascurabile, in quello che la società valuta come trascurabile che rivive l'anima del vero immodificato... ( Verso finale)
    Vorrei sapere se il testo vi ha trasmesso questa sensazione?
    A volte, sono convinta che il messaggio sia trasparente e invece è catrame.
    é un difetto che spero scomparirà con l'esperienza, talvolta il senso ci appare così chiaro.. sarà perchè amiamo così tanto le nostre parole da non metterle in dubbio?
    Dafne


  • Moderatore

    Il significato emerge.

    Aggiungo che a volte la poesia che per te ha un signiicato può averne un'altro per un lettore. Ma questo a volte è un bene, è come una seconda vita per i versi.

    Io per esempio ho pensato sì alla natura, e ho colto l'elemento della trascuratezza.

    Ma l'ho associato anche all'idea di "tempo trascorso" e di "bilancio vitale".

    All'età dell'essere umano, quindi. Ben sapendo che sei giovanissima 😉 !!!

    Forse per quei "solchi" e per l'uso del passato nelle forme verbali.

    Ma credo che l'idea della natura come territorio incontaminato della nostra pelle, beh, quella l'hai resa benissimo.

    Mi piace molto la sua rapidità comunicativa.


  • User Attivo

    Ciao WWW,
    come dici tu la poesia è bella perchè apre spazi all'immaginazione. Ognuno può viverla sulla propria pelle e darle la propria etichetta...I versi nascono dall'inchiostro e rivivono attraverso gli occhi del lettore..
    Diciamo che cerco sempre di dare alle mie poesie uno scorcio della mia vita ma spesso sfocio nel disagio comune o nel piacere comune..Mi rende felice sapere che tu te ne sia accorto, acuto lettore ;)..
    Uno dei miei obiettivi fu quello di creare un legame natura-uomo attraverso il principio dell'incontaminato come un ritorno alle origini..forse a quell'uomo che si stupì e s'affascinò davanti alle semplici meraviglie...
    Rivive nella mia poesia:
    L'uomo lontano dagli artifici di un bisturi che accetta il tempo e lo vede non come nemico del proprio aspetto ma come portatore di saggezza...
    L'uomo dei miei versi è colui che accetta il compromesso con i suoi costi e non se ne pente..
    Purtroppo non riesco a creare poesie superiori ai 20 versi: spremo il significato subito senza riuscire a diluirlo nei versi successivi.. questo mi porta ad essere essenziale e lontana dal retorico ma forse troppo breve...
    Dafne


  • User Attivo

    Percepire la natura... tante volte non l'ascoltiamo.
    L'uomo a una dimensione di oggi è completamente alienato dalla vita vera, persino in camera da letto.
    Noi siamo schiavi del sistema, della società dell'apparire, della superficialità, del tutto e subito, dell'arrivismo, dell'ipocrisia.
    Le piccole cose che ci rendono diversi, unici, come l'annaffiare la propria piantina metaforica, è svaluata dalla società.
    Nelle piccole cose, in un gesto di servizio agli altri, nella gentilezza d'animo, nella spiritualità vissuta nel silenzio della propria camera, lì ritroviamo il vero se stessi: quello sì, immodificato.


  • Moderatore

    Dafne. 🙂

    Se c'è una cosa che apprezzo sono le poesie brevi.

    La sintesi in poesia è potenza.
    La diluizione nasconde difficoltà che i tuoi versi non hanno, e sei fortunata.

    Fattelo dire da un pessimo e logorroico prosatore:

    la profondità non si misura "al metro".

    Spesso poche parole raccontano più di interi romanzi, se sono quelle giuste.

    Coccolerei la tua sintesi, se l'avessi!

    @Stefano: il mio animo ti applaude, non aggiungo nè insisto.


  • User Attivo

    Grazie


  • User Attivo

    Ciao WWW,
    sì alla brevità quando raggiunge una giusta misura, è anche vero che la poesia troppo lunga annoia sopratutto se il livello metaforico è troppo alto..
    mi piacerebbe comporre poesie un pò più "sostanziose" ma alla fine mi trovo con una ventina scarsa di versi, ammetto che una poesia non si valuta per la sua lunghezza ma per il suo contenuto e per la sua metrica..

    Per Stefano: già, l'uomo è preso dalla routine da non voltarsi mai indietro. affascinato da tutto ciò che luccica come una gazza, perde di vista ciò che veramente vale. Le sue origini, le sue radici sono ormai appassiste e secche: le ha vendute per qualche sciocchezza.
    Dafne


  • User Attivo

    Questa visione del mondo (quella del sistema che ci dominanell'anima) è di Marcuse ("L'uomo a una dimensione").
    La cosa particolare che lui asseriva è che la salvezza dal sistema odierno occidentale viene dagli emarginati che, non essendo inseriti nella società, sono gli unici a essere alternativi all stessa società e alle sue frenesie.
    "L'uomo a una dimensione" di Marcuse fu edito nel 1964 ma è ancora attuale: penso agli extracomunitari, alle prostitute, ai barboni, ai malati mentali ed ai drogati - emarginati di oggi.
    Questo pensiero sulla possibilità di liberazione, nella società industriale avanzata, credo non sia accettato da molti.
    Ditemi voi.
    Stef