- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Legale
- Cessione Quote Azienda
-
Cessione Quote Azienda
Ciao a tutti, sono un nuovo utente ed avrei bisogno di un consiglio.
Vi racconto un pò la mia storia, all'età di 20 anni tre soci hanno deciso di aprire una SAS una dei quali ero io, all'interno di questa azienda ho lavorato per 5 anni senza mai essere retribuita..ma la vita con un socio in particolare era diventata davvero insostenibile al punto di rovinare anche il mio equilibrio familiare in quanto il mio ex marito anche lui socio ma finanziatore. Lo scorso anno ho deciso di separarmi, inutile dire che in questa azienda non potevo più lavorare allora sotto pressione mi hanno convinta a cedere le quote pur di liberarmi l'ho fatto...senza darmi la mia parte.
Vi ho raccontato tutto per farmi comprendere bene la situazione ..non per fare un romanzo, cmq ora non ricordo bene se dall'atto risulta che le mie quote mi fossero liquidate o altro... a distanza di tempo, ricordando tutte le mie energie portate in quell'azienda...i mie soldi..infine la tomba della mia famiglia...ho deciso che tutto questo deve avere un prezzo!
Ora vengo alla domanda, posso attaccarli legalmente perchè voglio che mi diano la mia parte...dimostrando di non aver mai ricevuto nulla? Poi come posso tutelarmi nel caso in cui non avessero pagate tasse a mio nome o a nome della società quando all'interno comparivo anche io?
Spero di essere stata chiara.. non trovo giusto che vadano avanti sempre i furbi sui sacrifici altrui.
Grazie a tutti coloro che prendono a cuore la mia causa dandomi una risposta.
-
CIAO A TUTTI !!!!!
dunque,
prendiamo per assunto che tu fossi un socio accomandante.
In quanto tale, per partecipare all'attività lavorativa, la società e quindi l'amministratore aveva l'obbligo di assumerti come dipendente subordinata.
Per quanto detto, il fatto che tu fossi socia, non preclude una potenziale causa di lavoro per mancati versamenti di contributi ed oneri da parte del datore di lavoro, oltre la mancata retribuzione (naturalmente con un legale devi trovare delle prove del rapporto di lavoro, che non dovrebbe essere difficile provare). Ricorda che l'amministratore è obbligato in solido con le inadempienze della società (risponde col proprio patrimonio). Questo potrebbe essere usato anche come leva per un accordo transattivo (se proprio non vuoi incanalarti in una causa civile), visto che in una situazione del genere si risvegliano anche gli organi competenti (INPS INAIL ispettorato del lavoro, ecc.) con severe ripercussioni.
Se fossi stata regolarmente assunta, invece, sincerati che le buste paga siano state regolarmente firmate da te, altrimenti puoi richiedere gli ammontari delle buste non firmate.
Sul fatto che non ricordi se sull'atto fosse specificato la liquidazione delle quote, ti assicuro che troverai scritto che tu all'atto della firma rilasciavi ampia quietanza. Però se gli importi erano consistenti si sarebbero dovuti utilizzare dei movimenti bancari per il pagamento. Potresti utilizzare un'esperto contabile, per controllare se la quota liquidata era congrua al patrimonio netto della società (di solito si usa il valore nominale della quota e non quello reale, per evadere un po di tasse) e quindi potresti intentare una causa contro l'amministratore in quanto sei stata ingannata.
per quanto riguarda le tasse non versate, per quelle a tuo nome tu sei l'unica responsabile, per quanto riguarda quelle imputabili alla società (visto che siamo partiti dall'assunto che tu fossi accomandante) stai tranquilla perchè risponde solo l'accomandatario (l'amministratore).
scusami ma hai dato troppo pchi elementi, spero di esserti stato utile
ciao