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Non so quanto serva alla nostra discussione comunque:
a) partners.it è stato registrato nel 1977
b) appartiene ad una società
c) nel caso di vendita sarà emessa regolare fattura con tanto di iva
Considero il nome di un dominio, così come il sito un asset di una società, così come il brandi di un prodotto o di una linea di prodotti, Qualche anno fa è stato ceduto il solo brand Eridania. Quindi credo che un'azienda possa utilizzare anche un dominio se cambia strategia aziendale.
Mauro 1978 grazie per gli auguri
business grazie per il tuo intervento sempre puntuale.
Buoan giornata a tutti
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a 10k io lo comprerei
a 15k forse
a 50k noMauro
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[QUOTE=business;480883]
La situazione fiscale cosa c'entra?
QUOTE]
c'entra e come, perchè succede che quando fai una offerta decente per un buon dominio (cioè qualche migliaia di euro, per capirci) vieni trattato come un morto di fame, uno che non sa lavorare e un wannabe-imprenditore, salvo poi scoprire che il venditore super professionale e super tutto vuole essere pagato in contanti in nero perchè non ha la partita iva e non vuole fare una semplicissima dichiarazione di corrispettivo!
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Ragazzi scusate il mio intervento:
ma perchè parliamo a vuoto...si fanno solo parole parole parole...quando Trabax troverà il compratore se vuole ci schiafferà sotto il naso la ricevuta del pagamento (che sia 1milione di euro, 20mila o 1000 euro).
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@kolor said:
Ragazzi scusate il mio intervento:
ma perchè parliamo a vuoto...si fanno solo parole parole parole...quando Trabax troverà il compratore se vuole ci schiafferà sotto il naso la ricevuta del pagamento (che sia 1milione di euro, 20mila o 1000 euro).
Non si sta parlando a vuoto. Si sta discutendo sulle reali capacità del mercato italiano dei domini. E' un modo per misurarne la "temperatura".
Mauro1978 dice che lo comprerebbe a 10K euro (o Kg di patate?
quindi mi pare che ci sia già un riscontro concreto in questa discussione.
Ad oggi in Italia é difficile che uno ti "schiaffi" la ricevuta di pagamento o pubblicizzi una transazione, quindi accontentiamoci delle discussioni per ora.
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Salve di nuovo a tutti, Non prendetelo come un intervento protezionista o a difesa delle idee di Mauro1978, lui mi ha citato, ed ha sottolineato aspetti da me omessi volutamente ma che condivido al 100%. Direi che è stato oltretutto molto generoso nel palesare una offerta, che ritengo spropositata oggi, ma molto vicina a quella che potrebbe avere il dominio tra 5 anni. Quando si compera un dominio (o almeno questo vale per me) bisogna avere una prospettiva di ritorno economico nel medio termine (nel breve è impossibile) e bisogna altresì comparare l'investimento comprensivo degli oneri da sostenere affinchè l'investimento diventi fruttifero, con altri tipi di investimento, per valutare l'effettiva convenienza. La comparazione la si deve fare raffrontando il reddito proveniente dal dominio con quello di normali prodotti di investimento in funzione del tempo. L'aspetto fiscale non è secondario o fuori luogo, tra l'altro quando si superano certi importi, avvengono le segnalazioni agli enti competenti (agenzia entrate, interni etc) per le normali funzioni di controllo antimafia/antiriciclaggio etc, quindi è bene effettuare tutte le operazioni nel rispetto delle vigenti normative. Saluti Luca
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grazie voidcomputer, io ho strssato l'aspetto fiscale perchè secondo me è uno dei problemi più rilevanti per il mercato dei domini in Italia (rilevante nel senso che la normativa fisclae andrebbe rispettata per definizione e come standard e non per hobby o perchè la controparte insitste fino a rinunciare all'acquisto)
Trabax52 hai un pvt
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Direi che è stato oltretutto molto generoso nel palesare una offerta, che ritengo spropositata oggi, ma molto vicina a quella che potrebbe avere il dominio tra 5 anni.
Non la ritengo spropositata. Come si fa a fare una proiezione sull'andamento del mercato nei prossimi 5 anni? Non puoi prendere a modello mercati tradizionali come quello degli immobili, delle azioni o altro ancora, ma devi considerare che l'investimento pubblicitario su internet oggi é ancora molto ma molto ridotto rispetto a quello che potrebbe essere tra qualche anno. Il rapporto tra investimento pubblicitario su internet e sulla TV riflette un rapporto di 1:100. Attualmente mi pare che solo circa il 40% delle famiglie si connette ad internet in modo abbastanza regolare (almeno una volta a settimana)
Il fenomeno della condivisione di filmati, foto e penso anche il fenomeno degli incontri online non potrà che crescere. Ora, può capitare di tutto, una recessione che affossa l'economia, ma questo si rifletterebbe anche sul valore di altri beni di pari rischio.
Quando si compera un dominio (o almeno questo vale per me) bisogna avere una prospettiva di ritorno economico nel medio termine (nel breve è impossibile) e bisogna altresì comparare l'investimento comprensivo degli oneri da sostenere affinchè l'investimento diventi fruttifero, con altri tipi di investimento, per valutare l'effettiva convenienza.
Una Società che investe per il lancio di un sito di incontri online, ad esempio, metterà in conto parecchi euro di investimento pubblicitario per cui 10k per l'acquisto di un ottimo dominio non sono praticamente nulla a confronto. Se la vedi da questo punto di vista le cose cambiano forma. Il fatto che oggi non ci siano tante offerte a 4 o 5 zeri per domini premium é dovuto solo al fatto che il web in Italia non é ancora cresciuto a sufficienza in generale (sencondo me)
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@mauro1978 said:
grazie voidcomputer, io ho strssato l'aspetto fiscale perchè secondo me è uno dei problemi più rilevanti per il mercato dei domini in Italia (rilevante nel senso che la normativa fisclae andrebbe rispettata per definizione e come standard e non per hobby o perchè la controparte insitste fino a rinunciare all'acquisto)
Trabax52 hai un pvt
la normativa fiscale andrebbe rispettata ovunque e in tutti i mercati non solo in quello dei domini. Se vogliamo parlare di AdSense e della pubblicita che non si fattura online lo possiamo fare ma non finiremmo mai e andremmo ot. In tutti i settori c'é chi chiede o propone di fare transazioni in nero. Di solito queste cose entrano a piene mani nelle trattative sul prezzo di ogni bene.
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Aggiungo una riflessione proprio in relazione al dominio come brand. Mentre per un marchio molte entità possono registrare lo stesso segno in "categorie" diverse o in "luoghi" diversi, un dominio in una data estensione, ad esempio in quella nazionale é unico. Può averlo una sola entità. Rifletto spesso su questo enrome vantaggio del nome a dominio e immagino che se il web italiano fosse una realtà al 100% e non solo all'1% come oggi i domini varrebbero enormemente.
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Ciao Business,
Ti rispondo brevemente, fai troppa confusione, i 5 anni erano una previsione oggettiva, per quanto riguarda la comparazione dell'investimento (perchè di tale cosa si tratta) ti rimando ai punti che seguono:
- Con 50k (ma anche 10k) si ha una bella sfera di domini in vendita su cui puntare, con particolare riguardo agli LLLL.com, gli acronimi la stanno spuntando alla grande anche su nomi storici.
- Per una azienda un dominio significa bene immateriale, quindi ammortamento, quindi soldi immobilizzati, e non penso che un investitore non tenga conto ti altri mercati come quello dei metalli, dei derivati, o dei titoli pubblici, quando deve "meramente" investire del denaro.
- Che me ne faccio di un dominio IT se lasciato fine a se stesso ? Posso sperare su revenues da traffico ?.
Probabilmente tu ti riferisci a quelle poche realtà italiane che sono in grado di sostenere i costi per intraprendere lo sviluppo di siti di qualità e di livello degno del nome.
Per quelli come me, un nome a dominio ha solo 2 strade, sviluppo, oppure speculazione, non mi curo più di tanto del resto delle altre possibili destinazioni.Se tu ci credi così tanto mi chiedo come mai non fai un'offerta e non investi in prima persona? Se fossi convito come lo sei tu, non avrei esitato, perdona la provocazione, ma era dovuta, vista l'enfasi e la forza del tuo argomentare :).
Saluti
Luca
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@voidcomputer said:
Ciao Business,
Se tu ci credi così tanto mi chiedo come mai non fai un'offerta e non investi in prima persona? Se fossi convito come lo sei tu, non avrei esitato, perdona la provocazione, ma era dovuta, vista l'enfasi e la forza del tuo argomentare :).
Saluti
LucaIo ne ho già troppi di domini e parlo da venditore (si sente? :D) ora non chiedetemi i domini che non ve li dirò mai.
Comunque é questione di target. Bisogna anche chiedersi CHI può/vuole investire avendo gli asset necessari per ottenere una leva forte sull'investimento. L'esempio della Società che investe nel dating é un esempio. (end user)
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Faccio il mio solito discorsetto sul paragone con altri paesi similari, per numero di persone e (anche se più alto) sviluppo economico UK e DE.
Pare che money.co.uk sia stato comprato a 2.400.000$ sicuramete poker.de per 600.000?.
Vorrei valutare soldi.it poker.it; Stante alcuni post precedenti dovrebbero essere valutati al massimo 10.000? (ma proprio come valutazione massima secondo l'opinione di molti) ossia da 200 a 60 volte meno che in un qualsiasi altro paese europeo. E fin qui ci può stare.
Ogni giorno su sedo passano di mano domini .de. Ecco quelli attualmete in scadenza:
FERIENHAUS-MIETE.DE 8000?
SCHNELLKREDIT.DE 6.000?
web-services.de 3.750?
Quest 3 esempi non rappresentano assoultamente dei premium ma passano di mano al prezzo con cui da noi passerebbe di mano un premium assoluto (secondo l'opinione di molti che hanno scritto in precedenza).
Per me è difficile capire perfettamente il motivo di tale abisso, alcune motivazioni:- potrebbe essere che i tedeschi e gli inglesi sono investitori sprovveduti (falso)
- lo sviluppo in quei paesi di internet (presente e futuro) non è paragonabile al nostro (falso)
- sono molto più ricchi circa 100 volte il reddito procapite italiano (falso)
- c'è una speculazione in quei paesi con poteri forti alle spalle (la dietrologia funziona sempre) (falso)
- loro sanno cose che noi non sappiamo (forse)
- noi sappiamo cose che loro non sanno (forse, ma propendo per la precedente)
- da noi i mass-media fanno passare il web come un luogo per ragazzini, spam e truffe (vero)
Se ce ne sono altre aggiungete pure, se il paragone è sbagliato contestate pure.
Anche in spagna e francia le cose sono decisamente migliori che da noi, così in austria e svizzera, olanda ed anche repubblica ceca.
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Salve,
Per Business, la mia provocazione non metteva assolutamente alla prova la tua professionalità, volevo solo ricondurre la discussione verso concetti più masticabili, valutare domini di una certa qualità è difficile, ritengo che solo una asta pubblica con più di 2 offerenti possa determinare un valore veritiero.
Per Perslata, quanto dici è vero, del resto riporti dati delle vendite pubbliche, forse ti sfugge che in termini di produttività il mercato "Internet" italiano si riduce ai pornazzi ai giochi ed alle suonerie (casi isolati a parte).
Non si può a mio avviso paragonare mercati "maturi" e con investitori consapevoli come quelli dei nostri vicini di casa spagnoli o tedeschi.
Non si può paragonare un .de con un .IT, cambiano troppe cose, troppi fattori differenti entrano in gioco, come del resto non è possibile nemmeno paragonare vendite di domini in italiano.
Francamente penso che come dice giustamente Simone Ferracuti di Sedo : "siamo in un momento di acquisizione per quanto riguarda il mercato secondario dei domini in Italia", finchè gli investitori internazionali non investiranno in maniera prepotente nel mercato degli IT, gli owners (possessori) dei domini Italiani si dovranno accontentare delel offerte al ribasso, del resto siamo a 1,5 Milioni di domini, tra inattivi e siti farlocchi + o - saranno il 50% sviluppati.
Mi ricordo di un CHL che nel 2000 si quotava in borsa dietro una operazione di investimenti consistenti su Internet, mi ricordo di Fastweb di tiscali, di Italia Online, e di pochi altri che hanno davvero visto il potenziale ed hanno investito nel momento migliore.Ti faccio ragionare su alcuni aspetti che caratterizzano Internet in Italia :
- I providers telefonici hanno acquisito i principali portali italiani e di fatto detengono ancora il diritto di accesso e di guida verso la grande rete.
- Nessuno ha investito sulla formazione, Internet è vecchia, stravecchia, M a la sua diffusione in Italia è avvenuta solo con l'avvento dell'ADSL agli inizi del 1999.
Ci sarebbero ancora molte e troppe cose da dire, mi sento chiudendo questo intervento di suggerire a coloro che detengono nomi importanti "aspettate a vendere", la fretta non porta mai buone cose.
Saluti
Luca
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scusa, ma forse si sta facendo un p' di confusione.
Money,co.uk non è un dominio ma una azienda già avviata
"Money.co.uk already has a rather high value content portal running and seems to be monetizing with credit cards and insurance leads."
Quindi il valore solo in parte è da attribuire al dominio, la maggior parte dipende dal brand registrato, dalle visite e dal fatturato già generato dal sitoI prezzi dei .fr e dei .ch sono sensibimente inferiori ai .it (basta ndare su sedo, soprattutto per . i fr)
Il mercato dei .de secondo alcuni domainers è drogato.
Il mercato dei domini spagnoli è foclaizzato su parole spagnole con suffisso .com, interessanti non per 40 mln di abitanti della spagna ma per il sud america e gli ispanici negli USA (diverse centinai di milioni)
Non conosco di transazioni rilevanti sui .nl e sui .at (a parte parole inglese che sfruttano il suffisso at perche in inglese è una preposizione). Non conosco il mercato della repubblica ceca
Inoltre bisognerebbe capire se le contoparti erano aziende o meno: è ovvio che, se è possibile concludere una transazione legale dal punto di vista fiscale i prezzi salgano in quanto il venditore dovrà pagare le imposte sulla plusvalenza (e quindi vuole di più) e il compratore sa di poter ammortizzare il bene (e quindi è disposto a pagare di più).
Quindi confrontare trnasazioni non omogenee (perchè su siti invece che su domini, su suffissi .com in cui la popolazione che parla quella linuga è di diverse centinaia di milioni di persone, come per lo spagnolo, oppure per controparte, cioè tra aziende invece che transazioni sottobanco vino e tarallucci) non so quanto possa essere utile.
Certo che se uscisse un dominio premium .it con sito sviluppato con migliaia di accessi e decine di migliaia di euro di fatturato annuo, venduto con regolare fattura, anche in Italia si potrebbero avere transazioni rilevanti: il punto, purtroppo molto semplice, è che questo sucede molto raramente perchè chi ha un dominio premium se lo tiene, chi ha una sito che fattura molto se lo tiene e perchè c'è una passione per "il contante"...
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@business said:
la normativa fiscale andrebbe rispettata ovunque e in tutti i mercati non solo in quello dei domini. Se vogliamo parlare di AdSense e della pubblicita che non si fattura online lo possiamo fare ma non finiremmo mai e andremmo ot. In tutti i settori c'é chi chiede o propone di fare transazioni in nero. Di solito queste cose entrano a piene mani nelle trattative sul prezzo di ogni bene.
Io non parlo di chi non fattur adsense, affari loro.
Parlo di chi vuol vendere domini premium e vuole trovare una controparte che si presenta in un bar con u nsaccheto pieno di banconote
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ciao a tutti, ribadisco che questo mipare proprio un bel dibattito e sono d'accordo con business.
per quanto riguarda l'aspetto fiscale, l'ho già scritto e lo ribadisco: la società proprietaria del dominio emetterà regolar fattura e il contratto di vendita sarà registrato.
Ogni formalitàburocratica sarà adempiuta.
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@mauro1978 said:
Io non parlo di chi non fattur adsense, affari loro.
Parlo di chi vuol vendere domini premium e vuole trovare una controparte che si presenta in un bar con u nsaccheto pieno di banconote
ho capito, ma ti ripeto che queste pretese ci sono ovunque e non scalfiscono la professionalità purtroppo. Se uno ha un solo dominio buono difficilmente apre una Piva o si presta a far schizzare il suo reddito annuo per colpa di una sola vendita. Puoi sostituire "dominio buono" con "bene/servizio di un certo valore" cambia poco. Di solito in questi casi l'azienda che compra chiede uno sconto sul prezzo di vendita che neutralizzi il mancato ammortamento fiscale. Sono contrario all'evasione, ma esiste in tutti i settori.
Avvocati, commercialisti, geometri si aspettano i soldini sulla scrivania anche se non lo dicono. Non parliamo degli artigiani anche bravi che sono ben lieti di farti degli sconti se non pretendi la fattura e gli dai i soldi uno sull'altro al tavolino del bar...
Purtroppo non vedo una relazione in Italia tra professionalità e osservanza delle leggi fiscali. Ci sono molti professionisti di tutto rispetto che evadono alla grande.
Chiusa parentesi fiscale
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"Di solito in questi casi l'azienda che compra chiede uno sconto sul prezzo di vendita che neutralizzi il mancato ammortamento fiscale. Sono contrario all'evasione, ma esiste in tutti i settori."
il puto che se un settore vuole davvero fare il salto di qualità deve anche essere pronto ad abbandonare certi mal costumi
"Purtroppo non vedo una relazione in Italia tra professionalità e osservanza delle leggi fiscali. Ci sono molti professionisti di tutto rispetto che evadono alla grande"
Io invece la vedo: un professionsta prparato che rinuncia a certi adempimenti è un po' meno professionista: che poi succeda è un altro paio di maniche... (Senza consdierare l'effetto di concorrenza sleale fatta da chi evade ai danni di chi non evade....)