• Super User

    Giuseppina Pasqualino violentata e uccisa in Turchia

    E' morta la ragazza milanese che girava il mondo in autostop, ad ucciderla un uomo di 38 anni con precedenti penali che è stato rifiutato addirittura dalla propria famiglia. Ovviamente, e perdonatemelo, l'ha prima violentata e poi strangolata e lasciata nuda in un posto isolato.

    Adesso l'opinione pubblica si divide tacitamente in due. C'è chi dice che la donna se l'è cercata e chi, al contrario, difende le scelte della ragazza e sostiene che nonostante il suo modo di vivere non doveva finire in quel modo.

    L'uomo è stato arrestato e la Turchia pare aver chiesto scusa all'Italia per l'accaduto, ma questo ultimo delitto ci riporta pesantemente al problema della violenza sulle donne che non hanno ancora nessun diritto di scegliere di fare una vita che non sia quella di rientrare a casa al massimo alle sette del pomeriggio. 😞

    Lei aveva scelto di girare il mondo in autostop, probabilmente credeva nella benevolenza dell'essere umano e questo l'ha tradita. Mi dispiace davvero per questa ragazza che per aver ecceduto nel voler essere libera ha finito per pagarla cara. 😞


  • Consiglio Direttivo

    @pikadilly said:

    ....... l'ha prima violentata e poi strangolata e lasciata nuda in un posto isolato.

    😞


  • Super User

    A me sentire dire che se l'è cercata fa salire il sangue alla testa! 😞

    Questo vuol dire che un uomo che viene scippato se l'è cercato? E il danno è infinitesimalmente inferiore.

    Mi spice tanto per questa ragazza, tante condoglianze alla sua famiglia! 😞


  • Super User

    Sono d'accordissimo con Vampiretta: io stimo e ammiro le scelte di Giuseppina e mi dispiace molto per la triste fine che ha fatto.
    😞


  • Super User

    Oggi ho sentito al Tg5 che il popolo del web si è diviso sulla vicenda.

    La cosa che davvero scandalizza è come la sta prendendo parte della popolazione italiana asserendo che lei sapeva e poteva pensarci....

    Lei in effeti sapeva che il rischio era tanto, ma se si fosse fermata secondo me sarebbe morta dentro.
    E' stata una ragazza veramente coraggiosa, ma tanto coraggiosa.


  • Super User

    @pikadilly said:

    Lei in effeti sapeva che il rischio era tanto, ma se si fosse fermata secondo me sarebbe morta dentro.

    Complimenti per le tue parole. 🙂


  • Super User

    "se l'è cercata", "poteva stare a casa" sono le scuse più maschiliste e idiote che si siano mai sentite dal'inizio dei tempi.

    A tal proposito, non resisto a non riportare qui un illuminante passo della Bibbia dove si parla di violenza sulle donne (Deuteronomio XXII, 23-29, grassetto mio)

    **
    23** Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, **
    24** condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te. 25 Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla **fidanzata **e facendole violenza pecca con lei, allora dovrà morire soltanto l'uomo che ha peccato con lei; 26 ma non farai nulla alla fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso, 27 perché egli l'ha incontrata per i campi: la fanciulla fidanzata ha potuto gridare, ma non c'era nessuno per venirle in aiuto.
    28 Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, l'afferra e pecca con lei e sono colti in flagrante, 29 l'uomo che ha peccato con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d'argento; essa sarà sua moglie, per il fatto che egli l'ha disonorata, e non potrà ripudiarla per tutto il tempo della sua vita.traduzione:
    ti violentano in città: devi morire perchè potevi gridare e cercare aiuto
    ti violentano fuori città: non ti viene fatto niente (bontà loro) perchè se hai gridato nessuno ti ha sentito
    ti violentano ma non sei fidanzata: allora ti devi sposare il tuo violentatore che non potrà più ripudiarti (cioè divorziare)

    notare anche l'interessante distinzione tra fidanzata e non fidanzata, (oltre a vergine/non vergine), che a quei tempi non significava che i due andassero in giro mano nella mano per la città o i campi, ma che la donna fosse già "promessa sposa", cioè, già "di proprietà" di un uomo

    la prossima volta che un turista Americano in vacanza a Napoli verrà derubato di orologio o videocamera, diremo tutti "beh, se l'è cercata", "poteva evitare", "poteva pensarci prima". Incece in quel caso diremo che è colpa della criminalità, della povertà, del degrado sociale...

    come spesso accade in caso di violenza sulle donne la colpa ricade sulla vittima, non sull'agressore...


  • Super User

    Illuminante davvero!!!!
    Se i cristiani, o quelli che dicono di esserlo, seguissero alla lettera la bibbia staremo più che freschi!

    Alle volte sono proprio le donne a dire queste frasi maschiliste...ma molte di loro lo fanno perchè vogliono sperare che a loro potrà mai accadere una cosa simile e allora si barricano sul pensiero che se non se le vanno a cercare allora per loro non c'è pericolo alcuno. 😞

    Questo della colpa è una bella scusa per gli uomini che fanno queste cose..insomma era tutta sola, vestita da sposa, in mezzo alla campagna, voglio dire...lo voleva anche lei, perchè sapeva che poteva capitarle e quindi lo ha cercato! Molto più in generale quando una ragazza mette un vestitino succinto, lei sa che attira gli uomini e lo fa per questo.

    Insomma è tutto un giro per nascondere il fatto che la libertà è ancora terribilmente gestita da alcuni maschietti.

    😞


  • Super User

    e meno male che nessuno oggi prende "alla lettera" la Bibbia (anche se c'è chi lo fa...)

    il mio comunque era solo un tentativo di far comprendere come già in un passo dell'Antico Testamento (e altri libri sacri di altre religioni) ci fossero norme che in fin dei conti GIUSTIFICANO tali atti, in base alla superiorità dell'uomo nei confronti della donna. Il fatto che la donna dovesse essere "fidanzata" la dice lunga sul fatto che fosse una sorta di reato contro la proprietà di un uomo, (più o meno come se gli rubassero un capretto) e non minimamente contro una persona (una donna, quindi senza diritti)

    Ma tralasciamo il discorso biblico/religioso, per un attimo.

    Restiamo un po' più vicino a noi...la violenza sessuale in ITALIA, è stata riconosciuta come reato contro la persona solo nel 1996, prima era solo un reato contro "la morale" e il "buoncostume"

    http://it.wikisource.org/wiki/Codice_Penale/Libro_II/Titolo_XII#Art._609_bis_Violenza_sessuale


  • Super User

    Basti ricordare che fino a qualche hanno fa se venivi stuprata ti facevano sposare il tuo aggressore.

    Il problema è che dalla notte dei tempi la donna per minore forza fisica è sempre stata subalterna all'uomo.

    Concordo con Pika molte donne credono che l'essere violentate succede perchè si hanno comportamenti sbagliati, peccato che così non sia. Le donne vengono stuprate sulla metro, in casa dai mariti, in piena città non certo perse per i campi. E spesso nessuno fa niente!!


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Basti ricordare che fino a qualche hanno fa se venivi stuprata ti facevano sposare il tuo aggressore.

    questa non la sapevo, interessante, hai qualche link o testo di approfondimento/conferma a riguardo (mi interessa perchè è quello che detta la Bibbia, come esposto sopra...)

    @Vampiretta said:

    Il problema è che dalla notte dei tempi la donna per minore forza fisica è sempre stata subalterna all'uomo.

    se Eva fu creata DA una costola di Adamo (così dice la mitologia alla base del pensiero occidentale) non può che essere così...

    @Vampiretta said:

    Le donne vengono stuprate sulla metro, in casa dai mariti, in piena città non certo perse per i campi. E spesso nessuno fa niente!!

    esatto. tra l'altro le statistiche dicono che le violenze sulle donne (non solo sessuali, ma in senso più ampio) avvengono per la maggior parte entro le mura domestiche

    http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/stupri/stupri/stupri.html

    http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070221_00/
    (scaricatevi le "tavole.zip")


  • Super User

    @autodafe said:

    ...

    esatto. tra l'altro le statistiche dicono che le violenze sulle donne (non solo sessuali, ma in senso più ampio) avvengono per la maggior parte entro le mura domestiche

    ...

    Verissimo, ma in questi casi c'è anche la paura di fare qualcosa, ma la possibilità effettiva di evitare che accada ancora esiste. Ma quando ti trovi in pieno giorno, in posti affollati e qualcuno ti prende e ti porta dietro un cartellone, tenta di violentarti (e la maggior parte delle volte ci riesce) come è successo oggi ad una diciassettenne milanese salvata da un senza tetto, è ancora peggio secondo me. Certo, non stiamo facendo paragoni su cosa è peggio, ma c'è da fare dei distinguo. Molte donne oltre alla forza fisica mancano di forza morale e subiscono senza dire nulla, pensando che gli altri possano salvarle dai mariti o padri o parenti in generale, questo pensiero è da distruggere perchè se non hai tu stessa la voglia di salvarti gli altri possono fare poco, perchè se sei tu a subire violenza, solo tu puoi denunciare.
    Diversamente è quando uno sconosciuto ti violenta e lì non ci può essere una volontà di fondo di farsi fare una cosa del genere, la donna in quel caso può essere anche moralmente forte ma le manca la forza e soccombe, il che è terribile.
    Se sei in casa con un marito violento che non ti chiude in casa puoi anche denunciare e scappare, se ti beccano per strada è difficile che scappi.

    😞


  • User Attivo

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.
    Ma, lasciatemelo dire...i rischi c'erano. E lei lo sapeva.


  • Super User

    Infatti è questo che la rende ancora di più stimabile, il fatto che sapeva che poteva fare quella fine lì, ma allo stesso tempo non ha rinunciato perchè se lo avesse fatto avrebbe vanificato tutti i suoi intenti e lo scopo del viaggio. 😉


  • Super User

    @ienabellamy said:

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.

    e allora perchè l'hai detta??:?


  • Super User

    @ienabellamy said:

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.
    Ma, lasciatemelo dire...i rischi c'erano. E lei lo sapeva.
    Più che altro mi chiedo se quando vai in metropolitana ti poni il problema che potrebbero scipparti... perchè se ti succede... il rischio c'era e lo sapevi! 😉

    Continuamo a girare intorno alla questione. La questione base è che nessuno dovrebbe fare del male al prossimo, non c'è scusante e tutti dovrebbero poter fare in libertà (e nel rispetto degli altri) la vita che ritengono opportuna. E questo di solito e ben applicabile in una società civile, tranne quando si parla di violenza e stupro sulle donne. E meno male che siamo nel 2008... 😞

    @pikadilly said:

    Verissimo, ma in questi casi c'è anche la paura di fare qualcosa, ma la possibilità effettiva di evitare che accada ancora esiste. Ma quando ti trovi in pieno giorno, in posti affollati e qualcuno ti prende e ti porta dietro un cartellone, tenta di violentarti (e la maggior parte delle volte ci riesce) come è successo oggi ad una diciassettenne milanese salvata da un senza tetto, è ancora peggio secondo me. Certo, non stiamo facendo paragoni su cosa è peggio, ma c'è da fare dei distinguo. Molte donne oltre alla forza fisica mancano di forza morale e subiscono senza dire nulla, pensando che gli altri possano salvarle dai mariti o padri o parenti in generale, questo pensiero è da distruggere perchè se non hai tu stessa la voglia di salvarti gli altri possono fare poco, perchè se sei tu a subire violenza, solo tu puoi denunciare.
    Diversamente è quando uno sconosciuto ti violenta e lì non ci può essere una volontà di fondo di farsi fare una cosa del genere, la donna in quel caso può essere anche moralmente forte ma le manca la forza e soccombe, il che è terribile.
    Se sei in casa con un marito violento che non ti chiude in casa puoi anche denunciare e scappare, se ti beccano per strada è difficile che scappi.

    😞
    In verità facciamo un po' la guerra tra poveri! 😉
    Capisco però il tuo ragionamento!!

    Ma potremmo anche rigirarlo diversamente.
    Se ti prendono per strada non conosci il tuo aggressore, forse ti salvi forse no se qualcuno di buon cuore interviene ma forse se denunci hai più possibilità di essere realmente la vittima come è giusto che sia.

    Nelle violenze familiari a parte il fatto che il legame affettivo con lo stupratore ha un ruolo psicologico pesante, spesso si ha tutto un contorno di familiari che molto spesso per mentalità non ti indicuno minimamente ad andare a denunciare. Perchè rovini la famiglia, perchè c'è lo scandalo etc etc. Dunque è ancora più complesso e dunque se forse in strada non ti risuccede più, in famiglia non ne fuggi.

    Sicuramente si può uscire e denunciare, ma poi dove vai? E se hai dei bambini dove li porti? Purtroppo manca un tessuto sociale in grado di sostenere e aiutare le donne che subiscono abusi familiari.


  • Super User

    @autodafe said:

    questa non la sapevo, interessante, hai qualche link o testo di approfondimento/conferma a riguardo (mi interessa perchè è quello che detta la Bibbia, come esposto sopra...)
    Allora girando girando ho trovato questo testo.

    **Storia della Legge sulla violenza sessuale: uno stupro culturale durato venti anni e più. **

    http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/02/23/i-soliti-sospetti-storia-della-legge-sullo-stupro.-quando-c-erano-i-capi-famiglia-e-lo-ius-corrigendi

    Se scendete circa a metà, nello specifico si parla del famoso Matrimonio Riparatore, norma abrogata nel 1981!!! :():

    E invece verso a fine c'è la parte su "Storia breve dello Ius Corrigendi: il potere di correzione e di disciplina dei Capi Famiglia

    La questione dell?abuso di correzione dipendeva dal fatto che nel codice civile, parte del diritto di famiglia, fino al 1975 il capofamiglia era uno solo (l?uomo) e aveva potere di picchiare ? per fini correttivi e di disciplina - chiunque si trovasse ad abitare presso il suo domicilio (nonnina e cane incluso). Il codice civile fu in effetti, anch?esso, elaborato e promulgato in epoca fascista ed era in contrasto con la costituzione che invece sancisce la parità giuridica e morale dei coniugi."

    Insomma siamo ancora dei pivellini in fatto di rispetto della donna in quanto persona e non bene e oggetto all'interno di una famiglia nella società! Ma sopratutto queste cose che sono il nostro passato e la nostra storia andrebbero fatte studiare nelle scuole e bisognerebbe far capire a chi denigra tanto il femminismo, che come ogni movimento ha i suoi pro e contro, ha portato per milioni di donne libertà e uguaglianza anche e c'è ancora tanto da fare.


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Più che altro mi chiedo se quando vai in metropolitana ti poni il problema che potrebbero scipparti... perchè se ti succede... il rischio c'era e lo sapevi! 😉

    L'altro giorno nella metro di Roma uno c'ha provato, gli ho lanciato un occhiataccia, la mia borsa di Winnie The Pooh non se tocca!! 😉

    @Vampiretta said:

    Ma potremmo anche rigirarlo diversamente.
    Se ti prendono per strada non conosci il tuo aggressore, forse ti salvi forse no se qualcuno di buon cuore interviene ma forse se denunci hai più possibilità di essere realmente la vittima come è giusto che sia.

    Nelle violenze familiari a parte il fatto che il legame affettivo con lo stupratore ha un ruolo psicologico pesante, spesso si ha tutto un contorno di familiari che molto spesso per mentalità non ti indicuno minimamente ad andare a denunciare. Perchè rovini la famiglia, perchè c'è lo scandalo etc etc. Dunque è ancora più complesso e dunque se forse in strada non ti risuccede più, in famiglia non ne fuggi.

    Sicuramente si può uscire e denunciare, ma poi dove vai? E se hai dei bambini dove li porti? Purtroppo manca un tessuto sociale in grado di sostenere e aiutare le donne che subiscono abusi familiari.

    Le strutture ci sarebbero pure è la società che molte volte non ti aiuta perchè, come abbiamo detto, c'è ancora un alone di credenza che se ti succede una cosa simile un pò è causa tua. E da una parte, molto minima, ha anche ragione a ritenere questa cosa, come già detto se non ti aiuti da sola non può farlo nessuno anche volendo. Io posso convincerti a denunciare ma se tu non lo fai puoi non devi accusare me che non ti ho aiutata, capisci che intendo? Ad un certo punto la famiglia non può fare più di tanto se la spinta non ce l'ha la vittima. 😞

    Non stiamo facendo la guerra tra poveri, però le situazioni sono diverse anche se di base c'è sempre violenza. Non si può mettere sullo stesso piano la violenza sessuale ad opera di uno sconosciuto e quella ad opera di un parente. Come ho detto, non si sta giocando a cosa è peggio, ma c'è da distinguere per via di una marea di fattori. 😉


  • Super User

    @pikadilly said:

    Le strutture ci sarebbero pure è la società che molte volte non ti aiuta perchè, come abbiamo detto, c'è ancora un alone di credenza che se ti succede una cosa simile un pò è causa tua. E da una parte, molto minima, ha anche ragione a ritenere questa cosa, come già detto se non ti aiuti da sola non può farlo nessuno anche volendo. Io posso convincerti a denunciare ma se tu non lo fai puoi non devi accusare me che non ti ho aiutata, capisci che intendo? Ad un certo punto la famiglia non può fare più di tanto se la spinta non ce l'ha la vittima. 😞

    Non stiamo facendo la guerra tra poveri, però le situazioni sono diverse anche se di base c'è sempre violenza. Non si può mettere sullo stesso piano la violenza sessuale ad opera di uno sconosciuto e quella ad opera di un parente. Come ho detto, non si sta giocando a cosa è peggio, ma c'è da distinguere per via di una marea di fattori. 😉
    No Pika forse non mi sono spiegata, ci sono tantissime famiglie che non solo non incoraggiano la moglie a denunciare ma la ritengono resposanibile e non vorrebbero mai la donna denunciasse il proprio marito violento. E' diverso.

    Per altro chi subisce da anni abusi è "normale" trovi difficile denunciare, dire sempre e solo che devono farcela da sola è un po' limitativo. Qualunque psicologo potrà dirti che sono proprio gli abusi a far si che la vittima resti in qualche modo legata al suo carnifice tanto più che c'è uno strettissimo legame affettivo (padri, mariti, fidanzati, fratelli).

    Le strutture non sono poi così tante se tante donne non riesco a uscire da certe situazioni, o forse ci sono ma le donne non lo sanno e non è che sia tanto diverso dal fatto che non ci siano. Non c'è una cultura di aiuto alle donne che subiscono abusi.

    Guarda, io non credo ci sia tutta la differenza di cui parli tra le varie aggressioni e violenze, non riesco a farne neanche una distinzione. Perchè si possono sempre rigirare di volta in volta. Potrei rigirartela ancora, se gridi forse se sei fuori qualcuno ti salva. Se gridi in casa puoi star certa che il vicino non imbraccia l'ariete e sfonda la tua porta per salvarti. Per altro lo sconosciuto non lo conosci e non ha maia vuto la tua fiducia, il partner si e tutte le basi di fiducia di rapporto che hai costruito diventano niente e non puoi neanche rifugiarti nell'amore dell'altro perchè è proprio quell'amore malato da cui devi scappare.

    Ma ripeto mi sembra un ragionemtno che lascia davvero il tempo che trova.

    Uno stupro è uno stupro, da qualunque parte arrivi. La violenza resta violenza.


  • Super User

    @ienabellamy said:

    Chiaramente il " se l'e' cercata " non e' una scusante...e sarebbe una frase da non dire.
    Ma, lasciatemelo dire...i rischi c'erano. E lei lo sapeva.
    I rischi c'erano senza dubbio, e senz'altro lei lo sapeva.

    Chi parte ad esempio per la Parigi-Dakar, sa bene che le probabilità di cadere nel deserto, fratturarsi ed essere soccorso nella migliore delle ipotesi dopo ore sono altissime, così come quelle di perdere la vita.
    E' una scelta che il pilota compie liberamente e consapevolmente per motivi suoi; se però gli capita, di solito viene aiutato e non deriso con frasi "te la sei poi cercata", in quanto gli è riconosciuto il diritto di decidere da sè della propria vita.

    Ma come giustamente dice Autodafe e lo stesso Ienabellamy, nel caso di Giuseppina "te la sei poi cercata" non è una frase da dire in quanto è la stessa che viene strumentalmente, ipocritamente e sistematicamente usata da chi intende impedire alle donne di vivere le proprie scelte e decidere da sè della propria vita, a pari diritti.