• User Attivo

    Valorizzare i buoni domini anche in Italia

    Un modo per favorire il mercato dei domini in Italia potrebbe essere quello di privilegiarli. Mi spiego. Webmasters, blogger, seo, editor e amministratori di dierctory che "credono" nel valore dei nomi a dominio possono dare maggiore visibilità, links etc a quei siti che a parità di qualità, hanno un nome a dominio molto attinente ai contenuti, un nome molto appopriato e che risponda ai canoni dei domini premium.

    Gli obiettivi di questa azione sono:

    1- Offrire ad un più ampio target una ragione per investire in buoni domini e una ragione in più a quelli che già investono
    2- Migliorare la correlazione esistente tra nome a dominio e buoni contenuti in modo da favorire un rapido riconoscimento dei contenuti da parte degli utenti che fanno ricerche sui motori di ricerca

    Da una parte si accresce il valore dei buoni domini, dall'altra si migliora il web.

    Opinioni?


  • Bannato User Attivo

    sono in disaccordo a privilegiare un sito solo perchè ha la fortuna di aver registrato o aver avuto la possibilità economica di acquistare un dominio premium....chi ha soldi tanto si compra ugualmente la pubblicità ed i links che vuole....purtroppo coi soldi invece non si compra la popolarità e l'originalità.
    Il mercato dei domini in Italia stenta ??? vuoi dire che stentano i .it??
    ma guarda ti dico che stentano pure gli altri .de, .es, .cc etc etc
    tirano i .com e basta ....... chissà in futuro


  • User Attivo

    Un buon nome a dominio, come ho già detto, offre un vantaggio in più anche per l'utente perché gli permette di riconoscerlo facilmente in mezzo ad altri, di ricordarlo e di comunicarlo facilmente. Quindi secondo me ha tutte le carte in regola per essere privilegiato. E fin qui l'aspetto morale. L'aspetto più venale, suggerisce che conviene a chi ha buoni domini privilegiare in questo modo altri buoni domini perché automaticamente verranno valorizzati anche i suoi.


  • User Attivo

    Voglio dire anche che spesso noi ci sentiamo troppo piccoli per influire o condizionare un mercato, invece siamo più potenti di quanto pensiamo. Sappiamo tutti quanto contano i links per Google e quanto contanto i links provenienti da siti trust con un buon rank. Bene, perché non selezioniamo un certo numero di siti il cui dominio é ottimo, perfettamente attinente sia ai suoi buoni contenuti che a quelli del nostro sito e non offriamo dei links spontanei verso di loro?

    Una politica dei links volta a privilegiare buoni domini fa bene al web per vari motivi. Ne elenco alcuni oltre a quelli già detti :

    1 - Un sito con un buon dominio di secondo livello offre delle garanzie in più sulla stabilità dei contenuti rispetto ad un sito su un dominio gratuito o strano di fantasia perché mentre il primo non é facilmente disponibile gli altri lo sono e sono sacrificabili. La probabilità di avere links rotti nei nostri siti si riduce.

    2- Google si accorge che buon dominio significa anche molti links buoni, quindi darà nel futuro maggior peso ai nomi a dominio

    3- Gli utenti si accorgono che buoni domini significano buoni contenuti e si abituano a cercare digitando il nome a dominio sul browser o in Google con chiavi attinenti e il tarffico type in aumenta con risparmio di tempo per l'utente, minor utilizzo del motore di ricerca, più valore dei domini

    Insomma secondo me é una buona iniziativa. Sappiamo che bastano pochi portali importanti a mettere in atto una strategia di questo tipo per modificare la situazione in modo rilevante, ma anche siti più piccoli hanno buone possibilità a seconda del proprio rank.

    Ci si lamenta che il mercato dei domini in Italia non parte. Beh questa idea a mio parere non presenta aspetti negativi, ma solo positivi in tal senso. Posso sbagliarmi ma attuarla sarebbe interessante 🙂


  • Bannato User Attivo

    ..guarda business quello che dici è vero è a tratti lapalissiano.
    Il mercato dei domini in Italia piuttosto che negli altri paesi non credo sia influenzabile come dici tu da "portali o siti di prestigio" che privilegiano i premium piuttosto che gli altri. Se bastasse questa manovra con gli interessi che ci sono dietro qualcuno l'avrebbe già fatto perchè stiamo parlando di business appunto di centinaia di milioni di euro all'anno.
    Il mercato attuale e scusami se sono abbastanza noioso nel ripetermi riguarda principalmente i domini .com. Tra questi ed i .net c'è una vera e propria voragine di mezzo come prezzi... per non parlare poi degli altri tipo .org ed .info dove si trovano ancora key e domini 2-3 letters a prezzi da outlet.
    I Nazionali non tirano, ma non solo in Italia ma nel resto del mondo.


  • User Attivo

    La loro piccola parte la fanno anche i domini italiani te lo posso assicurare. Si parla di prezzi a 4 cifre al massimo di 5 almeno per quanto mi riguarda, poi non avendo sott'occhio quello che fanno gli altri non lo posso sapere 🙂

    In pratica, l'interesse c'é ma é soffocato dall'imponenza di Google. Mi spiego. Google la fa da padrone e tutti i webmaster/seo si focalizzano su di lui. In Italia anche i più anziani titolari di portali danno forte risalto ai contenuti, ai links e alle tecniche seo, i nomi a dominio insieme a fattori di branding sono più trascurati.

    Tra l'altro, io sono convinto che in minima parte, per fattori psicologici, un certo privilegio ai buoni domini viene già dato dai vari webmaster ed é proprio questo che da l'impressione che il buon dominio scala le serp di Google più facilmente. Basta solo intensificare questa politica secondo me.

    Io gestisco dei portali che insieme fanno più di 10 milioni di page view/mese e da domani (oggi no perché non faccio più in tempo 🙂 ) comincio a selezionare un migliaio di buoni domini con dei buoni contenuti e offro loro links spontanei da pagine pertinenti. La cosa non può fare che bene alle mie pagine in quanto le arricchisce e spero possa contribuire a valorizzare i buoni domini.

    Se si aggiungono altri credo che qualcuno comincerà ad avere interesse per i domini. In prativa se i SEO non vanno dai domainers, i domainers andranno dai seo passando attraverso Google. 🙂


  • User Attivo

    @mistermandarino said:

    Il mercato dei domini in Italia stenta ??? vuoi dire che stentano i .it??
    ma guarda ti dico che stentano pure gli altri .de, .es, .cc etc etc
    tirano i .com e basta ....... chissà in futuro
    Ciao non sono d'accordo i .de funzionano e molto bene(intendo riferirmi anche alle parole in tedesco con il .com).
    Per dire alcuni che sono in vendita ora us sedo:
    PLASTIKFLASCHEN.DE 1000 e
    IMMOBILIENFINANZIERUNG.COM 3500 d
    PACIFIC-POKER.DE 3100e
    ERZIEHUNG.NET 2500e
    FAMILIEN-HOTEL.DE 2000e
    MIETWOHNUNG.EU 1250e
    STROMPREISE-VERGLEICHEN.COM 1000e
    E così via sono prezzi di tutto rispetto per domini che non sono senza dubbio dei premium.


  • User Attivo

    Ecco una breve lista di domini premium con contenuti buoni che meritano di sicuro dei links spontanei da pagine pertinenti

    divertimento.it
    moto.it
    satellite.it
    orologi.it
    modellismo.it
    software.it
    cartoline.it
    cartoline.net
    domini.it
    Librerie.it
    sport.it
    autousate.it
    cellulari.it
    alberghi.it
    dolomiti.com
    vacanze.it
    crociere.it
    cioccolato.it
    dolci.it
    noleggioauto.it
    hotel.it

    Inserire links a tema con i propri contenuti verso siti di buona qualità favorisce la tematizzazione e anche il posizionamento delle proprie pagine su Google, questo é dimostrato dai seo. Quindi non può fare che bene.

    Appena ho tempo, posto altri domini/siti interessanti che meritano links in ragione del nome a dominio molto pertinente e dei contenuti.


  • User

    ...favorire il mercato dei domini in Italia? :quote:
    ma come si fa? avete visto chi sono i "domainers"... poveri noi 😄


  • User Attivo

    No chi sono?


  • User Attivo

    permettimi una domanda. Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo AR con una cifra congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla?

    Immagina quante proposte e pretese assurde e ridicole riceve un domainer in Italia. Di fronte ad un'offerta seria probabilmente sarebbe diverso. Quasi tutto é in vendita a questo mondo, basta solo mettersi d'accordo sul prezzo :).


  • User Attivo

    permettimi una domanda. Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo AR con una cifra congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla? Immagina quante proposte e pretese assurde e ridicole riceve un domainer in Italia. Di fronte ad un'offerta seria probabilmente sarebbe diverso. Quasi tutto é in vendita a questo mondo, basta solo mettersi d'accordo sul prezzo :).


  • User Attivo

    permettimi una domanda. Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo AR con una cifra congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla?
    Immagina quante proposte e pretese assurde e ridicole riceve un domainer in Italia. Di fronte ad un'offerta seria probabilmente sarebbe diverso. Quasi tutto é in vendita a questo mondo, basta solo mettersi d'accordo sul prezzo :).


  • User Attivo

    credo si sia scombinata la cronologia delle risposte


  • User Attivo

    Te lo dico io. Sono persone che non svendono di sicuro i domini e che attendono tempi migliori.

    Per evitare equivoci, preciso che i domini che ho indicato e che indicherò sono siti attivi e non domini in mano a domainers come si può ben vedere. Chiaramente non avrebbe senso offrire un link ad un dominio senza contenuti.


  • User

    ...non prendiamoci in giro, siamo pieni di filosofi che passano le giornate a riempire le pagine dei forum con le loro tesi... ma poi in concreto non vendono mai nulla (non come dici tu business... non aspettano nulla, semplicemente non vendono). Per non parlare dei siti "specializzati" a dir poco ridicoli, il bello è che se la "suonano e se la cantano" da soli...

    Chiedetevi piuttosto perché le società e i grandi del settore non scrivono mai.... almeno non sui siti italiani.


  • User Attivo

    Eccolo qui un filosofo nichilista.


  • User Attivo

    @alex111 said:

    ...non prendiamoci in giro, siamo pieni di filosofi che passano le giornate a riempire le pagine dei forum con le loro tesi... ma poi in concreto non vendono mai nulla (non come dici tu business... non aspettano nulla, semplicemente non vendono). Per non parlare dei siti "specializzati" a dir poco ridicoli, il bello è che se la "suonano e se la cantano" da soli...

    Chiedetevi piuttosto perché le società e i grandi del settore non scrivono mai.... almeno non sui siti italiani.

    Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo raccomandata con una cifra di base congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla? Sembra una ca..ata ma guarda che la dimostrazione di serietà nell'approccio é tutto in un mercato immaturo


  • User

    @business said:

    Hai provato ad inviare un'offerta firmata a mezzo raccomandata con una cifra di base congrua per poter affermare con certezza che non vendono nulla? Sembra una ca..ata ma guarda che la dimostrazione di serietà nell'approccio é tutto in un mercato immaturo
    Ti quoto in pieno.
    Il problema nasce dal fatto che chi vuole acquistare i domini non vuole spendere. Se Fund.com viene venduto a 10 milioni di dollari, non si può cercare di acquistare, faccio un esempio, investimento.it a 5.000 euro.
    Chi vuole un .it premium, lo deve pagare da .it premium.
    Anzi visto che ci siamo, per un dominio come investimento.it, o mutui.it, secondo voi quale sarebbe il prezzo giusto?


  • User Attivo

    Proprio sulle valutazioni sono convinto che non essendoci in Italia ancora un mercato liquido é opportuno affidarsi alla valutazione di Società indipendenti come Sedo o altre conosciute a livello internazionale in modo che si stabilisca un buon sistema di riferimento accettato da tutti o quasi. Altrimento io dico 10'000 euro, un altro dice 50'000 e poi c'è anche quello che al massimo ti da 100 euro perché dice che é un dominio senza contenuti.