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ICANN introduce solo cose inutili da qualche anno a questa parte, che tendono piu a "spremere il limone" che garantire il Web.
Le nuove estensioni sono un chiaro esempio.
Ovviamente IMHO...
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Credo che sia permesso postare il link anche se mio dato che il link riguarda la notizia, e credo che questa notizia sia interessante per molte persone su questo forum:
dominio.com/Blog/110-I-domini-in-tasting-non-potranno-usufruire-di-Adsense-...-Non-proprio.html
Cmq per farla breve la notizia è inesatta, Google permette ancora di mettere adsense sui domini che hanno meno di 5 giorni di vita, ma non permette di mettere AdSense quando su un dominio è praticato il kiting, che è leggermente diverso dal tasting. L'ICANN ovviamente è a favore di una piccola tassa per il tasting dei domini, secondo me più che inutile perchè le grandi società che hanno fatto del tasting un business hanno fondi piu' che sufficienti e soprattutto informazioni dai registrar per far si' che il tasting per loro sia ancora un'attività redditizia.
ps. come non detto non mi è permesso mettere link attivi, fate copia e incolla se siete interessati alla notizia
x alex: se parli delle estensioni .IDN imho non sono assolutamente inutili, perchè come ben sai molte nazioni usano tastiere con le quali per un utOnto medio diventa complicato scrivere IDN.COM invece di IDN.IDN Cmq anche l'ultimo test per gli IDN.IDN è andato a buon fine, quindi a meno di ulteriori imprevisti dovrebbe essere vicino il loro lancio.
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Grazie della precisazione
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@Nullmind said:
x alex: se parli delle estensioni .IDN imho non sono assolutamente inutili, perchè come ben sai molte nazioni usano tastiere con le quali per un utOnto medio diventa complicato scrivere IDN.COM invece di IDN.IDN Cmq anche l'ultimo test per gli IDN.IDN è andato a buon fine, quindi a meno di ulteriori imprevisti dovrebbe essere vicino il loro lancio.
No, Nullmind, io dicevo semplicemente che le continue innovazioni sulle estensioni introdotte negli ultimi anni, portano benefici al ICANN, ma in sostanza nessun beneficio alla rete.
Tantissime estensioni introdotte si sono rivelate dei bluff, e per affermarsi seriamente necessiteranno di molti anni, tanti, troppi.Gli IDN sono un altro discorso, personalmente li ritengo domini di serie b (le tastiere USA non hanno accenti, sono sempre dei domini di tipo Ѳblѱablabla.com), molti credono che la loro validità sia principalmete dovuta al fatto che essi si indicizzano. Beh... tutto si indicizza, se devo lavorare con la key "hotel" posso tranquillamente creare un "hotel.giorgiotave.it" e posizionarmi.
Noto che questi IDN sono diventati di moda, e in tanti spendono 8 euro per nomi assurdi, e credono di aver investito chissa cosa. Ma per fortuna si tratta di persone che con l'internet non hanno nulla a che fare, ma si danno delle etichette, si raccolgono in forum appositi, se la cantano e se la suonano da soli, ma in definitiva su 1000 domini comprati ne vendono 2 e magari tra di loro...
Personalmente rimango dell idea che le estensioni classiche siano le migliori, e sopratutto che un sito vada sviluppato, e non tenuto in parking deprezzandolo.
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@pikadilly said:
Grazie della precisazione
prego
@alex111 said:
No, Nullmind, io dicevo semplicemente che le continue innovazioni sulle estensioni introdotte negli ultimi anni, portano benefici al ICANN, ma in sostanza nessun beneficio alla rete.
Tantissime estensioni introdotte si sono rivelate dei bluff, e per affermarsi seriamente necessiteranno di molti anni, tanti, troppi.Su questo ti do ragione, le estensioni che si sono affermate sono pochissime. Il .com resterà il numero 1 e una valida alternativa al .com quando questo è occupato e non si hanno soldi da investire è il proprio cctld ( ovviamente dipende se il proprio cctld è anch'esso conosciuto alle masse come il .com nella propria nazione ).
D'altronde basta vedere i trend di vendita per rendersi conto quali sono le estensioni che "si vendono" meglio.@alex111 said:
Gli IDN sono un altro discorso, personalmente li ritengo domini di serie b (le tastiere USA non hanno accenti, sono sempre dei domini di tipo Ѳblѱablabla.com), molti credono che la loro validità sia principalmete dovuta al fatto che essi si indicizzano. Beh... tutto si indicizza, se devo lavorare con la key "hotel" posso tranquillamente creare un "hotel.giorgiotave.it" e posizionarmi.
Noto che questi IDN sono diventati di moda, e in tanti spendono 8 euro per nomi assurdi, e credono di aver investito chissa cosa. Ma per fortuna si tratta di persone che con l'internet non hanno nulla a che fare, ma si danno delle etichette, si raccolgono in forum appositi, se la cantano e se la suonano da soli, ma in definitiva su 1000 domini comprati ne vendono 2 e magari tra di loro...
Non parlavo di IDN.com, ma di IDN.IDN che non hanno niente a che fare con il mercato USA ( almeno non in modo diretto ), ma fanno parte di un nuovo mercato che in futuro diventerà sempre più presente. Per quanto riguarda gli IDN.estensione e dando un'occhiata alle recenti vendite su DNJournal, su Sedo, su Namebio etc. non credo siano un flop ( dipende da quello che si registra o si compra ), anzi come ben sai moltissime parole di uso comune italiane, spagnole, tedesche fanno uso di accenti o di lettere non presenti nell'alfabeto latino e un utente non è sempre al corrente o cmq condizionato , come molti di noi che bazzicano internet dai tempi in cui non usare le lettere accentate faceva parte della netiquette.. bei tempi , dal fatto che tempo fa queste lettere non venivano usate e se le si usavano a volte ti facevano il "cazziatone"
@alex said:
Personalmente rimango dell idea che le estensioni classiche siano le migliori, e sopratutto che un sito vada sviluppato, e non tenuto in parking deprezzandolo.
Concordo con te, ma un domainer che ha 200-800 domini come fa a svilupparli tutti? Ovviamente ne potrà sviluppare solo alcuni.
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@Nullmind said:
Concordo con te, ma un domainer che ha 200-800 domini come fa a svilupparli tutti? Ovviamente ne potrà sviluppare solo alcuni.
Caro,
partendo dal presupposto che questa etichetta "Domainer" IMHO non significa nulla, ma fa comodo a qualcuno che vuole fare qualche soldino con il web senza saper fare una cippa, 200-800 domini come regola dovrebbero averli gli sviluppatori, le web agencies, perchè se un dominio fa XX? con il parking, ne farà XXX? una volta sviluppato.
Altro discorso è per coloro che ne hanno fatto del domaining un lavoro, un arte, ma sono pochi, non registrano le inutilità che vedo registrare, sono nel settore da una vita, hanno dei premium.
Infine, quando in molti scoprirete delle tante aste e le compravendite fasulle attuate da alcune società per dar nell occhio ai creduloni ed accellerare "la corsa all oro", e far rivalutare IDN o estenzioni farlocche più preziose... forse, sarà troppo tardi.
Il mio consiglio e di leggere meno le sciocchezze, e basarsi sulle esperienze personali, ad esempio tu hai registrato un IDN ed hai avuto gli stessi riscontri che hai citato?
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@alex111 said:
Caro,
partendo dal presupposto che questa etichetta "Domainer" IMHO non significa nulla,Caro,
quindi partendo dal tuo presupposto anche webmaster non significa nulla?en.wikipedia.org/wiki/Domaining
"Domainers are individuals whose profession is the accumulation and dealing of generic internet domain names."
@alex111 said:
ma fa comodo a qualcuno che vuole fare qualche soldino con il web senza saper fare una cippa, 200-800 domini come regola dovrebbero averli gli sviluppatori, le web agencies, perchè se un dominio fa XX€ con il parking, ne farà XXX€ una volta sviluppato.
Se gli sviluppatori vogliono un buon dominio lo comprano nel mercato secondario, il 95% delle volte infatti questo è di proprietà di un domainer. MediaCorp ( per citarne una ) fa appunto questo tra le altre cose, compra domini generici li sviluppa e li rivende ad un prezzo molto più alto. Cmq il tuo discorso sulle rendite ti ripeto che non può essere applicato a chi possiede molti domini. O fai il domainer o fai il webmaster, al massimo chi possiede moltissimi domini potrà svilupparne o farne sviluppare soltanto una piccola parte.
Altro discorso è per coloro che ne hanno fatto del domaining un lavoro, un arte, ma sono pochi, non registrano le inutilità che vedo registrare, sono nel settore da una vita, hanno dei premium.
Si potrebbe dire la stessa cosa di migliaia di "sviluppatori della domenica", ma da qualche parte un povero cristo dovrà pure iniziare non credi? o tu sei nato "imparato"?
Ricorda che anche chi ha fatto del domaining un'arte, un lavoro, ha iniziato che non ne sapeva nulla... ovvio che oggi entrare nel business è moolto più difficile, duro ed impegnativo, e soprattutto servono soldi, ma ciò non vuol dire che sia impossibile.Infine, quando in molti scoprirete delle tante aste e le compravendite fasulle attuate da alcune società per dar nell occhio ai creduloni ed accellerare "la corsa all oro", e far rivalutare IDN o estenzioni farlocche più preziose... forse, sarà troppo tardi. Il mio consiglio e di leggere meno le sciocchezze, e basarsi sulle esperienze personali, ad esempio tu hai registrato un IDN ed hai avuto gli stessi riscontri che hai citato?
Soltanto il 5% delle compravendite di domini viene resa nota, ciò vuol dire che resta un buon 95% che non verrà mai reso noto. Giusto per fare un esempio, secondo te vale di più universita.com oppure università.com? Io preferisco il secondo.
Buona domenica
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[...]
P.S. Siamo in OT, partendo dal fatto che ritengo le iniziative dell ICANN degli ultimi anni più protese a spennare polli, che a tutelare il web.
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Ciao Alex111
Penso sia possibile riuscire ad esprimere concetti, anche fortemente critici, in modo cordiale e tollerante.
Perché non tentare?
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All domainers have an essence it is derived from their friends their culture their vision, let me call this essence soul, everyone has different soul, you are invited to experience the domainer's soul.
Salve a tutti,
Sono stati sviscerati tanti concetti in un piccolo spazio, questo mi rallegra molto, perchè un'anno fà in questo stesso forum c'era ancora chi citava il PR come valore aggiunto, le cose sono migliorate, e la qualità dei threads aumentata.
Il mio punto di vista è che ognuno ha una sua visione e non è detto che corrisponda alla "visione" della maggioranza.
Quello che è bello è che con i domini ci sono poche regole, tantissime strategie, miriadi di combinazioni e di possibilità.
Non è detto che ci siano regole durature, quello che di sicuro conta è il mercato, e quello che si prevede il mercato richieda nel futuro.
Ho fatto questa premessa perchè in altri thread avevo già espresso il mio punto di vista, però credo che in una discussione come questa, sia giusto ribadire ciò che dice L' ICANN e non io :).
L'ICANN dice che l'istituzione degli IDN.IDN è pervenuta da forti pressioni di quelle minoranze etniche/linguistiche, che necessitano ancora di formare una società pronta per Internet, non vorrei dilungarmi sul fatto che ad esempio nei pesi meno sviluppati e con scritture poco diffuse, se non si conosce l'inglese si è di fatto tagliati da Internet, l'ICANN come organo di garanzia pare abbia a cuore il rapporto di parità di opportunità del popolo di Internet, e questo cerca di tutelare.
Questo è il presupposto, che poi da quà si vada a fare teorie di mercato la vedo un pò dura.
La visione attuale di una persona (non la chiamo domainer) interessata ai domini IDN.IDN è che questi ultimi sono interessanti solo in relazione ai "mercati locali", personalmente non credo proprio che siano destinati a riscontrare un glorioso successo nel breve nel mercato secondario.Un'altra visione è che internet è nata con i com, net, org, queste estensioni sono impresse nella mente di tutti (e parlo globalmente) dubito fortemente che questa cosa cambierà, come dubito che qualcuno possa preferire università a universita, gli IDN "Buoni" sono davvero pochi ed hanno le stesse qualità di quelli non IDN.
Una cosa che non mi piace è la discriminazione, non credo sia giusto differenziare gli appassionati tra chi possiede dei premium considerandoli come "eletti" ed il resto come serie B,C,D.
Io vedo tante transazioni anche di minor luce ma di importi notevoli anche con le estensioni esotiche, e vedo tanti, ma tanti, novizi che tirano fuori "numeri" anche da nuove registrazioni.Concludo dicendo che la farina anche se proviene da sacchi diversi, è sempre buona per la panificazione.
Saluti
Luca
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@voidcomputer said:
All domainers have an essence it is derived from their friends their culture their vision, let me call this essence soul, everyone has different soul, you are invited to experience the domainer's soul.
Salve a tutti,
Sono stati sviscerati tanti concetti in un piccolo spazio, questo mi rallegra molto, perchè un'anno fà in questo stesso forum c'era ancora chi citava il PR come valore aggiunto, le cose sono migliorate, e la qualità dei threads aumentata.
Il mio punto di vista è che ognuno ha una sua visione e non è detto che corrisponda alla "visione" della maggioranza.
Quello che è bello è che con i domini ci sono poche regole, tantissime strategie, miriadi di combinazioni e di possibilità.
Non è detto che ci siano regole durature, quello che di sicuro conta è il mercato, e quello che si prevede il mercato richieda nel futuro.quoto
Ho fatto questa premessa perchè in altri thread avevo già espresso il mio punto di vista, però credo che in una discussione come questa, sia giusto ribadire ciò che dice L' ICANN e non io :).
L'ICANN dice che l'istituzione degli IDN.IDN è pervenuta da forti pressioni di quelle minoranze etniche/linguistiche, che necessitano ancora di formare una società pronta per Internet, non vorrei dilungarmi sul fatto che ad esempio nei pesi meno sviluppati e con scritture poco diffuse, se non si conosce l'inglese si è di fatto tagliati da Internet, l'ICANN come organo di garanzia pare abbia a cuore il rapporto di parità di opportunità del popolo di Internet, e questo cerca di tutelare.Esattamente
Questo è il presupposto, che poi da quà si vada a fare teorie di mercato la vedo un pò dura.
La visione attuale di una persona (non la chiamo domainer) interessata ai domini IDN.IDN è che questi ultimi sono interessanti solo in relazione ai "mercati locali", personalmente non credo proprio che siano destinati a riscontrare un glorioso successo nel breve nel mercato secondario.Glorioso assolutamente no, ma in un mercato locale potranno avere un loro spazio. Non dimentichiamo che ci sono mercati locali enormi come la Cina. Ovvio che è tutto da vedere, in effetti è molto prematuro parlarne perchè di fatto ancora non sono stati "partoriti" dall'ICANN.
Un'altra visione è che internet è nata con i com, net, org, queste estensioni sono impresse nella mente di tutti (e parlo globalmente) dubito fortemente che questa cosa cambierà, come dubito che qualcuno possa preferire università a universita, gli IDN "Buoni" sono davvero pochi ed hanno le stesse qualità di quelli non IDN.
Quello di Università era soltanto un esempio per il type-in, cmq non sono molto convinto che universita possa avere più typein di università. Sicuramente gli IDN buoni son pochi relativamente ai domini non IDN generici.
Una cosa che non mi piace è la discriminazione, non credo sia giusto differenziare gli appassionati tra chi possiede dei premium considerandoli come "eletti" ed il resto come serie B,C,D.
Io vedo tante transazioni anche di minor luce ma di importi notevoli anche con le estensioni esotiche, e vedo tanti, ma tanti, novizi che tirano fuori "numeri" anche da nuove registrazioni.Son d'accordo
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@Nullmind said:
Quello di Università era soltanto un esempio per il type-in, cmq non sono molto convinto che universita possa avere più typein di università. Sicuramente gli IDN buoni son pochi relativamente ai domini non IDN generici.
basta fare la prova, è meglio università
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@bmastro said:
basta fare la prova, è meglio università
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BMastro,
non conoscevo quel tool di Google. Grazie mille.
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@Alessandrog said:
BMastro,
non conoscevo quel tool di Google. Grazie mille.prego
con quel tool ho trovato dei domini che si ripagano abbondantemente