• User Newbie

    Applicare la ritenuta d'acconto in fattura

    Ciao a tutti...
    scusate il linguaggio poco tecnico ma come altri, sono nuovo del settore...
    vorrei porgere una domanda...
    sto decidendo di aprire la p. iva, così per capire meglio come funziona mi sono messo a fare dei calcoli base.
    Ho visto regimi agevolati e tutto quanto ma non mi è chiara una cosa...
    se applico la ritenuta d'acconto in fattura...a fine anno dovrò versare l'irpef?
    la mia fattura sarebbe (premetto che la mia professione è esente iva)..

    onorario + 4% INPS = imponibile - RDA

    e a fine anno dovrei versare

    20% INPS + 20% IRPEF

    o solo l'INPS perchè ho già applicato la ritenuta di acconto alla fattura?
    Spero di essermi riuscito a spiegare...
    Ringrazio anticipatamente tutto coloro volessero aiutarmi...


  • Bannato User Attivo

    Se parli di regime agevolato e ritenuta di acconto ritengo tu faccia riferimento al "regime dei m inimi".

    In questo caso assoggettando a RA le tue fatture e dovendo defalcare dai tuoi ricavi i costi che sostieni per l'esercizio dell'attività, è plausibile che tu ti possa ritrovare a credito di imposta sostitutiva.

    Come segnalato dalla circolare 73/E e dal DM 2/1/22008 l'eventuale eccedenza che scaturisce dal raffronto tra quanto già versato con RA e l'imposta sostitutiva effettivamente dovuta può essere utilizzata in compensazione.

    Pertanto nella dichiarazione dei redditi dovresti ritrovarti a pagare solamente i contributi previdenziali.


  • User Newbie

    Molto chiaro grazie!
    Ma un'altra domanda...
    Se io lovorassi solo per una struttura...e applicassi sempre sa ritenuta d'acconto, come farebbero a riaccreditarmeli a fine anno?Se avvessi una differenza in positivo, perderei quei soldi?


  • User Newbie

    ma soprattutto, nel mio caso si rischierebbe di andare in consistente credito irpef.
    mi spiego:
    sono architetto appena uscito da un contratto a progetto ed in procinto di aprire partita iva con regime dei minimi contribuenti.
    considerando che fatturero' solo e soltanto ad un altro architetto, sono soggetto a ritenuta d'acconto al 20%, ma il mio imponibile e' al netto della previdenza (lo dice il regime dei contribuenti minimi, no?), che per gli architetti e'del 2% (in rivalsa sul cliente) ma assommato ad un 10% di contributo soggettivo calcolato sempre sul compenso e da versare comunque a inarcassa.
    che significa? significa che, per una fattura da 1000 euro + 2% di inarcassa (ovvero 1020 euro) detraggo il 20% del compenso, ovvero 200 euro.
    mi rimangono 820 euro in tasca, dai quali devo pero' togliere il 10% (sul compenso) del rimanente contributo per cassa di previdenza, ovvero altri 100 euro.
    risultato: ritenuta d'acconto pagata = 200 euro, irpef dovuto sul ricavo = 164 euro con una differenza a credito di 36 euro.
    se si ripete ogni mese, alla fine dell'anno sono 432 euro pagati in anticipo e in piu'!!!
    e non ho conteggiato alcuna spesa, nel qual caso l'irpef dovuto sarebbe stato anche minore, ed il credito anche maggiore.

    ora, e presupponendo di non aver sbagliato i calcoli, come li recupero quei 432 euro ogni anno?


  • Super User

    @alemelo said:

    ma soprattutto, nel mio caso si rischierebbe di andare in consistente credito irpef.
    mi spiego:
    sono architetto appena uscito da un contratto a progetto ed in procinto di aprire partita iva con regime dei minimi contribuenti.
    considerando che fatturero' solo e soltanto ad un altro architetto, sono soggetto a ritenuta d'acconto al 20%, ma il mio imponibile e' al netto della previdenza (lo dice il regime dei contribuenti minimi, no?), che per gli architetti e'del 2% (in rivalsa sul cliente) ma assommato ad un 10% di contributo soggettivo calcolato sempre sul compenso e da versare comunque a inarcassa.
    che significa? significa che, per una fattura da 1000 euro + 2% di inarcassa (ovvero 1020 euro) detraggo il 20% del compenso, ovvero 200 euro.
    mi rimangono 820 euro in tasca, dai quali devo pero' togliere il 10% (sul compenso) del rimanente contributo per cassa di previdenza, ovvero altri 100 euro.
    risultato: ritenuta d'acconto pagata = 200 euro, irpef dovuto sul ricavo = 164 euro con una differenza a credito di 36 euro.
    se si ripete ogni mese, alla fine dell'anno sono 432 euro pagati in anticipo e in piu'!!!
    e non ho conteggiato alcuna spesa, nel qual caso l'irpef dovuto sarebbe stato anche minore, ed il credito anche maggiore.

    ora, e presupponendo di non aver sbagliato i calcoli, come li recupero quei 432 euro ogni anno?

    Se vuoi una mia opinione personale sull'argomento io penso che far applicare la ritenuta d'acconto al contribuente "minimo" è stata una forzatura che si poteva evitare tranquillamente.
    L'art. 6 DM 02/01/2008 stabilisce che la ritenuta d'acconto va scomputata dapprima dall'imposta sostitutiva e l'eventuale differenza utilizzata in compensazione.
    Per chi non ha nulla da compensare che succede? Si potrà chiedere il rimborso? Al momento si attendono chiarimenti in merito.
    Cmq dovrebbe uscire a breve una circolare dell'AE che dovrebbe fornire ulteriori chiarimenti in merito all'applicazione del nuovo regime.
    Saluti.


  • User Newbie

    buongiorno a tutti,spero di essere nell'area giusta,spiego il mio problema,nell'anno 2006 avevo la partita iva aperta come artigiano,poi per mancanza di lavoro ho trovato un'azienda che aveva bisogno di un tecnico e mi hanno assunto,ovviamente i contratti erano di mese in mese,dopo quasi un anno,la mia vecchia azienda mi ha proposto di tornare a lavorare con loro e mi sono spostato,fino al 2002 sono stati dipendente.
    nel 2003 mi arriva una cartella equitalia dove mi chiedo i contributi inps dall'anno 1996 all'anno 2002,io faccio presente che sono stato in quel periodo dipendente a tempo pieno e porto loro le buste paga,loro mi dicono che la partita iva era ancora aperta,ribadisco che avrei dovuto consultare il consulente dell'epoca,ma che in tutti quegli anni non avevo emesso fattura,ne avevo fatto acquisti ne tanto meno avevo avuto mai dipendenti,inoltre portai loro l'estratto conto contributivo dell'inps dove si evidenziava i contributi versati dai datori di lavoro per quei periodi,ancora oggi non riesco a eliminare quel problema,ma è possibile che non esiste un modo per obbligare queste persone ad acquisire una situazione e annullare le cartelle,viste le carte ?se avete qualche indicazione su come possa fare ve ne sarei grato,buona giornata a tutti


  • Bannato Super User

    @francoluis

    Una volta ricevuta la cartella esattoriale ha 60 giorni di tempo per fare ricorso, faccia alla svelta un ricorso con un bravo avvocato.

    Le mando un Saluto