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"30 giorni per lasciare il paese", il che è tutto un programma....
penso che sia il motivo principale per cui la tua discussione non ha avuto il meritato successo di risposte. Perchè è un provvedimento inutile. Tanto non lo sappiamo far rispettare...
Dici 180 persone espulse? Ovvero 180 che hanno fatto perdere le loro tracce ma che sono ancora in giro per l'Italia.Uno spunto importante, che avevo sorvolato nella mia prima risposta è quello dato FunnyLife che chiuderebbe le porte all'immigrazione. Io non penso sia una buona soluzione. Troppo drastica e allargata.
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Non esiste "chiudere le porte all'immigrazione". E' un fenomeno incontrollabile.
Che fai metti un polizziotto ogni 100 metri di spiaggia in tutte le coste italiane?
Raddoppi il personale di vigilanza in aeroporti e dogane?
Praticamente è impossibile..... quindi bisogna conviverci ma saperla gestire al meglio!
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Non è cosi complicato stable...innanzitutto si metterebbero dei controlli, per coloro che riescono a entrare si mandano fuori appena vengono "beccati".
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Ma vuol dire STOP anche al turismo. Come fai a stabile che uno è turista e uno invece no?
Te poi FunnyLife penso ti riferisca ad etnie balcaniche o dell'est. giusto? Non penso tu faccia rientrare tra gli eslusi l'americana che viene per studiare qua, o il francese che apre un negozio di souvenir della Torre Eiffel.
Ma in generale dovresti vietare l'entrata a tutti!
Vuol dire chiudersi, sai che risvolti politici economici!!Ragazzi la direzione è l'Europa Unita con tutta la politica di vicinato annessa. Bisogna aprire gli orizzonti, i mercati non fare il contrario.
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Lo so andrea...sono pure d'accordo con te...ma in qualche modo dovremmo pure bloccare questo fenomeno.
Una possibile soluzione sarebbe aprire le frontiere a intervalli di tempo...
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Per gli immigrati clandestini non esistono frontiere aperte o chiuse. Sbarcano in posti sperduti della Sicilia, si nascondono nel sottofondo dei camion, viaggiano persino in aereo.... l'immigrazione clandestina non si potrà mai fermare!
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Non si potrà fermare ma dichiarandola illegale per lo meno la riduci
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Per quanto alla possibilità di espandere i poteri ai prefetti in materia di espulsioni ritengo sia cosa grandemente errata in quanto si verrebbero a creare situazioni locali di maggiore o minore "comprensione". Mi spiego meglio con l'analisi di un fenomeno attuale di portata massimale.
Parliamo del gioco delle tre carte: che sia una truffa è noto ed è stato anche dimostrato alla tv come funziona, ma l'attuale normativa nazionale non la considera tale e addirittura prevede una pena MAGGIORE per chi va a giocare, cioè per il cittadino che poi rimane truffato, e minore per il truffatore.
In tale situazione, se tu a Rimini in estate chiami polizia o carabinieri per far allontanare i tanti truffatori che si incontrano continuamente per le strade, non risolvi nulla: o nessuno interviene, o intervengono con le auto militari e i truffatori sono tanto ben organizzati che prima che i militari abbiano neanche parcheggiato l'auto si sono da tempo tutti dileguati. Si potrebbe intervenire in borghese, certo, cosa però mai vista fare e che alla fine andrebbe a punire maggiormente il cittadino che non l'altra parte.
Cosa si sta facendo a proposito
Trattandosi di materia di ordine pubblico, visto che i nostri governanti sono tanto magnanimi verso i delinquenti da non aver rinvenuto una situazione di truffa neanche di fronte a specifica evidenza, basterebbe una decisione del prefetto per stabilire che quello non è un gioco ma una autentica truffa e così si potrebbe far qualcosa.
Per come conosco il prefetto di Bologna ha già operato in tal modo e lì essere beccati a fare il gioco delle tre carte comporta l'arresto; poi dire che neanche un giorno dopo sono tutti fuori di nuovo, è altro discorso.
La situazione di Bologna mi è stata indicata questa estate proprio da dei carabinieri.Ora, mentre a Bologna il prefetto ha preso tale posizione, il prefetto di Rimini rimane di altro parere e nulla ha fatto a tal proposito; così, ciò che a Bologna porta all'arresto, a Rimini è correntemente praticato; in tale situazione è logico che a Rimini è confluita tutta la mondezza, compresi anche quelli che a Bologna si sentivano un po' stretti.
Eppure è da dire che proprio a Rimini, qualche anno fa, se ben ricordo, un giovane straniero si è SUICIDATO sotto un treno, mi sembra al passaggio a livello di via pascoli, proprio dopo aver perso tutti i suoi soldi col gioco delle tre carte. Ogni giorno tantissime persone vengono spennate come polli, a svantaggio anche di tutte le attività ove quelle persone avrebbero potuto spendere i loro soldi.
Insomma, a farla corta, l'emergenza è sentita ormai da tempo, ma dal prefetto nulla è pervenuto tanto che questo scempio potesse finire; al contempo, invece, proprio a Rimini, ci sono anche delle organizzazioni a livello umanitario che tanto si occupano di altro, ma anch'esse di tutto ciò sembrano non sapere nulla.Ora ciò dimostra ampiamente che uno stesso problema a Bologna è visto in un modo, a Rimini è visto in un altro anche se forse proprio li' sembra rivestire carattere di maggiore valore ed urgenza ad essere risolto.
Sarei pertanto d'accordo ad ampliare ai prefetti i loro poteri anche in materia di espulsioni se tutti loro potessero avere uno stesso orientamento rispetto lo stesso problema, altrimenti altro non si farà che indicare a certi soggetti ove poter vivere più tranquillamente.
Per quanto all'allontanamento di soggetti particolari, a mio avviso di mezzi ce ne sono già tanti: ciò che manca è la volontà.
Una per tutte: parlate con un romeno e fatevi spiegare cosa significa, nel loro paese, finire in carcere; cercate di parlare con chi conosce la realtà e capirete il perchè tutti i loro mascalzoni sono finiti qui.
Per solo esempio, l'istituto degli arresti domiciliari per loro è qualcosa di incomprensibile, inaudito, difficile a credere vero.
Al contempo delinquere qui significa per loro guadagnare somme di denaro immensamente più grandi che a casa loro, con il rischio di evitare le loro galere e finire, eventaulmente, agli arresti domiciliari o in un carcere che rispetto ai loro è come finire in paradiso anzichè all'inferno -ammesso che entrambi esistano-.Se avessimo voluto chieder loro, si intende ai loro delinquenti, dato che anche tra loro ci sono gli onesti, di venire qui per derubarci e fare come vogliono, non avremmo potuto fare di meglio.
Questo però si sapeva da tempo; lamentarsene oggi è a mio avviso una mera ipocrisia
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Questo però si sapeva da tempo; lamentarsene oggi è a mio avviso una mera ipocrisia
bhe ne stiamo discutendo ora, meglio che domani...
Una per tutte: parlate con un romeno e fatevi spiegare cosa significa, nel loro paese, finire in carcere; cercate di parlare con chi conosce la realtà e capirete il perchè tutti i loro mascalzoni sono finiti qui.
Probabilmente il loro carcere duro è ciò che li ha portati da noi... sono d'accordo. Ma non vuol dire che sia la giusta soluzione. Lo stato non può trattare gli uomini che hanno sbagliato come bestie. Ora nemmeno meglio dei cittadini normali con televisori al plasma dentro le celle o una massaggiatrice personale. Però nemmeno come bestie!
Sui prefetti hai pienamente ragione e purtroppo, ho la netta sensazione che andrà a finire così come sempre in Italia...
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Probabilmente il loro carcere duro è ciò che li ha portati da noi... sono d'accordo. Ma non vuol dire che sia la giusta soluzione. Lo stato non può trattare gli uomini che hanno sbagliato come bestie. Ora nemmeno meglio dei cittadini normali con televisori al plasma dentro le celle o una massaggiatrice personale. Però nemmeno come bestie!No, non voglio dire che si deve trattare la gente come bestie, un buon garantismo a me piace; sono invece dell'idea che in queste situazioni che già si conoscevano prima, i nostri governanti avrebbero dovuto tener la guardia alta e non bassa, e ciò non è discorso partitico, la stessa cosa è successa col governo precedente quando si trattava di vegliare su che il cambio lira euro venisse applicato a dovere.
Niente hanno fatto allora ed abbiamo avuto il cambio due volte più alto, niente si è fatto oggi ed abbiamo tutti i mascalzoni europei a casa nostra per via di leggi forse idonee ad un popolo abbastanza progredito come il nostro, ma certo troppo deboli per chi è abituato a metodi primitivi.La vecchia Bossi- Fini, per come so, già di per se sarebbe stata sufficiente per allontanare i nullafacenti, ma bisognava applicarla, invece si è dovuto attendere il peggio per allontanare appena 180 persone.
Ti racconto un fatto; prima della caduta del muro di berlino, viaggiavo spesso nei paesi socialisti, talvolta in pulman. Uscendo dall'italia c'era il controllo documenti. Nei pulman sempre c'erano persone entrate con un visto per turismo valido tre mesi, gente che invece usciva anche ben dopo 12 mesi trascorsi qua a lavorare in nero. Il controllo dei loro documenti sarebbe stato un ottimo motivo per fermarli e costringerli al pagamento di multe salate e conseguente segnalazione al consolato italiano nel loro paese affinchè non concedesse a questa gente nuovi visti turistici.
Sai, invece, cosa accadeva? NIENTE li lasciavano uscire sorridendo, Mai visto fermarne uno, ed i pulman erano zeppi di questa gente.
Passata la frontiera, questa gente si compiaceva dei nostri metodi di applicare le leggi, e potendo comprendere la loro lingua, sentivo che dicevano che certe cose accadono solo qui, fosse stato in austria li avrebbero fatti scendere , pagare una multa fortissima, e poi ripartire. La stessa cosa che sarebbe accaduta a me se avessi varcato in uscita la loro frontiera a visto scaduto.
Sinceramente non so come gli austriaci potessero costringere questa gente al pagamento, forse tramite ambasciata, ma che sia vero che ciò accadeva è certo, poichè ne parlavano con un terrore massimale; e tutto questo l'ho visto di persona MOLTE volte.Questo accadeva quando c'era il visto, pensa. Ma allora a che serve un visto?
Avevi mai sentito queste cose? Credimi, a viverle ti senti un idiota, ed ogni volta che sento dire che contro i clandestini non si può far niente mi sento canzonato. Vorrei dire che noi ce li siamo da sempre cercati.
Aggiungo dell'altro: 1999 vado a lavorare in germania e non mi pagano. Mi rivolgo alle istituzioni e mi sento dire che se avessi sporto denuncia contro il titolare, per prima cosa mi sarebbe stata applicata una sanzione durissima in quanto in germania il lavoro nero vede CORRESPONABILI datore e lavoratore. Chi mi ha fregato, in germania, era una calabrese, non un tedesco, che si è tenuto la mia paga ed i contributi.
Se da noi ci fossero leggi simili, stai tranquillo che il lavoro nero finirebbe il giorno dopo; noi però siamo garantisti........
Per ultimo, quando dico che certe cose già si sapevano e lamentarsene oggi è ipocrisia, non volevo riferirmi al tuo parlare; il discorso è più ampio e voglio coinvolgere la responsabilità dei governanti.
Noi forse non potevamo saper cosa sarebbe accaduto, anche perchè ciascuno di noi è quotidianamente occupato nel proprio lavoro; loro, invece, che per professione ci governano, sapevano di certo che aprendo le frontiere a certe nazioni sarebbe avvenuto ciò che si è visto. Ed allora la guardia doveva essere ben più alta, tutto qui; al contrario, invece, tempi e governi differenti, ma si ripete la storia di controlli adeguati di cui parlavo sopra, che neanche in questo caso sembra ci siano stati
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Avevi mai sentito queste cose? Credimi, a viverle ti senti un idiota
Non le avevo mai sentite, ma anche se non così dettagliatamente, potevo immmaginarle...
E sentirle così confermate da te, mi sono sentito anche io un idiota. A volte penso sia meglio non saperle queste cose, tanto quando le senti ti viene sempre la stessa sensazione di schifo.E' sempre la solita gestione in tutto: leggi esistenti, ma applicazione pari a zero.
Sempre più deluso.