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Separazione
buongiorno,avrei alcuni quesiti da porre:
1)sono separata da un anno,mio marito mi ha sempre versato gli alimenti x i miei 3 figli fin'ora..ora a causa della disoccupazione nel mse di ottobre non mi ha versato l'assegno di mantenimento.Posso richiedergli gli arretrati?
2)ora si è messo in proprio quindi il mio dubbio è:non mi verserà più gli alimenti,visto che prima me li versava il suo datore di lavoro..e ora?se non lo fa come posso fare?
3)all'inizio versava l'assegno anche x me perchè non lavovavo..ora lavoro qualche ora al giorno,quindi non mi versa più gli alimenti...posso cmq chiedere che me li versi ugualmente?
4)ho sentito parlare di assegno divorzile..in cosa consiste?
grazie mille....
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- la mutata situazione economica non rileva sin tanto che un giudice (su istanza dell'interessato) non disponga per le mutate condizioni economiche una variazione dell'assegno. Le mensilità vanno quindi tutte pagate.
- se non paga sua sponte bisogna agire giudizialmente (serve l'avvocato), che rediga precetto per le mensilità non corrisposte
3)vale quanto detto in 1) : è intervenuta pronuncia del Giudice o la riduzione è arbitraria?
4)l'assegno divorzile non differisce dagli assegni versati in virtù dalla separazione, solo si basa su sentenza di divorzio anziche verbale di conciliazione o pronuncia di separazione.
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grazie mille..
non mi è chiara quella sul divorzio:bho:..comunque grazie mille
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Ciao Katia42,
aggiungo che ai sensi dell'art. 570 codice penale, se i tuoi figli sono minori, tuo marito può essere denunciato per violazione degli obblighi di assistenza familiare, facendo mancare ai figli i mezzi di sussistenza. Questo reato sussiste anche se tu provvedi in via sussidiaria a fornire i mezzi di sussistenza ai tuoi figli, poichè l'obbligo di mantenere la prole incombe su entrambi i genitori.
Nel caso il giudice ravvisi che dal mancato pagamento dell'assegno alimentare, stabilito nella sentenza di separazione, derivi la mancanza dei mezzi di sussistenza anche per te, allora nella fattispecie si ravviserebbe una ulteriore ipotesi di reato, sempre prevista dall'art. 570 c.p. Infatti, nei confronti del coniuge sussiste comunque l'obbligazione civile di corrispondere l'assegno di sostentamento stabilito nella sentenza di separazione.
Ai fini della configurabilità di questo reato deve però sussistere la disponibilità economica da parte di tuo marito, e l'effettivo stato di bisogno da parte tua, che si ritiene talvolta presunto in presenza di più figli.
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...confermo quanto sopra, però prima di denunciare il padre dei tuoi figli prova tutte le strade civili (i senso di diritto, ma anche in metafora), nell'ordine: 1) tentativo bonario; 2) tua lettera raccomandata con minaccia di adire alle vie legali; 3) avvocato; 4) extrema ratio: denuncia. In tante separazioni e divorzi che ho visto mai nessuno ha avuto bisogno di arrivare al 4)... per fortuna!
Per l'assegno divorzile: si chiama così perchè è determinato dalla sentenza di divorzio, ma i contenuti e la ratio è la medesima dell'assegno mensile di alimenti e/o mantenimento che Tuo marito (dovrebbe) corrispondere.
Consensualmente le parti possono optare per una somma una tantum (tipico nei divorzi miliardari) a tacitazione di tutte le pretese di uno dei coniugi - esclusi però i provvedimenti economici relativi alla prole.
Buona fortuna Katia42
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Buongiorno, anche io avrei qualche domanda da fare, intanto espongo le cose.
Sono separato consensualmente da mia moglie ed abbiamo una bambina.
All'epoca della separazione , abbiamo di comune accordo stabilito un assegno per lei e per la bambina.
Dopo poco piu' di un anno ho perso il lavoro. Ho continuato a pagare regolarmente ma da sei mesi non sono riuscito a darle piu' se non qualche cosa.
La bambina e' in affido congiunto. La mia ex moglie ha un reddito seppur modesto.
Io ho da poco intrapreso una attivita' che fa fatica a dare utili e quindi continuo a darle poco.
Mi occupo pero' di dare alle piccola il necessario tutte le volte che anche la madre me lo chiede.
Non ha ancora agito tranne che con una lettera del suo avvocato che mi chiede tutti gli arretrati.
A tale lettera ho risposto personalmente facendo presente che allo stato attuale non posso permettermi un avvocato.
Ovviamente ci sono anche ben altri problemi comportamentali nella gestione del nostro rapporto.
Cosa devo fare?
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Ciao Giopoldo,
teoricamente, se non riesci a trovare un accordo, preferibilmente scritto, con tua moglie, ti converrebbe chiedere la riduzione dell'assegno di mantenimento, procedura che si fa sempre dinanzi al Tribunale, con un avvocato.
Questo per evitare che tua moglie possa, un giorno, fare ricorso contro di te (ed eventualmente ricorrere anche al giudice penale) per ottenere le somme stabilite dal giudice che non gli dai.
Dimostrando che non riesci a dare più di una certa cifra, e dimostrando che la tua ex ha un suo stipendio, anche se modesto, dovresti ottenere la riduzione dell'assegno di mantenimento.
Dico teoricamente perchè fare tutto ciò comporta tempo (nel senso che ci vogliono parecchi mesi) e soldi, per pagare l'avvocato.Ti consiglierei di parlarne con un legale e vedere quanto ti viene a costare la cosa, così da decidere se ne vale la pena o meno. Solo un legale, avendo piena contezza della situazione, potrà darti un consiglio valido su cosa fare.