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    Aprire una partita IVA per necessità?

    Ho fatto un piccolo calcolo da me..

    Tutti sappiamo che più o meno un commercialista prende circa 1000 euro-anno, se è molto buono, o è tuo cugino ti fa pagare 850-750, sotto non si scende...

    Io sto cercando disperatamente di cavarmela per il 2007 da sola, visto che ho aperto la P.IVA a settembre, pagare 1000 euro per sole 2 fatture per soli 3 mesi mi sembra un'enormità in questo momento (per il 2008 il discorso cambia...) avrei potuto tranquillamente fare ricevuta con ritenuta d'acconto e mi sarebbe ancora avanzato un bel po' del massimo annuale ma mi sarei trovata nei guai se volevo affrontare lavori economicamente impegnativi, epoi volevo farmi pubblicità liberamente, il che è escluso dalla tipologia di lavoro "occasionale" quindi è stato un bene, non sono pentita.

    Ma come dicevo, ci ho fatto due conti.

    6 giorni in 2 mesi dal mattino alla sera insonne per cercare di imparare il basico e leggermi la normativa, i post, studiarmi i moduli, ecc...fanno 108 ore circa...a "0" euro l'una...mettiamo ad ogni singola ora un valore simbolico di 10 euro...fanno 1080 euro...per risultati assai dubbi...

    Ma intanto ho trascurato clienti, ho peggiorato il mio umore di 8 decimi, mi sono sentita una perfetta idiota ed una totale inutile, non sono riuscita a ricordarmi di aver preso una laurea nè perchè e di essere persino specializzata in economia, la mia autostima è scesa a zero...

    Io ho il massimo rispetto per la professione di dottore commercialista, ritengo che i contabili siano troppo occupati nell'operativo per essere veramente competitivi a livello di conoscenze fiscali e che un commercialista non dovrebbe "tenere la contabilità", in quanto è un lavoro che richiede una scelta metodica ed impedisce un buon aggiornamento professionale c/ strumenti a volte ripetitivi, ma necessari per avere la massima cura dei dati, principio di competenza, dunque, sono favorevole alla massima specializzazione possibile in ogni settore.

    Essendo una che si occupa di "snellimento procedurale" (eh, si, i consulenti qualità sono spesso rapportati a dei burocrati produttori di carta, mentre io vorrei andare verso una gestione dei sistemi qualità ZEROPAPER), di far funzionare ogni singolo processo al massimo delle proprie potenzialità di inventare modi nuovi ed innovativi per creare efficacia ed efficienza è terribile per me trovarmi di fronte a processi non modificabili, inutili, dispendiosi, estremamente strutturati ed inutilmente criptati come sono quelli fiscali (e previdenziali).

    Io sono una scrupolosa contribuente, non ho mai pensato e mai penserei d'evadere le tasse, non mi lamento delle tasse, non ho in odio il fisco, non detesto i suoi impiegati, ma come tanti, tanti altri, penso che sarebbe fantastico se io guadagnasse 100, spendesse 20 e sui restanti 80 il fisco mi chiedesse i suoi 30 o 40% senza torturarmi con 1000 paure, 1000 confusioni, 1000 dubbi, 100.000 adempimenti diversi...

    Sono perfettamente cosciente dell'utopia di questa mia idea (epoi, poverino, così faccio di Paolo un disoccupato in più...) e quindi d'impegnarmi al massimo nel mio lavoro per permettermi di pagare chi di queste cose se ne intende, ma intanto? dormire male, farmi mille domande, soffrire, pensare ad eventuali conseguenze d'errori inimmaginabili non è il modo migliore di lavorare...

    Certo, ovviamente, chi non è disposto ad affrontare questo percorso non dovrebbe aprire la partita IVA e diventare autonomo, sono assolutamente d'accordo su questo, ma non mi sembra che sia mai stato aproffonditamente trattato in questo forum l?idea di chi ha aperto la partita IVA per necessità, in quanto non ha trovato opportune possibilità nel mercato di lavoro.

    C?è qualcuno che è nella mia stessa situazione? Gradirei uno scambio di idee.

    Grazie e perdonate questo mio sfogo.