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Pitigliano, Sovana, Sorano: itinerario etrusco tra storia e natura
L'estate è finita ma il periodo che abbiamo di fronte, complice il bel tempo che ha caratterizzato settembre e che ben fa sperare per ottobre, vede favorite le vacanze in città d'arte e parchi naturali piuttosto che nelle località balneari. La Toscana ha un'offerta ricchissima anche in questo senso potendo vantare un patrimonio davvero enorme: Firenze, Siena, Pisa, i musei e l'arte sparsa un pò ovunque, e paesaggi conosciuti e amati in tutto il mondo. Questa volta, volendo suggerire uno spunto per organizzare se non una vacanza almeno una bella gita, segnaliamo i cosiddetti "borghi del tufo": Pitigliano, Sovana e Sorano. Siamo nel cuore della Maremma grossetana, a poche decine di chilometri dal Lago di Bolsena, certamente fuori dalle rotte del turismo di massa.
Pitigliano è un pò di tutto: Città del Tufo, Città del Vino e dell'Olio, e pure uno del "Borghi più belli d'Italia". Ogni vicolo del centro storico mostra chiaramente la struttura medioevale delle vie e delle case, ma a destare particolare interesse è il sottosuolo del paese, un'autentica seconda città attraversata da vicoli intercomunicanti, pozzi su più livelli, tombe e colombari. Pitigliano è nota anche come la "Piccola Gerusalemme", in quanto già in epoca feudale ha ospitato una rilevante comunità ebraica (attualmente composta da poche persone). Una storia esemplare di integrazione da scoprire e riproporre. Quell'esempio di integrazione si ritrova ancora nel Ghetto con la Sinagoga, dove molte coppie, provenienti da ogni parte del mondo, vengono a sposarsi.
A pochi chilometri da Pitigliano appare Sovana, una piccola meraviglia architettonica. Sembra impossibile che un borgo così piccolo, attraversato da una sola strada, sia stato un tempo una città, sede principale di una vasta contea, luogo natale di un Papa. Poco distante le necropoli e le celebri tombe etrusche, come la Tomba di Ildebranda e la Tomba della Sirena.
A chiudere il cerchio Sorano, il più antico dei "borghi del tufo": un nido d'aquila arroccato su un alto sperone di roccia vulcanica chiamato Sasso Leopoldino, in precario equilibrio tra roccia e fitta vegetazione.
Tutt'intorno, tra Pitigliano, Sovana e Sorano, le vie cave: un labirinto di camminamenti rupestri tracciati dagli Etruschi scavando per circa venti metri la roccia, lunghi circa un chilometro e larghi tre metri. Quale mistero si nasconde in questi colossali corridoi? Perchè sono stati realizzati? Quale era la loro funzione?
Un viaggio verso i "borghi del tufo" non solo consente la scoperta di tre splendidi e antichi paesi, ma ci permette di immergerci in una sensazione di mistero che circonda tutta l'area. Con alla portata di mano il buon vino e le specialità gastronomiche tipiche del posto. Lontani dal traffico e appagati dalla bellezza del posto, autenticamente toscano.