• Super User

    In questi nomi, la link popularity è una conseguenza del passaparola, non un effetto.

    Certo ed è proprio per questa conseguenza (che a volte è anche causa di una creazione di brand) che un motore di ricerca può assurgerla a fattore regina 😉


  • Super User

    @micky said:

    Certo ed è proprio per questa conseguenza (che a volte è anche causa di una creazione di brand) che un motore di ricerca può assurgerla a fattore regina 😉
    Ma dicendo così rischi di saltare un pezzo importante: se per te il sito X o il sito Y sono indifferenti ti fai dire da qualcun altro su che sito andare (che sia un motore o che sia un amico).

    Quando invece per te c'è differenza tra il sito X ed il sito Y, a quel punto vai dritto sul sito che tu scegli... con buona pace dei consigli.

    In un mondo (il web) in cui il sito X e quello Y per me iniziano ad essere realmente differenti, diminuisco l'utilizzo dei motori...

    Se ad esempio questo forum andasse in 50esima pagina di google io neppure me ne accorgerei, e tu?


  • Super User

    sì è vero, non me ne accorgerei. Ma sono casi diversi. Non mi potete venire a dire che il peso dei backlink verrà azzerato solo perchè si consolideranno dei giganti sul web paventando addirittura la scomparsa dei motori di ricerca. Usciranno sempre più nicchie, ambiti, nuova documentazione ed i backlink, a mio avviso, giocheranno un ruolo importante, non da primedonne, ma pur sempre importante :). Poi ripeto citatemi i fattori che ritenete alternativi ad essi indipendentemente dalla storia delle realtà monopolistiche e se mi convincete cambio tranquillamente idea :D!


  • User Attivo

    @micky said:

    Poi ripeto citatemi i fattori che ritenete alternativi ad essi indipendentemente dalla storia delle realtà monopolistiche e se mi convincete cambio tranquillamente idea :D!

    Ciao, provo io.
    L'uso dei link, ad esempio, e non la loro pura esistenza. E il comportamento utente dopo aver visitato il sito segnalato dal link.
    Quando si dice che prima o poi verrà superata la LP, non si intende -immagino- che l'algoritmo non considererà più i link... questo non è semplicemente possibile. Senza link non esiste web.
    Quello che cambierà è il modo di guardarli: il link viene usato con soddisfazione? Bueno! Nessuno lo considera e chi lo usa fa subito retromarcia? Malo!

    Ecco, anche solo un approccio di questo genere rende sorpassata tutta la scienza sulle matrici di link a fini di posizionamento.

    Persuaso? 🙂

    Ciao.


  • Super User

    @pieropan said:

    Ecco, anche solo un approccio di questo genere rende sorpassata tutta la scienza sulle matrici di link a fini di posizionamento.

    Persuaso? 🙂

    Molto molto meglio ;). Ma siamo sicuri che un approccio di questo genere non sia già in atto? Personalmente accetto scambi link, quando li faccio, solo se mi inseriscono il link nel primo paragrafo o in una zona del testo ben visibile ecc. Rifiuto qualsiasi accozzaglia di link ammassati. La vera regina del posizionamento sui motori di ricerca è la logica! Quando la stessa non potrà essere mitigata da nessun impedimento algoritmico e di risorse, si avrà il motore di ricerca perfetto ed i parametri potranno essere estratti direttamente dal nostro cervello più che dalle serp. In gran parte è già così, ed a mio avviso è contro ogni logica dire che il fattore backlinking conterà 0 in futuro, per questo ero perplesso, tutto qui :).

    Quale sarebbe "la scienza sulle matrici di link a fini di posizionamento"?


  • User Attivo

    Infatti, io penso che siano gia' su questa strada da un pezzo. Ho dei casi in cui è evidente che i link sono "santificati" dall'uso degli utenti, ma è difficile isolare la cosa e imputarla ad un solo aspetto.

    Per "scienza sulle matrici di link" intendo quella vasta parte del SEO hatless che si è incaricata in questi anni di studiare l'effetto delle matrici sul posizionamento, vuoi per capire, vuoi per forzare ed individuare i pattern penalizzati e crearne di non intercettabili.
    Ho una autentica ammirazione per chi si è cimentato con le matrici di link, la stessa che provo per i monaci tibetani che fanno i mandala e poi li disfano.
    Insomma, far girare i neuroni è una attività che è sempre premio a se stessa, anche (e tanto più) se priva di applicazioni pratiche. 🙂

    Ciao.


  • Super User

    [LEFT]@fradefra said:

    Altre possibilità possono emergere dai dati che i motori stanno acquisendo sui visitatori mediante i tanti tool che distribuiscono e che sono di fatto un canale informativo enorme, di dati continuamente in viaggio.
    Micky, non sottovalutare questo aspetto della cosa che a mio avviso è fondamentale.

    Qualche anno fa i motori avevano a disposizione molti meno dati di quanti ne abbiano adesso, e non parlo solo del mero numero di documenti indicizzati, pensa a tutto lo storico dei comportamenti degli utenti sulle serp e dei dati di traffico accumulati attraverso i servizi gratuiti messi a disposizione degli utenti.

    Proprio l'aumento dei servizi fruibili attraverso la toolbar di Google ha (secondo me, ovvio) il chiaro scopo di allargare il bacino di "installazioni avanzate" che permettono il tracciamento della navigazione.

    L'ossessione per la barretta verde, fatta dilagare ad arte anche in ambiti ben più vasti del "club dei SEO" o presunti tali, vista in questa luce fornisce un'ottima risposta alla domanda: "perchè quel particolare parametro è stato reso pubblico?".

    Risposta (mia): Per poter analizzare, in modo più diretto di quanto permetta la sola(!!!) analisi della matrice dei link del grafo del web, il vero traffico degli utenti, che, se ci pensi bene, è il **vero **parametro, la vera "popularity", stavolta non dedotta, bensì misurata (anche se a campione).

    Ogni mezzo (Google analytics) che consenta a Google di avere maggiori informazioni sul reale traffico dei documenti che deve valutare è oro purissimo dal suo punto di vista e vale molte volte tutti i soldi che è disposto a spendere per acquisire tecnologie che gli permettano di assoldare eserciti di delatori più o meno consapevoli.

    [/LEFT]


  • Super User

    @micky said:

    Non mi potete venire a dire che il peso dei backlink verrà azzerato solo perchè si consolideranno dei giganti sul web paventando addirittura la scomparsa dei motori di ricerca.
    Nessuna scomparsa dei motori di ricerca.
    😉

    Io guardavo semplicemente la cosa da un'ottica diversa, e mi stavo chiedendo: "qual è il vero obiettivo?".

    Se tu hai un sito, il tuo obiettivo NON è mai "essere primo", ma avere utenti, e ancora di più avere conversioni.

    Oggi uno dei metodi più economici ed efficaci per raggiungere questo obiettivo è lavorare sui motori di ricerca, ma domani.....

    Se i motori perderanno una parte (importante) della loro efficacia ed io ho centrato il mio business solo sui motori....

    Viceversa se io ho creato un vero marchio (brand) divento indipendente dai motori, sia oggi, sia domani.

    Tutto qui.

    Poi, permettimi, è ovvio che il valore dei BL nel tempo cambia: è già cambiato e tutto lascia pensare che continuerà a farlo.
    😉

    A presto,
    :ciauz:


  • Super User

    interessanti tutte le vostre considerazioni. Dalle stesse desumo che la link popularity, come si desume dalla logica peraltro, rimarrà il fattore fondamentale, solo che i link e la popolarità verranno in gran parte filtrati e giudicati in relazione al traffico prodotto, al tempo di permanenza post click ecc.
    Se io investo il mio tempo nel rendere popolare il mio sito, e gli conferisco buoni contenuti, comunque lo stesso si avvantaggerà rispetto a coloro che sperano solo nei buoni contenuti passivamente; è come il concetto della pubblicità, chi la fa vende, chi va di sola sostanza fa fortuna molto più lentamente.
    Questo è un OT :D, comunque ripeto mi sembra che le vostre considerazioni sul traffico ed altri fattori vadano sempre a parare verso il concetto del backlink perfetto, un' ulteriore scrematura dei link buoni insomma (quello che produce traffico o "interesse")! Ma sembra quasi che questi fattori siano il mezzo per valutare un link e non un mezzo per saltare il giudizio tramite il link stesso. Magari ci sarà il super link ed il link che vale 0, ma secondo me per la natura stessa del web non cambierà moltissimo così come i gradi di giudizio degli automi che ne governano l'ordinamento (le ultime parole famose... :D)

    gradi di giudizio degli automi che ne governano l'ordinamento (bella questa peccato che l'ho sciupata così :quote:)


  • User Attivo

    Porto avanti anche io un pezzetto di discorso.

    Come dice pieropan, la LP non è che non conterà più, ma non conterà più come ora, asetticamente e puramente numerica (che per altro, già da un pezzo non è più così).

    La LP è un voto, questo lo abbiamo detto. Ora di voti se ne aggiungono altri, però, che prima non esistevano o non venivano considerati.

    Molti SEO, per esempio, non farebbero mai un articolo un comunicato o una qualunque forma di testo su un sito che poi non gli consente di inserire un link verso quello che si sta promuovendo. Questo è grave.

    Io metto testi, invece, anche dove non ho diritto a link e sfrutto appunto l'effetto branding. Quando scrivo maisazi.com (uno dei miei brand), senza link, il posizionamento del sito sta complessivamente migliorando. Dirò di più, in certi casi il link è meglio non metterlo proprio, si ottiene di più.

    Il motivo è difficile da vedere con un approccio basato sull'ipertesto puro, ma si acquisisce all'istante pensando alla Comunicazione in quanto tale.

    La link popularity è solo un modo per certificare un riferimento. Ogni volta che un motore, però, può certificare il riferimento in altro modo, il voto è stato espresso.

    Proseguo spostando leggermente il focus.

    Branding non significa notorietà, come alcuni pensano. Non va collegato al numero di citazione, come può essere con la LP.

    Fare branding significa inventare (sì, esatto, inventare) una storia che può essere reale o no, ma che deve essere percepita come reale perché soddisfacente un desiderio.

    L'attività di branding significa quindi costruire piano piano una storia fatta di eventi, di fatti, di scritti, di idee, di approvazioni e negazioni. Piano piano quel brand diventa un pezzo del mondo, come una casa, una automobile, una nuvola o un fulmine.

    Questo i motori lo sanno ed ad oggi hanno molti modi per seguire la creazione di questa storia, vedere le ripercussioni che la stessa ha sul mondo (sia off-line, sia on-line) e registrare i voti collegati, le preferenze, ecc. ecc.

    Facciamo qualche esempio?

    Un navigatore su un motore di ricerca cerca maisazi (bingo!)

    Un navigatore su un motore di ricerca cerca un tema a caso e sceglie una news in cui c'è scritto Maisazi nel title o nella description (bingo)

    Maisazi puntualmente esce con eventi, in modo periodico, mai aggressivo ed ognuno di questi ha una sua piccola storia (bingo)

    Maisazi crea dei "sotto-brand" come Maisazi Compra, Maisazi Food Event, Maisazi Party, ecc, ecc. Ognuno di questi crea un piccolo ciclone di fatti, eventi, link, ricerche brandizzate sui motori, ecc. ecc.

    Ecco che maisazi diventa brand, nel tempo e tutto ciò che fa diventa in automatico più importante e lui stesso lo diventa.

    Ovviamente con grande presunzione ho usato uno dei miei brand, ma la cosa sarebbe molto più chiara con brand aziendali.

    Facciamo una scommessa?

    Ci mettiamo d'accordo con IBM e facciamo un nuovo sito, su un nuovo dominio, senza LP ma che sia di proprietà, visibilmente, di IBM. Scommettiamo che in un anno ce lo troviamo in testa a tutti i motori di ricerca per le chiavi che ci interessava rendere visibili?