• User Newbie

    Dubbio su studio di settore

    Salve, ho un dubbio amletico su una società..

    Questa società nel 2006 ha svolto come attività secondaria per tutto l'anno attività di commercio (attività 51360, studio TM21E), riportando tuttavia ricavi 0.

    Fino a metà maggio effettuava trasporti (attività 60240, studio TG68U), e ha cessato tale attività sempre a maggio.

    Da metà maggio ha rilevato un'attività di panificazione (attività 15811, studio TD12U).

    Ora mi ritrovo con la registrazione della contabilità senza interruzioni, stessa partita IVA e un cambio di attività principale a maggio.

    Da quanto ho capito l'attività di trasporti non sarebbe soggetta a studi di settore, ma devo presentare qualcos'altro? E come?
    Per l'attività di panificazione devo presentare lo studio invece, ma devo inglobare costi e ricavi dei trasporti? E del commercio?

    Oppure usare un modello annotazione separata solo per panificazione e commercio? E per bilanciare ricavi dello studio come inserisco i costi dell'attività dei trasporti?

    Bel dilemma...


  • Super User

    Ciao artic e benvenuto,
    la tua situazione a mio avviso richiede una lunga chiacchierata con il commercialista. Da quest'anno hanno ampliato di molto l'elenco dei soggetti obbligati a comunicare i dati degli studi di settore e nel tuo caso non è immediato trovare la soluzione corretta, ma va studiata con calma.

    Fabrizio


  • User Newbie

    Ciao e grazie!

    Il fatto è che io lavoro da un commercialista.. E devo risolvere il problema per la dichiarazione dei redditi ovviamente!
    Sono stato da un funzionario dell'Agenzia delle Entrate della mia città e non sa nemmeno lui che pesci pigliare (la sua idea sarebbe di presentare lo studio solo per l'attività esercitata al 31/12/2006 e di indicare ricavi e costi delle altre 2 nei righi F05 e F23 mi pare).
    Comunque la soluzione che ho pensato io è questa:

    • Per l'attività secondaria, con ricavi zero, non invio lo studio in quanto presenta ricavi inferiori al 20% sul totale. I relativi costi e ricavi sarebbero integrati nello studio di settore dell'attività principale.

    • Per l'attività cessata a maggio presento lo studio di settore indicando solamente i dati relativi a questa attività, per i 5 mesi di attività. Indico comunque causa di esclusione 2.

    • Per l'attività derivante da acquisto d'azienda la classifico come "mera prosecuzione d'attività" (novità della finanziaria 2007) e presento lo studio di settore per i relativi 7 mesi.

    Credo così di essere in regola con l'obbligo di inviare lo studio di settore per le attività cessate e per le attività che proseguono anche a seguito d'acquisto d'azienda. Inoltre di essere in regola inserendo i dati relativi all'attività secondaria (con ricavi <20%) nello studio della principale esercitata al 31/12/2006.

    Questa è l'unica soluzione che mi convince tuttora, e sentendo anche l'opinione di altri 2 commercialisti nello studio pare la più sensata.

    Purtroppo non è un caso direttamente contemplato dalle istruzioni quindi occorre astrarre da quel che c'è a disposizione.

    Potrebbe andare secondo la vostra opinione?
    Grazie


  • Super User

    Ho dato un'occhiata allo schema allegato all'ultima circolare sugli studi di settore e mi sembra che la tua scelta sia la migliore. Compilerei anch'io gli studi sia per l'attività cessata, che per l'attività acquisita.

    Fabrizio