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@apthu Capisco, considera comunque questo: le indagini vengono fatte quando l'attività è VERAMENTE sospetta, non parlo di qualche migliaio di euro o anche decina in più rispetto alla gente comune. Dopodiché, premesso che come dici tu non c'è niente di male se rispetti la legge, fare un grosso prelievo per tenere i soldi in casa o trasferirli altrove, è decisamente sospetto e attira l'attenzione più di prima. Se vuoi un consiglio, sei a posto quindi non preoccuparti di nulla! Evita comportamenti sospetti, casomai se in futuro decidi di aprire un nuovo conto e avere quindi una gestione separata, libero di farlo, ma ripeto evita di prelevare di colpo una grossa somma per spostarla altrove. In tal caso è normale che qualcuno si chieda il motivo di una simile scelta.
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@apthu
Buonasera,
se i soldi sono su un conto estero, innanzitutto è doveroso dichiararli, in quanto si chiama "monitoraggio fiscale" pagando in alcuni casi l'IVAFE. Infatti, l'IVAFE ad esempio si paga su conti correnti la cui giacenza media nell'anno è superiore a 5.000 euro.
Inoltre ad oggi l'Amministrazione finanziaria ha la possibilità di effettuare controlli su conto corrente e, quindi, saprà in anticipo eventuali movimentazioni di conti correnti e similari. Se l'incasso è "giustificato", allora nemmeno arriverà un avviso di accertamento o richiesta documentale; se, ci sono ipotesi di "incassi non giustificati", allora l'Amministrazione Finanziaria è legittimata ad inviare richieste documentali o avvisi di accertamento, purché motivati.
In ultimo, se vogliamo esser "pignoli", avere soldi in regalo significa ricevere, civilisticamente, una "donazione". Ciò significa che, escludendo i risvolti civilistici associati ad un regalo di 100 milioni di dollari (come nell'esempio di cui sopra), fiscalmente si ha l'obbligo di pagare, superata una eventuale franchigia, l'imposta sulle donazioni.
Quindi, se facciamo l'esempio di 10 euro è un conto, se facciamo l'esempio, invece, che per un compleanno il sultano ci regala 100 milioni di dollari, di per sé andrebbe pagata un imposta sulle donazioni. Infatti, con una Circolare del 2008 si precisa che soltanto le donazioni di "modico valore" non sono tassate.
Spero di essere stato esaustivo nella risposta.
Cordiali saluti,
Mattia Giannini
Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti
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Ho trovato un riferimento interessante: https://www.informazionefiscale.it/imposta-donazioni-regole-aliquote-importi-franchigia-costi
Cifre non proprio "modiche", un milione di euro nel caso di genitori/figli, 100.000 euro nel caso di fratelli e sorelle. Sopra queste soglie, l'aliquota è del 4 o 6% a seconda dei casi.
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@apthu hai ragione, nell'articolo è specificato un bene. Continuando la ricerca però trovo che ha validità più generale, come puoi vedere qui: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/schede/pagamenti/imposta-di-donazione/cose-imposta-donazione
Infatti c'è proprio una sezione extra "donazioni di beni immobili" (certo, nella pratica sarà il 99% dei casi) in cui sono previste anche altre tassazioni. Quindi una qualunque donazione è soggetta ai primi vincoli, se poi riguarda un bene immobile c'è l'altro aspetto aggiuntivo.
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@apthu che dire, ti do perfettamente ragione. Come vedi le procedue non sono sempre in linea con la giustizia e la moralità, questa è la realtà. Se hai modo per aggirare la cosa, direi buon per te e ripeto, posso più che comprendere le tue ragioni!
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L'argomento trattato è molto vasto e si sta facendo confusione a mio parere. Cerco di organizzare un po' quanto detto:
- l'imposta sulle donazioni si applica, per l'appunto, alle donazioni, ossia ha contratti (anche verbali) con i quali, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra, disponendo a favore di questa di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione.
- L'imposta sulle donazioni prevede delle franchigie, quindi se non si superano alcune franchigie nulla si paga. Quando si parla di "modico valore" l'Agenzia delle Entrate si riferiva al fatto che un Contribuente che riceve soldi da "altri" (quindi non parenti stretti), deve pagare l'8% sulla donazione senza alcuna franchigia.
- In ogni caso, si possono tenere i soldi su conto corrente estero senza passare per conti italiani, MA ci sono delle considerazioni da fare: innanzitutto un Contribuente residente in Italia ha l'obbligo di dichiarare la giacenza media e pagare l'IVAFE, come detto in precedenza; inoltre, bisognerebbe parlare con un esperto che si trova nel territorio in cui il conto è aperto e che ospita questa fantomatica somma di denaro, perché anche in quel paese, spesso, ci sono delle norme a noi sconosciute. Se così non fosse, questa è l'Italia, purtroppo, dove ci sono delle regole e tassazioni, spesso a danno dei Contribuenti. Noi possiamo solo aiutare il Contribuente nel fargli rispettare le regole, siano esse fiscali che civilistiche.
Mattia Giannini
Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti
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Da esperto nel settore, non si tratta di un mondo da conoscere.
Le strade sono diverse, con la differenza che il Contribuente può eludere la normativa italiana, ma pur con questo, l'Amministrazione Finanziaria può adottare tutti gli strumenti per recuperare i tributi "persi". Non è tutto oro ciò che luccica, come non guardiamo i famosi VIP, perché hanno possibilità che un semplice Contribuente non ha e che gli permette di scegliere alcune strade piuttosto che altre.
Mattia Giannini
Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti