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- Salve a tutti e basta con gli articolisti sottopagati!
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@makkis001 said:
Concordo, ma il problema è sia per chi scrive che per chi cerca. Io pago di più di due euro ma è difficile definire cosa si intende per "professionalità", due terzi dei copywriter non ha partita IVA e non può emettere ricevute, lavora part-time oppure nel tempo libero, quindi parliamo di hobby e non professione. Tralasciando quelli che scrivono "in ottica SEO" e che parlano ancora di parole chiave e densità (e producono la monnezza di cui sopra), saper scrivere in italiano non vuol dire essere un bravo copywriter. Molti pensano di poter scrivere di qualsiasi argomento semplicemente perchè fanno curation, si leggono 4 articoli e se sono bravi fanno un mezzo riassunto, ho letto articoli da oltre 500 parole che non dicevano niente. Un'altra cosa che ho notato è che il 50% di chi scrive non fa differenza tra un blog post, una recensione oppure una landing page, niente, scrive il testo sempre alla stessa maniera.
Secondo me c'è un ampio mercato che paga più di due euro ed è anche molto facile accedervi, il solo problema è quello di fare incontrare l'offerta con la richiesta. Mi permetto di darti 5 consigli:
- Mettiti nelle condizioni di emettere fattura o ricevuta valida ai fini fiscali;
- Crea una pagina con il tuo cv, la tua esperienza e la tua presenza sui social;
- Crea degli esempi, il testo per un blog post in stile news, recensione ecc. una landing page ecc.
- Specializzati, non puoi pretendere di poter scrivere di tutto, scegli alcuni settori e argomenti che ti appassionano e dove il tuo know how rappresenta un valore aggiunto;
- Rispetta i tempi di consegna.
Se vuoi essere pagata come una professionista devi presentarti come tale, quello del web marketing è un settore in crescita, trovare qualcuno che ti paga bene per un lavoro ben fatto, dovrebbe essere l'ultimo dei problemi.
Abbi pazienza. Ma come si può aprire partita iva quando ti pagano 2€ o 3€ per articolo? La maggior parte dei webwriter lavora senza partita iva proprio perché con quello che ti pagano riesci a malapena comprarti un pacchetto di patatine, altro che partita iva! Siamo seri dai!
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@antonioo said:
Abbi pazienza. Ma come si può aprire partita iva quando ti pagano 2€ o 3€ per articolo? La maggior parte dei webwriter lavora senza partita iva proprio perché con quello che ti pagano riesci a malapena comprarti un pacchetto di patatine, altro che partita iva! Siamo seri dai!
Ciao, non hai tutti i torti però non consideri un aspetto, i potenziali clienti professionisti una delle prime cose che guardano è se hai o meno la p. iva, oggi per quasi tutte le figure professionali con cui potrebbero intraprendere collaborazioni.
Tutto il resto è "potrei farlo anche io ma non ho tempo".
Un articolista sicuramente inizia senza p. iva ma prima o poi dovrà aprirla se non altro per dimostrare che ha intrapreso una strada professionale.
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@hub said:
Ciao, non hai tutti i torti però non consideri un aspetto, i potenziali clienti professionisti una delle prime cose che guardano è se hai o meno la p. iva, oggi per quasi tutte le figure professionali con cui potrebbero intraprendere collaborazioni.
Tutto il resto è "potrei farlo anche io ma non ho tempo".
Un articolista sicuramente inizia senza p. iva ma prima o poi dovrà aprirla se non altro per dimostrare che ha intrapreso una strada professionale.
E' anche giusto quello che hai detto tu. Purtroppo però sia se hai partita iva o meno ti vogliono pagare sempre 3? fregandosene se ci devi pagare le tasse o meno :D.
Quindi è vero i clienti preferiscono pagare 3? chi ti può fatturare così magari la fattura la puoi pure scaricare dalle spese
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Per onestà, però, va pure detto che tanti presunti copywriter i due o tre Euro sopra nominati neanche se li meritano, considerate le sgrammaticature che si possono leggere in certi siti web: perché con l'accento grave anziché acuto (perchè), qual è con l'apostrofo (qual'è), quantità industriali di puntini di sospensione e concatenamenti compulsivi di punti esclamativi ed interrogativi degni del peggiore dei fumetti. La professionalità va fatta pagare, certo, ma prima bisogna formarsi.
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@Mike12 said:
Per onestà, però, va pure detto che tanti presunti copywriter i due o tre Euro sopra nominati neanche se li meritano, considerate le sgrammaticature che si possono leggere in certi siti web: perché con l'accento grave anziché acuto (perchè), qual è con l'apostrofo (qual'è), quantità industriali di puntini di sospensione e concatenamenti compulsivi di punti esclamativi ed interrogativi degni del peggiore dei fumetti. La professionalità va fatta pagare, certo, ma prima bisogna formarsi.
Scrivere sul web e scrivere su carta sono 2 cose estremamente diverse. La maggior parte degli articoli scritti sul web fanno "cacare" e sono sgrammaticati proprio perché alla maggior parte dei clienti interessa solo essere intercettati da google che si limita a scansionare le parole chiave piuttosto di fare l'analisi grammaticale del testo o distinguere le parole con gli accenti acuti o no. Se poi uno scrive pure bene è una cosa in più ma non è la più importante. Pure io ne leggo a centinaia di articoli sul web scopiazzati da altri e con un'italiano orribile
Scrivere per i giornali cartacei è un altro paio di maniche, l'italiano deve essere perfetto e in oltre bisogna avere una grande padronanza sull'argomento altrimenti non ti fa scrivere nessuno neanche a 1€.
Proprio per questo motivo siccome io ho capito bene l'andazzo quando mi devo informare su una cosa preferisco leggermi qualche rivista specializzata o libro piuttosto che leggermi gli speudo articoli scritti sul web.
Ritornando al discorso retribuzione ribadisco che aprirsi p.iva è quasi impossibile siccome la paga è pari ai raccoglitori di pomodori nelle campagne.
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@antonioo said:
Scrivere sul web e scrivere su carta sono 2 cose estremamente diverse. La maggior parte degli articoli scritti sul web fanno "cacare" e sono sgrammaticati proprio perché alla maggior parte dei clienti interessa solo essere intercettati da google che si limita a scansionare le parole chiave piuttosto di fare l'analisi grammaticale del testo o distinguere le parole con gli accenti acuti o no.
Si, ma si possono ottenere entrambe le cose: scrivere in ottica SEO, per farsi trovare, e in italiano corretto, in modo da lasciar trasparire un messaggio di professionalità capace di rappresentare l'azienda nel migliore dei modi. Non vedo perché le due cose dovrebbero essere slegate.
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certo che si può fare, ma lo fanno in pochi.
Con tutto il rispetto per chi fa questo lavoro, ormai su internet più che informazione si fa disinformazione per articoli di bassa qualità, copiati e poco attendibili. Quando mi serve cercare un argomento ci passo un ora su google prima di trovare qualcosa che corrisponda a cosa cerco e con una minima qualità.
Forse se questo lavoro venisse pagato degnamente internet sarebbe davvero una fonte di informazione coi fiocchi. Purtroppo ad oggi non è così, le biblioteche per il momento vincono ancora rispetto al web.
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Proprio pochi minuti fa ho parlato con un tizio che vorrebbe essere pagato 2€ e ha persino avuto il coraggio di chiedermi se ho partita iva. Ci vuole davvero coraggio!
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rettifico un mio errore...non che vorrebbe essere pagato...ma che vorrebbe pagarmi 2€ chiedendomi partita iva
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ciao Giusy
hai perfettamente ragione... pare difficile per i committenti rendersi conto che per alcune persone l'attività di copywriting e web writing è una vera professione, e non un secondo / terzo lavoro o un semplice passatempo... Inoltre, a screditare la categoria non manca mai chi afferma di scrivere "per passione", proponendosi in offerta speciale o addirittura a costo zero... Per poi magari fornire prestazioni discutibili o capolavori di copia&incolla... Tutto questo va a svantaggio di noi liberi professionisti che, oltre alle difficoltà nel farci strada, dobbiamo anche pagare tasse e contributi...Purtroppo, ho notato anche l'abitudine di alcuni nell'accettare lavori a oltranza, per poi subappaltarli a tariffa dimezzata: un meccanismo che non può certo influire positivamente sul mercato della parola scritta. Probabilmente, per ottenere più rispetto, dovremmo avere un'associazione di categoria, e soprattutto evitare di farci troppa concorrenza, se mai di creare una sorta di collaborazione tra di noi.
Comunque, tanto per dire fino a che punto arriva la disonestà: io il lavoro ben pagato, da freelance, tramite una grossa agenzia di comunicazione, lo avevo... Arrivavo a superare i 1600 euro al mese senza troppe difficoltà... Per i primi sei mesi. Poi l'azienda è fallita, e mi deve ancora un bel po' di soldi che probabilmente non vedrò mai. Ciao e a presto!