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Mi minacciano di diffamazione
Salve a tutti.
2 mesi fa un mio collega manda in chat WhatsApp un audio dove afferma di aver investito dei ladri che scappano con la refurtiva e di averli uccisi sul colpo e di averne ferito un terzo facendo recuperare il bottino al proprietario e che trovava giusto una ricompensa. miei colleghi mi avvisano di quell' audio e mi inviano una sua foto e la traccia audio per creare un video satirico che spiegasse l accaduto, io infatti sono famoso in azienda per la creazione di questi smpatici video, dove , senza offese o ingiurie o fatti inventati, tendo a denigrare collega alcuno.
Nel giro di 2 ore realizzo questo video, dove non faccio niente altro che usare il suo volto che pronuncia le parole della traccia audio e pochi effetti video dove si vede la scena di un film nella quale dei malviventi scappano in auto con la refurtiva e vengono investiti da un altra auto. Non ho usato frasi denigratorie , parole offensive, scene di nudo, non ho messo in discussione il fatto che lui possa essere poco professionale, non ho modificato quello che lui diceva nell' audio.
Ho caricato il video su YouTube in modalità riservata e ho girato link ai miei colleghi che mi avevano inviato il file. Il giorno dopo si scopre dai giornali che il collega non aveva investito nessuno e che i ladri riuscirono a scappare. Dopo qualche ora dalla pubblicazione il tipo mi contatta e mi chiede che trova il video offensivo e di toglierlo immediatamente, io rispondo che l avrei tolto e così ho fatto.
Il giorno dopo scrive In chat che ha effettuato denuncia-querela per diffamazione verso chiunque ha contribuito alla realizzazione e diffusione del video ( il video è stato scaricato e ha continuato a diffondersi da parte dei miei colleghi anche dopo averlo rimosso da Youtube).
Ma è possibile che basti così poco per subire una denuncia? Non c è nemmeno il diritto alla satira? Non ho offeso nessuno, non ho distorto i fatti, mi sono attenuto a quello che ha raccontato ai colleghi stessi, com avrei fatto a ledere il decoro e l onore del collega?
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Bisognerebbe vedere il video e capire il fatto, ad ogni modo in Italia la circostanza che i fatti a cui si fa riferimento siano veri, o che il diffamato si meriti di essere preso in giro, non costituiscono scriminante; solo la provocazione esime dalla punibilità ma non è il tuo caso perché non sei stato provocato. Perciò il consiglio è di rivolgersi ad un avvocato penalista (oltre ovviamente a trovarsi un altro hobby). Non fare nulla adesso, non contattare chi ti ha denunciato e non accennare in pubblico a questa vicenda, rivolgiti al legale e decidi con lui che strada intraprendere; una buona idea per cominciare, quando si avrà un quadro chiaro della situazione, è concordare delle scuse e un ritiro della querela (se questa è stata effettivamente proposta).
Presumibilmente la prima incombenza è, trascorso un po' di tempo, fare un'istanza ex. art 335 cpp alla Procura competente per capire se sei stato effettivamente iscritto nel registro delle notizie di reato e per quale reato. Potrebbe anche succedere (ma non è un obbligo) che tu venga contattato dalle forze dell'ordine per essere interrogato, o per procedere alla cosiddetta identificazione ed elezione di domicilio, in tutti questi casi è di vitale importanza rivolgersi ad un legale e farsi subito assistere da lui o lei.
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Grazie per la risposta, proprio oggi ho chiesto al collega se potevamo sentirci per discutere del fatto, visto che sta raccontando ai colleghi che vorrebbe le mie scuse, lui ha detto che non ci sono problemi a sentirci, un avvocato direbbe mai all' assistito di comunicare con me e i colleghi dell accaduto?
Inoltre ho letto su un sito che quando si decide di querelare qualcuno per diffamazione bisogna prestare attenzione al fatto che le parole siano davvero diffamatorie in quanto Si può rischiare una controquerela per calunnia. Potrebbe essere il caso?
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Se pensi di poter riuscire con diplomazia e tatto a presentare le tue scuse al collega, soprattutto se lo conosci personalmente, allora assolutamente fallo: l'intero incidente si concluderà senza conseguenze e vi potete serenamente recare assieme a revocare la querela (sempre se è stata proposta, cosa di cui non sono sicuro). Mi era parso di capire che avevate litigato via chat; se così non è, puoi tentare (sempre ripeto con molta diplomazia, sei tu dalla parte del torto in fin dei conti) di ricomporre la vicenda amichevolmente. Considera che vista la materia della disputa non so se il tuo collega vuole che si sappia in giro che spara fesserie così grossolane e grottesche sulle sue gesta da supereroe, e facendo un processo (che potrebbe benissimo essere pubblico e con la necessità di chiamare testimoni) rischia di aggravare ancora di più la sua reputazione. Magari delle scuse private sono tutto ciò che desidera.
La calunnia è un reato molto grave che si verifica solo quando si accusa deliberatamente qualcuno di un reato quando lo si sa essere innocente. Non è il tuo caso perciò non ci pensare neanche.
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Rieccomi qui,
Grazie ancora per le risposte,
il collega ha detto che per risolvere la questione devo parlare con il suo avvocato?
Cosa Faccio? Lo sento direttamente io? o mi tocca farmi assistere da un legale?
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Credo sia il caso di assumere un avvocato penalista che curi i tuoi interessi a questo punto. Ti preannuncio che come avevo inizialmente sospettato, il collega assai probabilmente desidera da te denaro per rimettere la querela: questa richiesta è legittima se fatta con certi modi da un avvocato (diventa molto facilmente estorsione se fatta da un privato). Credo che quindi sia il caso di incaricare un altro avvocato che si accordi fra colleghi con quello di controparte.
Interagendo tu di persona rischieresti di farti mettere nel sacco da una persona più preparata di te in diritto e che può "ingannarti" o rappresentare la realtà in modo infedele, ad esempio mettendoti paura paventando conseguenze penali o convincendoti a sborsare una cifra troppo alta. Tra avvocati invece discuteranno alla pari.
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Salve a tutti, ho parlato con due avvocati differenti, mi hanno assicurato che il video non contiene contenuto diffamatorio alcuno e che la querela è stata eccessiva. Il giudice molto probabilmente archivierá il tutto. Qualora non dovesse archiviare, le spese processuali e legali, sempre che venga assolto, spettano al querelante? Ho trovato questo articolo :
Quando si tratta di reato per il quale si procede a querela della persona offesa, con la sentenza di non luogo a procedere perche` il fatto non sussiste o l' imputato non lo ha commesso il giudice condanna il querelante al pagamento delle spese del procedimento anticipate dallo Stato. (1) (2)
2.Nei casi previsti dal comma 1, il giudice, quando ne e
fatta domanda, condanna inoltre il querelante alla rifusione delle spese sostenute dall'imputato e, se il querelante si e
costituito parte civile, anche di quelle sostenute dal responsabile civile citato o intervenuto . Quando ricorrono giusti motivi, le spese possono essere compensate in tutto o in parte.3.Se vi e
colpa grave, il giudice puo
condannare il querelante a risarcire i danni all'imputato e al responsabile civile che ne abbiano fatto domanda.4.Contro il capo della sentenza di non luogo a procedere che decide sulle spese e sui danni possono proporre impugnazione, a norma dell'articolo 428, il querelante, l'imputato e il responsabile civile.
5.Se il reato e` estinto per remissione della querela, si applica la disposizione dell'articolo 340 comma 4 .