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    LEGIONELLA CLIMATIZZATORI: quali sono i periodi a rischio

    Sta diventando conosciuto il fenomeno della legionella climatizzatori. Ecco quali sono i periodi dell’anno in cui la proliferazione avviene maggiormente.
    Chiunque abbia un climatizzatore in casa e ne faccia uso conosce quali sono i rischi della proliferazione dei batteri e della loro dispersione nell’aria attraverso l’acqua nebulizzata fuoriuscente dai climatizzatori. Una pulizia filtri potrebbe non essere sufficiente a ovviare il problema. Uno dei peggiori rischi è quello della crescita e della diffusione del batterio della legionella pneumophilia, causa della malattia conosciuta come legionellosi.
    Dagli studi che sono stati fatti, si evince che il batterio cresce a ruota libera a una certa temperatura che sta tra i 25 e i 40 gradi Centigradi. Questo significa che, potenzialmente, la legionella ha spazio per crescere in ogni periodo dell’anno. Sotto ai 25 gradi il batterio non muore, ma non si riproduce. Sopra ai 70 gradi, più del 90% dei batteri viene debellato.
    In Italia, nel 2016, ci sono stati 1680 casi di legionellosi di cui 407 in Lombardia. Nel 10,8% dei casi il paziente è deceduto. Sicuramente non è una malattia da sottovalutare soprattutto considerando che molti hanno più di uno split in casa, talvolta posizionati in zone come camere da letto. La malattia si contrae attraverso la propagazione dell’acqua sotto forma di aerosol; piccole gocce d’acqua inalate. In sostanza l’aria che fuoriesce dagli impianti di climatizzazione potrebbe essere infetta.
    Esistono però misure per prevenire la formazione della legionella climatizzatori o per debellarne l’esistenza. La più importante è la pulizia degli split e dei filtri al suo interno. Esistono prodotti specifici per la pulizia di filtri e impianti. Nel caso in cui si voglia tutelare maggiormente la sicurezza del proprio impianto (e quindi del proprio benessere), ci si può affidare a esperti del settore che effettueranno degli specifici trattamenti di bonifica dell’impianto, prevenendo anche la formazione e proliferazione di batteri in futuro.