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    Biennale Milano, presentata da Sgarbi: intervista all?artista Alessandro Galanti

    Alessandro Galanti,talentuoso artista designer, risponde ad alcune domande sul suo percorsoartistico e sulla sua partecipazione alla mostra internazionale ?BiennaleMilano ? International Art Meeting?, presentata da Vittorio Sgarbi eorganizzata dal manager di noti personaggi Salvo Nugnes, che si terrà dall?11al 15 ottobre presso Brera Site e in altre prestigiose sedi milanesi della MAG? Milano Art Gallery, nel cuore del capoluogo lombardo. 1. Quandonasce la passione per l?arte e come questa si sviluppa poi anche nel design?La passione perl?arte nasce dall?amore per mia moglie. Ho conosciuto Chiara quando era unaragazzina di 16 anni che ancora frequentava la scuola d?arte. Ho cominciato adavvicinarmi a questo mondo perché era un linguaggio che lei conosceva. Possodire di aver conosciuto l?arte attraverso l?amore per la mia compagna ed hocompreso sempre più che poteva essere qualcosa che elevasse il mio spirito, lamia anima, la mia ricchezza interiore. L?idea di vedere l?arte sia come formadi espressione che come fonte di bellezza è sicuramente legata alla grandefortuna di essere nato in Italia, culla del talento e della creatività. 2. Quantoconta nella sua arte l?aver lavorato nell?azienda di famiglia, attiva nelsettore della meccanica di precisione? Quando ha capito che era arrivato ilmomento di dedicarsi all?arte? Lavorarenell?azienda di famiglia mi ha insegnato, tra l?altro, la disciplina, l?ordine,la puntualità, la precisione e la ricerca della perfezione tecnica, valori cheporto nel mio background culturale. Ho sentito la necessità di dover esprimerela mia creatività in seguito ad un periodo di sofferenze personali molto forti,che mi hanno portato velocemente ad una maturazione di sentimenti importanti.Una condizione che non è mai stata vissuta però come disperazione, per quantoin parte provenisse anche dal dolore per la perdita di mio papà. Si è innescataforte in me questa forte voglia di manifestare ciò che vivevo e sentivo,attraverso l?arte. Mio papà haavuto la grande fortuna ed il grande dono di fare nella vita il lavoro cheaveva scelto di fare, costruendo un?azienda impostata sulle sue qualità e sullesue capacità. Io, al contrario, mi sono ritrovato con un?azienda già impostatasu qualità e capacità di un?altra persona. Ho sentito il bisogno, ad un certopunto, di esprimere qualcosa di mio attraverso creazioni che partono propriodalla ricerca del particolare e del dettaglio, aspetti cardine dell?azienda.Tutto ciò traendo ispirazione dalla natura, sfogliandola e denudandola percercare di vedere e capire il suo contenuto. Una ricerca che parte dalla miaattività primaria svolta in azienda e che si completa con la creazione di formeche vogliono soprattutto rappresentare emozioni, invece che suscitarle. 3. Nellesue creazioni sono spesso presenti delle sfere d?oro e le luci. Questi elementihanno un significato particolare? Non c?è unmotivo particolare. Le sfere hanno una forma geometrica che mi piace e che faparte di un?evoluzione. Sono partito dal mio primo trittico con il qualerappresentavo le mie emozioni attraverso forme di uova: un processo di miacrescita ed evoluzione raffigurato da uova che diventano embrioni per poischiudersi verso la vita. La sfera è l?evoluzione dell?embrione che stacrescendo attraverso un cambiamento di forma e di soggetto. La sfera, inoltre,per il suo essere elemento geometrico perfetto, rappresenta da sempre laricerca della perfezione da parte dell?uomo. La tendenza alla perfezione vienequindi da me rappresentata attraverso le sfere. In particolare, ho iniziato acreare le sfere partendo dal cuore del fiore di loto che, quando muore, ricordala forma esagonale di un alveare. Ho scelto il fiore di loto perché, nella suapalese imperfezione, rimanda ad una forma perfetta; una tendenza in me a volerpuntare alla perfezione, derivata sicuramente dalla mia provenienza dallameccanica di precisione. Possiamo tendere alla perfezione senza mai arrivarcie, nonostante ciò, il risultato può comunque essere molto bello: imperfetto, maperfettamente imperfetto. Le luci utilizzate per completare le mie opererappresentano per me l?essenza dell?anima delle persone. La fonte luminosa chene deriva mi permette di conferire quel qualcosa in più. Talvolta qualcuno michiede se le mie creazioni sono lampade. Vorrei spiegare, invece, che le miecreazioni non sono lampade ma opere illuminate che racchiudono un concettocompletamente diverso: rappresentando una nascita, un abbraccio, una maternitàio esprimo, in tal modo, anche una vita che anima quell?emozione. E questo èper me determinante. 4. Abbiamoletto che è uno degli artisti di punta della ?Biennale Milano? presentata daVittorio Sgarbi?Mi è stataofferta l?occasione di partecipare alla Biennale Milano e, ovviamente, oltre adun po? di stupore e sorpresa, ho provato anche una grande emozione. BiennaleMilano mi permette di avere la possibilità di mostrarmi ad un vasto pubblico econfrontarmi con un pubblico di spessore dal punto di vista artistico.Il fatto poi che la Biennale Milano sia presentata dal Prof. Vittorio Sgarbi,dà sicuramente più lustro ed importanza a ciò che faccio. Personalmente, vedoquesta nuova esperienza come una sfida, l?ennesima con cui confrontarmi. Lecritiche mi servono sicuramente per crescere e per cercare di migliorare ciòche sto facendo. Unadelle cose che sto imparando da artista è vivere di emozioni. Emozionipersonali rappresentate nelle mie creazioni ed emozioni raccolte dagli altri,perché lepersone sono ricche di emozioni. Oggi ci sono emozioni quasi dimenticate:parlare di amore, di fedeltà, di buoni sentimenti sembra essere incontrotendenza. In questi valori io invece mi ritrovo molto e mi piaceassociarli alla bellezza e alla purezza dell?oro. Valorizzo tali emozioniattraverso l?utilizzo di questo materiale, che caratterizza proprio tutto ciòche è prezioso. 5. Haqualche consiglio/ suggerimento a chi decide di dedicarsi all?arte e alle nuovegenerazioni di creativi? A chi vuoleapprocciarsi all?arte posso dire questo: esprimersi è una necessità che abbiamotutti. Ognuno di noi si esprime sotto molteplici vesti: nello sport, nellavoro, nell?arte. In tutti questi anni mi sono sentito gratificato nel miolavoro ed oggi mi sento sicuramente più completo perché ho iniziato questopercorso da artista che mi porta a vivere di emozioni. Quello che mi sento didire ai giovani, ma anche a chiunque altro desideri dedicarsi all?arte, è dinon avere paura ad esprimere le proprie emozioni, di non avere paura delgiudizio, di non avere paura di lanciarsi e buttarsi. Ho capito chequesto tipo di espressione non ha e non deve avere freni che potrebberolimitare le proprie capacità; non si deve temere neanche il giudizio deglialtri che, se assecondato, porterebbe solo a fare ciò che gli altri vorrebbero.Sono uno di quegli artisti che creano per necessità di creare. Questo è quelloche posso dire loro: non smettete di osservare e di sognare; vivete diconcretezza ma anche un po? di follia e spregiudicatezza, perché e proprioquesto che dona un valore aggiunto a ciò che fate, capace di trasformarsi inforza che riesce a smuovere le montagne. Mi sono spesso trovato di frontea persone che si dipingevano come algide, aride e dure con ruoli lavorativi damanager d?assalto, assolutamente difficili da trattare. Nel momento in cuiraccolgo le loro emozioni si crea un?empatia che porta loro a sciogliersidavanti alla bellezza di tali emozioni e davanti alla bellezza dell?amorerappresentato nelle mie creazioni. Posso concludere affermando che bisognaavere molto coraggio e portare avanti le propriescelte. Per informazioni:0424. 525190, 388.7338297, [email][email protected][/email]