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    Fattura estera con partita IVA EUxxxxxxxxx

    Premessa: per solutori più che abili. Cercate di non rispondere basandovi su "secondo me", perché il problema non è banale...

    Un fornitore estero (USA) emette delle "invoices" con il suo bel numero di partita IVA con codice EUxxxxxxxxxx, e senza nessuna applicazione dell'IVA

    Un'azienda italiana riceve queste fatture.

    Come le deve gestire?

    A - come normalissima fattura estera, fregandosene della partita IVA EUxxxxxxxxxxxx

    B - come fattura INTRA, regolarizzandone l'IVA con il solito balletto di registrazioni

    A sostegno della prima ipotesi: la partita IVA di tipo EUxxxxxx un fornitore estero la apre solo quando supera determinati limiti di volume d'affari verso paesi Europei, e gli serve per addebitare l'IVA nazionale ai clienti privati; quindi, un privato italiano che acquisti qualcosa da quella azienda, se il costo è 10 $ si vedrà addebitati 10$ + 22% di IVA italiana (il come il fornitore estero farà a versare quel 22% al fisco italiano è un mistero imperscrutabile, ma non è un problema mio). Ma serve appunto solo solo per i privati.
    Solo se l'azienda estera avesse una stabile organizzazione in un paese UE, allora dovrebbe aprirsi una partita IVA in quel paese, e da quel momento fatturare anche alle aziende in modalità INTRA.

    A sostegno della seconda ipotesi, invece, non ho trovato nulla.

    Idee?