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Asta giudiziaria e rilancio "corretto" dal delegato alla vendita.
Durante un'asta legale oggetto di una esecuzione per la vendita senza incanto di un immobile, essendoci più offerte per lo stesso importo, si è passati alla fase con incanto, dove venivano richieste le offerte a rialncio.
I rilanci avvenivano di 100 euro per volta.
Arrivati come esempio a 52.200 euro, uno degl'offerenti, anzichè rilanciare a 52.300, per errore (o forse no...), ha rilanciato a 53.300, quindi aggiungendo NON i soliti 100 euro, ma bensì 1.100.
L'avvocato delegato alla vendita anzichè accettare l'offerta ha esitato, pronunciando come per "correggere" l'errore, "cinquantaduemila e...." attendendo che l'offerente aggiunga la parola 300.
Da notare, che seguendo gl'importi in esempio, poi l'immobile è stato aggiudicato per MENO dell'offerta "corretta" dal delegato alla vendita, seguendo l'esempio è stato aggiudicato a 53.000.
Domanda: questa "correzione" se fatta valere, potrebbe comportare l'invalidità dell'asta ?
Esiste una registrazione, ha valore legale ?
Grazie.