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Drop Shipping come attività secondaria
Domanda abbastanza semplice.... ma alla quale non riesco trovare risposta.
La mia attività principale è consulenza realizzazione siti web con codice ateco 62.09.09 come libero professionista senza cassa.
Più per passione che per altro avrei in mente un progetto di drop shipping specializzato in un settore che, ho verificato, è scoperto.
Ma a livello fiscale, visto che si tratterebbe di una attività secondaria, come posso fare???
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A livello fiscale cambia poco; può essere comodo e conveniente gestire una contabilità separata per le due attività, ma non è obbligatorio.
Cambia però tantissimo dal punto di vista previdenziale: anche se lo fai come "attività secondaria", è e resta commercio, e quindi hai l'obbligo di iscrizione alla cassa commercianti INPS e di pagare il relativo "minimale" (2000 e passa euro all'anno, anche se fatturi solo 20 euro).
Inoltre, come commerciante, hai anche l'obbligo di iscrizione alla CCIAA, oltre a tutti gli altri adempimenti per l'ecommerce.
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Ma si può essere iscritti sia "alla separata" che alla cassa commercianti???
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Si può e, se ricorrono i presupposti, si deve.
Unico vantaggio: se sei iscritto alla cassa commercianti, per la gestione separata paghi un'aliquota inferiore (il 24% anziché il 31,72%)
Però perderai il diritto agli assegni familiari della gestione separata, e un po' di altre amenità...
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Ulteriore ipotesi... e se aprissi una attività all'estero, sito in lingua inglese e vendo principalmente all'estero?
Non posso pagare le tasse nel paese dove è presente la sede legale?
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In breve: SE hai anche la residenza all'estero, o se vai sistematicamente all'estero a gestire l'azienda, E la tua clientela è soprattutto estera, allora anche si, almeno in parte (dipende dalla nazione in cui l'azienda ha sede)
Altrimenti, vai incontro ad una serie di rogne spaziali, di quelle che finisci sul giornale con il titolone "gdf scopre truffa milionaria".
Prova a googlare un po' con "esterovestizione" per capire a cosa potresti andare incontro, e quali sono - grossomodo - i limiti.
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La residenza no però potrei vendere in tutta Europa, principalmente all'estero.
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Il "potrei" non serve a nulla: serve che la tua clientela effettiva sia per la maggior parte estera.
E comunque resta il fatto che o sei effettivamente residente all'estero, oppure la tua azienda deve avere una sede estera effettiva e tu andarci frequentemente: altrimenti, ti contesteranno che la tua "stabile organizzazione" è in effetti in italia, e che hai solo simulato la sede estera per evadere... ovvero, quello che chiamano "esterovestizione".
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Praticamente.... meglio lasciare stare... ci si lamenta tanto ma in Italia non si permette di fare nulla!
è assurdo vessare con 4.000€ di spese già il primo anno una neonata attività che MAGARI fattura 5.000€ all'inizio!Si dovrebbe creare un regime forfettario per i piccoli e-commerce.
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@glm2006ITALY said:
Si dovrebbe creare un regime forfettario per i piccoli e-commerce.
Sono tante le cose che si potrebbero fare in italia per migliorare la situazione.
Però forse la più efficace e semplice ormai è quella di emigrare all'estero, ed abbandonare al suo destino questa gabbia di matti.
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Non hai tutti i torti...