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    Esercitare la professione di commercialista essendo un dipendente di una società

    Buonasera.
    Premetto che ho intenzione di intraprendere la professione di dottore commercialista, pur avendo un lavoro a tempo indeterminato (lavoro presso una società di consulenza IT).
    All'inizio vorrei parallelizzare la professione al mio lavoro di dipendente, per capire se ne valga la pena (non voglio buttarmi nel mondo della professione lasciando fin da subito il lavoro attuale). Fatta questa piccola premessa avrei le seguenti domande per voi:

    • iscrivendomi all'albo devo obbligatoriamente aprire la partita iva?
    • se fossi costretto ad aprire la partita iva (oppure decidessi di aprirla) posso usufruire del nuovo regime forfettario? (Secondo me no, perché uno dei requisiti richiesti per usufruirne e non avere nell'anno precedente un reddito superiore ai 30.000? - requisito che io non rispetto)
    • se durante l'anno fatturo zero devo comunque pagare un minimo di imposte?
    • per quanto riguarda la previdenza ho letto, sul sito della Cassa dei commercialisti, che essendo dipendente (quindi già obbligato a versare contributi previdenziali) dovrei compilare il modulo di esonero e all'anno dovrei pagare il contributo minimo integrativo del 4% sul volume d'affari(e non quello soggettivo). Domanda: ma se nell'anno fatturo zero devo comunque pagare il contributo minio integrativo che per l'anno 2016 è di ? 783? Oppure non pagherei nulla?

    Mi rendo conto che sono delle domande ovvie per voi, ma sto avendo delle risposte ambigue e spero che qui riesca ad avere risposte chiare.
    Ciao e grazie