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Libero professionista - contratto prestazione d'opera con corrispettivo mensile
Buongiorno
sono un libero professionista con P.IVA dal 2012.
Mi è stato proposto un lavoro da dipendente, ma non prima di un periodo di prova di almeno 6 mesi.
In questo periodo io vorrei mantenere la P.IVA perchè ho dei lavori da concludere e voglio cercare di preservare quanto più possibile i rapporti con gli attuali clienti e collaboratori, di modo che se questo lavoro non prosegue (e mi è già capitato in più di un'occasione, che dopo tante promesse e aspettative finisce tutto in mancati pagamenti e tanta incazzatura) non perdo quanto costruito in questi ultimi anni. Inoltre ancora per quest'anno posso usufruire dei benefici del Regime dei Minimi, quindi non mi conviene uscirne proprio adesso.
Morale della favola vorrei, per non più di sei mesi, stipulare con il titolare della suddetta azienda un contratto in cui venga definito l'oggetto della prestazione professionale richiesta, il corrispettivo pattuito suddiviso in "rate" mensili e la mia libertà nello stabilire orari e modalità di lavoro.
Da quello che ho potuto capire si dovrebbe poter fare un **CONTRATTO DI COLLABORAZIONE PER PRESTAZIONE D'OPERA DAPAGARE A FATTURA **, ad esempio quello riportato sul sito del CNAPPC.
Chiedo, a chi vorrà rispondere, alcune cose:
1- il suddetto contratto è minimamente modificabile, senza contraddire i principi degli articoli 2229 e seguenti del codice civile? Ad esempio posso scrivere che il committente sarà il titolare di una azienda invece di un altro professionista, che la prestazione verrà eseguita nella sede dell'azienda e che io garantisco la mia disponibilità per almeno tot ore al mese, anche se l'orario lo posso definire io?
2- il contratto, ovviamente se registrato, può avere valenza per la riscossione di eventuali mancati pagamenti? (che qui mi fregano sempre)
3- ma a chi si chiedono queste cose? Ho provato a dei consulenti del lavoro, ma quando sentono parlare di P.IVA scappano con la coda tra le gambeSì, lo so che si tratterebbe di una situazione che potrebbe essere assimilata a quelle delle "false partite iva", ma con 'sta scusa, alla fine, quelli che se la prendono in quel posto siamo sempre noi, mentre i committenti/datori di lavoro trovano sempre il modo di pagare di meno di quanto inizialmente pattuito. Non posso credere che non esista un modo LEGALE di essere tutelati, un giusto mezzo tra lavoro da libero professionista esclusivo e lavoro dipendente part time o similare (che costano al datore di lavoro uno sporoposito).
Mi hanno detto che è comunque possibile sottoscrivere un contratto di lavoro dipendente e mantenere nel contempo la partita iva. Bisognerebbe però rientrare nella GESTIONE SEPARATA INPS, il che, a quanto pare, ha dei costi proibitivi per quello che sono le entrate della maggiorparte di noi poveri sfigati. Me lo confermate? voi avete info più chiare a riguardo? Anche 'sta cosa a chi si chiede? Al commercialista?
Grazie anticipatamente a chiunque vorrà darmi una mano