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    Contratti per servizi da terzi senza approvazione diretta del cliente

    Il problema è di per sè semplice, ma non so se riesco a descriverlo correttamente.

    Tizio vende servizi per conto terzi. Il cliente si presenta in ufficio e Tizio immette i suoi dati direttamente nel sistema informatico via Internet nel portale Web dell'azienda committente.
    La transazione si conclude con l'inserimento della carta di credito del cliente direttamente nel carrello elettronico dell'azienda. Tizio poi riceverà mensilmente della provvigioni una volta che il contratto è andato a buon fine.
    Ora il punto è che così facendo sono state approvate anche tutte le clausole contrattuali senza che il cliente abbia mai fatto un solo clic.

    L'azienda vorrebbe però che Tizio venda i servizi anche in altre occasioni, ad esempio durante le sagre.
    In tali occasioni non c'è un collegamento Internet per cui Tizio dovrebbe raccogliere i dati del cliente su un proprio modulo e poi completare l'ordine una volta rientrato (sempre che il cliente abbia lasciato anche i dati della carta di credito).

    Al cliente non viene mai rilasciato alcunché, neppure le copie del contratto.

    Ci tengo a precisare che si tratta di contratti reali, non stiamo parlando di contratti estorti raccontando le solite frottole.
    Il pagamento avviene con carta di credito e quindi non si tratta neppure di gestori che cambiano senza accordi preventivi, ecc.
    Il punto è che Tizio, pur vendendo un servizio chiaramente non suo ma di terzi, si espone in prima persona.

    A naso, secondo me non c'è niente di legale. Fintanto che nessuno si lamenta problemi non ce ne sono.
    Ma in caso che i problemi ci siano? Ad esempio il cliente che non è soddisafatto del servizio, che rischi corre Tizio?
    Considerando che la procedura non cambierà, come si può tutelare senza dover rinunciare all'attività?

    La figura contrattuale di Tizio è di "procacciatore".

    Grazie