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Controversia lavori edili
Buongiorno a tutti e grazie in anticipo per eventuali suggerimenti.
Ad inizio 2012 ho acquistato un appartamento (75 mq) completamente da ristrutturare e per i lavori edili mi sono affidato ad una Ditta (classica situazione amico di un amico).
Dopo aver visitato l'appartamento con il responsabile della Ditta ed illustrato indicativamente i lavori da eseguire, mi è stato proposto un preventivo di ? 1.600 - piccola parte pari a 400 ? con assegno e resto in nero.
I lavori compresi nel preventivo erano i seguenti:- apertura e chiusura tracce per impianto elettrico, impianto gas ed acqua;
- demolizione piccolo fondello;
- posa in opera mattonelle angolo cucina (la striscia di mattonelle che si mette dietro ai fornelli ed al lavello);
- rifacimento completo n. 1 bagno (circa 6 mq).
Non essendo minimamente ferrato in materia e senza alcun metro di giudizio, visto che è stata la prima ed unica Ditta da me contattata, ho accettato senza dubbi.
Logicamente le mattonelle, i sanitari ecc. li avrei forniti io.
Preciso che non ho mai firmato nessun preventivo cartaceo ma il nostro accordo è stato verbale.
Il tizio della Ditta, qualche giorno prima di iniziare i lavori mi porta da un Ing. e mi fa firmare dei fogli per la dichiarazione di inizio lavori da presentare al Comune.
Non ho mai più visto l'Ing. in questione, che non credo sia mai entrato in casa mia per controllare, ne ho mai visto copia dei fogli che ho firmato.
Iniziati i lavori, sono emerse altre piccole cose da sistemare (tipo rifare una piccola parete, aprire una porta dal fondello, sistemare il telaio di qualche porta e posa in opera di 4 soglie in marmo (sotto finestra).
Finiti i lavori, logicamente durati ben più del previsto, mi chiama il tizio della Ditta e mi dice che l'importo totale dei lavori è pari a 7800 ?.
Alla richiesta di spiegazione mi dice che c'è voluto più del previsto e che a dimostrazione di ciò aveva i foglietti con le ore "lavorate" dai suoi operai.
Premetto che non ero mai stato informato della "presenza" di questi foglietti dove veniva annotato inizio e fine del turno di lavoro dei muratori.
Comunque prendo tempo e gli dico che avrei pagato una non meglio specificata somma (differenza) un pò per volta.
Nei seguenti due anni pago al tizio altri 3.500 ? in nero e in rate da 250,00 ? soldi contanti, senza ricevere ricevute o altro.
Iniziando a vedere che i lavori erano stati fatti veramente male, intonaco delle tracce che cade, mattonelle storte o sbeccate... e dopo essermi consigliato con un geometra decido di smettere di pagare, beccandomi anche le prese in giro del geometra e cito testuali parole "questo ha capito che sei un coglione e ogni tanto ti spilla qualche soldo che tu assolutamente non gli devi... visto che lui per prendersi il lavoro ti ha fatto un prezzo basso e poi l'ha quasi quadruplicato".
Ora il tizio si è rifatto vivo e minaccia di andare da un avvocato.
Cosa devo fare? Cosa rischio?
Grazie mille.
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Dipende da cosa si è firmato ... (firmare dei fogli), una cosa del genere è sufficiente per avere un contratto sul quale chissà cosa ci si scrive sopra e chissà quale obbligazione comporta!!!
Si faccia dare i documenti, i quali fanno TESTO, le chiacchiere non piacciono agli avvocati seri.
Li richieda con raccomandata a/r o PEC oppure tramite legale, altrimenti finirà col pagare tutti, compreso il giudice che probabilmente emetterà decreto ingiuntivo.