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contenzioso lavoro, recupero TFR e mensilità
salve,
ora vi descrivo la mia storia lavorativa.
Ho lavorato nel 2011-12 in un'impresa individuale (con due-tre dipendenti, fra cui me) la quale,
all'inizio, mi pagava, ma poi non lo ha fatto più.
Il capo mi diceva che mi avrebbe pagato quando avrebbe incassato i soldi da un grande lavoro svolto
anche dalla nostra impresa, che vi ha lavorato in sub-sub-appalto.
Il problema è che questi soldi non arrivavano mai e, quando il capo ha incassato da altri lavori, ha
preferito impiegarli per pagare chi voleva lui (altre ditte di amici, e un po' se ne è intascati lui).
La conseguenza è che il capo ha fatto ricadere su noi pochi dipendenti il "rischio d'impresa"!Chiarisco alcuni aspetti di questo grande lavoro che è stato una causa dei miei mancat pagamenti:
a) il cliente ha consegnato il lavoro ad un'azienda A, che l'ha rigirato ad un'azienda B, la quale, a sua
volta, l'ha rigirato ad alcune aziende, fra cui alla mia ex azienda C.Il problema è che:
b) il cliente ha pagato l'azienda A, ma l'azienda A non ha pagato l'azienda B perchè ci sono stati degli
errori nell'esecuzione dei lavori, a cui ha dovuto sopperire direttamente l'azienda A.c) ad oggi il mio capo (azienda C) non ha ancora intascato l'importo pattuito con l'azienda B.
d) ad oggi l'azienda B non ha ancora intascato l'importo pattuito con l'azienda B.
e) è tuttora in atto un contenzioso fra l'azienda che prese l'appalto A, e l'azienda subappaltante B (e
pare che manchi ancora molto al termine del contenzioso).L'azienda B da 16 mesi è in grosse difficoltà economiche, e pagherà la mia ex azienda C solo se e quando
intascherà i soldi dal contenzioso con l'azienda A.Ora espongo come ho gestito la situazione.
Dopo parecchie mensilità non retribuite mi sono dimesso per giusta causa.Mi sono rivolto dapprima ad un sindacato, ma il mio ex capo ha scelto di non conciliare dichiarando che non
ha i soldi per pagarmi.
Poi mi ha seguito un avvocato convenzionato con il sindacato che mi ha fatto pagare solo 100?.
Chiarisco che la ditta ove lavoravo è una ditta individuale e pertanto il mio capo deve rispondere anche
con il proprio patrimonio personale.Si è seguita la procedura standard: dapprima l'ingiunzione di pagamento, poi atto di precetto, decreto
ingiuntivo.
Si è tentato un pignoramento dei beni del mio ex capo, ma il problema è che l'ufficiale giudiziario, quando
si è recato da lui, non ha trovato alcun bene da pignorare!Si è tentato un pignoramento del conto corrente della azienda C, ma esso è stato chiuso.
Si è tentato un pignoramento presso terzi (l'azienda B suddetta) ma questa azienda B si è difesa affermando che
non esiste alcuna fattura versata dalla mia ex azienda C, verso l'azienda B.
Ed in effeti è così. Infatti il mio ex capo a suo tempo non ha voluto emettere una fattura verso l'azienda
B sapendo che che l'azienda B non poteva incassarla, perchè il mio capo avrebbe dovuto poi pagare le tasse
su un ricavo che in realtà non c'è stato.Proprio per questo motivo, in attesa di essere pagato dall'azienda B, il mio ex-capo è costretto a tenere
ancora aperta la propria azienda C, nonostante essa ora non operi più (e non ha più nè dei dipendenti, nè un conto
corrente da pignorare).Una possibile strada potrebbe essere di instaurare un nuovo processo civile fra me e l'azienda B per provare che
esiste davvero quale credito ingente dell'azienda C nei confronti dell'azienda B.
L'avvocato mi ha detto però che questa causa civile sarà lunga e costosa (è probabile che terminerà quando l'azienda B
sarà già fallita).
Pertanto si è scelto insieme di non percorrere questa strada.Io non ho fretta ad intascare: mi sta bene anche di intascare io soldi fra qualche anno.
L'importante per me è intascare tutti i soldi che mi spettano di diritto.Ultimamente mi pare che il mio avvocato si sia stancato di seguire il mio caso (forse perchè egli sta
facendo troppo per soli 100?!).
Egli mi sta mettendo pressione affinchè io scelga di rivolgermi al fondo di garanzia (o solidarietà)
dell'INPS.
Infatti secondo lui io non vedrò mai i soldi dall'azienda B.Io ho dubbi nel percorrere questa strada proposta, perchè a me mancano molte mensilità da riscuotere, ed
il fondo di garanzia mi può pagare solo tre mensilità ed il TFR al massimo (meno della metà di quanto
mi spetta).Vorrei capire da voi se è possibile percorrere altre strade.
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Come si fa a scoprire dove lavora ora il mio ex capo (ammesso che egli stia ora lavorando, non in
nero!)?
Infatti potrei pignorargli 1/5 dello stipendio, se solo sapessi dove egli lavoro.
L'INPS o lìagenzia delle entrate possono darmi questa informazione, oppure ciò è impedito dalla legge sulla
privacy? -
Il pignoramento di 1/5 dello stipendio lo potrò chiedere anche fra 5 o 10 anni (a patto di rinnovarela
nel frattempo la richiesta di pagamento per evitare la prescrizione)? -
A me mancano 8 mensilità ed il TFR. Se mi rivolgo all'INPS, allora esso mi erogherà
solo tre mensilità ed il TFR. E' possibile chiedere al mio ex capo le 5 mensilità mancanti
anche dopo avere chiesto ed ottenuto due mensilità ed il tfr all'INPS? (secondo il mio avvocato sì, ma
ho dei dubbi..).
Oppure, una volta che mi sono rivolto all'INPS, avrò perso irrimediabilmente le sei mensilità
restanti non riscosse? -
Come si fa a scoprire in quale banca il mio ex capo tiene ora un conto corrente (intendo quello personale,
non quello della ditta C che, come ho già scritto, è stato chiuso)? -
Il mio ex capo vive ancora con i suoi genitori (e così dovrebbe risultare anche nello stato di
famiglia). Posso pignorare i beni o conti bancari dei genitori (essi, a differenza del figlio, non sono
nullatenenti). -
E' lecito cambiare avvocato allo stato attuale della situazione (quello attuale mi è sembrato più volte
poco professionale).
Se sì allora l'attuale avvocato può rifiutarsi di consegnare al neo - avvocato tutta la documentazione
accumulata finora in questa causa di lavoro?
Quanto mi può costare il neo-avvocato (quello attuale chiede solo 100? perchè nel 99% dei casi gli basta
chiedere i soldi al fiondo di garanzxia e non deve dedicare tanto tempo ad una causa, come invece accade nel
mio caso)?
grazie,
flatcher
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Qui sarebbe da fare come nei film orientali dove il maestro versa il te finché questo non fuoriesce dalla tazza, per dire allo studente che deve svuotare la tazza per poter imparare.
Si ho letto tante belle cose TUTTE SBAGLIATE.
L'avvocato competente fa esattamente queste cose prima di intraprendere Inutili azioni legali:
1 Visiona i beni aggredibili;
2 tenta la mediazione;
3 se le prime due cose sono tangibili, intraprende una qualsiasi azione.Sottolineando che le ditte sono soggetti Privati distinti, essendo privati non sono legate tra di loro in alcun modo, non sarà mai possibile vincere una causa nei confronti di terzi se si sono fatti abusi da soggetto protestato:
A Firma un contratto con B, i dipendenti di B non possono rivalersi su A; il trucco degli appalti è proprio questo.La ditta B inoltre deve avere dei contratti di riferimento con i propri dipendenti, sono quelli ad avere testo, A non può essere presa in considerazione.
Cosa dice il contratto di B ?
Solitamente le ditte sono obbligate ad avere un fondo minimo a garanzia dell'impresa.
L'ingiunzione di pagamento è la pratica dei Fessi. Sono soltanto spese, per una ditta (di cui bisogna specificare tutto, comprese le proprietà personali del proprietario, Ps: la residenza si cambia in 5 minuti) è un gioco da ragazzi evaderlo, rendendolo inutile.
L'unica è affidarsi al tribunale del lavoro SE il contratto lo preveda.Il legale non ha autorità di trattenere alcunché ma conoscendo il settore può fare ostruzionismo.
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grazie Lokken,
L'avvocato competente fa esattamente queste cose prima di intraprendere Inutili azioni legali:
1 Visiona i beni aggredibili;c'era un grande credito potenzialmente da aggredire, ma poi, dopo mesi, ci si è accorti che è impossibile farlo, perchè non ho
in mano il contratto fra le aziende B e C, inoltre C non ha ancora emesso la fattura verso C, ecc. .
Secondo il mio avvocato, servirebbe inziare un processo civile (non più una causa di lavoro) per
provare l'esistenza del credito dell'azienda C (del mio ex capo) verso l'azienda B.2 tenta la mediazione;
Il mio ex capo ha detto che ora non ha i soldi per pagarmi, e mi pagherà solo se e quando
incasserà il grosso credito dall'azienda B3 se le prime due cose sono tangibili, intraprende una qualsiasi azione.
Sottolineando che le ditte sono soggetti Privati distinti, essendo privati non sono legate tra di loro in alcun modo,
non sarà mai possibile vincere una causa nei confronti di terzi se si sono fatti abusi da soggetto protestato:
A Firma un contratto con B, i dipendenti di B non possono rivalersi su A; il trucco degli appalti è proprio questo.Però esiste il pignoramento presso terzi, fra cui rientra anche il pignoramento del credito che la mia ex azienda C
vanta verso B. O no?La ditta B inoltre deve avere dei contratti di riferimento con i propri dipendenti, sono quelli ad avere testo, A
non può essere presa in considerazione.
Cosa dice il contratto di B ?Il contratto fra il mio ex capo ed i suoi dipendenti è a tempo indeterminato.
Solitamente le ditte sono obbligate ad avere un fondo minimo a garanzia dell'impresa.
No, penso che la mia era una ditta non accantonava niente per TFR e simili.
L'ingiunzione di pagamento è la pratica dei Fessi. Sono soltanto spese, per una ditta (di cui bisogna specificare
tutto, comprese le proprietà personali del proprietario, Ps: la residenza si cambia in 5 minuti) è un gioco da
ragazzi evaderlo, rendendolo inutile.
L'unica è affidarsi al tribunale del lavoro SE il contratto lo preveda.Con un contratto a tempo indeterminato fra me e la mia ex azienda, lo posso fare?
grazie,
flatcher
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Il pignoramento verso terzi è praticamente una chimera. Non è quasi mai possibile.
Parliamo di una ditta individuale, quindi qui non c'è capitale di deposito;
Con un contratto a tempo indeterminato, si procede con una causa vera e propria dove si chiede il "congelamento dei beni", visto che ci sono, Si portano i tentativi di ingiunzione ecc.. Per lo meno quando intascherà qualcosa si potrà prendere prima che sparisca.
Pignorare a terzi è un azzardo, se è residente dai genitori si potrebbe intentare, ammesso che tra il precetto ed il pignoramento non cambi residenza.