• User Attivo

    Ma se sul contratto non è riportato anche il nominativo del professionista, la vedo complicata dimostrare che il canone d'affitto è diviso a metà. Io farei cointestare il contratto per evitare problemi.


  • User Newbie

    Grazie mille per la gentilissima risposta. Voglio fare però l'avvocato del diavolo: la circolare 26/E 2011 dell'agenzia delle entrate dice:
    "Esulano dal campo di applicazione della norma in commento, i contrattidi locazione conclusi con conduttori che agiscono nell?esercizio di attività diimpresa o di lavoro autonomo ...Sono altresì esclusi dall?applicazione della norma in commento anche icontratti di locazione di immobili accatastati come abitativi, ma locati per usoufficio o promiscuo."

    Vero è che poi la circolare successiva (la 35/E del 2012) ma relativa ai professionisti, non fa menzione della cedolare secca, ma insomma la questione non mi pare molto chiara.

    Grazie


  • User Newbie

    Vero è che la normativa che consente ai professionisti di scaricare il 50% delll'affitto parla di abitazione, non parla di appartamento locato nell'esercizio di arti imprese professioni. Però non vi pare concreto il rischio che in un accertamento venga poi contestato ?


  • User Newbie

    Ciao a tutti, sapendo che i chiarimenti dell'agenzia delle entrate sono sempre per far pagare il più possibile a più soggetti possibili, vi riporto un caso specifico.
    Sono libero professionista nel regime dei minimi, quindi non detraggo iva e sui beni come auto e telefono ho il 50% fisso. La mia sede legale corrisponderà sempre alla mia abitazione principale (vivo in affitto) anche nel caso in cui io non eserciti professione all'interno dell'abitazione.
    Nel caso specifico, è possibile utilizzare la cedolare secca? Il regime dei minimi, da spazio per dedurre 50% dell'affitto in caso di cedolare secca?
    Grazie a tutti.


  • User Attivo

    @tassato said:

    Ciao a tutti, sapendo che i chiarimenti dell'agenzia delle entrate sono sempre per far pagare il più possibile a più soggetti possibili, vi riporto un caso specifico.
    Sono libero professionista nel regime dei minimi, quindi non detraggo iva e sui beni come auto e telefono ho il 50% fisso. La mia sede legale corrisponderà sempre alla mia abitazione principale (vivo in affitto) anche nel caso in cui io non eserciti professione all'interno dell'abitazione.
    Nel caso specifico, è possibile utilizzare la cedolare secca? Il regime dei minimi, da spazio per dedurre 50% dell'affitto in caso di cedolare secca?
    Grazie a tutti.
    ciao
    ho riesumato questo post per riflettere insieme a voi:
    tesi negativa nel senso della non deducibilità del 50 % dell'affitto in caso di cedolare secca se immobile promiscuo
    tesi affermatica si deducibilità del 50% dell'affito in caso di cedolare secca se l'immobile é squisitamente abitativo
    Vorrei confrontarmi con altri utenti
    grazie
    mich


  • User Newbie

    Ciao,
    dovrei ritrovare dei riferimenti normativi, comunque, da nemmeno un anno, son venute fuori due sentenze della cassazione che consentivano la coesistenza della cedolare secca con la detrazione al 50%. Mi rendo conto che i riferimenti sono troppo generici ma al momento non ho altro.


  • User Attivo

    @tassato said:

    Ciao,
    dovrei ritrovare dei riferimenti normativi, comunque, da nemmeno un anno, son venute fuori due sentenze della cassazione che consentivano la coesistenza della cedolare secca con la detrazione al 50%. Mi rendo conto che i riferimenti sono troppo generici ma al momento non ho altro.
    ciao tassato!!
    grazie mille:) 🙂
    tuttavia penso che la Cassazione sia una cosa e l'Ae sia un altra
    quindi il dubbio suesposto rimane:
    tesi negativa nel senso della non deducibilità del 50 % dell'affitto in caso di cedolare secca se immobile promiscuo
    tesi affermativa si deducibilità del 50% dell'affito in caso di cedolare secca se l'immobile é squisitamente abitativo
    Allo stato dell'arte per quanto concerne l'immobile promiscuo la tesi negativa é la maggioritaria
    mich


  • User Newbie

    ciao a tutti, mi inserisco in questo forum e chiedo scusa se per caso ci sono già delle risposte alla mia domanda.

    Sono un avvocato, ho aperto la partita iva l'anno scorso usufruendo del regime dei minimi.
    La sede della partita iva è casa mia mentre il domicilio professionale dichiarato all'ordine è quello dello studio con il quale collaboro. La commercialista, pur essendo consapevole di questo, mi ha detto che non ci sono problemi se di fatto esercito in un luogo diverso da quello dove ho la sede della partita iva. Il mio lavoro mi comporta spesso di redigere gli atti a casa o fare delle ricerche giurisprudenziali. Si tratta infatti di una professione intellettuale che può essere esercitata in qualsiasi posto perchè la consulenza al cliente la puoi fare anche in palestra dopo una sessione di allenamenti. Il bagaglio culturale ce lo portiamo ovunque!

    I prossimi mesi andrò a convivere col mio fidanzato (lavoratore dipendente) e da ciò che ho capito è possibile dedurre i costi di affitto e utenze nel limite del 50%.
    Per poter dedurre i citati costi dovrei cambiare la sede della partita iva e la residenza da casa dei miei all'appartamento preso in locazione. Fatto questo, le utenze dovranno esseere intestate a me e il contratto intestato solamente a me (in tal caso deduco il 50% del canone) o cointestato (in tal caso deduco il 50% del 50%).

    La civile abitazione non potrà avere un locale destinato esclusivamente a ufficio in quando l'appartamento non è strutturato in modo tale da avere un accesso a una stanza riservata al ricevimento dei clienti.
    [LEFT]
    Mi hanno riferito che in caso di controlli potrei incorrere in sanzioni se non vi è la possibilità di dimostrare la presenza di un ufficio...
    [/LEFT]

    Cosa mi consigliate di fare?

    Grazie a chiunque mi darà una risposta


  • User Newbie

    Scusate, ho dimenticato di precisare il tipo di contratto di locazione che stipuleremo: contratto di locazione ad uso abitativo, non è prevista la cedolare secca


  • User Attivo

    @__aurora__ said:

    ciao a tutti, mi inserisco in questo forum e chiedo scusa se per caso ci sono già delle risposte alla mia domanda.

    Sono un avvocato, ho aperto la partita iva l'anno scorso usufruendo del regime dei minimi.
    La sede della partita iva è casa mia mentre il domicilio professionale dichiarato all'ordine è quello dello studio con il quale collaboro. La commercialista, pur essendo consapevole di questo, mi ha detto che non ci sono problemi se di fatto esercito in un luogo diverso da quello dove ho la sede della partita iva. Il mio lavoro mi comporta spesso di redigere gli atti a casa o fare delle ricerche giurisprudenziali. Si tratta infatti di una professione intellettuale che può essere esercitata in qualsiasi posto perchè la consulenza al cliente la puoi fare anche in palestra dopo una sessione di allenamenti. Il bagaglio culturale ce lo portiamo ovunque!

    I prossimi mesi andrò a convivere col mio fidanzato (lavoratore dipendente) e da ciò che ho capito è possibile dedurre i costi di affitto e utenze nel limite del 50%.
    Per poter dedurre i citati costi dovrei cambiare la sede della partita iva e la residenza da casa dei miei all'appartamento preso in locazione. Fatto questo, le utenze dovranno esseere intestate a me e il contratto intestato solamente a me (in tal caso deduco il 50% del canone) o cointestato (in tal caso deduco il 50% del 50%).

    La civile abitazione non potrà avere un locale destinato esclusivamente a ufficio in quando l'appartamento non è strutturato in modo tale da avere un accesso a una stanza riservata al ricevimento dei clienti.
    [LEFT]
    Mi hanno riferito che in caso di controlli potrei incorrere in sanzioni se non vi è la possibilità di dimostrare la presenza di un ufficio...
    [/LEFT]

    Cosa mi consigliate di fare?

    Grazie a chiunque mi darà una risposta

    Ciao Aurora,

    sinceramente mi sembra strana la notizia che ti è stata riferita circa il fatto che potresti essere soggetta a sanzioni nel caso non dimostri la presenza di un ufficio. L'attività professionale può essere svolta anche presso un appartamento utilizzato ad uso promiscuo (quindi si intende sia per attività che per abitazione). Resta ovvio che dovrai destinare una stanza per lo svolgimento della tua attività altrimenti non sarebbe più "ad uso promiscuo".
    Come hai giustamente detto tu, puoi dedurre il 50% delle utenze e del canone di affitto.
    Per quanto riguarda l'intestazione del contratto, se al tuo compagno interesserà (come immagino) fare il 730 per ottenere un rimborso per il pagamento del canone di affitto, allora ti consiglio un contratto cointestato e tu dedurrai utenze e canone d'affitto al 50% del 50%.
    Se, invece, il tuo compagno non è interessato a presentare il 730 e non ha altri vantaggi che gli potrebbe produrre una cointestazione del contratto, allora potrai dedurre il 50% delle utenze e del canone d'affitto.

    Saluti.


  • User Newbie

    Grazie mille per la gentile e pronta risposta.
    Per quanto riguarda la stanza, come ho precisato nella richiesta di informazioni, l'appartamento non è strutturato in modo tale da avere una stanza ad uso ufficio dove poter ricevere i clienti.
    Posso lavorare in cucina col pc e i codici, ma questa non è certo un ufficio, ciò non esclude comunque che di fatto io lavoro...

    Ne approfitto per fare un'altra domanda. In sede di apertura di partita iva ho dichiarato come sede di esercizio dell'attività la mia residenza, ma quando mi sono iscritta all'ordine ho dichiarato come domicilio professionale la sede dello studio dove collaboro.
    Se dovessi spostare la partita iva nel città dove prendo l'appartamento in affitto, deve dichiarare all'ordine anche l'indirizzo della mia residenza (sede della partita iva) per non incorrere in irregolarità?

    Grazie ancora


  • User Attivo

    Se non ricordo male non si parla di "stanza adibita ad uso ufficio" ma semplicemente di "abitazione ad uso promiscuo" pertanto, per assurdo, la tua attività può essere svolta anche nello sgabuzzino. Il ricevimento dei clienti non è una condizione necessaria (seppur rilevante) per lo svolgimento della tua attività professionale. Chiederei comunque un secondo parere anche al tuo commercialista.
    Per quanto riguarda la seconda domanda, sarebbe più opportuno sentire il tuo ordine di competenza. Per l'AdE, invece, facendo la comunicazione di variazione della sede d'esercizio, è tutto regolare.


  • User Newbie

    Buongiorno,
    Come nel caso di altri utenti che hanno posto domande similari, mi ritrovo a chiedervi della possibilità di dedurre al 50%(sono un libero professionista) i canoni di locazione di un contratto stipulato con cedolare secca.
    Al momento sono residente in un altra città ma dovendo lavorare continuativamente a Roma necessito di prendere un appartamento in affitto. Vi ringrazio in anticipo della vostra disponibilità, cari saluti
    Antonio


  • User Newbie

    si riesce quindi ad arrivare a una sintesi?

    la cedolare secca è compatibile con l'uso promiscuo di un libero professionista che vuole lavorare anche da casa?

    scrivere nel contratto che l'immobile sarà destinato solo ad abitazione può aiutare?

    cioè la cedolare secca interessa il proprietario (ed è una sua scelta), in casa poi posso autonomamente adibirla a uso promiscuo (ma prevalentemente abitativo)?


  • User Newbie

    Buongiorno,e complimenti x le spiegazioni sempre Precise e Compendiose.
    Vi pongo il mio quesito.

    Io sono Conduttore di una Abitazione sin dal Settembre 2014 con un Contratto di Affitto 4+4.
    Il Proprietario/Locatore, a mia Insaputa e senza almeno avvertirmi della sua Intenzione,
    ha Venduto l'Immobile ad un Terzo,
    ed io sono Venuto a Conoscenza della Vendita solo quando il nuovo Proprietario
    mi ha Inviato una Lettera in Data 28/12/2015, e quindi a Vendita già fatta tra di Loro,
    e oltretutto quando io ero già dentro l'Abitazione come Conduttore/Inquilino da oltre 1 Anno.

    La Lettera del nuovo Proprietario era quindi solo ed unicamente finalizzata ad Informarmi, a Vedita già effettuata,
    e solo per avvertirmi che aveva Acquistato l'Immobile a me Locato
    quale Conduttore, sin dal 01/09/2014,
    e che era Diventato quindi il Nuovo Proprietario a cui Corrispondere i Canoni di Locazione.

    Come ho scritto all'Inizio il mio Contratto con l'Iniziale Proprietario
    era di Contratto di Affitto 4+4 e quindi con Scadenza dei miei primi 4 Anni in Data 31/08/2018.

    A 5 Mesi prima della Scadenza dei primi 4 Anni Contrattuali, Scadenza in Data 31/08/2018,
    il nuovo Proprietario che aveva Acquistato l'Immobile mi ha Inviato una Nuova Lettera
    nella quale e con la quale mi Informava di non Voler Rinnovare il Proseguio del Contratto di Fitto
    e di voler Ritornare in Possesso dell'Immobile a far data dalla Scadenza dei primi 4 Anni,
    vale a dire in Data 31/08/2018, e comunque non oltre il 03/09/2018.

    Ovviamente ho chiesto al Nuovo proprietario di essere un po Elastico e di darmi il Tempo di Trovare un'Altra Abitazione
    e di darmi ancora almeno una Proroga di altri 60/90 Giorni a partire dal 31/08/2018
    e quindi poter rimanere dentro la casa almeno sino alla fine di Novembre sino al 30/11/2018.

    A questa mia Richiesta di proroga di 60/90 Giorni il Proprietario mi ha fatto Scrivere dal suo Legale
    chiedendomi di Sgomberare e Lasciare Libera l'Abitazione alla Data richiesta, e cioè in Data 03/09/2018,
    stante anche che secondo il Legale del Proprietario io avrei Cambiato la Destinazione d'Uso dell'Abitazione
    in quanto nella stessa ho anche la Sede Legale della mia Società
    che è Distributore di Prodotti e Servizi Cloud (Licenze d'Uso Software) per Professionisti,
    Commercialisti e/o Consulenti del Lavoro.

    Vero è che la Sede Legale della mia Società coincide con la mia Abitazine
    ma Ovviamente la mia Abitazione non è usata ne per lavoro ne per Accogliere o Ricevere i Clienti,
    che sono Tutti Esclusivamente Commercialisti e/o Consulenti del Lavoro,
    e non altra Tipologia di Clienti e/o Utenti Domestici e/o Privati,
    stante che sono io che vado presso i Clienti e non loro presso di me.

    Quindi dal Punto di Vista Logistico, Operativo e Funzionale l'Abitazione nulla centra e nulla ha a che fare
    con il mio Lavoro se non per Poter Ricevere le Comunicazioni Postali,
    Lettere, Raccomandate ecc ecc
    inviate alla mia Società e di cui io sono il Titolare e Amministratore.

    Secondo voi avrei come dice l'Avvocato del Proprietario mutato l'uso pattuito dell'Immobile Locato
    solo per aver destinato l'Indirizzo Postale a Sede Legale della Mia Società???

    Come ho detto poco sopra nella Abitazione a me locata non ricevo Clienti
    in quanto sono io che riceco in giro i nuovi e potenziali Clienti
    o mi reco presso le loro Sedi, Studi Professionali di Commercialisti e/o Consulenti del Lavoro,
    per Aggiornare i Contratti e/o Sottoscrivere dei Nuovi Contratti.

    Quindi dal Punto di Vista Logistico, Operativo e Funzionale l'Abitazione nulla centra e nulla ha a che fare
    con il mio Lavoro se non per Poter Ricevere le Comunicazioni Postali,
    Lettere, Raccomandate ecc ecc
    inviate alla mia Società e di cui io sono il Titolare e Amministratore.

    Gianni


  • User Newbie

    Personalmente, ritengo che il "cambio d'uso" non si possa assolutamente evincere dal fatto che tu hai la sede legale della tua società, inoltre questo cambio richiede delle procedure catastali e, se ci abiti, l'uso resta comunque abitativo.
    Facendo riferimento alla Legge 431/98 il locatore può avvalersi della possibilità di “non rinnovare il contratto all’inquilino” informandolo tramite raccomandata scritta con un preavviso di almeno 6 mesi, pena l’annullamento del recesso.
    Diciamo che il nuovo proprietario, essendo fuori dai 6 mesi di preavviso dovuti, cerca di chiudere il contratto citando il cambio di destinazione d'uso, cosa che però non vedo essere presente.
    Ti consiglio di rivolgerti a un legale, in ogni caso è il proprietario, a seguito tua risposta negativa, a dover dimostrare il cambio di destinazione.


  • User Newbie

    @tassato said:

    Personalmente, ritengo che il "cambio d'uso" non si possa assolutamente evincere dal fatto che tu hai la sede legale della tua società, inoltre questo cambio richiede delle procedure catastali e, se ci abiti, l'uso resta comunque abitativo.
    Facendo riferimento alla Legge 431/98 il locatore può avvalersi della possibilità di ?non rinnovare il contratto all?inquilino? informandolo tramite raccomandata scritta con un preavviso di almeno 6 mesi, pena l?annullamento del recesso.
    Diciamo che il nuovo proprietario, essendo fuori dai 6 mesi di preavviso dovuti, cerca di chiudere il contratto citando il cambio di destinazione d'uso, cosa che però non vedo essere presente.
    Ti consiglio di rivolgerti a un legale, in ogni caso è il proprietario, a seguito tua risposta negativa, a dover dimostrare il cambio di destinazione.

    Ciao Tassato e grazie per la Risposta.
    Come ho scritto in precedenza la mia Attività di Consulente e Distributore di Software in Cloud,
    la cui Assistenza è Demandata Solo ed Esclusivamente alla Casa MADRE, di cui la mia Società è Distributrice Autorizzata di Zona,
    esula da qualsiasi e possibile Inerenza ed Uso della Abitazione, di cui io sono Inquilino e Conduttore,
    in quanto nella mia Attività Professionale,
    stante che la stessa si Svolge in giro presso i Clienti o alla Ricerca di Niovi e Potenziali Clienti, Prospect,
    non vi è stato mai e non vi è alcun Accesso dei miei Clienti presso la mia Abitazione e la mia Attività,
    che è una Attività di mero e puro Carattere Commerciale.

    Come ho detto poco sopra l'Attività di Assistenza e Consulenza
    è Demandata Unicamente e Direttamente alla Casa Madre, Produttrice del Software
    ed Erogatrice anche dei relativi Moduli di Assistenza Contabile e Fiscale.

    L'Avvocato del Proprietario sarà risalito alla mia Attività e al Fatto che sono Titolare e Amministratore di una Società, una S.R.L.S.,
    con Sede Legale presso l'Abitazione di cui io al momento sono l'Inquilino e Conduttore.

    Io non ho fatto alcun Cambio d'Uso o Cambio Fisico e Strutturale, che dir si Voglia,
    alla Struttura e/o all'Immobile stante che la mia Società,
    ha solo la SEDE LEGALE presso l'Immobile di cui io sono Conduttore e Inquilino,
    ma non ho mai fatto Uso e non faccio Uso dell'Immobile per la mia Attività di Lavoro.
    L'Immobile locato al sottoscritto è usato solo ed Unicamente a Scopo ed Uso Abitativo del Sottoscritto e dalla mia Famiglia,
    composta da me e da mia Moglie.


  • User Newbie

    Risulta normale che, non avendo altri uffici dove poter collocare la sede legale, la stessa risulti coincidere con la tua residenza, non vi è nulla di strano; mi sembra piuttosto che il legale di controparte giochi a farti paura, ma gli sarebbe costato di meno inviarti la disdetta per tempo (6sei mesi prima del termine dei 4 anni).
    Verifica solo che non ci siano clausole particolari inserite a contratto.


  • User Attivo

    Credo che il legale del suo proprietario per "cambio d'uso" volesse intendere l'utilizzo dell'immobile (non più come abitativo ma commerciale) e non come cambio destinazione d'uso (ai fini catastali).
    In tutti i modi, non vorrei sbagliarmi ma è possibile l'utilizzo promiscuo dell'immobile (quindi stipulare un contratto di affitto ad uso abitativo per poi utilizzare l'immobile "anche" per un'attività commerciale.
    Come ha già detto Tassato, immagino che il proprietario, essendo in difetto, stia cercando di trovare un modo per dire che il conduttore non ha rispettato i termini contrattuali.
    Se più tardi ho un pò di tempo, cerco un riferimento normativo da dove si evince che è possibile utilizzare un'immobile ad uso abitativo "anche" come sede di attività senza andare contro le clausole contrattuali.


  • User Newbie

    Ci sono delle differenze tra l'avere la sede legale di un'attività in un posto e lo svolgere la propria attività dentro quell'abitazione, tenendo comunque conto che un utilizzo promisquo non dovrebbe avere controindicazioni in caso di immobili abitativi.
    Non ho riferimenti a portata di mano ma ci sono incroci di normative (contrattuali abitativi, agenzia delle entrate), in ogni caso il tuo 4+4 è un contratto libero, non concordato, quindi devi verificare bene le clausole dentro il contratto.